Re: Tiratura piccole case editrici

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Fabioloneilboia ha scritto: @Wanderer il punto è proprio questo.
Come un piccolo editore non sia in grado, almeno, di creare un ebook resta per me un mistero. È facile e farebbe contenti molti autori. Non è semplice  vendere libri in una certa fascia di prezzo, ma un ebook si può mettere a pochissimo e può restare in vendita per anni, consentendo di non lasciar morire lavori di una vita.
Ci sono poche, pochissime, mini CE che sono molto selettive e pubblicano solo in ebook, ma sono eccezioni. 

Mi sembra evidente che, tra un libro stampato in 100 copie che non arriverà mai in libreria (e che finirà al macero) e un ebook in vetrina su Amazon è meglio il secondo. Ma in genere l'aspirante autore preferisce il cartaceo pubblicato dalla Pincopallino Edizioni ("free" o meno che sia) piuttosto che un ebook di qualità, perché il libro rimane ancora oggi uno "status symbol". 

Re: Tiratura piccole case editrici

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Wanderer ha scritto: Mi sembra evidente che, tra un libro stampato in 100 copie che non arriverà mai in libreria (e che finirà al macero) e un ebook in vetrina su Amazon è meglio il secondo. Ma in genere l'aspirante autore preferisce il cartaceo pubblicato dalla Pincopallino Edizioni ("free" o meno che sia) piuttosto che un ebook di qualità, perché il libro rimane ancora oggi uno "status symbol". 
Sono d'accordo in linea di principio, però non bisogna nemmeno trascurare il fatto che molti lettori non sono raggiungibili con l'e-book. Non è solo una questionedistatus symbol. Non tutti possiedono un e-reader né vogliono rinunciare al cartaceo. Penso alla generazione dei miei genitori. Mia madre, ad esempio, è una grande lettrice ma non saprebbe acquistare un e-book in rete. Io stessa leggo solo cartacei. Mi riprometto sempre di comprare un kindle o un kobo ma non riesco a rinunciare ad andare in libreria e sfogliare i libri che comprerò. 
Credo che l'e-book abbia per ora solo un suo mercato specifico e vende molto bene i libri di alcuni generi (gialli, erotici, romance, horror), ma non ha ancora sostituito il libro tradizionale. Forse il libro cartaceo sarà uno di quegli oggetti che resisterà ai cambiamenti del tempo...
Quando sono nati i primi voli di linea si pensava che i treni non sarebbero più esistiti, invece godono ancora di ottima salute. Così non è stato per i vinili o i cd. Vedremo nei prossimi anni cosa succederà al libro. La mia impressione è che non sarà soppiantato così facilmente. 

Re: Tiratura piccole case editrici

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Wanderer ha scritto: A ben vedere, oggi l'ebook potrebbe/dovrebbe essere la principale risorsa della microeditoria "free" - ovvero di tutti quegli editori più o meno di qualità che, per limitate risorse economiche, non possono assumere un gran rischio d'impresa sulla stampa e sulla distribuzione delle tirature cartacee - mentre accade fin troppo spesso che proprio la microeditoria "free" punti solo sul cartaceo: perché? Perché, se l'editore pubblicasse solo in ebook, dopo aver effettuato l'editing e l'impaginazione, per guadagnare dovrebbe pensare a come promuovere l'opera, e non potrebbe contare sul fatto che l'autore acquisti le copie del proprio stesso libro, ovvero si sbracci per organizzare presentazioni e vendere le 150 copie ad amici e parenti...
Qui però si ricade sull'assunto che la micro free sia scorretta e pensi solo a gabbare l'autore. Cerchiamo di pensare invece a come individuare CE serie e competenti.
Come detto anche in altri post, una piccola CE che non consideri il mercato dell'ebook e magari fa poca promozione social per me è già da scartare dall'inizio perché dimostra di non stare al passo coi tempi.
Riguardo al cartaceo, sono d'accordo che per uno scrittore sia ancora difficile staccarsi dall'oggetto fisico, tuttavia è una strada che dovremmo intraprendere con meno pregiudizi. Non sono invece d'accordo sul fatto che il libro fisico sia ancora fortemente richiesto. Se fosse così perché tante librerie chiudono? I giovani lettori sono molto più digitali, io non sono tra loro come età ma da tempo mi sono convertito all'e-reader senza problemi come pure i lettori forti che conosco. Vero anche che molti amici/parenti hanno preferito aspettare l'uscita del cartaceo per leggere il mio libro, ma tra loro pochi sono lettori abituali.
Forse il cartaceo la farà ancora da padrone come fatturato per via del prezzo di copertina ma a livello di vendite (e di conseguenza di copie lette) l'ebook vale a mio avviso molto di più  per valutare il successo di un romanzo.

Re: Tiratura piccole case editrici

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Brutus ha scritto: Qui però si ricade sull'assunto che la micro free sia scorretta e pensi solo a gabbare l'autore. Cerchiamo di pensare invece a come individuare CE serie e competenti.
Non è così in tutti i casi, ovviamente, ma in moltissimi casi è così. Il motivo è di natura prettamente economica: la microeditoria ha pochissimi soldi, può investire pochissimo, e quasi sempre a rimetterci sono gli autori (se non ci rimettono soldi, ci rimettono comunque tempo a fare promozione, mancate royalties, e altro). Secondo me, se non si è in grado di fare investimenti seri, non è serio aprire una casa editrice. Non è serio pubblicare un libro in 150 copie on in POD. Si può essere mossi dalle migliori intenzioni del mondo, si può avere a cuore la cultura letteraria, ma oggi non è sufficiente per essere competitivi sul mercato. 
Brutus ha scritto:Non sono invece d'accordo sul fatto che il libro fisico sia ancora fortemente richiesto. Se fosse così perché tante librerie chiudono? 
Semplice: perché in quel settore non soltanto Amazon la fa da padrone, ma anche IBS/Feltrinelli.it negli ultimi anni ha registrato vendite record. Per quale motivo andare in libreria se in 1-2 giorni puoi ricevere ogni volume comodamente a casa, spesso a prezzo scontato? Molte librerie indipendenti chiudono perché la concorrenza degli store online è spietata. Viceversa, alcune libreria di catena - quelle che appartengono ai gruppi Mondadori o Feltrinelli o Giunti - vengono chiuse proprio per non fare concorrenza ai relativi store online (ovvero: mantenere aperti piccoli punti vendita di catena, specie in piccoli centri urbani, non conviene più). Insomma, a venire meno non è affatto il libro fisico, che gode di ottima salute, bensì la libreria fisica, in particolare nell'era Covid.
Per rendertene conto leggi qui, ad esempio. 

Re: Tiratura piccole case editrici

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Fabioloneilboia ha scritto: @Wanderer il punto è proprio questo.
Come un piccolo editore non sia in grado, almeno, di creare un ebook resta per me un mistero. È facile e farebbe contenti molti autori. Non è semplice  vendere libri in una certa fascia di prezzo, ma un ebook si può mettere a pochissimo e può restare in vendita per anni, consentendo di non lasciar morire lavori di una vita.
Non è un mistero il perché un piccolo editore non sia in grado di creare un eBook: per fare un lavoro gradevole e usufruibile servono competenze tecniche di impaginazione e qualche rudimento di informatica; serve saper spiegare all’autore il perché certe cose di impaginazione che con il cartaceo sì, con l’eBook no; serve saper controllare che i caratteri speciali nascosti non ci siano… insomma, serve avere un minimo di competenza, oppure servirsi di professionisti che l’abbiano.
Ecco, la maggior parte dei micro editori prende il testo, fa copia incolla in Word o Open Office e manda in stampa. Non sa un accidenti di niente su come si impagini un libro e non ha capitale da investire in un professionista che ne sappia. Questo è uno dei motivi principali per cui non vengono prodotti gli eBook, nella maggior parte dei casi.
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Re: Tiratura piccole case editrici

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Miss Ribston ha scritto:
Non è un mistero il perché un piccolo editore non sia in grado di creare un eBook: per fare un lavoro gradevole e usufruibile servono competenze tecniche di impaginazione e qualche rudimento di informatica; serve saper spiegare all’autore il perché certe cose di impaginazione che con il cartaceo sì, con l’eBook no; serve saper controllare che i caratteri speciali nascosti non ci siano… insomma, serve avere un minimo di competenza, oppure servirsi di professionisti che l’abbiano.
Ecco, la maggior parte dei micro editori prende il testo, fa copia incolla in Word o Open Office e manda in stampa. Non sa un accidenti di niente su come si impagini un libro e non ha capitale da investire in un professionista che ne sappia. Questo è uno dei motivi principali per cui non vengono prodotti gli eBook, nella maggior parte dei casi.
Sì, assolutamente da considerare questo aspetto.
E anche nell'ambito del formato digitale, come mi ha confermato un amico grafico, una cosa è realizzare un rudimentale pdf, un'altra un ebook con tutti i crismi.

Re: Tiratura piccole case editrici

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ivalibri ha scritto: Così non è stato per i vinili o i cd. Vedremo nei prossimi anni cosa succederà al libro. La mia impressione è che non sarà soppiantato così facilmente. 
Anche i vinili in realtà hanno conosciuto una seconda vita, negli ultimi dieci anni. Ma il paragone con il libro non regge, perché il vinile è un supporto fonografico nato nel Novecento, mentre il libro ha una storia millenaria. L'unico paragone può essere istituito con la moneta, che è una costante della storia umana. Le probabilità che il libro fisico sia soppiantato da quello digitale sono le stesse che la moneta fisica sia soppiantata da quella digitale, ovvero che l'oro fisico sia soppiantato da quello immateriale. Ciò a mio avviso non accadrà mai, o comunque mai definitivamente. 

Contrariamente a quanto si creda, non c'è allo stato attuale nessun segnale che indichi una tendenza in tal senso (al contrario, con l'avvento della pandemia, sia il mercato dell'oro fisico che quello del libro cartaceo sono incrementati).

L'ebook ha dato vita a un mercato digitale parallelo, che si è aggiunto a quello già esistente, ma senza intaccarlo, anzi, contribuendo a incrementarlo (si trascura il fatto che, molti lettori, dopo aver acquistato e apprezzato l'ebook, acquistano il cartaceo). Allo stesso modo, le cryptovalute e le piattaforme di trading online non hanno affatto scalfito il mercato dell'oro fisico, che gode di ottima salute, ancora più rispetto a dieci anni fa.
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