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da Wanderer
Si tratta di una tendenza davvero deteriore, che io già denuncio da qualche anno, ed è bene che gli autori siano messi in guardia.
Io mi riferisco al fatto che alcuni micro editori pubblicano libri cartacei o ebook esclusivamente tramite Amazon e hanno il coraggio di definirsi "editori".
Fino a qualche anno fa, il fenomeno era limitato a pochi micro editori più furbetti di altri. Ora che è in aumento, la domanda di fondo è: nel 2023, che garanzia qualitativa è il fatto che un piccolo editore sia considerato "free" (o sedicente "No-EAP") nella misura in cui buona parte di questi cosiddetti "free" sono minuscoli editori che non investono un euro sull'autore (e che magari sono Srsl con un euro come capitale sociale), che stampano in POD o microtirature di una manciata di copie, e che sempre più lucrano sull'autore tramite Amazon, limitandosi a fare ciò che l'autore potrebbe fare anche da solo, in modalità altrettanto "free", e in questo caso percependo molte più royalties?
Mi chiedo peraltro come certi editori possano stipulare contratti di edizione, dato che una pubblicazione in POD tramite Amazon non prevede regolari tirature e di certo non risponde ai requisiti di essere "a spese dell'editore", come dovrebbe essere secondo l.d.a.
Per il resto, mi sembra del tutto evidente che questo tipo di editoria non è altro che vanity press surrogata, ovvero imbellettata di termini come "free" e "No EAP": termini diventati sempre più fuorvianti, e sempre più abusati a spese dei malcapitati autori.
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Wanderer il mar dic 20, 2022 6:22 pm, modificato 3 volte in totale.