La mia esperienza con Albatros

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Ciao a tutti,
scrivo per raccontare la mia esperienza con la Albatros, a cui avevo mandato il manoscritto tra i primissimi invii, vi direi circa 2 mesi fa.
Mi chiama una "consulente editoriale" della CE (manco ai dipendenti fanno contratti dignitosi), ma combinazione ero al lago e le chiedo di richiamarmi un altro giorno, cosa che lei fa puntualmente. Nel mentre avevo già letto commenti non proprio lusinghieri sulla CE, ma nella vita vale sempre la pena ascoltare, ci vuol poco a rispondere di no.
Quando mi ha chiamata, ha esordito dicendo che, come io saprò, il fantasy vende molto (ah sì???  O_o ). Anche lei ha sentito il bisogno di dimostrarmi in tutti i modi possibili di aver letto il romanzo, cosa probabilmente abbastanza vera,  visto che nominava con cognizione di causa i protagonisti ed eventi avvenuti in parti diverse del libro; ma i dettagli che citava a dimostrazione del fatto che le fosse piaciuto derivavano tutti dal primo capitolo (secondo me ce l'aveva davanti e lo scorreva a schermo), con la caduta di stile di sottolineare quanto fosse meritorio aver creato le città di X e Y, che in realtà erano solo citate per nome, mentre nel romanzo sono descritte altre tre città in cui si svolge effettivamente la storia.
Anyway, dopo aver aggiunto che ciò che l'aveva colpita era che nei miei personaggi c'era una crescita psicologica (e vorrei anche vedere...) ha detto che ne avrebbe parlato con il comitato editoriale e poi, se come pensava avrebbero convenuto con lei, mi avrebbero inviato una proposta.
Al che arriviamo al dunque, quando mi ha anticipato i contenuti della proposta. Ha precisato che loro fanno editing, grafica, varie ed eventuali e che avrebbero lavorato molto sulla promozione: salone del libro, saloni internazionali! Interviste sui giornali, programmi tv!!! ... e butta lì che avrei dovuto acquistare un certo numero di copie, che avrei potuto se volevo regalare ad amici e parenti (grazie per avermi dato il permesso!) e questo mio acquisto sarebbe servito a finanziare la suddetta campagna di promozione, essendo io un'esordiente.
Quando ha finito di parlare,  le ho risposto in modo molto polite di inviarmi pure la proposta, che l'avrei letta e le avrei dato riscontro (mi trovavo sul treno e non volevo entrare in dibattiti telefonici). Quando mi manderanno la proposta risponderò serenamente che a queste condizioni non sono interessata.
Devo dire che ciò che mi ha colpito è la modalità di approccio telefonico stile call center (probabilmente ha ragione @Cheguevara  quando dice che ormai anche le EAP fanno fatica a trovare polli da spennare), ma soprattutto le promesse in grande!!! Di solito le EAP o le CE a doppio binario ti dicono che è un momento difficile per l'editoria, che serve un contributo anche da parte dell'autore per farsi strada in un mondo molto competitivo, ecc ecc... quindi almeno chi riceve la proposta si rende conto che non sarà tutto rose e fiori. 
Ma così... io ormai non ho più vent'anni e comunque mi sono informata, ma immagino un ragazzo giovane e inesperto, o anche solo una persona ingenua, che si immagina fiere internazionali e interviste televisive, che poi pian piano scopre di essere stato turlupinato... dev'essere proprio brutto.

Re: La mia esperienza con Albatros

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@Raven Non sono soltanto ragazzini, purtroppo, quelli che aderiscono a proposte simili a quella che hai ricevuto: disposti a pagare pur di vedere il proprio nome sulla copertina di un libro ce ne sono troppi, e nella stragrande maggioranza tutto possono fare, tranne  scrivere. Per quanto riguarda il mercato editoriale, viviamo in un tempo in cui gli esordienti accettati dalle case editrici titolate sono al 99% soggetti già noti al grande pubblico per altri motivi, il cui libro, appena edito, verrà pubblicizzato nei talk-show più seguiti delle tv nazionali. Gli altri, quell'1% di sconosciuti accettati per fare catalogo, sono carne da cannone.
Mario Izzi
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(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: La mia esperienza con Albatros

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Raven ha scritto: Quando mi ha chiamata, ha esordito dicendo che, come io saprò, il fantasy vende molto
Il mercato del fantasy è stato bruciato anni fa per merito del boom dei baby scrittori di fantasy; dopo quel fuoco di paglia, è ritornato a essere di nicchia.
Se si guarda, la ce che vende di più è Mondadori, che ha nella sua scuderia autori come Brandon Sanderson, Martin e che sta riproponendo opere del passato come quelle di Kay, Moorcock. Armenia qualcosa vende di fantasy, mentre la Fanucci ha perso diversi autori che l'avevano trainata nelle vendite (tra questi Sanderson, che se l'è preso appunto la Mondadori). Per il resto c'è poco o niente.
Bello vedere cosa s'inventano per vendere.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: La mia esperienza con Albatros

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M.T. ha scritto: Il mercato del fantasy è stato bruciato anni fa per merito del boom dei baby scrittori di fantasy; dopo quel fuoco di paglia, è ritornato a essere di nicchia.
Se si guarda, la ce che vende di più è Mondadori, che ha nella sua scuderia autori come Brandon Sanderson, Martin e che sta riproponendo opere del passato come quelle di Kay, Moorcock. Armenia qualcosa vende di fantasy, mentre la Fanucci ha perso diversi autori che l'avevano trainata nelle vendite (tra questi Sanderson, che se l'è preso appunto la Mondadori). Per il resto c'è poco o niente.
Bello vedere cosa s'inventano per vendere.
Certo mi chiedo, andando un po' fuori tema, come possa Sanderson essere uno degli autori più venduti al mondo... Scrive un tanto al chilo. Probabilmente i mondi che costruisce sono ben fatti, ma la scrittura è oscena (io leggo in inglese, non le traduzioni). Questo fa ulteriormente riflettere sul panorama del fantasy purtroppo....

Re: La mia esperienza con Albatros

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Angelo ha scritto: Certo mi chiedo, andando un po' fuori tema, come possa Sanderson essere uno degli autori più venduti al mondo... Scrive un tanto al chilo. Probabilmente i mondi che costruisce sono ben fatti, ma la scrittura è oscena (io leggo in inglese, non le traduzioni). Questo fa ulteriormente riflettere sul panorama del fantasy purtroppo....
Io sono di parte, dato che apprezzo Sanderson, ma non metto tutte le opere allo stesso livello: La via dei Re non lo metto sullo stesso piano di Firefight, per esempio. Sa costruire mondi, sistemi magici e caratterizzare personaggi, ma di certo a livello di stile non lo paragono a Guy Gavriel Kay.
Tuttavia, bisogna pensare che il Brooks più mediocre è superiore alla gran parte delle opere prodotte da autori italiani: questo sì che deve far riflettere.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: La mia esperienza con Albatros

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Incredibile come passino gli anni e le modalità di approccio rimangano sempre le stesse. Evidentemente perché continuano a riscuotere successo.
Ricevetti da questa CE una telefonata identica in tutto nel 2018. Persino la storia che avrebbero sottoposto il manoscritto a questa fantomatica assemblea è rimasta uguale. Persino i complimenti con lo stampino e la sensazione che dall'altra parte ci fosse qualcuno che stava scorrendo pagine a caso sullo schermo per darmi a bere di aver letto e apprezzato il romanzo.
All'epoca ero molto meno smaliziato, e per prime avevo contattato proprio due case editrici a pagamento, e questo per il semplice motivo che sono queste realtà a farsi trovare dagli aspiranti.
Grazie al cielo, prima che mi chiamassero da Albatross avevo già ricevuto riscontro dall'altra CE e mi si era aperto un mondo. Ero quindi già dovuto passare dall'eccitazione di un'apparente proposta di pubblicazione con tanto di partecipazione a premi letterari prestigiosi e inserimenti della mia opera nel catalogo di non so più che biblioteca... alla delusione derivante dalla lettura del contratto. 
Dico "per fortuna", perché, se nel frattempo non mi fossi informato e non avessi scoperto che anche Albatross figurava nell'elenco di queste realtà, quella telefonata mi avrebbe trovato molto impreparato e vulnerabile, e di certo alla delusione si sarebbe aggiunta anche l'umiliazione per aver creduto alle false lusinghe che invece sono riuscito a interrompere sul nascere.

Re: La mia esperienza con Albatros

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Il mondo dell'editoria sta andando veramente a p... a rotoli. Rotoli di quelli che non finiscono mai, quelli della pubblicità.
La mia non è una critica sterile e senza fondamento, ancora non arrivo al livello dei vecchietti che si lamentano al bar del paese (lo so è una figura mitologica abusata ma rende sempre l'idea). Vengo al punto. Anni fa, appena terminato il mio romanzo, comincio a spammarlo in maniera indiscriminata a tutte le più grandi CE senza avere una benché minima idea di che cosa fosse l'editoria. Una roba proprio assurda, scrissi su Google "grandi case editrici italiane" e vai, impacchetta e spedisci. Inutile dire che in mezzo c'era anche Albatros. E l'unico a rispondermi fu proprio l'albatros esploratore di mondi, che già sapete benissimo come opera. All'epoca fui indignato della cosa. Passò molto tempo in cui mi misi seriamente a studiare il mondo editoriale: cosa vende, cosa non vende, contratti, proposte, agenti e agenzie letterarie, case editrici a pagamento, non a pagamento, a partita doppia, a 4-4-2... Così decisi di provare a cercarmi proprio un agente letterario. Una famosa agenzia voleva farmi un contratto di editing e rappresentanza alla modica cifra di un sacco di soldi. Quanto mi chiesero era poco meno di quanto richiesto da Albatros, solo che il pennuto mi offriva: editing, impaginazione, copertina, promozione, un sacco di copie, clown per i bambini e pizzette. Facendo un rapido paragone, trovo la proposta di Albatros molto, ma molto più allettante (sarà perché io le pizzette le adoro). È solo uno spunto di riflessione, se volete la mia opinione personale, sappiate che io sono ESTREMAMENTE contrario a entrambi.
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