Editoria a pagamento e Premi letterari

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Su questo forum, come prima sul WD, si è sempre condotta una battaglia senza esclusione di colpi contro l’editoria a pagamento, che viene considerata come un’opzione da rifuggire assolutamente senza “se” e senza “ma”. Eppure capita sempre più spesso che libri di case editrici a pagamento siano candidati in Premi letterari fra i più prestigiosi, come lo Strega. Non si tratta di casi isolati o una tantum, ma la cosa avviene piuttosto regolarmente, e, quando avviene, la comunità che ruota attorno al candidato si unisce in un coro di elogi sperticati ignorando, o fingendo d’ignorare, quella che altrove appare come un’onta irreversibile, una macchia indelebile nel percorso di uno scrittore. Io finora ho rifiutato tre proposte a pagamento, di cui una relativa all’editing (con presentazione al Salone del Libro e tutte le altre spese di promozione a carico della CE) e un’altra che prevedeva l’acquisto di copie. Sono convinta di aver fatto bene, eppure, di fronte a certe situazioni, come quella sopra citata, non posso che interrogarmi sulla questione. Forse a volte accettare un compromesso è l’unico modo per uscire dall’anonimato. Non cederò ma il dubbio resta. Grazie a chi vorrà intervenire sull’argomento.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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@Mafra Io sono tra i contrari non solo all'EAP, ma a qualsiasi forma di contribuzione alla filiera che si propone l'unico obiettivo di mungere lo scrittore o aspirante tale. Il fatto che tra i candidati (da chi?) allo Strega o ad altri premi prestigiosi ce ne siano alcuni che hanno pagato per essere pubblicati non sposta di una virgola la mia posizione, anche perché una cosa è essere candidati (ancora, da chi?) al premio, un'altra vincerlo. Per uscire dall'anonimato può essere sufficiente sbattersi nei social e negli innumerevoli blog dedicati all'editoria, avere successo è un'altra cosa. Mi pare utile richiamare, ripetendomi, l'attenzione sulla circostanza che, in un mercato che vede ogni anno la pubblicazione di oltre 60.000 titoli, con una vendita media di 200 copie per titolo (è una media in cui sono compresi best seller da centomila, un milione di copie), in cui un autore esordiente piazza in media 30-50 copie con un ricavo lordo, quando lo pagano, di 1 Euro a copia, il recupero di mille o duemila Euro spesi per vedere il proprio nome su una copertina è, 999 volte su mille, pia illusione. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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JD WOLF ha scritto: E se domani, per ipotesi, una casa editrice medio/alta si interasse al vostro libro (pubblicazione e, nel contratto, l'acquisto di duecento copie), cosa fareste?
Le case editrici "medio-alte" sono quelle che hanno una buona collocazione sul mercato, che hanno un buon capitale, e che hanno la facoltà di assumere il rischio d'impresa: si possono permettere di pagare gli editor e correttori di bozze, i grafici, l'ufficio stampa, i promotori e distributori, i traduttori, e ovviamente gli autori. Una CE a pagamento non può essere né media né alta, né in termini di dimensione d'azienda, né in termini di prestigio. Le CE a pagamento sono piccole aziende che, invece di crescere in modo fisiologico come fanno i piccoli editori di qualità, tentano di farlo in modo parassitario. 

Le uniche eccezioni sono alcuni marchi editoriali di saggistica (che pubblicano solo opere specialistiche, spesso in ambito accademico) oppure alcuni marchi storici sulla via del declino, che hanno perso significative quote di mercato, e che a volte propongono contratti con acquisto di copie, ma non è affatto la regola. 
Ultima modifica di Wanderer il mer mar 02, 2022 3:38 pm, modificato 1 volta in totale.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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JD WOLF ha scritto: E se domani, per ipotesi, una casa editrice medio/alta si interasse al vostro libro (pubblicazione e, nel contratto, l'acquisto di duecento copie), cosa fareste?
Risponderei picche, naturalmente, e non acquisterei mai più un loro libro.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
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Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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JD WOLF ha scritto: E se domani, per ipotesi, una casa editrice medio/alta si interasse al vostro libro (pubblicazione e, nel contratto, l'acquisto di duecento copie), cosa fareste?
Ho letto, sul WD e su CDM, testimonianze di autori che sono stati abbandonati al loro destino dalle grandi e medie CE anche senza l'acquisto di copie; figuriamoci se avessero pure dovuto rimetterci dei soldi. 
No, non butterei qualche migliaio di euro solo per vedere il mio nome su una copertina blasonata. 
Già.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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JD WOLF ha scritto: E se domani, per ipotesi, una casa editrice medio/alta si interasse al vostro libro (pubblicazione e, nel contratto, l'acquisto di duecento copie), cosa fareste?
Più che per ipotesi, direi per assurdo. Le case editrici medio-alte non chiedono contributi per la pubblicazione. Comunque per me non cambierebbe nulla. Quello che vorrei realizzare è la pubblicazione con una CE disposta a investire e rischiare sul mio libro senza chiedermi nulla in cambio se non l’impegno nella promozione del libro stesso. È un obiettivo difficile, lo so, oggi più che mai in un momento tragico non solo per l’editoria ma per l’economia in generale. Allo stesso tempo non possiamo negare che il livello dei libri pubblicati in Italia anche da grosse CE non è poi così elevato, basta dare una lettura anche solo agli estratti dei libri segnalati allo Strega per rendersene conto. Alcuni sono davvero imbarazzanti. E mi fermo qui.

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Mafra ha scritto: Allo stesso tempo non possiamo negare che il livello dei libri pubblicati in Italia anche da grosse CE non è poi così elevato, basta dare una lettura anche solo agli estratti dei libri segnalati allo Strega per rendersene conto. Alcuni sono davvero imbarazzanti. E mi fermo qui.
Strega a parte, non c'è dubbio che per buona parte le classifiche di vendite dei libri - così come le classifiche musicali - siano occupate da ciarpame. Ma si tratta di una tipologia di ciarpame ben editato, ben confezionato, appetibile al mercato. Anche l'editoria a pagamento pubblica per lo più ciarpame, ma in questo caso è una tipologia di ciarpame che rimane allo stato grezzo, che non viene editato, che esula da ogni possibilità di avere un mercato. La vera differenza quindi non è tanto o soltanto nella qualità letteraria e nella vocazione culturale del manoscritto - su cui puntano più i piccoli e medi editori di qualità, e molto meno i "big" - ma nella vendibilità dell'opera. In genere, vengono pubblicate a pagamento quelle opere che sono "ineditabili", e quindi invendibili, se non allo stesso autore e alle sue piccole cerchie. Al contrario, vengono pubblicate a "rischio d'impresa" opere che, se vengono opportunamente editate e confezionate, possono vendere bene anche se sono ben lontane dall'essere capolavori. Certe volte, tuttavia, a parità di manoscritto, l'unica vera differenza è tra l'avere o meno un buon aggancio, l'avere o meno un nome spendibile, magari per l'essere figlio o nipote di qualcuno.  
Ultima modifica di Wanderer il mer mar 02, 2022 5:41 pm, modificato 1 volta in totale.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Secondo me anche le case editrici a pagamento hanno libri che vincono concorsi letterari perché non pubblicano solo tutto quello che gli capita, ma anche qualche testo di qualità. Quello che credo è che, in generale, non leggano affatto i manoscritti che gli mandano, semplicemente vogliono guadagnare pubblicando tutto. Ciò non toglie che, per farsi pubblicità come editore, vada a cercare titoli interessanti o, magari, li prende pure tra quelli pubblicati. Alla fine se pubblichi una marea di libri uno buono lo trovi. Tutta una questione di business insomma.
Per quanto riguarda l'argomento big a pagamento, per quanto possa sembrare assurdo, non credo sia qualcosa di mai accaduto. Di certo non lo propongono loro, ma che qualche autore possa aver avanzato  proposte in tal senso [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif](ed ottenuto quello che voleva)[/font] non mi sembra nulla di strano.
Ci sono persone che comprano 3-4 auto a 100 mila euro a cadenza regolare, vuoi vedere che invece della quinta macchina non c'è nessuno che si sia fatto pubblicare da una grande casa editrice?
Il mondo attuale è apparenza, mi sembra tutto in linea con la società moderna.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Fabioloneilboia ha scritto: Per quanto riguarda l'argomento big a pagamento, per quanto possa sembrare assurdo, non credo sia qualcosa di mai accaduto. Di certo non lo propongono loro, ma che qualche autore possa aver avanzato  proposte in tal senso [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif](ed ottenuto quello che voleva)[/font] non mi sembra nulla di strano.
Se fosse come dici, non sarebbero casi isolati, e si saprebbe che è sufficiente spendere 10.000 euro per pubblicare con Mondadori (di gente che ha soldi da buttare, nel mondo degli autori, ce n'è tanta). Invece, non risultano casi del genere, a meno che non si tratti di CE notoriamente a doppio binario, che non sono mai "big", ma al massimo medie. Per una casa editrice "big" 10.000 euro sono spiccioli, e un editore importante non rischia un danno d'immagine per appagare la vanagloria di un aspirante. Quello che può accadere, piuttosto, è che alcune grosse case editrici pubblicano su commissione cataloghi di mostre, ma in questo caso va definita "editoria su commissione", e il committente non è un privato, ma un ente riconosciuto. 

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Wanderer ha scritto: Strega a parte, non c'è dubbio che per buona parte le classifiche di vendite dei libri - così come le classifiche musicali - siano occupate da ciarpame. Ma si tratta di una tipologia di ciarpame ben editato, ben confezionato, appetibile al mercato.
Ma se il ciarpame può essere tollerato all’interno di un mercato editoriale che si propone di assecondare i gusti di vari strati di pubblico, non può essere tollerato invece nell’ambito del Premio letterario più prestigioso in Italia. Come se in ambito cinematografico i cinepanettoni di Boldi e DeSica andassero in nomination al David di Donatello o alla Mostra del Cinema di Venezia. Non mi pare sia mai accaduto. Un Premio letterario prestigioso deve garantire la qualità delle opere che vi partecipano, altrimenti perde ogni credibilità.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Mafra ha scritto: Ma se il ciarpame può essere tollerato all’interno di un mercato editoriale che si propone di assecondare i gusti di vari strati di pubblico, non può essere tollerato invece nell’ambito del Premio letterario più prestigioso in Italia. Come se in ambito cinematografico i cinepanettoni di Boldi e DeSica andassero in nomination al David di Donatello o alla Mostra del Cinema di Venezia. Non mi pare sia mai accaduto. Un Premio letterario prestigioso deve garantire la qualità delle opere che vi partecipano, altrimenti perde ogni credibilità.
In teoria sono d'accordo con te, in pratica hanno perso di ogni credibilità anche i Nobel e gli Oscar, figuriamoci lo Strega e il Festival di Sanremo. 
Ultima modifica di Wanderer il mer mar 02, 2022 6:53 pm, modificato 1 volta in totale.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Mafra ha scritto:
Su questo sono d’accordo: non tutti i testi pubblicati a pagamento sono dei cattivi testi.
Si fa prima ad affermare che non tutte le CE a pagamento sono cattive CE a pagamento... ovviamente, alcune sono molto peggiori di altre, e alcune - specie alcuni marchi storici che operano in ambito regionale - fanno un lavoro decente. Comunque, anche un "buon testo" pubblicato a pagamento sarà generalmente un prodotto editoriale molto inferiore, non tanto come qualità dei materiali, ma soprattutto come cura del testo, editing, correzione di bozze, progetto grafico. Sarà un prodotto editoriale amatoriale, senza mercato, perché non è stato concepito per essere immesso sul mercato. 

Comunque, tornando al quesito iniziale, potresti fare degli esempi di opere pubblicate a pagamento e candidate allo Strega (o altri premi)?
Almeno così si capisce meglio di quale tipologia di editori stiamo parlando... sei proprio sicura che siano a pagamento? Io ho dei dubbi. 
Ultima modifica di Wanderer il mer mar 02, 2022 7:08 pm, modificato 3 volte in totale.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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@Wanderer , mi permetta di dissentire... :) 
quello a cui ci rimandi è uno di quei libri pubblicati dalle grandi CE per far cassetta, contando sul seguito degli youtuber: questa è la melma del mondo editoriale, amen, non mi risulta che qualcuno abbia mai proposto allo Strega un romanzo scritto da un influencer. Anzi mi sento di aggiungere che,
vista la peculiarità del personaggio, non è il male assoluto (giovanissima età e messaggio vivente contro il bullismo). Chiaro che io non lo leggerei,
ma forse se avessi quidici anni e fossi bullizzata a scuola, chissà. Tra un Topolino e un manga.
Io credo invece gli editori e certi scrittori si dovrebbero vergognare di farsi i * a vicenda (cit. Mister Wolf, Pulp Fiction) candidando e talvolta facendo vincere delle opere inqualificabili, o semplicemente troppo brutte dal punto di vista letterario facendole passare per letteratura.
Ma questi signori dormono bene la notte? 
Già.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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@Ilaris 

I candidati allo Strega non sono in genere in cima alle mie letture, quindi non posso valutarne la qualità. Per questo avevo scritto "Strega a parte". Per il resto, oggi le tendenze di mercato sono quelle che sono, sia nel campo della fiction, che della non-fiction, della saggistica, dell'attualità. In tutti i campi, la mediocrità è dilagante, e la letteratura è sempre più imbruttita, imbarbarita, decadente, asservita a interessi politico-economici, a lobby di potere di cui i marchi editoriali sono espressione. In buona parte, il fatto che molta gente abbia smesso di leggere è giustificato, in un mercato editoriale come quello odierno. 

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Wanderer ha scritto: Comunque, tornando al quesito iniziale, potresti fare degli esempi di opere pubblicate a pagamento e candidate allo Strega (o altri premi)?
Almeno così si capisce meglio di quale tipologia di editori stiamo parlando... sei proprio sicura che siano a pagamento? Io ho dei dubbi. 
Non credo sia il caso, non intendo mettere alla gogna nessuno. Il mio scopo era quello di segnalare che la tanto vituperata EAP trova negli ultimi tempi sempre più spazio in certi ambienti letterari alti. Di almeno due CE sono sicura perché operano nella regione in cui vivo, una addirittura nella mia città. Ma credo che ce ne siano delle altre. In ogni caso basta andare sul sito del Premio, lì troverai tutti i libri segnalati dagli Amici della domenica fra i quali il 31 marzo saranno scelti i dodici candidati.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Mafra ha scritto:
Non credo sia il caso, non intendo mettere alla gogna nessuno. Il mio scopo era quello di segnalare che la tanto vituperata EAP trova negli ultimi tempi sempre più spazio in certi ambienti letterari alti. 
C'è però una leggera contraddizione in quello che scrivi. Se la "tanto vituperata" EAP non è tale, dove sta la gogna nel riportare i nomi degli EAP? 

Comunque, ho guardato una per una tutte le proposte. Ci sono alcune CE che - per quel che mi risulta - alcune volte possono chiedere dei contributi, come Rubbettino, cosa che però non li rende degli EAP. Ci sono alcune CE su cui ho parecchie perplessità per esperienze dirette (L'Erudita, Ensemble), ma che non sono degli EAP. Ci sono alcuni piccolissimi editori che non conoscevo (Laruffa, Viola, Tralerighe, dei Merangoli), e che non posso escludere siano EAP o DB. Non c'è però nessun editore notoriamente e sfacciatamente EAP, e si può concedere a quasi tutti (tranne forse uno) il beneficio del dubbio. Comunque, nel caso di questi piccoli editori, che siano EAP o meno, credo che tutto dipenda se l'autore ha o meno qualche conoscenza eminente. Del resto, spesso accade che personaggi noti scrivano prefazioni di libri pubblicati da EAP. Ma da qui a vincere lo Strega... questi libri non sono nemmeno candidati, ma solo proposti. 

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Mafra ha scritto: Eppure capita sempre più spesso che libri di case editrici a pagamento siano candidati in Premi letterari fra i più prestigiosi, come lo Strega
Io sinceramente non ci ho fatto caso, ma per quanto riguarda lo Strega non credo che serva un libro di qualità per candidarlo (be', magari che non abbia almeno errori grossolani di grammatica). Uno dei miei editori ha avuto un libro candidato due giorni dopo l'uscita. Ora, è evidente che quel libro è stato mandato con questo preciso scopo, ad un amico compiacente. Non è stato scoperto e letto per caso. La stessa cosa la può fare un editore EAP, se ha le giuste conoscenze. Il punto è che non arriverà in finale (non ho mai visto editori a pagamento vincere concorsi prestigiosi), ma soprattutto non c'è alcuna certezza che sia un'opera valida.
Mafra ha scritto: Io finora ho rifiutato tre proposte a pagamento, di cui una relativa all’editing (con presentazione al Salone del Libro e tutte le altre spese di promozione a carico della CE)
Io ho avuto una sola proposta da una CE a doppio binario, che prometteva promozione e fiere internazionali, con la richiesta di 1000 euro come "contributo editing". Non mi sono mai pentita di aver rifiutato, visto che pazientando un po' ne ho trovata una piccola gratuita che fa una buona promozione e mi ha portata a Torino. Secondo me se un libro vale qualcosa prima o poi si trova una CE decente, altrimenti forse meglio lasciar stare.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Wanderer ha scritto: C'è però una leggera contraddizione in quello che scrivi. Se la "tanto vituperata" EAP non è tale, dove sta la gogna nel riportare i nomi degli EAP?
Ma perché lo scopo non è quello di elencare le case editrici EAP o non EAP, per quello ci sono gli elenchi disponibili ormai ovunque sul web. Il mio intento era di lanciare una provocazione sull'ennesima contraddizione dell'editoria e animare un dibattito. 

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

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Mafra ha scritto:
Ma perché lo scopo non è quello di elencare le case editrici EAP o non EAP, per quello ci sono gli elenchi disponibili ormai ovunque sul web. Il mio intento era di lanciare una provocazione sull'ennesima contraddizione dell'editoria e animare un dibattito. 
Mi sembra che ci sei riuscita...  :D

Ma non mi convincerò mai a pubblicare con un EAP, fosse anche tra i finalisti. Io ho rifiutato contratti con due editori presenti in quella lista, che non sono EAP. Non è nemmeno sufficiente che un editore sia "free", cioè che non imponga contributi o acquisto di copie, se poi alcune dinamiche contrattuali sono penalizzanti, ed equivalenti a quelle degli editori "non a rischio d'impresa". 

Comunque, tornando al discorso che facevi, se può sembrarti strano che libri di EAP finiscano tra le proposte dello Strega, io ho visto cose molto più surreali e imbarazzanti. Conosco un autore locale che ha pubblicato con EAP è che stato proposto "addirittura" per il Nobel per la letteratura. Per queste cose, basta avere un amico di un certo peso che sia compiacente... e anche se il livello di credibilità è pari allo zero - meno che se io partecipassi alle olimpiadi - è tutta pubblicità gratuita. 
Ultima modifica di Wanderer il mer mar 02, 2022 10:57 pm, modificato 6 volte in totale.
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