Posso fidarmi di queste case editrici?

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Come promesso, ecco il post che avevo intenzione di pubblicare.
Bazzicando nel mondo editoriale mi sono, naturalmente, imbattuta in tante CE. La piccola editoria è quella che dovrebbe essere più accessibile agli esordienti, rispetto ai grandi che ormai manipolano tutto il panorama editoriale e sono inarrivabili, salvo colpi di grande fortuna o qualche collegamento con uno dei funzionari interni. Più si va in alto, più la CE sembrano professionali (sembrano perché non sempre tutti contenuti rispecchiano il resto dell'offerta), ma anche le piccole CE spesso sanno il fatto loro.

La cosa che mi lascia perplessa è la nascita sempre più rapida di tante piccole CE che si assomigliano tutte. Io cerco sempre di non giudicare, ma i parametri sono sempre quelli: dominio online gratuito (con tanta di pubblicità "crea anche tu il tuo sito web"), accoglimento di manoscritti inquadrabili in ogni genere possibile, distribuzione e produzione soltanto Amazon (print-on-demand), quindi tutto gratuito, collaboratori senza curriculum e il resto sta tutto nei social. Per la grafica non esprimo tante opinioni, perché ormai tanti giovani sanno usare photoshop; ne conosco tanti che senza nemmeno un vero e proprio certificato arrivano a dei lavori puliti, ma mai professionali (spesso le copertine hanno piccoli errori, oppure sono troppo infarcite di "effetti speciali").

La domanda è "C'è da fidarsi? Voi vi affidereste a queste CE?"

Io capisco che i costi di produzione sono quello che sono, ma molte di queste realtà a me sembrano troppo amatoriali. Non investono nemmeno quartanta euro per un sito internet, anzi nemmeno un euro per rimuovere la pubblicità, quindi si può parlare per davvero di gente che "punta tutto" su dei manoscritti? Secondo voi, non è troppo "facile" così? Molti pescano dalla piattaforme gratuite i "libri" con più follow e riescono pure a tirare su qualcosa facilmente, le voci girano ed ecco che riescono a farsi strada nel mondo editoriale.

Spesso alcune riescono pure ad aggiustarsi, ma la maggior parte rimane attaccata ai parametri sopra citati. Io onestamente non fiuto vibes positive e non ho mai inviato nulla a CE che soddisfavano tutti questi strano requisiti (strani magari solo per me, non è detto). Per questo chiedo umilmente la vostra opinione. Se potete illuminarmi sul funzionamento di queste aziende, fatelo pure. Perché magari sono io troppo chiusa mentalmente da non capire che il mondo editoriale si sta evolvendo e queste CE sono perfettamente accettabili. Mi piacerebbe avere un bello scambio di opinioni.

Grazie!
a b c d f... u

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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I libri, anche dei piccoli autori, vendono, ma l'editore non te lo dice.
Poni che un editore investa x euro nel tuo libro. Se è distribuito e in città ti conoscono puoi vendere anche mille copie, ma a te dirà che ne hai vendute 90.
Molte piccole realtà puntano a farne un lavoro, ma non per te, per loro.
Il sito gratuito non so dove l'hai visto, ma io anzi vedo tantissime micro con siti ben fatti e copertine sempre più accattivanti, perché ormai si è capito che, per l'appunto e soprattutto sui social, comanda la bella grafica.
Il libro della casa editrice fatto con paint perché "per noi è più importante l'editing" non esiste più. Vendere un prodotto del genere significa fallire e farsi ridere dietro nel caso in cui l'autore venda ai conoscenti.
Anche la correzione bozze è sempre più regolamentata. I libri escono tutti quasi perfetti. Le robe come le virgole sbagliate non le vedrai mai nel romanzo di una micro CE che punta a produrre un prodotto di qualità.
Il print on demand fa sì che solo le copie vendute vengano stampate, quindi riduce le truffate ad opera dell'editore; di contro Amazon stampa male.

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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TheLondoner ha scritto: "C'è da fidarsi? Voi vi affidereste a queste CE?"
La risposta mi pare che derivi da sé: assolutamente no. Ci sono molte piccole realtà serie e valide, ma ci sono dei requisiti minimi da soddisfare:
1. la CE deve avere un sito suo, fatto in modo professionale (non è un blogger amatoriale ma un'azienda) e deve puntare a vendere i suoi libri (quindi no a CE che in prima pagina hanno scritto in caratteri cubitali "mandaci il tuo manoscritto"). Molte li accettano, ma c'è una sezione apposita, di solito un po' nascosta.
2. dovrebbe avere una linea editoriale omogenea: narrativa contemporanea, sperimentale, storica, libri di genere come romance, fantasy, ecc.; oppure saggistica o poesia. Alcune CE hanno molte collane e magari pubblicano più cose, ma in genere ognuna ha una certa coerenza interna di argomenti e basta un'occhiata al catalogo per capire su cosa puntano.
3. la distribuzione solo tramite amazon io non l'ho mai trovata (ma che CE frequenti? :lol: ). So che esiste, ma anche CE microscopiche di solito cercano un distributore, per quanto piccolo (il migliore è Messaggerie, ma non scarterei subito quelle che non ce l'hanno, specie se nate da poco, perché è necessario un certo investimento, mi pare di capire). Se lavorano solo tramite amazon tanto vale autopubblicarsi...
4. la grafica sarebbe meglio che fosse curata da un esperto, ma molte micro non ce l'hanno. Però di solito se l'autore vuole farla fare per conto suo glielo permettono (non è scontato). Ormai anche gli autori self si rivolgono a grafici specializzati. Le copertine amatoriali si vedono subito, e attirano poco
5. anche le micro CE, se serie, hanno un ufficio stampa, o perlomeno qualcuno che si occupa nello specifico di pubblicizzare le uscite, organizzare eventi e mantenere le pagine social. Non può farlo l'editore, non ha il tempo (se lo fa, lo fa poco e male)

Non so se hai visto il post che ti avevo linkato altrove sui costi di pubblicazione, ma leggendoli sarebbe venuta voglia anche a me di aprire una casa editrice, perché risparmiando su tutto si può guadagnare anche solo con le copie che l'autore compra per amici e parenti... È una normale conseguenza che spuntino come funghi realtà poco serie, per niente interessate a produrre libri di qualità, ma solo a guadagnare qualcosa facendo molto poco. Per fortuna non è difficile trovarle ed evitarle, se si sa cosa guardare.
La soddisfazione di vedere il proprio nome su una copertina è nulla di fronte a tutti i problemi che sorgeranno dopo (l'autore dovrà fare la promozione da solo, le librerie rifiuteranno di ordinare il libro, le royalties magari nemmeno arriveranno, ecc.). Meglio armarsi di pazienza e aspettare, che buttare via il lavoro di mesi o anni a cui si tiene
TheLondoner ha scritto: Perché magari sono io troppo chiusa mentalmente da non capire che il mondo editoriale si sta evolvendo e queste CE sono perfettamente accettabili.
È vero che il mondo editoriale si evolve, e spesso in direzioni ambigue, ma le fregature sono un'altra cosa. Credo non ci siano dubbi :si:
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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@Silverwillow , sempre sul pezzo. Grazie per l'intervento. Ho notato quell'articolo proprio oggi e infatti è così. Prendendo quel che viene, molta gente pubblica solo per guadagnare risparmiando un po' su tutto. Molto triste come cosa, soprattuto contando che tanti esordienti pur di vedere il proprio nome su un libro si affidano a chiunque. Che tu ci creda o no, ne ho trovata una senza distributore (a questo punto meglio l'autopubblicazione per davvero). La cosa che più mi allarma è come questa realtà siano facilmente accettate, nessuno si pone domande. Loro pubblicano, una sponsorizzazione qui, una lì ed ecco le entrate. Sarebbe conveniente se qualcuno ne parlasse anche fuori da qui per spronare gli scrittori a cercare più professionalità.
a b c d f... u

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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La domanda iniziale contiene già buona parte della risposta, che ha completato esaurientemente @Silverwillow. Sono argomenti che noi vecchi frequentatori, prima di WD e poi qui a CdM, abbiamo ripetutamente sviscerato. La vita dell'esordiente è dura e la prospettiva è data dall'attendere che tutto cambi nel mercato editoriale.   Tra dieci, venti o trent'anni, chissà. Problema che non riguarda me, intrepido settantasettenne.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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Dico la mia, anche se @Silverwillow e @Cheguevara hanno espresso benissimo quello che penso.
Se nutri forti perplessità verso le CE di cui parli, ti sei già risposta da sola: meglio starne alla larga.
Neanche io mi affiderei a loro, e non certo per manie di grandezza quanto per il fatto che anche nelle CE piccole pretendo serietà e professionalità, oltre che un percorso editoriale riconosciuto e riconoscibile.
Io ti consiglio di seguire o studiare alcune piccole CE osservandole non solo in base a sito e copertine. Ad esempio, dal modo di comunicare sui social spesso si riesce a distinguere subito la gente professionale dai venditori di fumo.
Cerca di farti un'idea su come lavorano prima di mandare loro il tuo manoscritto.
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Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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@Cheguevara Ero iscritta al WD, ma non lo usavo spessissimo. Per adesso ringrazio sempre tutti per la disponibilità, questi quesiti per quanto sviscerati invaderanno la testa di tanti altri novelli scrittori ed è sempre bene una ripassata. La vita degli esordiente è davvero durissimo, ma luoghi come questi sono dei porti sicuri e si trova sempre buona compagnia, a quanto vedo.

@bore_ale Ho studiato tantissimo le CE, ciò che vedo in alcune è una qualche specie di voglia di fare depotenziata dai costi alti. Secondo me molti, al di là del guadagno, si divertono a fondare case editrici, ma i risultati non sono il massimo. Usando tutte le tecniche sopra citate i costi si riducono a zero e l'editoria, un mondo che richiede spesso dei titoli e tantissima fatica, si riempie di gente che ha la passione per la scrittura ma gioca solo su di essa senza mai approfondire davvero gli strumenti dell'editore. Ho notato che molti editori si fanno in quattro per pubblicizzare il libri, magari s'impegnano con l'editing, la correzione ecc. ma non riescono ad allontanarsi dal fattore amatoriale. Purtroppo, con le nuove piattaforme self ecc. pubblicare è facile come comprare un quaderno. Riempi qualche spazio, ti arrangi con le linee guida ed ecco pronto il libro da vendere! Se non ci fosse tutta questa semplicità, dubito che nascerebbero editori in ogni dove. E con questo non condanno assolutamente il self-publishing (ne usufruisco anch'io). Una cosa che non mi fa impazzire è vedere gente che sfrutta i meccanismi self per dare vita a CE indipendenti che spesso lasciano il tempo che trovano.
a b c d f... u

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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@TheLondoner Hai perfettamente ragione, a parte il fatto che ciò che non ti fa impazzire mi fa incazzare. Non avendoti mai incontrato in precedenza ti pensavo alle prime armi, invece è giusto tornare su certi argomenti perché vengano informati i tanti che, muovendo i primi passi nel settore, sono totalmente esposti alle furbate di certi pseudo editori e certe pseudo agenzie di cosiddetta rappresentanza. Cari colleghi, quando scrivete svolgete comunque un lavoro e, buono o cattivo che sia il risultato, chi decide di usarlo deve pagarvi, non essere da voi pagato. Considerate che quando vi sbattete per piazzare anche solo le venti o trenta copie presso parenti e amici state ancora lavorando, più che per voi stessi, al posto di chi dovrebbe farlo istituzionalmente per promuovere la propria azienda che su tanti come voi è costruita. Parola mia (per quello che vale).  
Mario Izzi
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Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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@Cheguevara Il metodo parenti non mi è nuovo. Praticamente quando l'editore non ha molta voglia di pubblicizzare il prodotto (e accade anche spesso), si passa al metodo "parlarne con i contatti stretti" che il guadagno lo trovi. Il problema è quando finiscono i parenti, in tal caso sembreremo tutti in un film di Checco Zalone, con le mani in tasca e senza un pubblico reale. Un peccato, perché le CE è proprio sul pubblico di lettori che dovrebbero investire, il parente ci può stare una o due volte, non una di più. È la fedeltà del lettore che fa la differenza!
a b c d f... u

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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Beati voi, parenti ed amici sono i miei peggiori nemici, non comprano i miei libri nemmeno sotto tortura e ne sparlano senza averne mai sfogliato uno. Se una CE si basasse sui miei contatti sarei spacciato, per fortuna per vivere faccio altro e mi sono dato al Self (il mio genere in Italia non ha nessun mercato anche se quando ero giovane era il genere più in voga). In ogni caso la cosa più gratificante, almeno per me, è stato trovare sconosciuti che mi hanno letto ed apprezzato. Purtroppo sono pochi. Sia che si pubblichi con grosse CE (conosco chi lo ha fatto con risultati pessimi) o in Self la cosa difficile è farsi conoscere e leggere. Temo che anche le più motivate tra le piccole CE abbiano il problema degli odiatori seriali che bollano l'esordiente come uno sfigato, non leggono nemmeno una riga dei suoi scritti e lo denigrano facendogli perdere potenziali lettori. Il mondo dell'editoria, come quello di tutte le arti in generale, subisce il malcostume italiano di criticare tutto e tutti senza nemmeno conoscerli. Detto ciò, coloro che contano di speculare vendendo ai tuoi congiunti o amici sono da evitare come la peste, non venderai nulla ed emeriti sconosciuti si permetteranno di dire che sei uno sfigato senza nemmeno sapere che genere scrivi (mi hanno bollato come pornografo quando scrivo horror o testi teatrali). Infine, il vero problema siamo noi che bazzichiamo siti e forum come questo, dove molti odiano chi pubblica in Self, bollandolo come un anticristo. Su Amazon esistono le anteprime ed uno può farsi una piccola idea di cosa andrà a leggere. Questo vale sia per il Self che per le piccole CE. Ho buttato via dei soldi leggendo delle schifezze ma ho anche scoperto autori sconosciuti destinati a rimanere tali che mi sono piaciuti. Ho anche letto testi molto validi editi da CE con una pessima fama. Non è facile capire chi vale e chi no, a volte anche i peggiori trovano un cavallo vincente. In ogni caso eviteri CE che mi obbligano a comprare un cartone di libri da vendere direttamente, se sapessi farlo non avrei bisogno di un editore, tocca a lui vendere ciò che scrivo.

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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@albertus L'opinione che il problema siamo noi che bazzichiamo forum come questo, che odiamo chi pubblica in self, su cosa la appoggi? Essere amareggiati per l'andamento del settore è una cosa, scaricare l'amarezza sparando sentenze prive di fondamento è un'altra. Se non esistessero forum come questo, che per i miei gusti annovera ancora troppo pochi partecipanti, l'informazione per noi tutti e, in particolare, i neofiti, sarebbe lasciata ai siti, spesso autocelebranti, delle CE e delle agenzie e ai social, col corredo di cazzate a raffica che li caratterizza. Ben vengano, dunque, i forum come CdM, il problema, semmai, è la qualità che spesso altrove latita.  
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
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Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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albertus ha scritto: Beati voi, parenti ed amici sono i miei peggiori nemici, non comprano i miei libri nemmeno sotto tortura e ne sparlano senza averne mai sfogliato uno
Neanche mia madre spesso legge i miei libri... (le ho dovuto chiedere io se aveva visto la dedica in cui citavo anche lei, e non l'aveva neanche aperto  :facepalm:  ). Mia sorella si è decisa a leggere i miei libri solo dopo un paio di battute sarcastiche ben piazzate. Mia cugina invece, che non aveva granché voglia di leggere il mio fantasy, l'ha mollato al figlio undicenne, e gli è piaciuto tanto che sta aspettando con ansia il secondo volume. La storia non è adatta alla sua età, ma chi sono io per rifiutare l'unico lettore sincero ed entusiasta?
albertus ha scritto: dove molti odiano chi pubblica in Self, bollandolo come un anticristo
Non credo che nessuno qui odi il self, ma è indubbio che leggendo autori self è facile imbattersi in cose davvero illeggibili. Ci sono autori self capaci, che lo fanno per scelta consapevole, ma sono un'esigua minoranza. La maggior parte non sa scrivere, e punta su lettori che non sanno giudicare (purtroppo sono tanti). Lo stesso vale per molte piccole CE, ovviamente, e anche per le grandi. Mi è capitato di leggere un libro di una big e chiedermi: come cavolo ci è arrivata questa cosa fin qui?
Collaboro con un blog di recensioni, e qualche volta ho voluto provare i romanzi self proposti, perché la trama era promettente, ma dopo un paio di esperienze disastrose (con tanto di arrabbiatura degli autori perché non me la sentivo di recensirli, dovendo scegliere se dare un giudizio negativo o mentire in modo spudorato) li evito come la peste, tolti quelli di persone di cui già conosco le capacità.
Provare a mandare a qualche CE comunque è utile e apre gli occhi, perché se perfino Il gatto e la volpe edizioni ignora il tuo romanzo, forse qualcosa non funziona, che senso ha autopubblicarlo? Molti autori self saltano il semplice passaggio di chiedere pareri agli esperti. Gli amici li rassicurano che il loro romanzo è fantastico, e tanto basta. Non è così, se si vuole scrivere bisognerebbe farlo seriamente, altrimenti meglio lavorare a maglia, che una sciarpa in più è sempre utile.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
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Il tredicesimo segno (Words)

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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albertus ha scritto: il vero problema siamo noi che bazzichiamo siti e forum come questo, dove molti odiano chi pubblica in Self, bollandolo come un anticristo.
Credo che tu stia prendendo un grosso abbaglio. In questo forum (e anche nel precedente WD) non si è mai demonizzato il self. Molti utenti, qui, pubblicano in self e buona parte dello staff è all'interno di un'agenzia di servizi che agevola anche autori self, mediante editing, impaginazione e grafica, per aiutarli a essere professionali quanto (e talvolta più di) una casa editrice.
Quella da cui abbiamo sempre suggerito di tenersi alla larga è l'editoria a pagamento, e si tratta di due modalità di pubblicazione piuttosto diverse.

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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Non volevo offendere nessuno, la maggior parte delle persone più attive sul forum scrive cose interessanti ed utili, arricchendo con la sua esperienza personale chi legge, ma spesso si percepisce una sorta di risentimento verso chi tenta la via del self (per fortuna da parte di pochi). Purtroppo è capitato anche a me di leggere delle schifezze (probabilmente anche i miei scritti lo sono) ma ho amato anche qualche libro con qualche refuso, perdonando l'autore immaginando che come molti esordienti (me compreso) non ha il denaro per farsi fare la correzione delle bozze da un professionista. Sui refusi mi sento persino di essere tollerante con le piccole CE, visto che negli ultimi anni mi è capitato di leggere veri e propri scempi su libri editi da Mondadori, Einaudi, Gems, Rizzoli e gli altri big, che mi hanno indotto ad acquistare una nuova versione della grammatica italiana per vedere se mi sono perso qualcosa e la lingua è cambiata. Comunque vi leggo sempre con piacere e spesso grazie a voi scopro cose nuove. Non partecipo molto perché sono timido e soprattutto sono una persona noiosissima che ha ben poco da insegnare o raccontare agli altri.

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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Io credo che tutti abbiano qualcosa da insegnare, esperienze e punti di vista da raccontare, per cui hai fatto benissimo a intervenire e dire la tua. Anzi, dovresti continuare a farlo, perché il forum si alimenta dal confronto, a beneficio di tutti.
La tua seconda percezione è più corretta, nel senso che certamente alcuni utenti sono contrari al self o lo guardano con sospetto. Un po' per il motivo cui accennavi (consente la pubblicazione davvero a chiunque, anche a scrittori improvvisati, e questo a prescindere dai refusi che possono capitare un po' a tutti). Il problema è che a volte, al di là dei contenuti, alcune piattaforme di self non si curano neanche dell'aspetto, e quindi dell'impaginazione, della grafica, della stampa, del tipo di carta scadente su cui la copia cartacea viene stampata, eccetera.
Ora come ora il self funziona in pochi casi e in alcuni di questi gli autori sono passati alla pubblicazione con CE big proprio attraverso questo canale; si tratta di eccezioni, ma che qui nel forum (e nel precedente WD) non sono mancate, per cui quegli autori ci hanno raccontato la propria esperienza.
Magari, poi, anche quella con le big in questione non è stata edificante come si aspettavano (scarsa attenzione all'autore, scarsa promozione, e altre pecche), per cui hanno addirittura preferito nuovamente il self per le pubblicazioni successive.
Il problema, purtroppo, è a monte, a prescindere dalla scelta dell'autore tra self o CE, ed è da cercare in problematiche più profonde, di cui sono responsabili l'intera filiera e il mercato librario, che con le loro prassi insane hanno determinato tendenze poco virtuose in un pubblico sempre più vasto, orientato alla "non lettura" e sempre più dedito a una cultura davvero spicciola. Ma questo è un argomento dibattuto in altro topic, per cui mi fermo per non andare OT.  ;)

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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@TheLondoner Bisogna leggere tra le righe.
Se non rispondo B ad A, ma rispondo xy/7, non significa che nella terza non sia nascosta A da qualche parte.
Ti ho spiegato come lavorano le micro nel 2021 (2022?).
Una casa editrice per come l'hai descritta non è una micro, che invece, come ti ho spiegato, nella maggior parte dei casi punta tutto sulla bellezza delle copertine e su una correzione bozze perfetta, ad oggi.
Una casa editrice per come l'hai descritta la sfogli e poi volti pagina subito. Non è neanche una casa editrice, per gli standard attuali.

Comunque lieto di esserti stato d'aiuto.

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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ElleryQ ha scritto: gio dic 16, 2021 9:38 am
La tua seconda percezione è più corretta, nel senso che certamente alcuni utenti sono contrari al self o lo guardano con sospetto. 
Verissimo :D
ElleryQ ha scritto:
Ora come ora il self funziona in pochi casi e in alcuni di questi gli autori sono passati alla pubblicazione con CE big proprio attraverso questo canale; si tratta di eccezioni, ma che qui nel forum (e nel precedente WD) non sono mancate, per cui quegli autori ci hanno raccontato la propria esperienza.
Magari, poi, anche quella con le big in questione non è stata edificante come si aspettavano (scarsa attenzione all'autore, scarsa promozione, e altre pecche), per cui hanno addirittura preferito nuovamente il self per le pubblicazioni successive.
Mi viene il dubbio che spesso chi approda a una big dalla porta del Self abbia un minore potere contrattuale, e in generale sia tenuto in minore considerazione, rispetto ad autori approdati tramite agenzie o altri canali prioritari... 

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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Wanderer ha scritto: Mi viene il dubbio che spesso chi approda a una big dalla porta del Self abbia un minore potere contrattuale, e in generale sia tenuto in minore considerazione, rispetto ad autori approdati tramite agenzie o altri canali prioritari... 
Non saprei... dalle testimonianze riportate su WD da autori esordienti, giunti in una medesima CE da agenzia e da self, la quota di anticipo sulle royalties mi pare fosse la stessa.

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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A mio avviso il sistema dell'editoria ha due risvolti importanti. Uno economico e uno sociologico.
Economicamente tutte queste pseudo CE poco professionali vanno a soddisfare la grande domanda di pubblicazione di altrettanti pseudo scrittori, altrettanto poco professionali. L'offerta segue la domanda e si tara sulla stessa qualità del prodotto. Se chi domanda è soddisfatto di vedere il proprio nome su una pessima cover e il suo contenuto trattato in maniera approssimativa è chiaro che l'offerta non ha nessuno stimolo a migliorare la qualità del manufatto se questo comporta maggiori costi e porta pochi guadagni. Attenzione, sto parlando degli autori come domanda e non di lettori, proprio perché in questo caso i lettori sono superflui, non sono loro i clienti finali di queste CE.
Sociologicamente questa situazione è figlia della società attuale in cui apparire è più importante che essere. Tutti vogliono essere considerati scrittori, far vedere che hanno pubblicato un libro, sentirsi importanti, uscire dalla mediocrità. Quindi tutti puntano solo a quello. Non importa se non so scrivere o non ho niente da dire, basta apparire. E la mediocrità la fa da padrone.
Chiaro che in questa giungla i pochi che ci mettono serietà, professionalità e una sana autocritica (da entrambe le parti) fanno fatica ad incontrarsi. Così si perdono magari buoni autori delusi da pessimi trattamenti e Ce serie che non riescono a farsi luce nel marasma generale.

Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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@Brutus Tutto giusto, quindi sottoscrivo. Purtroppo la mediocrità non è soltanto appannaggio di piccole CE e scrittori alle prime armi. Come lettore seriale, ogni tanto mi capitano opere pubblicate da autori famosi con editori di prestigio che sono fortemente tentato di cestinare. Anche per i grandi l'importante è incassare, oltre che apparire. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
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Re: Posso fidarmi di queste case editrici?

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Non posso che essere d'accordo su quanto sopra, non a caso la maggior parte degli scrittori risulta perso tra mille opzioni senza capirci nulla di reale.
Ovvio che quando si ha sotto le mani un testo mediocre pubblicato da una grande casa editrice siamo portati a pensare di poter raggiungere la pubblicazione facilmente, tuttavia molti non hanno ben chiaro che, per tutta evidenza, quel testo è arrivato alla pubblicazione per ragioni diverse dal giudizio sulla qualità dell'opera. Ma va bene così, alla fine si lavora per soldi.
Detto questo, nella confusione generale, sarebbe bello vedere una maggiore specializzazione e, quindi, trovare editori specializzati in generi, invece di dover mandare tutto a tutti, perché tutti pubblicano tutto. Basterebbe anche avere sezioni della casa editrice specializzate e che offrissero l'invio dei manoscritti al bisogno. Del tipo "abbiamo bisogno di 2 romanzi di fantascienza per il 2023, mandateceli. Abbiamo esaurito gli spazi per i thriller fino al 2024, se vuoi mandarcelo lo stesso bene, ma ti abbiamo avvertito. E così via".
Così come è oggi la situazione, a mio modo di vedere, lascia solo tutti nel caos generale.
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