Ciao a tutti, vorrei porvi un dubbio su cui sto riflettendo da giorni.
Immaginate di avere due proposte da due case editrici serie.
- Casa editrice A: molto strutturata, con ottimi canali distributivi e un posizionamento forte sul mercato. Hanno letto il manoscritto e dicono che l’idea è potentissima, ma che il testo così com’è non è ancora proponibile. Chiedono una riscrittura significativa (più narrativa, taglio di almeno il 25%, maggiore apertura verso il lettore), e solo dopo lo inseriranno nel catalogo. Il tono è molto professionale, la visione editoriale chiara, ma non c’è un vero innamoramento per il testo attuale, piuttosto, per il potenziale.
- Casa editrice B: più piccola, più lenta, ma molto attenta alla voce dell’autore. Hanno letto il manoscritto così com’è e lo vogliono proporre senza grossi cambiamenti strutturali. Credono che il testo sia già quasi compiuto, solo da accompagnare con cura. L’approccio è più artigianale, più relazionale. Meno garanzie immediate, tempi più lunghi, ma anche un riconoscimento profondo del lavoro già fatto.
La domanda che mi pongo è questa:
È più saggio investire su una struttura più grande che chiede una riscrittura profonda, o partire con chi ti vede davvero, pur senza la forza di fuoco del primo editore?
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
2Credo che non esista una risposta giusta, ma dipenda da due fattori (almeno):
1) cosa cerchi: il successo, la visibilità, le vendite, il vedere che la tua idea ha "sfondato", oppure la pura e semplice soddisfazione di aver trovato qualcuno che oltre a te crede nella tua storia (e che beninteso non ti abbandonerà a te stesso - condizione necessaria!)
2) quanto c'è di tuo in quello che hai scritto, se riscriverlo secondo le indicazioni vuol dire snaturarsi e perdere quell'idea potentissima oppure se è un'operazione che si può fare senza sentirsi traditi
Rispondo così perchè se mi trovassi nei tuoi panni con quello che ho in mano oggi e che sto proponendo sceglierei senza la minima esitazione la B. L'architettura di quello che ho scritto è strettamente legata al rapporto che ho sviluppato nel tempo con il personaggio (si tratta di una lunga ricerca biografica). Non è bene innamorarsi del proprio scritto...però se devo trasferire su carta qualcosa di mio posso modificare fin lì, non stravolgere. E' chiaro che però questa è una mia visione soggettiva, di una persona oltretutto che non ha mai avuto la benchè minima ambizione di successo in nessun campo
1) cosa cerchi: il successo, la visibilità, le vendite, il vedere che la tua idea ha "sfondato", oppure la pura e semplice soddisfazione di aver trovato qualcuno che oltre a te crede nella tua storia (e che beninteso non ti abbandonerà a te stesso - condizione necessaria!)
2) quanto c'è di tuo in quello che hai scritto, se riscriverlo secondo le indicazioni vuol dire snaturarsi e perdere quell'idea potentissima oppure se è un'operazione che si può fare senza sentirsi traditi
Rispondo così perchè se mi trovassi nei tuoi panni con quello che ho in mano oggi e che sto proponendo sceglierei senza la minima esitazione la B. L'architettura di quello che ho scritto è strettamente legata al rapporto che ho sviluppato nel tempo con il personaggio (si tratta di una lunga ricerca biografica). Non è bene innamorarsi del proprio scritto...però se devo trasferire su carta qualcosa di mio posso modificare fin lì, non stravolgere. E' chiaro che però questa è una mia visione soggettiva, di una persona oltretutto che non ha mai avuto la benchè minima ambizione di successo in nessun campo
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
3Cosa vuoi fare del tuo testo?
È di vitale importanza pubblicarlo?
Sei disposta a modificarlo per ottenere un riconoscimento che potrebbe aprirti le porte dell'editoria o non vuoi compromettere il testo perché ritieni sia corretto così com'è?
Quanto di strutturato, affermato sul mercato, professionale e serio c'è nell'opzione A? È comprovato o sono solo supposizioni, è un nome veramente conosciuto?
Quanto è lento e artigianale l'opzione B? È verificato o serve a mascherare una coda lunga di pubblicazioni che verranno lasciate a sé?
Ci sono altre domande più profonde di queste e alcune toccano direttamente le tue idee, il tuo essere scrittrice, i tuoi desideri. Devi darti risposte oneste e non dettate da false speranze, specie se sei alle prime armi e non hai ancora il polso della situazione, sia del mercato editoriale, sia della qualità del testo.
La mia esperienza potrebbe essere esagerata ma avevo un romanzo e la presunzione di avere un'idea forte. Spesi 600€ per una lettura che lo distrusse, e a ragione. Mi misi a scriverlo di nuovo, per poi abbandonarlo e decidere che scrivere non faceva per me. Forse avevo solo bisogno di un bravo editor.
Avevo e ho le capacità per pubblicarlo in self ma sapevo già che non l'avrebbe letto nessuno perché non sono bravo a promuovermi.
Voglio solo dirti che a volte dobbiamo fare i conti con i nostri limiti ed essere capaci di prendere decisioni anche forti.
Il tuo è uno dei tanti post che si vedono in cui si chiede aiuto, ma la decisione è solo tua e, in assenza di nomi e fatti, è impossibile darti una risposta.
In ogni caso, se le risposte di queste CE arrivano in breve tempo, non mi farei nemmeno domande, lascerei perdere.
È di vitale importanza pubblicarlo?
Sei disposta a modificarlo per ottenere un riconoscimento che potrebbe aprirti le porte dell'editoria o non vuoi compromettere il testo perché ritieni sia corretto così com'è?
Quanto di strutturato, affermato sul mercato, professionale e serio c'è nell'opzione A? È comprovato o sono solo supposizioni, è un nome veramente conosciuto?
Quanto è lento e artigianale l'opzione B? È verificato o serve a mascherare una coda lunga di pubblicazioni che verranno lasciate a sé?
Ci sono altre domande più profonde di queste e alcune toccano direttamente le tue idee, il tuo essere scrittrice, i tuoi desideri. Devi darti risposte oneste e non dettate da false speranze, specie se sei alle prime armi e non hai ancora il polso della situazione, sia del mercato editoriale, sia della qualità del testo.
La mia esperienza potrebbe essere esagerata ma avevo un romanzo e la presunzione di avere un'idea forte. Spesi 600€ per una lettura che lo distrusse, e a ragione. Mi misi a scriverlo di nuovo, per poi abbandonarlo e decidere che scrivere non faceva per me. Forse avevo solo bisogno di un bravo editor.
Avevo e ho le capacità per pubblicarlo in self ma sapevo già che non l'avrebbe letto nessuno perché non sono bravo a promuovermi.
Voglio solo dirti che a volte dobbiamo fare i conti con i nostri limiti ed essere capaci di prendere decisioni anche forti.
Il tuo è uno dei tanti post che si vedono in cui si chiede aiuto, ma la decisione è solo tua e, in assenza di nomi e fatti, è impossibile darti una risposta.
In ogni caso, se le risposte di queste CE arrivano in breve tempo, non mi farei nemmeno domande, lascerei perdere.
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
4Dipende veramente tantissimo da chi sono le due CE, se di una ti fidi di più o no.
Aleide wrote: Chiedono una riscrittura significativa (più narrativa, taglio di almeno il 25%, maggiore apertura verso il lettore), e solo dopo lo inseriranno nel catalogo. Il tono è molto professionale, la visione editoriale chiara, ma non c’è un vero innamoramento per il testo attuale, piuttosto, per il potenziale.A me non è mai capitato che mi chiedessero di riscrivere un romanzo. Per sentito dire, lo fanno a volte gli editori che propongono anche servizi editoriali, per vendere editing o altro. Se non è questo il caso, non ho punti di riferimento per giudicare la loro risposta (credono davvero che il tuo manoscritto abbia un potenziale? ti hanno prospettato una pubblicazione e una promozione buone, in caso tu decida di rimetterci mano?).
Aleide wrote: Hanno letto il manoscritto così com’è e lo vogliono proporre senza grossi cambiamenti strutturali.Non è detto che sia un punto a favore. Se è più piccola, forse semplicemente non hanno risorse da investirci, quindi lo pubblicherebbero così com'è, che ci credano o meno, col minimo investimento possibile.
Aleide wrote: È più saggio investire su una struttura più grande che chiede una riscrittura profonda, o partire con chi ti vede davvero, pur senza la forza di fuoco del primo editore?La domanda secondo me va posta in modo diverso: chi dei due ti garantisce di avere una pubblicazione o una promozione valide? E quanto sei disposta a sacrificare in termini di un'eventuale maggiore visibilità (non sapendo le due CE non posso giudicare), per tenere il tuo testo (di cui come ogni autore sei giustamente innamorata) così com'é? Solo tu puoi sapere cosa conta di più per te, o quale delle due CE ti sembra più seria.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
5Grazie a chi ha risposto. Provo a precisare meglio il punto.
@archivista Non credo, da esordiente, di poter sfondare nel senso commerciale del termine, ma non scrivo nemmeno “per me e basta”. Vorrei che il libro avesse una possibilità di esistere nel mondo, e magari anche una traiettoria, un secondo libro etc. (sto sognando lo so).
@Silverwillow Diciamo che, salvo imprevisti, entrambe le case editrici sono serie.
La vera differenza sta nel tipo di proposta: la casa editrice A, più strutturata, mi offre delle indicazioni di riscrittura (non un editing vero e proprio), ma una sorta di “riscrivilo così e poi lo rileggiamo”.
La CE B, più piccola, è pronta a pubblicare il manoscritto quasi così com'è, anzi mi ha esortato ad esasperarne alcune caratteristiche che sono già intrinseche nel testo. Diciamo che ascoltando le parole dell'editore B ho avuto la sensazione che lo abbia colto nella sua anima.
Il nodo, però, è più profondo. Il testo è molto intimista, con uno stile che forse potrei definire cronachistico, denso, tutto nella testa della protagonista. Non mancano trama e svolgimento, ma tutto si muove sul piano interno, psicologico. Potrebbe risultare ostico per chi cerca intrattenimento puro, ed è per questo che la casa editrice A mi chiede di renderlo più brillante, più aperto.
Il punto è che, manoscritto in questione a parte, io scrivo così.
Non per posa, ma perché è la mia voce. Aggiungere elementi di trama non sarebbe un grosso problema. Ma modificare lo stile, sì. Anche perché ho paura che facendolo si noterebbe la forzatura. Diciamo che, anche se quel tipo di scrittura non fosse vendibile, io resto quella "scrittrice" lì.
Vale la pena snaturarsi per raggiungere più lettori, o è meglio restare fedeli alla propria voce, anche se questo comporta un cammino più lento, o alla peggio un grande flop?
Lo so che è una domanda quasi filosofica, ma è anche molto concreta.
Devo decidere se proteggerlo… o se provare a renderlo più commerciale: del resto i libri devono essere venduti no?
@archivista Non credo, da esordiente, di poter sfondare nel senso commerciale del termine, ma non scrivo nemmeno “per me e basta”. Vorrei che il libro avesse una possibilità di esistere nel mondo, e magari anche una traiettoria, un secondo libro etc. (sto sognando lo so).
@Silverwillow Diciamo che, salvo imprevisti, entrambe le case editrici sono serie.
La vera differenza sta nel tipo di proposta: la casa editrice A, più strutturata, mi offre delle indicazioni di riscrittura (non un editing vero e proprio), ma una sorta di “riscrivilo così e poi lo rileggiamo”.
La CE B, più piccola, è pronta a pubblicare il manoscritto quasi così com'è, anzi mi ha esortato ad esasperarne alcune caratteristiche che sono già intrinseche nel testo. Diciamo che ascoltando le parole dell'editore B ho avuto la sensazione che lo abbia colto nella sua anima.
Il nodo, però, è più profondo. Il testo è molto intimista, con uno stile che forse potrei definire cronachistico, denso, tutto nella testa della protagonista. Non mancano trama e svolgimento, ma tutto si muove sul piano interno, psicologico. Potrebbe risultare ostico per chi cerca intrattenimento puro, ed è per questo che la casa editrice A mi chiede di renderlo più brillante, più aperto.
Il punto è che, manoscritto in questione a parte, io scrivo così.
Non per posa, ma perché è la mia voce. Aggiungere elementi di trama non sarebbe un grosso problema. Ma modificare lo stile, sì. Anche perché ho paura che facendolo si noterebbe la forzatura. Diciamo che, anche se quel tipo di scrittura non fosse vendibile, io resto quella "scrittrice" lì.
effeti wrote: Sei disposta a modificarlo per ottenere un riconoscimento che potrebbe aprirti le porte dell'editoria o non vuoi compromettere il testo perché ritieni sia corretto così com'è?è proprio qua il dilemma:
Vale la pena snaturarsi per raggiungere più lettori, o è meglio restare fedeli alla propria voce, anche se questo comporta un cammino più lento, o alla peggio un grande flop?
Lo so che è una domanda quasi filosofica, ma è anche molto concreta.
Devo decidere se proteggerlo… o se provare a renderlo più commerciale: del resto i libri devono essere venduti no?
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
6Aleide wrote: Vale la pena snaturarsi per raggiungere più lettori, o è meglio restare fedeli alla propria voce, anche se questo comporta un cammino più lento, o alla peggio un grande flop?Ciao, mi sono trovato in una situazione come la tua, da esordiente, un agente letterario era interessato al mio libro ma solo se avessi modificato notevolmente certi passaggi al fine di renderlo un romanzo adatto ai ragazzi dai 10 anni in su.
Avrebbe snaturato parecchio la mia idea… magari la trama sarebbe rimasta la stessa, ma il tono no, e a me piaceva quello che gli avevo dato.
Ho deciso di non riscriverlo e pubblicarlo con una CE mega minore, credo di aver regalato più copie di quelle che ho venduto, ma il mio libro, come l'avevo pensato, è fisicamente nella mia libreria e mi dà una gran soddisfazione.
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
7@Egrimm quindi non ti sei pentito della scelta, credi che abbia pagato questa tua decisione? Hai continuato a scrivere poi?
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
8Aleide wrote: @Egrimm quindi non ti sei pentito della scelta, credi che abbia pagato questa tua decisione? Hai continuato a scrivere poi?Io sono soddisfatto del mio romanzo e chi lo ha letto (quei pochissimi) lo hanno apprezzato molto.
Di contro la CE non ha fatto nessuna promozione e io stesso non sono molto "social", quindi nessuno sa della sua esistenza.
Recentemente ho completato la prima stesura di un nuovo romanzo e lo sto facendo leggere ai parenti, poi inizierà la ricerca di un editor e magari di una CE.
Ho un terzo romanzo già in cantiere e così via... è il mio hobby, che venda o meno, mi piace farlo.
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
9Se vuoi farlo per lavoro opzione A, se vuoi farlo per l'arte opzione B. Beninteso che nessuna CE ti chieda soldi a te autrice.
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
10È arduo pensare di cambiare la propria cifra stilistica, soprattutto se non si ha nemmeno la sicurezza di un successo, in tal caso si rimarrebbe con un titolo che non ci rappresenterebbe poi molto.
A ti ha detto per caso quale tipo di romanzo vorrebbe? Magari suggerendoti dei titoli da cui prendere spunto?
Non è da escludere che se trovassi un equilibrio tra la tua prosa e quella voluta dalla CE tu poi riusciresti a essere a tuo agio anche con il nuovo "bimbo".
Un consiglio che posso darti è quello di riscrivere qualche brano con la nuova voce, così da vedere se ti viene l'urticaria, e facilitarti la decisione.
A ti ha detto per caso quale tipo di romanzo vorrebbe? Magari suggerendoti dei titoli da cui prendere spunto?
Non è da escludere che se trovassi un equilibrio tra la tua prosa e quella voluta dalla CE tu poi riusciresti a essere a tuo agio anche con il nuovo "bimbo".
Un consiglio che posso darti è quello di riscrivere qualche brano con la nuova voce, così da vedere se ti viene l'urticaria, e facilitarti la decisione.
Re: Accettare una riscrittura profonda o restare fedeli al testo?
11nanoFatato wrote: A ti ha detto per caso quale tipo di romanzo vorrebbe? Magari suggerendoti dei titoli da cui prendere spunto?no, nessun riferimento, mi hanno parlato di tono più brillante, di ritmo, dicono che dovrebbe esserci un po' più di movimento nello stile, nonché tagli del 25% (che secondo me è un'enormità)
nanoFatato wrote: Un consiglio che posso darti è quello di riscrivere qualche brano con la nuova voce, così da vedere se ti viene l'urticaria, e facilitarti la decisione.Grazie, ottimo consiglio. In realtà ci ho provato, ma senza risultati. È una storia intima, un po' claustrofobica (volutamente), quindi non riesco neanche a capire come potrei rendere brillante questo stile. Diciamo che il prurito me lo fa venire il solo pensiero. Ma forse la mia è solo inesperienza.
Non prenderei neanche in considerazione l'opzione A, se non fosse davvero interessante ii peso della casa editrice.