Salve,
Vorrei sottoporvi una questione che potrebbe rendermi inviso a tutti coloro che "vivono di scrittura", quindi chiedo scusa in anticipo.
Non so chi di voi abbia familiarità con i lavori del collettivo Wu Ming (al secolo Luther Blisset), ma per darvi un'idea: si tratta di un gruppo di artisti politicamente molto attivi che alla fine degli anni '90 hanno pubblicato con Einaudi Stile Libero il loro primo romanzo intitolato "Q" (bellissimo tra l'altro, ve lo consiglio). Fino a qui nulla di strano, se non che i diritti non erano riservati e il libro è quindi da allora liberamente riproducibile a scopi non commerciali. A Q sono seguiti altri romanzi, tutti con lo stesso trattamento dei diritti d'autore. Addirittura, la maggioranza dei libri scritti dal collettivo sono scaricabili gratuitamente in formato elettronico sul loro blog, dal momento che, se ho capito bene, i diritti elettronici non sono mai stati ceduti ad alcun editore.
Perdonate il muro di testo, specialmente se quello che ho scritto vi era già noto. Vorrei sapere com'è possibile che una casa editrice blasonata come Einaudi abbia acconsentito a sottoscrivere un contratto, a mio avviso, per lei così svantaggioso? Ha sostanzialmente rinunciato a una buona parte dei proventi delle potenziali vendite.
Quello su cui vorrei davvero discutere però è: se a qualcuno oggi venisse la malsana idea di replicare anche solo alla lontana quello che ha fatto il Wu Ming (i.e. pubblicazione con casa editrice pur mantenendo i diritti sulla propria opera) potrebbe farlo? Se sì, come?
Grazie mille a chi cercherà di rispondere a tutte queste bizzarre e complesse domande.
Re: Utopia
2Ciò che cedi all'editore sono i diritti di sfruttamento dell'opera. Gli altri diritti, quelli di paternità rimarranno tuoi fino a 70 anni dopo la morte (o agli eredi).
Detto ciò lo si può fare. Devi trovare un editore che sia disposto a credere in questo progetto e stipuli con te un contratto ad hoc dove si dice cosa possono e non possono fare con la tua opera, in maniera più specifica del classico contratto.
Puoi cedere i diritti solo per la pubblicazione ebook per esempio. Un esempio di questo tipo è Delos. È noto che non pubblichino il cartaceo tranne alcuni casi.
In buona sostanza, contratti.
Quanto allo scopo, al ritorno economico o di immagine, ritengo (senza sapere nulla) che sia una questione di notorietà. Quanti non sanno di poter scaricare gratuitamente i loro testi compreranno i libri. Di rimando Einaudi forte del nome (proprio e di Wu Ming) guadagnerà da ciò. Suppongo.
Autori ed editori sconosciuti alla massa avranno uno scarso successo, a mio avviso.
Detto ciò lo si può fare. Devi trovare un editore che sia disposto a credere in questo progetto e stipuli con te un contratto ad hoc dove si dice cosa possono e non possono fare con la tua opera, in maniera più specifica del classico contratto.
Puoi cedere i diritti solo per la pubblicazione ebook per esempio. Un esempio di questo tipo è Delos. È noto che non pubblichino il cartaceo tranne alcuni casi.
In buona sostanza, contratti.
Quanto allo scopo, al ritorno economico o di immagine, ritengo (senza sapere nulla) che sia una questione di notorietà. Quanti non sanno di poter scaricare gratuitamente i loro testi compreranno i libri. Di rimando Einaudi forte del nome (proprio e di Wu Ming) guadagnerà da ciò. Suppongo.
Autori ed editori sconosciuti alla massa avranno uno scarso successo, a mio avviso.
Re: Utopia
3peptoc wrote: Fino a qui nulla di strano, se non che i diritti non erano riservati e il libro è quindi da allora liberamente riproducibile a scopi non commercialiIn realtà, da quanto ho avuto modo di leggere, i loro libri non sono gratuitamente riproducibili a fini non commerciali sin dalla pubblicazione, ma scaricabili gratuitamente dal loro sito solo qualche anno dopo, il che consente all'editore un guadagno iniziale sull'opera in cartaceo. Diversamente non credo che per qualsiasi CE, piccola o grande, avrebbe senso.
Comunque, ciò che ha scritto @effeti è corretto, perché un autore può anche cedere i soli diritti di sfruttamento economico dell'opera per il cartaceo, ma può riservarsi di mantenere, in toto o parzialmente, i diritti connessi (traduzione, adattamento cinematografico, teatrale, ebook, ecc...).
Re: Utopia
4Grazie mille per la risposta.
@effeti Sì anche io immaginavo che fosse principalmente una questione di notorietà: i Luther Blisset/Wu Ming erano già più o meno famosi prima della pubblicazione, ecco perché l'Einaudi li ha cercati. Chi non ha dalla sua parte già un certo seguito però dubito che abbia il potere contrattuale per negoziare un accordo simile con qualsivoglia casa editrice. Si crea però un po' la situazione del cane che si morde la coda: gli unici che possono fare una cosa del genere sono anche quelli che non ne hanno veramente bisogno.
Se volessi farlo io, per esempio, probabilmente mi riderebbero in faccia, ammesso che arrivino ad aprire la mia email.
Bene inteso, non sono assolutamente interessato alla fama o ai guadagni, visto che ho il privilegio di considerare la scrittura un hobby e non un mezzo di sostentamento. Mi piacerebbe semplicemente pubblicare qualcosa che sia accessibile a tutti fin da subito, senza costringere potenziali compratori a pagare una cifra che una mia opera di certo non meriterebbe, e senza dovermi sottoporre al rituale che vede il mio libro dimezzarsi di prezzo ogni anno perché nessuno se lo fila. Tutto questo avendo comunque alle spalle una casa editrice capace di conferirmi una legittimità che una qualunque forma di auto-pubblicazione non mi darebbe.
Lo so, un desiderio irrealizzabile allo stato attuale delle cose: mica per niente questa discussione si chiama "Utopia".
Comunque mi pare di aver capito che sia un mix di talento/notorietà/capacità di vendersi/conoscenze. Niente di più facile insomma!
@effeti Sì anche io immaginavo che fosse principalmente una questione di notorietà: i Luther Blisset/Wu Ming erano già più o meno famosi prima della pubblicazione, ecco perché l'Einaudi li ha cercati. Chi non ha dalla sua parte già un certo seguito però dubito che abbia il potere contrattuale per negoziare un accordo simile con qualsivoglia casa editrice. Si crea però un po' la situazione del cane che si morde la coda: gli unici che possono fare una cosa del genere sono anche quelli che non ne hanno veramente bisogno.
Se volessi farlo io, per esempio, probabilmente mi riderebbero in faccia, ammesso che arrivino ad aprire la mia email.
ElleryQ wrote: i loro libri non sono gratuitamente riproducibili a fini non commerciali sin dalla pubblicazione, ma scaricabili gratuitamente dal loro sito solo qualche anno dopoPuò essere, non sono un esperto in materia, ma da quanto ho letto sul loro blog le versioni elettroniche appaiono dopo 2 anni dalla pubblicazione (anche se con gli ultimi sono un po' in ritardo) ma nel colophon delle loro opere compare sempre la scritta «Si consentono la riproduzione parziale o totale dell’opera a uso personale dei lettori e la sua diffusione per via telematica, purché non a scopi commerciali e a condizione che questa dicitura sia riprodotta.»
Bene inteso, non sono assolutamente interessato alla fama o ai guadagni, visto che ho il privilegio di considerare la scrittura un hobby e non un mezzo di sostentamento. Mi piacerebbe semplicemente pubblicare qualcosa che sia accessibile a tutti fin da subito, senza costringere potenziali compratori a pagare una cifra che una mia opera di certo non meriterebbe, e senza dovermi sottoporre al rituale che vede il mio libro dimezzarsi di prezzo ogni anno perché nessuno se lo fila. Tutto questo avendo comunque alle spalle una casa editrice capace di conferirmi una legittimità che una qualunque forma di auto-pubblicazione non mi darebbe.
Lo so, un desiderio irrealizzabile allo stato attuale delle cose: mica per niente questa discussione si chiama "Utopia".
Comunque mi pare di aver capito che sia un mix di talento/notorietà/capacità di vendersi/conoscenze. Niente di più facile insomma!