Gentilissimi colleghi, come al solito mi rivolgo a voi per chiedere aiuto per quanto riguarda la promozione, un argomento che considero da sempre poco dibattuto, anche se riguarda non solo i self-publisher, ma anche gli scrittori sotto contratto editoriale. La pubblicità e la promozione sono essenziali per la vendita di un libro, ma per chi non conosce alla perfezione gli schemi dietro tutto l'ambaradan può essere difficoltoso trovare dei meccanismi per portare avanti le vendite. Parto col narrare le mie esperienze.
Onestamente tendo a non fidarmi dei piccoli editori, soprattuto di quelli che non sembrano avere tutte le carte in regola (mancata distribuzione, produzione self, niente curricula ecc.) e inizialmente (colpa della mia esperienza inesistente e del mio ottimismo proporzionato) ho cercato di raggiungere le big, da Pinco-Palla in piena regola. Ho cercato di sfruttare le agenzie ma, come ben sapete, poche mi hanno davvero aiutata: la Lorem Ipsum ha solo notato che c'era un divario tra una buona idea e la narrazione, la Meucci Agency (dopo piccole correzioni da me fatte) mi ha rifiutato, spronandomi a cercare un altro agente (dal momento che il suo giudizio era di natura solo soggettiva). Nel frattempo ho mandato il testo a pochissime CE, ma sempre perché non capivo molto di editoria, ho spedito una bozza "nuda" (niente editing, ecc.) Naturalmente, ho ricevuto dei rifiuti.
Attualmente, confermata la mia ostinata diffidenza nei confronti delle piccole CE, sono in pieno self-publishing (non narro altre esperienze, altrimenti potrei uscirne con l'Odissea). Sto aspettando cautamente una risposta dalla Words Edizioni, una delle poche CE convincenti. Però, allo stesso tempo, mi piacerebbe cerca di far conoscere il libro. Non so per niente come agire, perché noi self-publisher non partiamo da un pubblico già formato, bensì dobbiamo costruircelo da zero (ciò avviene anche con alcune CE, a dire il vero).
Consigli? Quali sono state le vostre mosse vincenti? Come siete riusciti a farvi strada in questo campo?
Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
2Post interessante, seguo anche io. Purtroppo non posso aiutarti, sono in un fase preliminare alla tua potrei direi.
Ho inviato e sono in attesa che qualcuno si palesi.
Da quello che ho capito potresti partecipare a concorsi letterari, se cerchi bene in rete ce ne sono parecchi, per testi inediti e non. Credo sia difficilissimo vincerne uno, ma bisogna sempre credere in se stessi.
Ho inviato e sono in attesa che qualcuno si palesi.
Da quello che ho capito potresti partecipare a concorsi letterari, se cerchi bene in rete ce ne sono parecchi, per testi inediti e non. Credo sia difficilissimo vincerne uno, ma bisogna sempre credere in se stessi.
Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
3TheLondoner ha scritto: allo stesso tempo, mi piacerebbe cerca di far conoscere il libro. Non so per niente come agire, perché noi self-publisher non partiamo da un pubblico già formato, bensì dobbiamo costruircelo da zero (ciò avviene anche con alcune CE, a dire il vero)Ciao, @TheLondoner
La prima cosa da fare quando vuoi costruirti un pubblico è sceglierlo e profilarlo. Come per qualsiasi tipo di attività, anche per la scrittura non esiste il concetto di "arrivare a tutti", perché ciò non è possibile, quindi la cosa migliore da fare prima di iniziare a creare contenuti è pensare a chi ci si vuole rivolgere. Non sempre è possibile attuare una disamina per età, genere e luogo, anzi, di solito i fattori su cui è più facile concentrarsi per restringere il proprio pubblico, e veicolare la comunicazione, è attraverso interessi specifici, estrazione sociale, cultura ecc.
Una volta scoperto, quindi, a chi ci si vuole rivolgere è opportuno studiare sia come comunicare la propria identità di scrittore e il proprio libro, sia attraverso quali media farlo. Ciò lo si evince sempre dal pubblico di riferimento che si ha in mente di raggiungere. In pratica: niente idee sul pubblico? Non si arriva da nessuna parte.
Quando si parla di comunicare l'identità dello scrittore (e auto-editore nel caso del self) e quella del libro è perché le due cose sono distinte e procedono con tempi differenti. Infatti è assolutamente inutile aprire dal nulla un canale Instagram, per esempio, e postare a raffica immagini o estratti del proprio romanzo: nessuno lo conosce, nessuno conosce chi c'è dietro, quindi anche con inserzioni a pagamento il rischio è quello di non arrivare da nessuna parte.
Il modo migliore per agire è quello di cominciare a creare contenuti generici che raccolgano il consenso del pubblico di riferimento e solo dopo iniziare, poco la volta, a parlare del proprio libro, che sarà il punto di incontro tra gli interessi del pubblico, già espressi con le comunicazioni precedenti, e l'obiettivo dello scrittore–editore, ossia farsi leggere e acquistare.
L'attività preliminare volta a creare un pubblico base è molto lunga e si dovrebbe cominciare a svilupparla diversi mesi prima dell'uscita del libro.
Non è per forza necessario utilizzare inserzioni a pagamento, a volte i risultati migliori si ottengono con il passare del tempo e la costanza nel metodo.
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Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
4Fabioloneilboia ha scritto: potresti partecipare a concorsi letterari, se cerchi bene in rete ce ne sono parecchiA meno di vincere premi di alto profilo – come Strega e Campiello, oppure per gli inediti con Dea Planeta, Neri Pozza, Calvino (per citarne alcuni di alto profilo, per capirci) –, vincere premi ai concorsi è abbastanza inutile.
La rete abbonda di premi letterari, sì, ma se non li conosce nessuno o quasi, questi non hanno più valore della "menzione della mamma".
Molto più produttivo è, invece, riuscire a intercettare bookstagrammer e bookblogger, anche questi, però, se di un certo peso. Per gli auto-editori è molto difficile farsi leggere, in quanto c'è la paura di ricevere materiale non consono alla sponsorizzazione. In genere viene richiesta una scheda di presentazione del romanzo, corredata di caratteristiche tecniche e una descrizione della trama, che non è né la quarta di copertina, né una sinossi, ma un testo che se ne sta a metà fra i due.
Le discriminanti fortissime per la scelta, da parte dei bookstagrammer e blogger, di leggere un libro auto-edito sono, quindi: la scheda di presentazione, la cura grafica del prodotto e l'editing (i servizi professionali devono essere attestati e devono essere stati svolti da professionisti ben riconosciuti nell'ambiente editoriale).
Attenzione, però, che web e social sono pieni anche di bookstagrammer e bookblogger che hanno sì un seguito, ma un seguito di gente che se la canta e suona, senza arrivare a risultati di vendita veri e propri. C'è quindi da fare molta attenzione nello scegliere le persone più adatte anche in questo caso, che siano serie e collaborino con realtà di un certo peso, altrimenti l'effetto è nullo.
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Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
5Miss Ribston ha scritto: A meno di vincere premi di alto profilo – come Strega e Campiello, oppure per gli inediti con Dea Planeta, Neri Pozza, Calvino (per citarne alcuni di alto profilo, per capirci) –, vincere premi ai concorsi è abbastanza inutile.Credo ce ne siano di premi importanti, oltre quelli citati: da quelli Mondadori (Giallo, Urania, ecc.), al premio internazionale di città di Como, quello intitolato a Quasimodo, quello di Grottammare, Io scrittore. Non mi riferivo alle centinaia che come dici valgono zero, ma ce ne sono di prestigiosi.
La rete abbonda di premi letterari, sì, ma se non li conosce nessuno o quasi, questi non hanno più valore della "menzione della mamma".
Molto più produttivo è, invece, riuscire a intercettare bookstagrammer e bookblogger, anche questi, però, se di un certo peso. Per gli auto-editori è molto difficile farsi leggere, in quanto c'è la paura di ricevere materiale non consono alla sponsorizzazione. In genere viene richiesta una scheda di presentazione del romanzo, corredata di caratteristiche tecniche e una descrizione della trama, che non è né la quarta di copertina, né una sinossi, ma un testo che se ne sta a metà fra i due.
Le discriminanti fortissime per la scelta, da parte dei bookstagrammer e blogger, di leggere un libro auto-edito sono, quindi: la scheda di presentazione, la cura grafica del prodotto e l'editing (i servizi professionali devono essere attestati e devono essere stati svolti da professionisti ben riconosciuti nell'ambiente editoriale).
Attenzione, però, che web e social sono pieni anche di bookstagrammer e bookblogger che hanno sì un seguito, ma un seguito di gente che se la canta e suona, senza arrivare a risultati di vendita veri e propri. C'è quindi da fare molta attenzione nello scegliere le persone più adatte anche in questo caso, che siano serie e collaborino con realtà di un certo peso, altrimenti l'effetto è nullo.
Per l’auto promozione non posso che essere d’accordo, ma parliamo di due cose diverse, uno è avere i favori della critica, altro raccattare soldi con la pubblicità.
Non tutti hanno interesse a farsi leggere per guadagnare e la promozione di Instagrammer (o come si chiamano) e similari non ha nulla a che fare col valore del proprio libro. Poi ben conosco persone che hanno guadagnato migliaia di euro vendendo su amazon i propri libri, quindi sono assolutamente d’accordo che funziona benissimo ciò che dici. Magari se oltre ad avere un buon libro da vendere si ha anche un buon libro da leggere è giusto prendere entrambe le strade.
Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
6Seguo con molto interesse. Io personalmente sono negata per l'autopromozione, è davvero un mio limite. Al momento non sto cercando ancora seriamente una casa editrice e sto valutando ogni strada possibile, anche il self-publishing, ma temo non faccia al caso mio, non so farmi pubblicità. Ho nel cassetto un fantasy da anni, è anche piuttosto lungo e questo sono certa mi penalizzerebbe nel trovare un editore interessato. Insomma, seguo voi e le vostre esperienze sperando di farmi chiarezza su quale strada intraprendere e al momento sono in una bolla di confusione e incertezza. Chissà se prima o poi ne verrò fuori, intanto questa discussione è molto interessante per valutare un'autopubblicazione.
TheLondoner ha scritto:Stessi identici dubbi, grazie, le risposte dei più esperti torneranno utili anche a me
Consigli? Quali sono state le vostre mosse vincenti? Come siete riusciti a farvi strada in questo campo?
Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
7Fabioloneilboia ha scritto: Credo ce ne siano di premi importanti, oltre quelli citatiCerto, come ho scritto ne ho elencati solo alcuni a scopo di esempio
Elsa ha scritto: anche il self-publishing, ma temo non faccia al caso mio, non so farmi pubblicitàPurtroppo per il sistema editoriale in vigore al momento farsi pubblicità è discriminante anche avendo alle spalle una casa editrice. Sono molto rare quelle CE che fanno vera attività di marketing prima e dopo il lancio di un libro, sempre e comunque di concerto con l'autore, utilizzando i canali a loro disposizione e diffondendo la pubblicazione laddove di interesse. È tanto più probabile, invece, che le CE demandino all'autore l'intera attività di sponsorizzazione, esattamente come per il self.
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Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
8@Miss Ribston Tantissime grazie per le dritte, graditissime!
Avendo avuto un'esperienza crowdfunding ho notato che purtroppo postare immagini a destra e a manca non aiuta affatto. Purtroppo i tempi del crowd in generale sono molto rapidi e tutta l'organizzazione precedente alle vendite è quasi inesistente (si parla giusto di pochi giorni dalla firma del contratto). Sono attiva sui social, dove tengo un mio blog di recensione e libri, ma comunque finora non ho mai parlato del mio libro (in realtà ho ancora pochissimi follower). Non mi dispiacerebbe creare dei contenuti interessanti e interattivi, che possano almeno togliere il pregiudizio sul self-publishing. Ho contattato dei book blogger che credo professionali, il problema è la poca "ricezione", i miei messaggi non sono nemmeno stati letti (colpa anche delle tante richieste che vengono inviate). Noto che il self comincia a racimolare consensi, tantissimi lo usano ma la popolarità spesso deriva da opera già pubblicate con CE, oppure si tratta di persone sono effettivamente riuscite a creare un pubblico da zero. Purtroppo, mi sento un po' in alto mare, ma sono lontana dal mollare. Devo solo trovare la giusta ricetta, mirare al pubblico di mio interesse e farmi forza col tempo!
@Elsa È dura! L'importante è tirare avanti con pazienza e dedizione.
@Fabioloneilboia Purtroppo non mi fido tanti dei concorsi, o almeno, non mi sento una possibile candidata per vari aspetti. La maggior parte dei concorsi, soprattutto quelli piccoli, ha delle linee guida molto specifiche. I grandi concorsi per me sono l'equivalente della lotteria, uno su un milione ce la fa, ma gli altri? Costruire la mia meta mattonino dopo mattonino forse dà più risultati.
Avendo avuto un'esperienza crowdfunding ho notato che purtroppo postare immagini a destra e a manca non aiuta affatto. Purtroppo i tempi del crowd in generale sono molto rapidi e tutta l'organizzazione precedente alle vendite è quasi inesistente (si parla giusto di pochi giorni dalla firma del contratto). Sono attiva sui social, dove tengo un mio blog di recensione e libri, ma comunque finora non ho mai parlato del mio libro (in realtà ho ancora pochissimi follower). Non mi dispiacerebbe creare dei contenuti interessanti e interattivi, che possano almeno togliere il pregiudizio sul self-publishing. Ho contattato dei book blogger che credo professionali, il problema è la poca "ricezione", i miei messaggi non sono nemmeno stati letti (colpa anche delle tante richieste che vengono inviate). Noto che il self comincia a racimolare consensi, tantissimi lo usano ma la popolarità spesso deriva da opera già pubblicate con CE, oppure si tratta di persone sono effettivamente riuscite a creare un pubblico da zero. Purtroppo, mi sento un po' in alto mare, ma sono lontana dal mollare. Devo solo trovare la giusta ricetta, mirare al pubblico di mio interesse e farmi forza col tempo!
@Elsa È dura! L'importante è tirare avanti con pazienza e dedizione.
@Fabioloneilboia Purtroppo non mi fido tanti dei concorsi, o almeno, non mi sento una possibile candidata per vari aspetti. La maggior parte dei concorsi, soprattutto quelli piccoli, ha delle linee guida molto specifiche. I grandi concorsi per me sono l'equivalente della lotteria, uno su un milione ce la fa, ma gli altri? Costruire la mia meta mattonino dopo mattonino forse dà più risultati.
a b c d f... u
Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
9TheLondoner ha scritto: @Miss Ribston Tantissime grazie per le dritte, graditissime!Riguardo il crowdfunding la penso come te, ho infatti rifiutato una proposta (della Bookroad), non mi interessa proprio come idea. Poi a chi è molto social potrà pure sembrare interessante, io non mi metterei mai a chiedere di preordinare il mio libro per farlo pubblicare. Soprattutto quando lo si può far acquistare semplicemente su Amazon.
Avendo avuto un'esperienza crowdfunding ho notato che purtroppo postare immagini a destra e a manca non aiuta affatto. Purtroppo i tempi del crowd in generale sono molto rapidi e tutta l'organizzazione precedente alle vendite è quasi inesistente (si parla giusto di pochi giorni dalla firma del contratto). Sono attiva sui social, dove tengo un mio blog di recensione e libri, ma comunque finora non ho mai parlato del mio libro (in realtà ho ancora pochissimi follower). Non mi dispiacerebbe creare dei contenuti interessanti e interattivi, che possano almeno togliere il pregiudizio sul self-publishing. Ho contattato dei book blogger che credo professionali, il problema è la poca "ricezione", i miei messaggi non sono nemmeno stati letti (colpa anche delle tante richieste che vengono inviate). Noto che il self comincia a racimolare consensi, tantissimi lo usano ma la popolarità spesso deriva da opera già pubblicate con CE, oppure si tratta di persone sono effettivamente riuscite a creare un pubblico da zero. Purtroppo, mi sento un po' in alto mare, ma sono lontana dal mollare. Devo solo trovare la giusta ricetta, mirare al pubblico di mio interesse e farmi forza col tempo!
@Elsa È dura! L'importante è tirare avanti con pazienza e dedizione.
@Fabioloneilboia Purtroppo non mi fido tanti dei concorsi, o almeno, non mi sento una possibile candidata per vari aspetti. La maggior parte dei concorsi, soprattutto quelli piccoli, ha delle linee guida molto specifiche. I grandi concorsi per me sono l'equivalente della lotteria, uno su un milione ce la fa, ma gli altri? Costruire la mia meta mattonino dopo mattonino forse dà più risultati.
Per i concorsi è vero che quelli grandi li vincono in pochi, ma è pure vero che la qualità media dei libri in giro non è poi così alta, sarebbe pure assurdo premiare centinaia di persone. Se non ti interessa (e mi pare di aver capito che vuoi auto pubblicarti) credo che hai bisogno di un social media manager, se vedi anche qui sul forum ci sono proposte a riguardo. Io ti consiglio quello, così non ti ritrovi abbandonata.
Nel primo post hai scritto di aver contattato Lorem Ipsum, [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]dopo quanto ti hanno mandato una risposta? Anche io li ho contattati a novembre.[/font]
Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
10@TheLondoner figurati
Attenzione al crowdfunding nel mercato del libro, non è troppo dissimile dal concetto di editoria a pagamento. Laddove non c'è investimento in termini economici da parte dell'editore, nell'opera da pubblicare, non c'è neanche la volontà di investire successivamente in termini di promozione. Dove non c'è da rientrare dell'investimento, anche una singola copia è guadagno. Chiedere all'autore di pagarsi la pubblicazione sborsando di tasca propria il dovuto, o chiedere all'autore di trovare il dovuto attraverso prevendite del libro, demandando a lui i costi di sponsorizzazioni ecc, non cambia gran che: il rischio d'impresa lo ha l'autore, non l'editore.
Meglio, quindi, per questi casi, assumersi il rischio d'impresa in toto e tenersi i diritti sull'opera e le percentuali complete sugli incassi
Attenzione al crowdfunding nel mercato del libro, non è troppo dissimile dal concetto di editoria a pagamento. Laddove non c'è investimento in termini economici da parte dell'editore, nell'opera da pubblicare, non c'è neanche la volontà di investire successivamente in termini di promozione. Dove non c'è da rientrare dell'investimento, anche una singola copia è guadagno. Chiedere all'autore di pagarsi la pubblicazione sborsando di tasca propria il dovuto, o chiedere all'autore di trovare il dovuto attraverso prevendite del libro, demandando a lui i costi di sponsorizzazioni ecc, non cambia gran che: il rischio d'impresa lo ha l'autore, non l'editore.
Meglio, quindi, per questi casi, assumersi il rischio d'impresa in toto e tenersi i diritti sull'opera e le percentuali complete sugli incassi
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Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
11@Fabioloneilboia, Dopo qualche giorno, ma ho pagato! Mi hanno chiesto l'intero manoscritto e dopo circa tre mesi ho ricevuto il rifiuto. La loro opinione, onestamente mi è stato d'aiuto per certi aspetti. Mirano, comunque, a rappresentare gente che si può permettere collaborazioni con le grandi CE.
a b c d f... u
Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
12@Miss Ribston Purtroppo è così, onestamente ci sono pochissime CE crowdfunding che aiuta realmente lo scrittore, seguendolo passo passo e cercando di aiutarlo a prendere coscienza dello strumento pubblicitario. La cosa che un po' mi lascia basita è che molte, più che a un pubblico di lettori, cercano di vendere copie ad amici e parenti. Mi sembra un po' strano, considerando che il parente acquista la copia una sola volta, mentre il lettore ha più probabilità di interessarsi genuinamente al percorso dello scrittore e magari chiedere di più. È il pubblico di alcuni crowdfunding a essere sbagliato! Da qui parte un dubbio: l'editore è davvero interessato a rappresentare lo scrittore o no?
a b c d f... u
Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
13@Miss Ribston Sottoscrivo. Va aggiunto il rischio che la CE si tenga il malloppo senza dare seguito: in tal caso l'autore si troverebbe a fronteggiare, e forse a rimborsare, i pre-acquirenti bidonati.
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Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
14@Cheguevara Verissimo! Praticamente firmi per il primo volume di una saga, rischiando di non pubblicare il resto.
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Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
15TheLondoner ha scritto: Da qui parte un dubbio: l'editore è davvero interessato a rappresentare lo scrittore o no?No, perché con le copie vendute ad amici e parenti rientra già di eventuali spese irrisorie e comincia ad avere margine di guadagno. Moltiplicando le cifre su una larga scala di scrittori emergenti, il guadagno diventa sostanzioso.
Se può interessarti, ho spiegato nel dettaglio come funziona la cosa – con esempi numerici – qui: viewtopic.php?f=46&t=2124
Prima o poi ne farò anche un video, come già promesso
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Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
16@Miss Ribston Quindi era editoria a pagamento? Perfetto, si scoprono sempre cose nuove! Peccato, era molto conosciuta come CE.
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Re: Parliamo di... promozione! [+ La mia esperienza nel mondo editoriale]
17TheLondoner ha scritto: @Miss Ribston Quindi era editoria a pagamento? Perfetto, si scoprono sempre cose nuove! Peccato, era molto conosciuta come CE.Non è editoria a pagamento, ma, come tante CE, si accontenta di guadagnare sulle copie che l'autore riesce a piazzare a parenti, amici e conoscenti. Pubblica in un anno centinaia di titoli a costo vicino a zero, perché stampa dopo avere incassato, perciò anche su una vendita media di venti-trenta copie per titolo (ma sono di più perché col crowdfunding impone il raggiungimento di un obiettivo di pre-vendite, altrimenti l'edizione non parte) realizza ricavi e se ne frega di promuovere ulteriormente. Tutto a carico dell'autore che, dopo avere scritto, deve fare l'agente di vendita della CE.
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