@ElleryQ
Io personalmente ho scelto la formula dei “racconti correlati”, vale a dire che nella mia opera non solo c’è un tema comune, ma anche dei personaggi comuni, un’ambientazione comune, e una progressione narrativa, tale per cui ogni racconto ha una sua funzione e collocazione. Diciamo che è un quasi-romanzo, ma la differenza a livello formale resta, ed è ciò che viene teorizzato in
questo interessante articolo, che mi è stato utile durante la realizzazione dell'opera.
Non credo che realizzare un'opera con una struttura del genere sia difficile, non più difficile di quanto lo sia scrivere un buon romanzo. Ci possono essere tantissime soluzioni, tantissimi "espedienti", e ovviamente non ci può essere una formula univoca e valida per tutti. Io consiglio di concepire la raccolta di racconti come un meta-racconto, ovvero di immaginare un intreccio che collega tutti i racconti. Anche se questo intreccio non emerge in modo esplicito, può funzionare a livello latente, a livello subconscio, e consente all'opera di raggiungere una struttura formale in cui ogni racconto ha una sua precisa funzione (da questo punto di vista, può essere molto utile approfondire il concetto di "funzione" nelle teorie di Propp).
In generale, potremmo dire che se da un lato c’è l’antologia di racconti – il grado zero della struttura letteraria – dall’altro c'è l'opera di racconti correlati, equivalente (ma non uguale) a un romanzo. Nella musica pop, sarebbe come la differenza tra una compilation con un tema generico (tipo “anni ‘80”) e un concept-album. In mezzo, ci possono essere varie possibilità, e di fatto in quasi tutti gli album musicali (a meno che non siano dei “best of”) è presente in un modo o nell'altro una struttura formale , seppure a volte con un paio di riempitivi.
Quello da cui rifuggono gli editori di qualità sono per l’appunto le compilation letterarie, tipo “racconti d’amore”, “racconti di fantasmi”, che invece sono graditissime ad altri editori (*). Quando la raccolta ha invece una sua struttura e una sua uniformità stilistica – tale per cui ogni racconto ha una sua precisa collocazione, una sua funzione – l'opera risulta molto più originale e interessante sul piano letterario, e anche sul piano del mercato è più appetibile.
(*) l'unica eccezione nell'editoria di qualità è quando l'editore stesso concepisce una raccolta di racconti che ruotano intorno a un tema, magari qualche tema particolarmente d'attualità, e recluta più autori, magari quelli più noti al pubblico e già presenti nel suo catalogo.