@Venus
Venus ha scritto: Ho trovato pesanti le parti lette senza alcun sottofondo musicale. La voce poco chiara e poco espressiva.
Non so, magari è questione di approcci diversi. Sono un discreto consumatore di musica di ogni genere ma sono anche dell'idea che in un prodotto di questo genere vada usata con parsimonia, perché poi il rischio è quello di emotivizzare sempre tutto. La scrittura, sia prosa o poesia, è rimasto uno dei pochi spazi utili in cui l'espressività artistica possa essere fruita e condivisa in tutte le sue sfumature razionali e non, invece di essere consumata ed etichettata come una merendina (cosa che invece succede in buona parte dell'arte commercializzata). Penso che il silenzio e la tensione che sottendono la lettura, di prosa o poesia (parlo in generale, e non della
mia lettura) sia sacro e inviolabile, dopodiché rimane molto intrigante dal punto di vista autoriale gestire e ideare quelle che possano essere le diverse opportunità: musica e lettura separati, solo lettura, musica e immagini senza lettura. La cosa che trovo più stimolante in lavori di questo tipo è che offrano una gamma piuttosto vasta di possibilità.
Per quel che riguarda la mia voce, che dire? Faccio queste cose per puro diletto, non devo rispondere a nessun tipo di criterio estetico o commerciale che non siano quelli dettati dal mio estro. Sicuramente si potrà fare molto meglio, e non è escluso che col tempo e soprattutto altri lavori, migliori un pochetto anche sotto quell'aspetto. Per il momento faccio con quello di cui dispongo, e il risultato penso sia onesto e sincero, e tanto mi basta.
Venus ha scritto: Se dovessi dare un giudizio globale direi che comunque è un bel film, ma non una videopoesia.
Io non sento mai la necessità di etichettare, anche quando fruisco delle opere altrui. Se questo video non l'avessi fatto io e fossi chiamato a commentare, direi che alcuni capitoli - penso a
Maschere (di più) e
Metallo e inchiostro (di meno) - sono indubbiamente poetici perché usano liberamente le immagini e le parole in un ambito che può essere interpretato a livello più universale e metaforico (In
Maschere c'è poi anche l'elemento surreale che certo alla poesia non nuoce) mentre quando le immagini e le parole entrano nel particolare e raccontano una storia specifica, anche se con termini vagamente poetici, allora è prosa o proesia e non ci sono cazzi. Detto questo, però, all'atto della fruizione finale mi viene anche da aggiungere un bel
macchissenefrega se la cosa funziona (e non sto affermando che questo mio lavoro funzioni eh, anche se personalmente sono piuttosto soddisfatto).
Venus ha scritto: E' nato da poco un movimento artistico denominato Movimento Artistico Videopoetico M.A.V. (www.videopoesie.org) a cui appartengo e finalizzato a fare chiarezza.
Se la chiarezza, ammesso e non concesso che sussista questa necessità, non diventa etichettatura o compartimentazione, allora ok, ma rimango comunque molto diffidente. Amo la capacità di contaminarsi e contaminare, attraversando i generi (soprattutto comprendendone l'idea che sta alla base di ognuno di essi per superarla e crearne una nuova) senza il bisogno di dire io sono rock, tu sei blues, egli è rap, noi siamo poetici, voi siete prosaici, ed essi sono tutti assolutamente convinti di fare la cosa più intelligente, guarda caso. L'unica distinzione che mi sento di fare io è tra le cose vive e le cose morte e comunque possiamo, io credo, definirci se non artisti perlomeno sostenitori della libera espressione individuale e tanto basta. Perché poi l'arte giustamente non deve avere confini e la fame di novità è una necessità dell'animo umano, come quella di cibo (magari un po' meno perentoria, ma lo è
.Lo dice uno che ha sempre fame, in entrambi i sensi
) .
Venus ha scritto: so il lavoro che richiede un video del genere
Ahahah, eh sì, quella mia menzione finale al lavoro è stata decisamente un errore
Vabbè, sbagliando s'impara.
Grazie per il passaggio e per il commento criticamente costruttivo. Ciao Venus