Uno nuovo, che scrive da sempre.
Posted: Fri Nov 29, 2024 8:19 am
Dopo una bella "lavata di capo" perché non mi ero presentato, eccomi qui!
Sono Alessio, da Ferrara, anni 39, infermiere, circa un pò giornalista locale, marito, papà, runner e...lo diciamo, come si dice? Scrittore?
Che poi nemmeno mi ci sento, se non fosse che semplicemente scrivere è la cosa per me più naturale, come il peso che rende in equilibrio una bilancia: è quello che mi fa sentire a posto.
Racconti, ma anche esperienze in podcast o una newsletter che curo settimanalmente che parla di musica-che-non-interessa-a-nessuno, e infine ora autore di un primo romanzo, di cui non parlo che già l'ho fatta grossa parlandone nella sezione le mie pubblicazioni, con l'innocenza del bambino che interrompe i genitori a tavola, per qualunque cosa per lui sia fondamentale.
Ed eccomi qui, semplicemente: negli ultimi anni, ma forse da sempre, scrivo sopratutto per spiegare dentro a qualcosa quello che vedo nel mondo, come una cura, un'analisi, una sessione di terapia individuale.
Guardo ai David Grossman, guardo ai Murakami, alle Roselle Postorino, all'ultimissima scoperta Nathan Hill che è quasi un collega di idea, solo più bravo.
E guardo al mondo.
Sono Alessio, da Ferrara, anni 39, infermiere, circa un pò giornalista locale, marito, papà, runner e...lo diciamo, come si dice? Scrittore?
Che poi nemmeno mi ci sento, se non fosse che semplicemente scrivere è la cosa per me più naturale, come il peso che rende in equilibrio una bilancia: è quello che mi fa sentire a posto.
Racconti, ma anche esperienze in podcast o una newsletter che curo settimanalmente che parla di musica-che-non-interessa-a-nessuno, e infine ora autore di un primo romanzo, di cui non parlo che già l'ho fatta grossa parlandone nella sezione le mie pubblicazioni, con l'innocenza del bambino che interrompe i genitori a tavola, per qualunque cosa per lui sia fondamentale.
Ed eccomi qui, semplicemente: negli ultimi anni, ma forse da sempre, scrivo sopratutto per spiegare dentro a qualcosa quello che vedo nel mondo, come una cura, un'analisi, una sessione di terapia individuale.
Guardo ai David Grossman, guardo ai Murakami, alle Roselle Postorino, all'ultimissima scoperta Nathan Hill che è quasi un collega di idea, solo più bravo.
E guardo al mondo.