Il riflesso dell'acqua piovana

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IL RIFLESSO DELL’ACQUA PIOVANA
 
 
 
 
 
Dal bagno uscì
la forma non proprio armonica
del suo corpo nudo, bianchezza rifulse
nella sottrazione d’equivalente ritaglio di luce,
alla parete. Si fermò
vicino al telefono, le sigarette.
Il fumo fluttuò verso la prima finestra aperta
e così il suo sguardo, si specchiò
nella luce grigia e verde del cielo d’acqua piovana,
che riempiva la botte sotto il pluviale.
 
La nudità è l’abito dell’infanzia, dicono,
lei indossò la vestaglia e sedette
nel bovindo in fondo al corridoio,
là dove la magnolia nera sovrastava la casa
e dissanguava le tristezze più acute,
accarezzando le tavole della facciata.
 
Non le dava più, il modo in cui si vedeva,
alcun privilegio nell’attenzione riservata al mondo.
Nuova disposizione d’animo della stagione entrante.
Lasciò decantare nell'aprile piovoso
di quell’anno così uguale, così diverso
da tutti gli altri.
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