L’anacoreta
Posted: Wed May 21, 2025 6:48 pm
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Un testo breve per la tua passione
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Dukafranz wrote: ho maturato l’ossessione per le radici e per la memoria, ossessione che da anni mi spinge a dedicare la vita alla lettura e all’esplorazione.Non tutti hanno questo desiderio purtroppo. Oggi si tende a mistificare e deridere chi si dedica a questo.
Dukafranz wrote: voglio in un certo senso ricostruire la Torre di Babele.Molto bello. Una sola vita non sarebbe sufficiente però.
Dukafranz wrote: Dai papiri egizi alle tavole sumere, dai racconti dei nativi americani ai testi sacri e apocrifi delle principali religioni monoteiste, dai minori culti locali indiani alle saghe norrene, mi abbevero di tutto ovunque, biblioteche pubbliche, accademie e collezioni private, ma ancora non mi posso ritenere soddisfatto.Per esaminare tutta questa conoscenza però, il tuo personaggio dovrebbe avere una cultura immensa, a cominciare dalla padronanza di svariate lingue morte, cosa non impossibile certo, ma per la quale ci vogliono anni di studio. Può darsi che abbia acquisito queste capacità nel tempo.
Dukafranz wrote: Il destino mi ha condotto in una bettola di Montevideo, gioco una partita a scacchi con un settantenne canuto poeta di Buenos Aires,Per un attimo ho sperato che fosse Jorge Luis Borges.
Dukafranz wrote: L’anacoreta con il fiato corto si specchia nell’acqua e guarda il suo proprio volto. Ha generato se stesso, in se stesso e per se stesso, un microcosmo indivisibile ed eterno. Tutte le storie potrebbero essere vere oppure false, alcune o persino tutte coincidere. L’anacoreta ha scritto un riassunto della storia dell’universo, ha scritto la sua biografia, ha scritto questa storia, ha scritto la più bella opera che chiunque abbia mai scritto.Anche il personaggio del vecchio anacoreta, molto particolare, sarebbe bello da approfondire, come la particolarità della sua scrittura sulla sabbia, il perché il personaggio riesca a un certo punto a comprenderla appieno, trovando un appagamento ai suoi sforzi, alla sua ricerca esistenziale.
Alberto Tosciri wrote: Il tuo personaggio ha le idee molto precise su quello che vuole dalla vita, forse io gli avrei messo qualche dubbio in più, ancora qualche inquieta aspettativa.Effettivamente riconosco di non aver inserito alcun contrasto interiore al personaggio, almeno nelle premesse. Per quanto riguarda l’elemento del dubbio ho cercato di farlo emergere più avanti, precisamente riguardo alla reale esistenza dell’anacoreta come sul perché fosse a conoscenza della partita a scacchi.
Alberto Tosciri wrote: Non tutti hanno questo desiderio purtroppo. Oggi si tende a mistificare e deridere chi si dedica a questo.Sottolineo. Quanto hai ragione!
Alberto Tosciri wrote: Per un attimo ho sperato che fosse Jorge Luis Borges.Colpito e affondato. Ogni riferimento è puramente voluto.
Alberto Tosciri wrote: Anche il personaggio del vecchio anacoreta, molto particolare, sarebbe bello da approfondire, come la particolarità della sua scrittura sulla sabbia, il perché il personaggio riesca a un certo punto a comprenderla appieno, trovando un appagamento ai suoi sforzi, alla sua ricerca esistenziale.Non so se sono riuscito nel mio intento: volevo trasmettere una totale ambiguità. Qui torniamo alla reale esistenza dell’anacoreta, ovvero l’anacoreta e il narratore sono la stessa persona. In un certo senso l’anacoreta non esiste, è un parto dell’immaginazione del narratore, della sua lucida follia, una utopica rincorsa a un sapere inafferrabile. Si potrebbe anche dire che sia il narratore a non esistere, a essere generato dall’anacoreta affinché trovasse sé stesso nelle parole scritte sulla sabbia. Non so neppure io quale delle due sia più calzante, in effetti le due opzioni sono sovrapponibili.
Mi piacciono queste tematiche.
Dukafranz wrote: si è sempre tramandata la leggenda di una nostra millenaria discendenza patrizia risalente all’età repubblicanaCome (es.) chi fa "Fabi" di cognome che crede di discendere dalla gens Fabia.
Dukafranz wrote: l’ossessione per le radici e per la memoria, ossessione che da anni mi spinge a dedicare la vita alla lettura e all’esplorazione.Ossessione positiva, comunque: è interessante, secondo me, notare come quasi tutte le case reali, gira e rigira, discendano dai re dei Franchi.
Dukafranz wrote: Immagino che tutto ciò che fu raccontato in ogni luogo e in ogni tempo da ogni uomoTanti "ogni", capisco l'effetto che cerchi, ma toglierei proprio le specifiche.
Dukafranz wrote: Dai papiri egizi alle tavole sumere, dai racconti dei nativi americani ai testi sacri e apocrifi delle principali religioni monoteiste, dai minori culti locali indiani alle saghe norrene, mi abbevero di tutto ovunque, biblioteche pubbliche, accademie e collezioni private, ma ancora non mi posso ritenere soddisfatto.Segnalo solo che è tanto, non so quante vite servano per padroneggiare tutto; la farei un po' più generica, lasciandola come sottotesto, più che fare questo elenco.
Dukafranz wrote: vive un misterioso anacoreta giunto sul posto dopo aver vissuto solitario nel desertoD'istinto, ho pensato a San Daniele lo stilita.
Dukafranz wrote: È ormai nota la diceria secondo cui per taluni stia scrivendo un riassunto della storia dell’universo, per altri semplicemente la sua biografia, per altri ancora la più bella opera che chiunque abbia mai scritto.Passaggio interessante e degno di nota. Quando c'è un fenomeno insolito o un comportamento inusuale, ecco la leggenda metropolitana.
Dukafranz wrote: Gli dei dell’Olimpo loro sì, sono con me.Credo Atena in particolare. Scherzi a parte, non mi convince tutta la parte precedente, dove il protagonista domanda del poeta in lungo e in largo e nessuno sa dirgli nulla: credo sia normale, magari il poeta è poco conosciuto. L'effetto è domandare qui di un tizio semisconosciuto dall'altra parte del mondo.
Dukafranz wrote: Riconosco che avrei potuto scriverlo in maniera più appagante e soddisfacente per il lettore, all’altezza delle aspettative che sono riuscito a suscitare — in me per primo. Sì, manca qualcosa, c’è del “lasciato in sospeso”, un gioco tra atmosfera onirica e ambiguità. Tuttavia, avevo timore di inserire uno “spiegone” che decodificasse il finale e il racconto tutto, che invece è permeato di simbolismo; forse, semplicemente, non volevo farlo o non sapevo come.Ciao @Dukafranz, non mortificarti troppo, ti ho dato un parere da lettore - non sono e non pretendo di essere qualcosa in più.
Più che spiegare, come consigliato potrebbe trattarsi di sviluppare meglio il finale senza tradirne lo spirito, oppure di espandere ogni parte del racconto, in tutte le direzioni, facendone un romanzo.
Dukafranz wrote: avevo timore di inserire uno “spiegone” che decodificasse il finaleche condivido perché si potrebbe dire (es.), se l'anacoreta parla, tradisce un po' la propria figura così com'è descritta, se il ricercatore legge qualcosa di quanto scrive, quella che appare nero su bianco può essere la tua (tua=autore, intendo) idea più che quella che vorresti trasmettere... quindi non è proprio un problema banale.