[MI176] Casalinghitudine

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Traccia n. 3 - il vaso di Pandora

„Ma tu l’hai letto?“
„Cosa? “rispondo a Lina mentre palpo le zucchine.
“Casalinghitudine. Sai, quel nuovo libro di quella tizia americana che non si sa chi sia.”
“Tu dici quello scandaloso?”
“Scandaloso è dire poco.”
Passo a scegliere i finocchi che al forno assieme al salmone mi piacciono parecchio.
Lina prosegue abbassando la voce. “Sai, l’ho letto tutto.”
Lo dice come se avesse affrontato il decamerone.
“L’ho letto di nascosto non volevo che i ragazzi vedessero che la mamma legge cose di quel genere.”
Questi datterini sono fantastici per il pranzo di domani.
“E quindi?” la incalzo.
“Quindi cosa?” risponde un po’ piccata.
“Ti è piaciuto oppure no?” chiedo mentre davanti al frigo del pollame scelgo le coscette di pollo. Stasera le faccio al forno con le patate, così quando la famiglia torna a casa la cena è pronta. Stasera esco e li ho già avvisati.
“Si, molto. Devo ammettere che è anche eccitante.”
Guardo Lina con più attenzione.
“In che senso?”
Torno indietro, ho dimenticato l’insalata e le pere.
Lina mi segue come un barboncino senza smettere di parlare.
“Allora, ti dirò, questa Ronda Wanslow usa un linguaggio molto esplicito. Scrive proprio cazzo, fica e culo, ma li combina con certe situazioni che proprio si capisce che non poteva dire diversamente. E mi sono venute le caldane a leggere quelle. Devi leggerlo assolutamente, ti cambia la vita.”
“Addirittura?” scelgo due baguette senza aggiungere altro, ormai Lina è partita e mi racconterà tutto per filo e per segno.
“Guarda, lei descrive tutto nel minimo dettaglio, a certe cose nemmeno ci credevo e sono andata a controllare di persona. Nel senso che mi sono toccata lì dove lei scrive che il piacere è maggiore. Non solo, alcune cose le ho anche provate con Franco…”
La spesa è finita, ma il discorso si fa interessante.
“Spiegami bene, che non ho capito.”
“Casalinghitudine parla di questa donna che lavora dalla mattina alla sera, tutto un trantran e un’abitudine, fino a quando non conosce un tizio che la guarda come una donna. Lei non vuole lasciare la famiglia, ma lui la introduce ai piaceri del sesso. Non ti dico come descrive quelle scene, da brividi davvero. Comunque, grazie a lui, lei si rende conto di essere potente, non le basta più un uomo, ne vuole tanti e vuole vedere fin dove riesce a spingersi. Contemporaneamente deve fare tutto di nascosto dai figli e dal marito, dai vicini e dai colleghi di lavoro, deve mantenere la sua immagine di donna noiosa e poco appariscente. Però giorno dopo giorno la sua realtà le va stretta, questi uomini che frequenta non fanno solo l’amore con lei, le raccontano anche cose che le fanno capire che c’è una vita che vale la pena di essere vissuta, che l’amore non è quella cosa tradizionale che ci hanno inculcato, piena di possesso e gelosia. Scopre anche di non volere più una relazione a due, vuole una coppia aperta. Il marito, che non ha capito niente, non vuole separarsi. Allora lei decide di farsi beccare, così lui la lascia per orgoglio e lei può fare la propria vita. Addirittura, cambia lavoro alla fine, perché è davvero tanto sicura di sé, finalmente basta a sé stessa e può fare quello che vuole.”
“Ma cos’è un manifesto femminista? Avevo letto una recensione che diceva che è un romanzetto d’amore arricchito di scene pornografiche per vendere di più.”
“Ma no, Michela, guarda, è un po’ porno, però ti fa anche pensare. Per dire, io mi sono chiesta perché mi scandalizzavo quando lei ultracinquantenne si porta a letto un ragazzo di scarsi trent’anni, che poteva essere suo figlio; però poi con i vari Berlusconi e Briatore basta che siano maggiorenni. E poi diciamocelo, prova tu ad andare dal parrucchiere a dire che ti piacciono gli uomini, tanti e diversi. Lì al momento tutte a fare le gallinelle entusiaste, ma poi ti chiedi perché non ti salutano più e ti fanno passare per quella un po’ zoccola. Gli uomini no però, più ne hanno e più giovani sono, più fanno bella figura.”
Abbiamo messo la spesa in macchina. Lina si mette al volante, ma ormai è inarrestabile e continua a parlare.
“Qui non ci sente nessuno e te lo posso dire. Ma sai quante cose si possono fare a letto? Ne ho lette di tutti i colori in quel libro, addirittura la protagonista lo prende nel, cioè, com’è che si dice, si fa sodomizzare. Ma lo descrive così bene, che quasi quasi ti verrebbe voglia di provare anche tu. Ho provato a toccare l’argomento con Franco, ma mi sa che non ha capito.” Sospira con fare deluso.
“Fagli leggere il libro, magari ci arriva. Mi pare che ti sia piaciuto così tanto, che vuoi provare tutto?”
“Si, Michela, davvero, questo libro trasmette così tanta voglia di vivere, di libertà, che le voglio provare anch’io. Non voglio tradire Franco, ma se anche lui mi prendesse sul bancone della cucina o mi sorprendesse da sotto il tavolo, certo non mi rifiuterei. Se vuoi te lo presto, così magari anche tu e Paolo.”
“Grazie, Lina, ma non è il caso. Poi sai come la pensa Paolo su certe cose, e non ho nemmeno il tempo di leggere in questo periodo.”
“Michela, lasciatelo dire, proprio tu che scrivi i racconti per la rivista della parrocchia, stasera guarda la TV: Ronda Wanslow sarà in collegamento diretto durante Che sera che è! Casalinghitudine è diventato un caso letterario, adesso poi che ha venduto anche i diritti per il film, non può più fare finta di niente. Tutti vogliono sapere chi sia, se tutte quelle cose le ha fatte anche lei per descriverle così bene.”
Mi aiuta a portare la spesa in casa. Lina è una vera amica, di quelle a cui si racconta tutto, ma oggi mento anche a lei.
“Scusa Lina, ma adesso devo preparare cena che stasera ho la pizzata con la contabilità.”
“Però, Michela la cena se la potrebbero anche preparare per una volta. Dai ti do una mano a sbucciare le patate.”
In fono sono grata che lei sia qui, non ho tanta voglia di stare da sola coi miei pensieri inquinati da Ronda Wanslow.
“Allora cosa ti metti stasera?”
“Il solito: gonna, camicetta e golfino se fa freddo. Tanto siamo al chiuso.”
“Vabbè sei la solita, almeno mettiti la camicetta verde acqua, quella che ti ho regalato che ti fa così bella. Dovresti davvero leggere Casalinghitudine, capiresti quanto è importante sentirsi belle e desiderabile.”
“Si, si non ti preoccupare, Lina”
“Dai, vai a prepararti, metto in forno io finché ti cambi, perché mi sa che sei in ritardo.”
È vero, sono in ritardo come quando non voglio fare le cose. È un ritardo piccolo, recuperabile, ma è lì come una via di scampo. Ci penso mentre abbottono la camicetta e la liscio sui fianchi.
“Michela, sei bellissima, quelli della contabilità sbaglieranno i conti per una settimana a vederti così: semplice, ma bella”
Mi scappa da ridere, solo un’amica come Lina può dire una cosa del genere, solo un’amica che ti vuole bene.
“Sai, cosa dice ancora la Wanslow? Dice che siamo tutte belle. Nessun uomo si preoccupa della sua pancetta, della calvizie, del sorriso un po’ storto, a noi piacciono così, con qualche difetto; e allora anche noi dobbiamo volerci bene con i nostri difetti, perché siamo sempre bellissime, perché siamo donne vere che hanno vissuto.”

Ci salutiamo, lei si affretta a casa per non perdere la Wanslow e io vado al Grand Hotel. Un lieve senso di colpa mi accompagna mentre supero la pizzeria, attraverso la hall a testa alta come se non volessi ancora ammettere il motivo per cui mi trovo lì.
L’indice affonda nel cinque e l’ascensore sale morbido.
La terza porta a sinistra, suite 508.
Farei ancora in tempo a girare i tacchi, ma la porta si apre come se fossi attesa.
“Prego, signora”
Un uomo mi fa accomodare su una poltrona. Immediatamente compare una donna, ritocca i miei capelli, mi passa delle polveri sul viso. Mi fisso allo specchio. Va bene. Non ha esagerato, sono ancora io, quella che stende la biancheria alle due di notte perché si è dimenticata la lavatrice.
Torna l’uomo gentile, mi accompagna nel vero salotto della suite.
Telecamera e schermo gigante sono pronti.
Mi siedo, controllo che il cellulare sia silenziato e lo appoggio sul tavolino di fianco ad auricolare e microfono.
“Le serve qualcosa, signora, prima che si inizino i giochi? Si sente a suo agio? Ci saremo solo noi e l’operatore come da lei richiesto. Indossi per cortesia auricolare e microfono, a breve si parte con lo spettacolo.” Me lo dice strizzando l’occhio con fare malizioso e non riesce a levarmi gli occhi di dosso. Lo capisco, ci eravamo accordati via mail con il mio indirizzo fasullo, avevo posto tutta una serie di condizioni altrimenti l’incontro sarebbe saltato.
Adesso manca un minuto, una donna elegante si siede sull’altra poltroncina dopo avermi stretto la mano. Non ci diciamo nulla.
Una voce all’auricolare dice “In linea” e la donna parte da zero a mille
“Signori e signore sono lieta di presentarvi in esclusiva per Che sera che è Ronda Wanslow, autrice di Casalinghitudine!”
Uno scroscio di applausi, sullo schermo si vede il presentatore che mi saluta, la telecamera mi inquadra. Non faccio in tempo a sorridere e a dire buonasera a mia volta che il cellulare inizia a vibrare.
Mentre ci scambiamo due convenevoli, sullo schermo vedo le chiamate di Lina che si alternano a una serie infinita di messaggi. Vibra talmente tanto che cade dal tavolino.
“Signora Wanslow, siamo molto onorati di essere i primi ad averla come ospite. Se non sbaglio fino ad oggi solo la responsabile della casa editrice ha avuto il piacere di conoscerla in questa veste?”
Confermo, bevendo un sorso d’acqua. Pensavo fosse più facile svelare la mia seconda identità, offrirmi a tutte quelle persone che si chiedono se ho scritto di vita vissuta.
“Come mai ha deciso di farlo proprio in questo momento? È legato al fatto che il suo libro diventerà un film?”
“In un certo senso sì. Non avevo idea di come dire alla mia famiglia, ai miei parenti, a mio marito, che quella donna insignificante, oberata dalla biancheria da stirare, che si divide fra casa e parrocchia, che non sopporta la suocera, che ha la pancia da menopausa; che proprio quella donna sfiorita e stanca è l’attuale regina della letteratura pornografica. Non sapevo come far sapere al mondo che sono stufa e stanca, che voglio godermi il successo e il denaro che ho guadagnato grazie ai miei fan. E lo voglio fare alla luce del sole a testa alta.”
Gli applausi mi sorprendono, non li percepisco come miei, arrivano attraverso lo schermo, non mi riguardano
“Di fatto lei adesso è l’icona della letteratura erotica. Quali sono i suoi futuri progetti?”
“Un critico letterario dice che sono la classica cometa commerciale. Può essere vero, caro signore, ma non voglio sapere dove teneva le mani, mentre leggeva il mio libro, per criticarlo in maniera tanto dettagliata. Per il futuro voglio essere semplicemente un esempio, l’esempio di una persona che sa quello che vuole e che ha trovato il modo di farlo e che non rinuncerà più alle proprie idee.”
“Per avere l’onore di intervistarla per primi ci siamo accordate sul fatto che non avremmo posto più di tre domande. Ora che ha svelato che davvero nessuno conosceva la sua seconda identità, é pronta ad affrontare la fama, ma anche le critiche ce le verranno rivolte in quanto madre e moglie?”
“Ronda Wanslow é appena nata, non é ancora abituata a muoversi nella realtá, ci accopagneremo a vicenda in questa esperienza, e vediamo cosa ne viene fuori."

Finisce con una stretta di mano l'entrata in societá di Ronda.
Davanti all'albergo un sacco di gente. Qualcuno ha fatto la spia.
Mi faccio fare qualche foto rientro ed esco dall'altra parte.
Torno a casa facendo i vicoli, sono a stomaco vuoto, pensavo mi offrissero almeno un tramezzino e invece niente.
È avanzata una coscetta con quattro patate, prendo un piatto e mi siedo sul divano di fianco a mio marito davanti alla partita.
"Chi vince?" gli chiedo
"Non gufare!"
"Hai per caso visto l'intervista a Ronda Wanslow?"
"Chi? Quella zoccola che scrive porcate? Ma nemmeno per idea!"

Capisco che é ora di essere Ronda per sempre e non tornare piú.

Re: [MI176] Casalinghitudine

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Almissima ha scritto: Si, molto. Devo ammettere che è anche eccitante
Sì, molto 
Almissima ha scritto: Si, si non ti preoccupare, Lina”
Sì, sì


Racconto scritto davvero bene, fluido e scorrevole si legge che è un amore. Divertente la parte iniziale sembra di vedere le due “amiche” lei che fa la spesa immersa nei suoi pensieri  e l’altra che non sta zitta un attimo e la distoglie continuamente. 
Non mi pare che tu abbia seminato molti indizi prima per cui la rivelazione circa l’identità della scrittrice mi ha spiazzata. Soprattuto mi sono sentita un po’ presa in giro (proprio come deve essersi sentita l’amica che ha visto l’intervista da casa.)
Il tutto si legge facilmente, la credibilità totale della storia vacilla un po’, nel senso che ci sono pochi indizi e dunque il tutto appare, per mio gusto di lettore, un po’ troppo artefatto da un certo punto in poi. Comunque indiscutibilmente brava 👏 

Re: [MI176] Casalinghitudine

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Almissima ha scritto: il decamerone.
il Decamerone.
Almissima ha scritto: L’ho letto di nascosto virgola non volevo che i ragazzi vedessero che la mamma legge cose di quel genere.”
Almissima ha scritto: “Ma cos’è virgola un manifesto femminista?
(senza quella virgola, sembra che domandi il significato delle parole "manifesto femminista".
Almissima ha scritto: Se vuoi te lo presto, così magari anche tu e Paolo.”
Meglio tre puntini di sospensione dopo Paolo.
Almissima ha scritto: Che sera che è! Casalinghitudine
Il titolo di un programma e il titolo di un libro andrebbero messi in corsivo o tra virgolette.
Almissima ha scritto: “Però, Michela virgola la cena se la potrebbero anche preparare per una volta.
Almissima ha scritto: In fono fondo sono grata che lei sia qui, non
Almissima ha scritto: “Si, si virgola non ti preoccupare, Lina”
Almissima ha scritto: Che sera che è
tra virgolette
Almissima ha scritto: ma anche le critiche ce che le verranno rivolte in quanto madre e moglie?”
Almissima ha scritto: Mi faccio fare qualche foto virgola rientro ed esco dall'altra parte.
Almissima ha scritto: Capisco che é è ora di essere Ronda per sempre e non tornare piú più.
Cara @Almissima  :)

mentre si dipanava il piacevole dialogo con l'amica tra le faccende domestiche della massaia, sgamavo, complice la traccia, l'identità nascosta di Michela.
Questo mi ha tolto il piacere del finale a sorpresa, ma non quello di leggerti nei Contest!  :libro:  Brava!
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI176] Casalinghitudine

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Un racconto che strizza l'occhio alla società dei consumi, pieno di cliché, che non brilla per originalità. Il titolo faceva pensare a una sorta di satira, a una denuncia sociale, invece, il tutto viene portato avanti come uno stile di vita compiaciuto. Si giustifica una finta emancipazione, che non porta a  una sorta di riconoscimento sociale, di rispetto, in cui a trionfare, in questo caso, dovrebbe essere la cultura, così come richiesto a un libro, ma alla soddisfazione delle proprie passioni e a un successo effimero. Si tende poi a distruggere tutti i rapporti della protagonista, in primis la famiglia, nucleo di stabilità per affrontare le insidie della vita.

Re: [MI176] Casalinghitudine

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@Uanema  
@Mina  
Vi ringrazio per i vostri commenti.
Speravo che almeno per un po' si pensasse che la protagonista fosse una semplice traditrice, che invece di leggere romanzi sconci mettesse in pratica la trasgressione in questa camera d'albergo. Saró piú accorta nei prossimi racconti e nascondere meglio le tracce che lascio.
Per quanto riguarda l'aspetto della distruzione della famiglia, della cultura e quant'altro, mi trovo invece a spezzare una lancia in favore di queste donne che ci mettono la faccia in questi ambiti tabú dove chi é maschio puó celebrare i propri successi con grande soddisfazione, mentre metá delle signore sono destinate alla clandestinitá, perché si sa mai cosa si possa dire di loro.
Il tema non é certo la paritá dei diritti o delle opportunitá, il tema é che c'è spazio per tutti e questo spazio deve essere riconosciuto anche a discapito della famiglia che non sempre é un toccasana.
E poi si sa che amo la frivolezza, la leggerezza del fringuello per lasciare i pensieri profondi ai miei lettori.

Re: [MI176] Casalinghitudine

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Almissima ha scritto: "Chi? Quella zoccola che scrive porcate? Ma nemmeno per idea!"

Capisco che é ora di essere Ronda per sempre e non tornare piú.
Solo la chiusa vale il prezzo del biglietto.
E' vero, il colpo di scena è un po' telefonato, ma che c'importa?
Hai saputo accompagnarmi dentro quel supermercato, mi hai fatto sentire il ronzio dell'amica che ha scoperto l'acqua calda, mi hai riservato una poltroncina nello studio televisivo. Ero lì. E me la sono goduta dalla prima all'ultima parola.
(y)
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Re: [MI176] Casalinghitudine

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Ciao @Almissima
Sono rimasto piacevolmente sorpreso, non mi aspettavo che la “classica” casalinga tutta intenta nella sua cucina (con grande capacità) fosse Ronda Wanslow. A dire la verità io propendo per comportamenti cosiddetti, anche a sproposito, “tradizionali”, ma c’è un limite e questo limite è stato abbondantemente superato in questi ultimi tempi da molte persone, uomini e donne che si definiscono tradizionalisti per mascherare una grande ipocrisia, per usare un termine lecito, oppure predicare bene e razzolare male, per dirla quasi tutta. Devo ammettere che questa sorta di ipocrisia è maggiore in una certa mentalità retrograda maschile, perciò ben venga uno schiaffo in faccia.
Ho trovato divertenti le parole di Lina nel descrivere il libro di Ronda, la sua curiosità per certe descrizioni e posture amatoriali, per il suo non tanto nascosto desiderio di provare ad emularle, quasi commovente inoltre, ma anche ridicola la sua affermazione di aver letto il libro di nascosto dalla famiglia, ci mancherebbe.
Mi ha davvero incuriosito, forse ho anche ammirato la casalinga alias Ronda Wanslow, la sua dedizione alla cucina mentre Lina parla in continuazione e lei sembra disinteressata e poi il suo repentino trasformarsi.
Anche a me era venuto in mente che Ronda andasse in quell’hotel per qualche incontro clandestino e proibito e invece la situazione era tutt’altra, un vero colpo di scena spiazzante.
Bene come questa donna si è palesata senza remore,  come ha deciso di dare un cambiamento totale alla sua vita, il cambiamento risalta bene nonostante la sua freddezza un po’ troppo eccessiva, le avrei fatto battere di più il cuore nel momento catartico in cui si svela davanti alla tv, consapevole che  tutti sapranno la vera identità della scrittrice.
Ha fatto bene e poi con un marito come il suo, un autentico sepolcro imbiancato.
Una piacevole divertente lettura per il ribaltamento di atteggiamenti stereotipati ma improntati a una grande ipocrisia. Tanto vale essere quello che si vuole davvero.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI176] Casalinghitudine

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Ciao @Almissima godevolissimo questo racconto. Coinvolgente e scritto con tale scorrevolezza che è finito in un attimo. Anche se un pochino si intuisce l'identità di Ronda mi è arrivato lo stesso un brivido, merito della tua scrittura.
Nel finale mi sarebbe piaciuto che Michela, prima di abbandonare definitivamente il marito, gli avesse fatto provare qualche passaggio descritto da Ronda. Non se lo sarebbe più dimenticato.
Alla prossima
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