[Lab3] Red Gilda

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Il silenzio cala sulla terrazza affacciata sulla baia del corallo, nemmeno una cicala osa frinire.
L’ultimo suono è la voce stridula di Rosalba che nitrisce
“Vedrete che anche quest’anno l’Ermenegilda Rossi non si farà vedere, sfigata com’è!”
Anche le fiamme delle candele sono sull’attenti mentre una rossa strepitosa, rilassata come una pantera sazia, si avvicina al nostro tavolo.
Il suo abito ad ogni passo scopre un ginocchio dalla curva divina. Il tessuto deve essere leggero come una nuvola, dove aderisce offre una meravigliosa nudità. Rimane solo da chiedersi che sapore possa avere la pelle sotto a quell'inconsistenza azzurra.
Il mio cuore si sincronizza con il suo passo, le braccia due pendoli perfetti dalle mani affusolate.
Questa straordinaria creatura ha il potere di stordire chiunque. La osservo seduto tutto dritto sulla mia sedia come un lemure che fiuta un attraente pericolo.
Mi sfiora con lo sguardo, appoggia le mani al tavolo e aggancia Rosalba
“Ciao, stavi aspettando me?”
Il brusio delle persone che riprendono a parlare si richiude sul nostro stupore.
Quella è Ermenegilda. Quella che in quinta soffriva ancora di acne, che non ti guardava mai negli occhi e che veniva bullizzata da tutte le altre.
Questo si che era la ciliegina della cena di classe.
Rosalba non riesce a riprendersi al volo, spiazzata da un’avversaria che in un batter d’occhio la spodesta dal suo trono di più bella della scuola.
“Comunque adesso sono conosciuta come Red Gilda, sai quella che vende i sex toys online. Ma non dirlo a nessuno che è un segreto di pulcinella.”
Una cascata di brividi affolla la mia schiena appena scoppia a ridere della sua battuta.
Mi azzardo a guardare gli altri ex compagni di scuola. Annaspano con dei “Ciao, come stai?” “Vieni, qui c’è un posto!” “Cosa prendi, che noi abbiamo già ordinato.” La ragazze si umettano le labbra, gli uomini si lisciano la camicia, ma non c’è competizione.
Lei aggiunge una sedia alla mia sinistra, si cala con esasperante lentezza.
“Tu sei Tony Greco, vero? Quello che è andato in America dallo zio dopo il liceo? Siamo tutti un po’ cambiati e faccio fatica a riconoscervi.”
“Si, lui è Tony” si sente gracchiare alla mia destra “Io sono Rosalba, non che sia cambiata un gran che negli ultimi quindici anni.”
“Non ti preoccupare, ti ha tradita la voce. Ti riconoscerei anche se aggiungessi altri dieci chili.”
Acida, pungente, ma con classe.
Inghiotto saliva per iniziare a parlarle, mi anticipa Enzo.
“Ma lo sai Gilda, che ho ordinato il tuo rabbit glitterato per mia moglie. Un successone! Così l’ho preso anche per l’amante. Un colore diverso per non confonderli.”
Una salva di risate accoglie le prime pizze.
“Cosa prendi?” riesco a dirle
“Una margherita e una birra gelida, grazie”
Come un vero maschio alfa ripeto l’ordine sotto lo sguardo impietosito del cameriere che si sarebbe ricordato qualsiasi cosa uscisse da quella bocca.
La compagnia si riprende dalla sorpresa, le battute attraversano la tavolata, si ride, si scherza, si ricordano gli anni del liceo. Tutto normale, come ogni anno, e intanto scopro che Gilda profuma di lavanda, zagare e sole. Ci fa ridere mentre racconta che, per prepararsi a questa serata, ha controllato tutti gli ordini degli ultimi due anni, e l’unico che non ha comperato nulla da lei sono io.
“Che sei così bigotto o ti servi dalla concorrenza? Guarda che fornisco anche a Filadelfia.”
Sa dove abito, mi fa sentire importante sfarfallando con le sue dita davanti ai miei occhi e si appoggia a me per parlare con tutti gli altri.
“Ma quindi anche Rosalba compra da te?” mi volto a destra “Che sex toys usi? Diccelo.”
“Le piacerebbe, che comprassi da lei, ma io di giochetti non ne ho bisogno. Sono una femmina vera, così come mi vedi.”
“Dici?” è il tono della vendetta accompagnato da un sorriso soave.
Mi ricordo di tutte le volte che Rosalba non l’ha invitata dicendo che era brutta, che non sapeva comportarsi, che puzzava come le capre che suo padre teneva in garage tanto che sua madre l'aveva abbandonata a Palermo.
Gli altri insistono “Dai Gilda, diccelo cosa compra la Rosalba. Tanto rimane fra noi.”
“Mi dispiace” risponde composta come una maliziosa scolaretta pronta per la croce di sant’Andrea “non posso dirvi nulla, devo tutelare la privacy delle mie clienti.  Altrimenti che figura ci farebbero, se io dicessi, così come se niente fosse, che proprio a Palermo città, in pieno centro, c’è la mia migliore cliente per tutine di lattex, paddles e strap on? Non potrei mai farlo, capite.”
Alla mia destra Rosalba è tutta un fremito, scacco alla regina: qualsiasi cosa dica, ha già perso.
Penso a suo marito, direttore di filiale, sculacciato e sodomizzato da una carnosa moglie dominatrice. Chissà se i figli sospettano qualcosa?
“Ho esagerato?” bisbiglia. Il suo alito di basilico mi stuzzica.
“No. Sei perfetta.” Mi perdo nei suoi occhi verdi e mi ricordo che ha preso tutto dalla madre irlandese.
“Sei galante.”
“Dico solo la verità.”
“Sento che l’America non ti ha guastato del tutto anche se ti ha fatto avvocato.” Si è proprio informata.
“Macché guastato, il nostro Tony è un vero cavaliere. Sei tu che te lo sei perso negli ultimi vent'anni. Puoi credermi sulla parola, lui sa come si tratta una donna.” L’audace dichiarazione di Rosalba si infrange contro le sopracciglia alzate di Gilda.
“Può dire quello che vuole, io sono qui per te, Tony.” Le sue parole di velluto superano senza ostacoli le orecchie per raggiungere il mio basso ventre.
In perfetta sincronia le due signore allungano una mano sotto al tavolo. A sinistra un’unghia affilata mette sull’attenti tutte le mie terminazioni nervose risalendo la coscia, a destra una presa molliccia mi stropiccia i pantaloni sopra al ginocchio. Se fossi un osso, saprei da quale delle due contendenti vorrei essere divorato.
Quella giusta mi prende per mano.
La seguo ai margini della terrazza. Sconfiniamo nella pineta. Dopo una leggera discesa troviamo le rocce a pochi centimetri dal mare.
Nel buio sembra che i suoi occhi riflettano le stelle.
Appoggia la sua testa alla mia spalla e per un momento prestiamo attenzione allo sciabordio delle onde.
Non mi sarei mai immaginato di essere scelto e sedotto da una donna così straordinaria.
Ci richiudiamo l'uno vero l'altro come le pagine di un libro, il suo respiro si arrampica sul mio collo accompagnato da un lieve movimento delle labbra. Sento i baci che per me si cristallizzano nell’etere fra di noi.
“Ti porto i saluti dello zio Sal.”
Sembra un abbraccio, ma mi torce il braccio dietro alla schiena finché cado a carponi. Sento un dolore umido e intenso dietro alle ginocchia e non capisco cosa c’entri Salvatore Greco con Gilda.
“Tony, tesoro, ti senti confuso? Se n’è accorto anche Sal che negli ultimi tempi perdi colpi.”
“Non capisco, Gilda. Fa male! Non riesco a muovere le gambe!”
“Sal dice che non sai più a chi dare confidenza, gliel’ha raccontato un suo uomo del FBI. Dice che è necessario fare ordine.”
“Mi hai tagliato i tendini, bastarda! Portami in ospedale! Subito!” guaisco ridicolo e umiliato.
“Non ti preoccupare fra un momento sarà tutto finito. “
Non fa abbastanza male da svenire, faccio in tempo ad ascoltare tutto il delirio di grandezza di questa gorgone che ambisce al mio posto nel traffico di droga Filadelfia-Palermo. Non capisce, la poveretta, che arriva il momento in cui non se ne può più di stare all’erta, di picchiare gente, di ucciderla, di scioglierla nell’acido, di lasciarla per strada come monito per gli altri. Sarà sorpresa dal fatto che non esiste la pensione, che i soldi accumulati non li spenderà mai, che il tempo, perso a ricattare disgraziati per farli girare dall’altra, non tornerà più. Non si aspetta che il suo mondo si ridurrà a coloro che la odiano e coloro che la temono. Mi rendo conto di avere ragione: non c’è riscatto per quelli come me.
Il profumo della pineta viene coperto dall’afrore di Gilda. Mi tiene schiacciato a terra seduta sulle mie natiche, piú forte di quello che potessi immaginare.
Cerco di buttarla giù con un colpo di reni, potrei strisciare fino alla pizzeria, dagli altri, verso la salvezza.
“Ecco Tony, adesso forse capisci che è meglio stare fermo.” Ho sentito due tagli netti alle caviglie. Un dolore inimmaginabile risale le mie gambe immobili. “Altrimenti, caro il mio avvocato americano, mi tocca passare ai polsi e ai gomiti. Ti trasformo in una marionetta, prima di farla finita.”
Questa pazza sanguinaria non ha speranza, si sta divertendo a fare quello che fa.
“Ci credi che mi dispiace ammazzare la gente? Vorrei tanto che non morissero, che si ricordassero per sempre di me, di quanto sono brava a fare il mio lavoro, della passione che ci metto in ogni taglio. Ho studiato anatomia, sai, così con quattro incisioni ti paralizzo. A Sal piace il mio stile. Mi ha detto -Vai, e fai ordine. Poi il posto è tuo. – Sarà fiero di me: la prima donna a dirigere il business.”
Allenta la presa sul braccio dietro alla schiena, mi giro a guardarla. Intuisco che è ancora bellissima l’amazzone appollaiata sulla mia schiena, la sua perfida eleganza è integra.
Per i capelli mi tira indietro la testa, mi passa davanti agli occhi la lama insanguinata.
La punta affonda sotto all’orecchio sinistro e avanza con inesorabile precisione.
“Dimmi almeno che mi sgozzi per fare un dispetto a Rosalba!”
Sento il principio di una cristallina risata di scherno e poi il nulla.
 

Re: [Lab3] Red Gilda

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Almissima ha scritto: la voce stridula di Rosalba che nitrisce
mancano i due punti visto che poi si introduce un dialogo. 
È strana questa frase. Parli di suono, di voce e di nitrito. Associare una voce stridula al nitrito di un cavallo mi pare troppo carica. Mi fermerei a voce stridula di Rosalba.
Almissima ha scritto: strepitosa, rilassata come una pantera sazia, si avvicina al nostro tavolo.
Altra similitudine “animalesca” . La trovo eccessiva.
Almissima ha scritto: abito ad ogni passo s
a ogni passo
Almissima ha scritto: leggero come una nuvola, dove aderisce offre una meravigliosa nudità.
La frase appare incompleta. Ti suggerirei una diversa punteggiatura.
(…) leggero come una nuvola: dove aderisce, offre la vista di una meravigliosa nudità.
Almissima ha scritto: Il mio cuore si sincronizza con il suo passo, le braccia due pendoli perfetti dalle mani affusolate.
Altra frase che non mi “gira bene”  Forse, cambiando l’ordine può funzionare meglio.

Le [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]braccia sono due pendoli perfetti dalle mani affusolate. Il mio cuore si sincronizza con il suo passo.[/font]
Almissima ha scritto: La osservo seduto tutto dritto sulla mia sedia come un lemure
Qui la similitudine animalesca funziona!
Almissima ha scritto: aggancia Rosalba
aggancia Rosalba:
Almissima ha scritto: Quella è Ermenegilda. Quella che in quinta soffriva ancora di acne, che non ti guardava mai negli occhi e che veniva bullizzata da tutte le altre.
Questo si che era la ciliegina della cena di classe.
La consecutio temporum (chi è che dice questa frase? È sempre “lui” o è un’intrusione del narratore?)
Almissima ha scritto: Lei aggiunge una sedia alla mia sinistra, si cala con esasperante lentezza.
Cala è proprio bruttino. Magari “ si accomoda”.
Almissima ha scritto: Io sono Rosalba, non che sia cambiata un gran che negli ultimi quindici anni.”
Acidella Rosalba… 😂
Almissima ha scritto: “Cosa prendi?” riesco a dirle
manca il punto
Almissima ha scritto: Come un vero maschio alfa ripeto l’ordine sotto lo sguardo impietosito del cameriere che si sarebbe ricordato qualsiasi cosa uscisse da quella bocca
Frase un po’ contorta. E poi perché lo sguardo impietosito?

Una pizza margherita? Mi aspettavo una “maialona piccante”, mi hai spiazzata. 
Almissima ha scritto: Ci richiudiamo l'uno vero l'altro come le pagine di un libro,
Bella questa!
Almissima ha scritto: destra una presa molliccia mi stropiccia i pantaloni sopra al ginocchio
Molliccia… proprio non mi piace
Almissima ha scritto: Ci credi che mi dispiace ammazzare la gente? Vorrei tanto che non morissero, che si ricordassero per sempre di me, di quanto sono brava a fare il mio lavoro, della passione che ci metto in ogni taglio. Ho studiato anatomia, sai, così con quattro incisioni ti paralizzo. A Sal piace il mio stile. Mi ha detto -Vai, e fai ordine. Poi il posto è tuo. – Sarà fiero di me: la prima donna a dirigere il business.”
 
Infodumpone


Ciao @Almissima 

Non c’è che dire un bel mutamento per Ermenegilda… Racconto a tinte forti con colpo di scena finale che è una bella mazzata.
Credo che la rivelazione finale, molto raccontata, giunga troppo repentina. Per tre quarti del racconto il lettore si immerge in una cena tra ex alunni. 
Una ex compagna ha avuto una trasformazione radicale, ci sta. Ci sono passaggi ben mostrati. Non altrettanto i dialoghi che spesso mi sembrano eccessivamente costruiti ma la storia tiene. La parte finale mi ha colto davvero impreparata, l’ho trovata frettolosa e troppo spiegata.
Racconto interessante, ma, mi spiace non mi ha del tutto convinta.








Re: [Lab3] Red Gilda

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Almissima ha scritto: L’ultimo suono è la voce stridula di Rosalba che nitrisce
Se vuoi accoppiare per affinità un verbo all'aggettivo "stridula" forse è più adatto gracida. Hai dimenticato i due punti finali.
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmIl mio cuore si sincronizza con il suo passo, le braccia due pendoli perfetti dalle mani affusolate.
Brava!
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmQuella Questa è Ermenegilda. Quella che in quinta soffriva ancora di acne, che non ti guardava mai negli occhi e che veniva bullizzata da tutte le altre.
Questa è Ermenegilda. Così fai il raffronto fra l'attualità e il passato.
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmQuesto Questa si che era è  la ciliegina della cena di classe.
La cena di classe è descritta al presente e questa si riferisce ala ciliegina, femminile.
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmRosalba non riesce a riprendersi al volo, spiazzata da un’avversaria che in un batter d’occhio la spodesta dal suo trono di più bella della scuola.
Pensa che io avevo pensato a un'avance lesbica... 
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pm“Comunque adesso sono conosciuta come Red Gilda, sai quella che vende i sex toys online.
Dopo sai, ci sta bene una virgola.
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmLei aggiunge una sedia alla mia sinistra, e vi si cala con esasperante lentezza.
Suggerimento.
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pm“Tu sei Tony Greco, vero? Quello che è andato in America dallo zio dopo il liceo? Siamo tutti un po’ cambiati e faccio fatica a riconoscervi.”
“Si, lui è Tony” si sente gracchiare alla mia destra
Perché Tony non risponde di suo? (Scusa, ho capito dopo che è quello che narra, ed è a lui che si rivolge Gilda).
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmCome un vero maschio alfa ripeto l’ordine sotto lo sguardo impietosito del cameriere che si sarebbe ricordato qualsiasi cosa uscisse fosse uscita da quella bocca.
Dopo "alfa" senti che manca una virgola? Il verbo uscire meglio al congiuntivo trapassato che al congiuntivo imperfetto, secondo me.
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pm“Che sei così bigotto o ti servi dalla concorrenza? Guarda che fornisco anche a Filadelfia.”
E che? Sei così bigotto ecc ecc
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmAlla mia destra Rosalba è tutta un fremito, scacco alla regina: qualsiasi cosa dica, ha già perso.
Buono!
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pm“Può dire quello che vuole, io sono qui per te, Tony.” Le sue parole di velluto superano senza ostacoli le orecchie per raggiungere il mio basso ventre.
In perfetta sincronia le due signore allungano una mano sotto al tavolo. A sinistra un’unghia affilata mette sull’attenti tutte le mie terminazioni nervose risalendo la coscia, a destra una presa molliccia mi stropiccia i pantaloni sopra al ginocchio. Se fossi un osso, saprei da quale delle due contendenti vorrei essere divorato.
Quella giusta mi prende per mano.
Sei stata capace di mostrare un episodio a forte carica erotica con classe. Brava!
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmLa seguo ai margini della terrazza. Sconfiniamo nella pineta. Dopo una leggera discesa troviamo le rocce a pochi centimetri dal mare.
Nel buio sembra che i suoi occhi riflettano le stelle.
Appoggia la sua testa alla mia spalla e per un momento prestiamo attenzione allo sciabordio delle onde.
Non mi sarei mai immaginato di essere scelto e sedotto da una donna così straordinaria.
Ci richiudiamo l'uno vero l'altro come le pagine di un libro, il suo respiro si arrampica sul mio collo accompagnato da un lieve movimento delle labbra. Sento i baci che per me si cristallizzano nell’etere fra di noi.
Buono anche il mostrare il lato romantico della situazione.
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pm“Ti porto i saluti dello zio Sal.”
Sembra un abbraccio, ma mi torce il braccio dietro alla schiena finché cado a carponi. Sento un dolore umido e intenso dietro alle ginocchia e non capisco cosa c’entri Salvatore Greco con Gilda.
“Tony, tesoro, ti senti confuso? Se n’è accorto anche Sal che negli ultimi tempi perdi colpi.”
“Non capisco, Gilda. Fa male! Non riesco a muovere le gambe!”
Per  me, è stata una sorpresa che tu abbia volto il racconto verso il trucido (e sì che ti conosco eh!). ;)   Anche perché la consegna dei mutamenti già l'avevi rispettata con l'apparenza fisica completamente cambiata della Gilda. Non c'era bisogno di sangue, di morti ammazzati.  :aka:
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pm“Ti porto i saluti dello zio Sal.”
Direi quindi che, da questa frase in poi, il racconto mi è piaciuto di meno.
Sei stata comunque molto brava nello "Show" - comme il faut!   (y)   @Almissima 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab3] Red Gilda

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Almissima ha scritto: sfiora con lo sguardo, appoggia le mani al tavolo e aggancia Rosalba
“Ciao, stavi aspettando me?”
Qui manca qualcosa, forse due punti dopo Rosalba. Un po' strano quel aggancia... cosa volevi dire?
Almissima ha scritto: Ma lo sai Gilda, che ho ordinato il tuo rabbit glitterato per mia moglie. Un successone! Così l’ho preso anche per l’amante. Un colore diverso per non confonderli.”
Manca una virgola prima di Gilda.
Con il rabbit glitterato si entra nel mood canzonatorio e Gilda diventa subito simpatica!
Almissima ha scritto: Una salva di risate accoglie le prime pizze.
Una salva?
Almissima ha scritto: “Una margherita e una birra gelida, grazie”
Ma come? Una margherita? Ma dai, da Gilda non me l'aspettavo. 
Almissima ha scritto: Sa dove abito, mi fa sentire importante sfarfallando con le sue dita davanti ai miei occhi e si appoggia a me per parlare con tutti gli altri.
C'è qualcosa di strano a livello di punteggiatura o di ritmo logico in questo periodo. 
Almissima ha scritto: che puzzava come le capre che suo padre teneva in garage tanto che s
Virgola prima di tanto.
Almissima ha scritto: Dai Gilda, diccelo cosa compra la Rosalba. Tanto rimane fra noi.
La virgola prima del vocativo.
Almissima ha scritto: Quella giusta mi prende per mano.
Non ho ancora capito se Tony abbia una tresca con Rosalba. Umm...
Almissima ha scritto: perso a ricattare disgraziati per farli girare dall’altra,
Dall'altra parte? Non si capisce. 

Ammappete, @Almissima,
È proprio meglio evitarle le rimpatriate di classe, l'ho sempre pensato anch'io. 
Insomma il personaggio assassino ha avuto la meglio anche stavolta, ma ci sta benissimo. La svolta finale dà un certo tocco di classe alla sfigata trasformata in bomba sexy.  Il personaggio rientra benissimo nella serie di tipi buffi e irresistibili. I sex toy fanno ridere e sorridere. Insomma il racconto per me funziona. Il cambio repentino è inaspettato ma regala una certa soddisfazione al lettore, velando di umorismo la scena della pineta che stava diventando eccessivamente zuccherosa nella sua romanticheria erotica.
Gilda trova quindi la sua vera dimensione nel finale, grottesca ed esagerata, sublimando la sua caratterizzazione piuttosto stereotipata della sua entrata in scena. Credo che siamo di fronte a uno dei rari casi in cui l'iperbole funziona, grazie all'ironia e a un umorismo sagace. A questo punto ti direi di esagerare ancora, di andare ancor più all'estremo con gli stereotipi iperbolici. Farei diventare questo racconto una vera e propria farsa. Non so, è un'idea che mi è venuta rileggendo il racconto per renderlo ancora più incisivo. Altrimenti rimane comunque un racconto riuscito e divertente. Ma secondo me puoi osare di più. 
Ciao!

Re: [Lab3] Red Gilda

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Ciao @Almissima
anche in questo caso mi piace molto il tuo stile di scrittura. Scorrevole, piacevole, mai pesante o ridondante.
Un po' si vede che eri vittima del covid (mi dispiace, spero che tu stia meglio!), perché ci sono qua e là delle imprecisioni che negli altri tuoi racconti che ho letto non c'erano. Ad esempio, ci sono una serie di frasi senza il punto in fondo.
A titolo esemplificativo:
Almissima ha scritto:L’ultimo suono è la voce stridula di Rosalba che nitrisce

Mi sfiora con lo sguardo, appoggia le mani al tavolo e aggancia Rosalba

“Cosa prendi?” riesco a dirle
“Una margherita e una birra gelida, grazie”
Hai caratterizzato molto bene i personaggi, belli i dialoghi e l'atmosfera che si crea.
La trama mi piace, diversamente da altri commenti a me il finale piace. Senza il cambiamento repentino e la rivelazione finale, il racconto sarebbe stato solo una rimpatriata di classe in cui le persone sono molto cambiate negli anni e a volte i fighi risultano sfigati o viceversa (credo succeda in tutte le rimpatriate del mondo). Invece tu sei partita da un cliché per usarlo a tuo vantaggio. Forse la parte in cui traghetti il lettore dalla fase 1 alla fase 2 avrebbe potuto essere più graduale, quindi far arrivare il lettore a sospettare qualcosa prima che ci arrivi lo stesso Tony; niente di che, giusto una sistematina quando sarai covid-free e long covid-free :)

Hai centrato assolutamente il tema del mutamento (che addirittura tratti due volte), secondo me un po' meno lo "show, don't tell". Credo che il punto di vista in prima persona si presti poco allo show don't tell, perché inevitabilmente hai accesso a tutti i ricordi e i pensieri del narratore, ed è ben difficile narrare solo quello che vive in quel momento senza attingere mai a ciò che sa.

Visto che l'obiettivo è confrontarci su questi aspetti in ottica migliorativa, ti segnalo alcuni punti in cui ti sei allontanata dal tema:
Almissima ha scritto:Rosalba non riesce a riprendersi al volo, spiazzata da un’avversaria che in un batter d’occhio la spodesta dal suo trono di più bella della scuola.
Qui stai dicendo al lettore una cosa che ha capito già da sé
Almissima ha scritto:La ragazze si umettano le labbra, gli uomini si lisciano la camicia, ma non c’è competizione.
Anche qui, la reazione fisica delle persone è già sufficiente a far capire che si sentono in inferiorità
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Almissima[/font]Questa pazza sanguinaria non ha speranza, si sta divertendo a fare quello che fa.
Bastano le sue parole e il suo atteggiamento per rendere l'idea

Anyway, a me il tuo racconto è piaciuto assai
Alla prossima :)

Re: [Lab3] Red Gilda

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Almissima ha scritto: Anche le fiamme delle candele sono sull’attenti mentre una rossa strepitosa, rilassata come una pantera sazia, si avvicina al nostro tavolo.
Ciao @Almissima
questa frase mi piace molto, mi restituisce l'immagine di una donna sicura, che pregusta anche un certo senso di soddisfazione. Avresti potuto narrarlo, e invece lo hai mostrato. Ben fatto. 
Almissima ha scritto: Rimane solo da chiedersi che sapore possa avere la pelle sotto a quell'inconsistenza azzurra.
Sarei stata diretta qui; narri in prima persona singolare, quindi avrei fatto pensare direttamente al personaggio maschile: Chissà che sapore ha la sua pelle, sotto quell'inconsistenza azzurra.
Almissima ha scritto: Il brusio delle persone che riprendono a parlare si richiude sul nostro stupore.
Questa frase però suona male, non l'ho compresa. Che vuol dire "si richiude"? Volevi forse dire che prima, per qualche istante, è calato un silenzio di stupore alla vista di quella bella donna? 
Almissima ha scritto: Quella è Ermenegilda. Quella che in quinta soffriva ancora di acne, che non ti guardava mai negli occhi e che veniva bullizzata da tutte le altre.
Questo si che era la ciliegina della cena di classe.
Anche questo stralcio mi convince poco, sia con riguardo alla forma in cui è scritto, sia riguardo al contenuto. L'ho trovato abbastanza povero di espressività, e poi quel "questo si che era la ciliegina..." eccetera. Avrei scelto una frase più enfatica, per esempio: Ermenegilda! Quella ragazzina devastata dall'acne, timida; mai una volta che l'avessi vista a testa alta e petto in fuori, a sfidare gli sguardi degli altri. La bruttina derisa dalle compagne. Ermenegilda! Roba da non crederci. Stasera ci sarà da divertirsi... 
Almissima ha scritto: Una cascata di brividi affolla la mia schiena appena scoppia a ridere della sua battuta.
Apprezzabile il tentativo di mostrare le sensazioni epidermiche che invadono il protagonista, ma anche qui, la frase nel suo complesso appare "grezza" e immatura. Provo a suggerirti una modalità diversa: Ride, ora. Una risata ficcante, provocatoria, che mi rimbomba nella schiena costringendola a dolci fremiti. 
Almissima ha scritto: “Non ti preoccupare, ti ha tradita la voce. Ti riconoscerei anche se aggiungessi altri dieci chili.”
Acida, pungente, ma con classe.
Era sufficiente la sua risposta. L'avevi strutturata bene, già da sola mi ha dato l'idea di una Ermenegilda pungente e sarcastica. E invece dopo aggiungi il narrato, che disequilibra lo "show, don't tell". Ecco, credo che questa tecnica preveda proprio di evitare aggettivi descrittivi, a vantaggio di azioni, o, come in questo caso, di dialoghi che di per sé mostrino il carattere o l'atteggiamento del personaggio senza l'ausilio di spiegazioni. 
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmSa dove abito, mi fa sentire importante sfarfallando con le sue dita davanti ai miei occhi e si appoggia a me per parlare con tutti gli altri.
Scorgo il tentativo di mostrare lo stato d'animo, evidentemente emozionato del fatto che lei, quella gran figa di Ermenegilda, non solo si ricorda dove abita Tony, si prende addirittura la confidenza di appoggiarsi a lui, ma anche qui: "mi fa sentire importante" è una spiegazione di come si sente, non uno "show"... 
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pm“Le piacerebbe, che comprassi da lei, ma io di giochetti non ne ho bisogno. Sono una femmina vera, così come mi vedi.”
“Dici?” [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]è il tono della vendetta accompagnato da un sorriso soave.[/font]
Stessa situazione di poco fa: la risposta di Rosalba è già evidentemente piccata. Si percepisce l'invidia, e anche una certa dose di gelosia nei confronti di Ermenegilda, non avevi alcun bisogno, poi, di far ricordare a Tony come la trattava quand'erano ragazze. Avrei invece articolato meglio quel "dici?" di Ermenegilda, mostrando la vendetta, ma sempre con classe, invece che spiegarlo. 
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmL’audace dichiarazione di Rosalba si infrange contro le sopracciglia alzate di Gilda.
“Può dire quello che vuole, io sono qui per te, Tony.” Le sue parole di velluto superano senza ostacoli le orecchie per raggiungere il mio basso ventre.
In perfetta sincronia, le due signore allungano una mano sotto al tavolo. A sinistra, un’unghia affilata mette sull’attenti tutte le mie terminazioni nervose risalendo la coscia; a destra, una presa molliccia mi stropiccia i pantaloni sopra al ginocchio. Se fossi un osso, saprei da quale delle due contendenti vorrei essere divorato.
Quella giusta mi prende per mano.
Questo passaggio, a mio parere, è efficace invece. Le parole di velluto che giungono dritte dritte al basso ventre di Tony. Ragazza, questo è "show"! (y)  Ho aggiunto una diversa punteggiatura e ho sottolineato un'altra bella frase, molto efficace, brava!
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmCi richiudiamo l'uno vero l'altro come le pagine di un libro, il suo respiro si arrampica sul mio collo accompagnato da un lieve movimento delle labbra. S[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]ento i baci che per me si cristallizzano nell’etere fra di noi.[/font]
Infelice tutto lo stralcio, ma apprezzabile il tentativo di mostrare. Richiudersi l'uno verso l'altra, come le pagine di un libro, non mi restituisce affatto un'immagine eccitante, intima, ma evoca in me l'idea di due fette di pane incollate :s . Cos'è, di preciso, quella cosa che hai scritto sull'etere fra di loro? Non ho capito cosa significa. 
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmNon capisce, la poveretta, che arriva il momento in cui non se ne può più di stare all’erta, di picchiare gente, di ucciderla, di scioglierla nell’acido, di lasciarla per strada come monito per gli altri. Sarà sorpresa dal fatto che non esiste la pensione, che i soldi accumulati non li spenderà mai, che il tempo, perso a ricattare disgraziati per farli girare dall’altra, non tornerà più. Non si aspetta che il suo mondo si ridurrà a coloro che la odiano e coloro che la temono. Mi rendo conto di avere ragione: non c’è riscatto per quelli come me.
Questa è una lunga, lunghissima spiegazione, che conduce il brano lontano dalla tecnica dello "show, don't tell". 
Almissima ha scritto: gio lug 14, 2022 10:30 pmIl profumo della pineta viene coperto dall’afrore di Gilda. Mi tiene schiacciato a terra seduta sulle mie natiche, piú forte di quello che potessi immaginare.
Cerco di buttarla giù con un colpo di reni, potrei strisciare fino alla pizzeria, dagli altri, verso la salvezza.
“Ecco Tony, adesso forse capisci che è meglio stare fermo.” Ho sentito due tagli netti alle caviglie. Un dolore inimmaginabile risale le mie gambe immobili. “Altrimenti, caro il mio avvocato americano, mi tocca passare ai polsi e ai gomiti. Ti trasformo in una marionetta, prima di farla finita.”
Questa pazza sanguinaria non ha speranza, si sta divertendo a fare quello che fa.
“Ci credi che mi dispiace ammazzare la gente? Vorrei tanto che non morissero, che si ricordassero per sempre di me, di quanto sono brava a fare il mio lavoro, della passione che ci metto in ogni taglio. Ho studiato anatomia, sai, così con quattro incisioni ti paralizzo. A Sal piace il mio stile. Mi ha detto -Vai, e fai ordine. Poi il posto è tuo. – Sarà fiero di me: la prima donna a dirigere il business.”
Allenta la presa sul braccio dietro alla schiena, mi giro a guardarla. Intuisco che è ancora bellissima l’amazzone appollaiata sulla mia schiena, la sua perfida eleganza è integra.
Per i capelli mi tira indietro la testa, mi passa davanti agli occhi la lama insanguinata.
La punta affonda sotto all’orecchio sinistro e avanza con inesorabile precisione.
“Dimmi almeno che mi sgozzi per fare un dispetto a Rosalba!”
Sento il principio di una cristallina risata di scherno e poi il nulla.
 
Tutto il finale è privo di scene mostrate, di sensazioni fisiche o psicologiche di entrambi i personaggi, mi spiace, ma a me non ha dato nulla di più che semplici informazioni che spiegano una cosa: Lei è vendicativa e lui morirà.

Nel complesso, e per quanto possa saperne io di questa tecnica senz'altro difficile, nel brano sono disseminati qua e là pezzi di "show, don't tell", ma sono stati inghiottiti da una narrazione eccessiva e si perdono in una trama dal finale che mi lascia perplessa. Mi chiedo: chi cambia? Chi dei personaggi muta? Tony, che da uno stato di eccitazione ed euforia, passa al terrore puro di essere ucciso, o Ermenegilda, che da mansueta e timida, e diciamolo, anche un po' sfigata adolescente, muta in donna pantera; stronza, delinquente più di Tony, e vendicativa? Se mi sono rimasti questi interrogativi, forse dovresti riflettere sulla riuscita dell'"esperimento". 
Apprezzo comunque l'impegno profuso che, unitamente ai commenti che riceveremo tutti noi, ci aiuterà ad affinare questa "maledetta" tecnica tanto criticata e oggetto di molte discussioni. 
Grazie per aver scritto!  <3

Re: [Lab3] Red Gilda

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Almissima ha scritto: Quella è Ermenegilda. Quella che in quinta soffriva ancora di acne, che non ti guardava mai negli occhi e che veniva bullizzata da tutte le altre.
Questo si che era la ciliegina della cena di classe.
Ciao Almissima! 
Innanzitutto ti dico che la prima parte del tuo racconto mi è piaciuta tanto. Ho apprezzato molto il riscatto di Gilda, da adolescente bulizzata a bellissima Femme fatale. Però forse c'è un problema di consecutio temporum. Prima usi un presente narrativo, poi nell'ultima frase il passato. Io metterei tutto al presente. 
Almissima ha scritto: Acida, pungente, ma con classe.
Questa frase a mio parere è superflua. La capiamo già dal dialogo appena precedente che quella di Gilda è una perfida ironia contro chi per anni l'ha emarginata.
Almissima ha scritto: Come un vero maschio alfa ripeto l’ordine sotto lo sguardo impietosito del cameriere che si sarebbe ricordato qualsiasi cosa uscisse da quella bocca.
Questo passaggio mi ha fatta sorridere. Sei riuscita a mostrare molto bene quanto Tony, nel tentativo di fare colpo su Gilda, riesca a rendersi un po' ridicolo. 
Almissima ha scritto: Sento i baci che per me si cristallizzano nell’etere fra di noi.
Qui invece la frase non mi è chiara proprio a livello di significato. Ma forse sono io che sono poco intuitiva.
Almissima ha scritto: Il profumo della pineta viene coperto dall’afrore di Gilda.
Prima hai detto che Gilda sa di zagare e di sole, poi che ha l'alito di basilico...adesso usi il termine afrore. Termine che indica un odore molto forte e tutt'altro che piacevole. Lo si associa subito agli animali selvatici. Ottimo, perché sottolinea benissimo il cambiamento di Gilda da seduttrice ad aggressore. Brava!
Almissima ha scritto: “Non capisco, Gilda. Fa male! Non riesco a muovere le gambe!”
Questo dialogo mi sembra poco naturale, messo in bocca a uno che sta soffrendo tantissimo per i tendini recisi.
Almissima ha scritto: Mi hai tagliato i tendini, bastarda! Portami in ospedale! Subito!”
Anche qui, trovo la frase poco spontanea, un po' costruita. Forse dovresti lavorare un po' sui dialoghi.
Almissima ha scritto: Dimmi almeno che mi sgozzi per fare un dispetto a Rosalba!”
Sento il principio di una cristallina risata di scherno e poi il nulla.
Eh, pure qua...Tony ha capito benissimo che sta per morire e se ne esce con: "ma lo fai solo per fare dispetto a Rosalba, vero?"


Non so, non mi pare verosimile. Che poi, perché l'omicidio di Tony dovrebbe essere un dispetto a Rosalba? Non sono sposati lui e Rosalba quindi...che vendetta sarebbe? Forse sono amanti? 

Non so, questa frase mi ha lasciata perplessa. E mi ha lasciata perplessa anche l'improvviso cambiamento di Gilda da ex-adolescente bruttina in cerca di riscatto, ad aspirante boss della mafia, spietata assassina. 
La prima parte del racconto l'ho apprezzata, meno il plot-twist. Mi è sembrato tutto molto stereotipato, dopo che si è scoperto che c'era la mafia di mezzo. 
Un testo con luci ed ombre a mio parere. Comunque devo dire che anche tu, come molti partecipanti a questo Lab, padroneggi bene la tecnica del "mostrato" ed è stata una lettura piacevole. Grazie!

Re: [Lab3] Red Gilda

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Ciao @Almissima 

Il racconto è scritto assai bene e questo non sorprende conoscendo i tuoi lavori precedenti.

E' di lettura scorrevole e piacevole, ma devo dire che non mi ha entusiasmato.
Trovo che sia un racconto di genere noir concepito, pur con una vena di brillante ironia nella prima parte, come l'esecuzione di una copia di «genere» priva di una sua originalità.
L'iconica «Red Gilda», ricalca quasi al limite della parodia la figura della dark lady più sfruttata da cinema e letteratura.
Mi sembra di intuire che il personaggio voglia richiamare alla mente la rossa Gilda interpretata da Rita Hayworth nel famoso film di Charles Vidor, per la verità la sua descrizione mi ha subito ricordato la Jessica Rabbit del film Roger Rabbit, per l'eccessivo carico di attributi seduttivi che possiede.
Ma sicuramente sono io ad avere una mente ipercritica.
Tutta la vicenda mi appare assai artificiosa, costruita sulla falsa riga di un genere fin troppo praticato.
La stessa scena finale che propone una fine tragicamente sanguinaria, è svolta con la mano distratta di certi film dove uno dei protagonisti, mentre muore, non urla e strepita per dolore o terrore, ma trova il tempo di considerare che la propria assassina risulta bella e impeccabile.

«Allenta la presa sul braccio dietro alla schiena, mi giro a guardarla. Intuisco che è ancora bellissima l’amazzone appollaiata sulla mia schiena, la sua perfida eleganza è integra.»

Insomma, premiata la scrittura e l'attinenza al tema del contest, resto molto dubbioso sul soggetto.
Non me ne volere, tanto come critico valgo quanto, se non meno, come autore.


Un affettuoso saluto.

Re: [Lab3] Red Gilda

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Ciao @Almissima, scoppiettante il tuo racconto, mi è piaciuto molto.
Tecnica dello SDT:
Non tutto il racconto ha seguito questa tecnica, ma in prevalenza sì. Io me le sono visualizzate tutte per intero le scene, dall'inizio alla fine (non so se per la mia deformazione di riuscire a visualizzare anche se mi "raccontano", non solo se mi "mostrano"!). Le parti raccontate non erano eccessivamente lunghe e comunque erano interessanti, quindi non facevano interrompere il flusso della lettura.
Tema della mutazione:
Addirittura doppio, quindi rispettato.

L'incipit secondo me è da rivedere nella sequenza delle frasi perché c'è un po' di confusione tra il silenzio, poi l'interruzione del silenzio, e poi si ritorna indietro di nuovo con il silenzio mentre entra Gilda... Insomma un po' pasticciato.

Il tempo della frase "Questo sì che era la ciliegina della cena di classe" dovrebbe essere presente.

Non avrei aggiunto: "ma non dirlo a nessuno che è un segreto di Pulcinella" perché è un sovrappiù. Secondo me sarebbe stato più pulito lasciare la frase finire con: "sai quella che vende i sex toys on-line", tranchant, più efficace.

Bellissima la frase: "Tutto normale, come ogni anno, e intanto scopro che Gilda profuma di lavanda Zagare e sole". Le due cose messe nella stessa frase danno un ottimo effetto, sembra detta en passant la questione del profumo mentre invece si capisce che per il protagonista è un dettaglio tutt'altro che insignificante.

Altre frasi azzeccate sono: quella del pendolo, quello dello sguardo impietosito del cameriere, quello delle parole che superano le orecchie per raggiungere il basso ventre, quella del se fossi un osso.

Trovo un troppo sdolcinata la parte della pineta, un po' fuori luogo. Avrei proseguito con la seduzione senza smancerie.
Mentre mi è piaciuta molto la svolta trucida! Il lettore non se lo aspetta. Brava.

A me non è neanche dispiaciuta la frase finale "Dimmi almeno che mi sgozzi per fare un dispetto a Rosalba" che qualcuno qui sopra ti ha criticato. Certo non è realistica, ma stiamo parlando di un racconto al di sopra delle righe, e ci sta. Ci sta bene perché non esci da quel tono ironico che contraddistingue il racconto fin dall'inizio. Se fosse finito in maniera troppo realistica con l'uccisione macabra, secondo me avresti cambiato registro e sarebbe stato incoerente. Quindi molto brava!

Re: [Lab3] Red Gilda

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@Otta 
Ti ringrazio del tuo generoso commento, e mi rendo conto che avrei potuto fare di meglio.
@Mina  
Non ho capito bene: trovi che la frase riportata sia come un verso?
Mi piace l'idea dei fuochi d'artificio, in effetti ella mia testa era un po' cosí.
@Nightafter 
Mi hai beccato: la mia ispirazione era proprio Jessica Rabbit!
Apprezzo molto la tua lettura critica, volevo virare sul grottesco, ma devo aver esagerato, sai come quando hai millemila cose da dire, ma alla fine non riesci a esprimerti.
E comunque é vero avevo nella testa un sacco di film.
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