[Lab2] Obscure-id

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Obscure-id


- Dio vedendo la bellezza di ciò che aveva creato disse: “Questo è buono”. -


C’è una striscia di gocce brune, così scura che risalta anche sul cemento plumbeo del pavimento: vanno dalla porta d’entrata della cella allo strapuntino su cui giace il “prelevato”.
Doveva colare sangue come un vitello macellato quando lo hanno condotto qui ieri notte.
Non ho viste altre tracce sul pavimento del corridoio qui fuori, questa mattina devono averle lavate via.
Non si sente volare una mosca, le celle del CPAI, ovvero “Centro Prelievo e Accertamento Identitario" sono tutte insonorizzate come negli alberghi a cinque stelle, qui dentro si dorme in un silenzio di tomba.
La stanza non ha finestre: questo perché i “prelevati” non abbiano percezione del tempo reale, non devono sapere che ora sia e se fuori sia giorno o notte.
Alla luce livida della plafoniera, vedo che non è conciato bene, nell’interrogarlo gli hanno dato una ripassata di quelle che ti fanno tornare la memoria o te la tolgono per sempre.
Nelle narici gli ha due tamponi di garza, sono sporche di sangue secco, lo stesso tono di quello sul pavimento.
Siedo sulla unica seggiola della stanza: è in metallo, con le gambe imbullonate al pavimento e lo schienale aderente alla parete.
Lui è steso mezzo nudo, sul tavolaccio privo di materasso della branda, sembra dormire di un sonno comatoso.
Ogni tanto il corpo è scosso da un tremito e geme piano, non credo che sia per il freddo, anche sa la cella non è esattamente calda, ma piuttosto una reazione nervosa, certamente ha qualche linea di febbre.
Succede sempre dopo gli interrogatori, certo che con quello che subisci, dopo non puoi essere nel pieno della forma.

Gli hanno rimesso addosso le braghe di cotone sdrucito che portava quando lo hanno prelevato, sono di un colore indefinito, come gli indumenti dei vagabondi senza fissa dimora.
Il resto che indossava devono averlo raccolto in quel sacchetto di plastica posato nell’angolo della stanza, infatti i calzoni che veste non sono sporchi di sangue o di liquidi fisiologici persi durante l’interrogatorio.
Oltre ad avergli rotto il naso devono averlo colpito sul torso con lo sfollagente: ha evidenti ecchimosi violacee lungo il costato.
Sono qui nel mio ruolo di psicologo della sezione inquirente del Centro: in sostanza ciò che faccio è simile alla figura del mietitore che raccoglie il grano maturo, o forse è più calzante quella del confessore ecclesiale, che raccoglie il pentimento dei peccatori.
In ogni caso ho il compito, di ricevere le eventuali deposizioni tardive dei “prelevati” al temine di ogni interrogatorio preliminare.
In particolare se l’esame dell’interrogato non abbia avuto successo, o non sia stato completamente esauriente durante il trattamento.
Esistono, infatti, casi di soggetti ostinatamente reticenti che giungono a perdere i sensi nel corso della sessione, ma restano muti.
Al risveglio, molti di questi, terrorizzati dall’affrontare un secondo interrogatorio, preferiscono dire subito tutto ciò che nascondono.
Per favorire questa preferibile soluzione mi mostro amichevole e disponibile: una sorta di figura consolatrice che aiuta il “prelevato” a superare lo choc postumo dell’interrogatorio preliminare.

Mi accendo una sigaretta, mentre aspetto che apra gli occhi.
Intanto mi rileggo la scheda stillata dalla squadra inquirente al termine della sessione compiuta.
A dirigere il Centro di Prelievo e Accertamento c’è il Capitano José Carrero Lamas, che ama occuparsi personalmente degli interrogatori.
Ha una grande esperienza in questo ruolo: si è formato nei corpi speciali della guardia politica nazionale, la polizia segreta; è dotato di una gamma di tecniche che reputa infallibili per ottenere rapidamente informazioni e confessioni da qualsiasi interrogato.
E’ solito dire che:  “ Non esistono uomini reticenti. Tutti finiscono col dire ciò che sanno o nascondono. ”, è solo una questione di metodo e tempo.
Si vanta di non avere mai avuto un insuccesso negli interrogatori condotti da lui.
Lo credo bene: lo chiamano “Il Torquemada”, un nomignolo guadagnato sul campo che è tutto un programma.
Il “prelevato” è di ceppo bianco-caucasico, ha una apparente età di trentacinque-quarant'anni, normolineo con capelli e occhi castani, non risulta microchippato, quindi non è identificabile poiché non è registrato in nessun centro dati della raccolta demografica.
E’ stato fermato nella zona periferica della città, dove sorgono resti di vecchie fabbriche in disuso, che sono abituale ricovero di barboni, clandestini e pericolosi soggetti del movimento “Obscure-id”.
Il soggetto appariva in stato confusionale, probabilmente sotto alterazione alcolica o di sostanze psicotrope.
Non ha saputo indicare le proprie generalità, sostenendo di non avere nome né di saper dire come e da quanto si trovasse in quel luogo.
Il fatto che fosse privo di documenti e chip identitario ne ha stabilito la potenziale pericolosità sociale e il procedere, come da norma di pubblica sicurezza, al fermo stesso.
Condotto al Centro, è poi stato sottoposto al trattamento inquisitorio di procedura.
Ma benché abbia subito il waterboarding, i cavi elettrici collegati ai genitali, e varie percosse, il soggetto ha ripetuto d’ignorare la propria identità e di avere ricordi della sua vita, fermi a poche ore prima del “prelievo”.
Il trattamento inquisitorio è stato interrotto sotto consiglio dell’assistente medico: infatti i parametri vitali dell’uomo hanno sconsigliato la prosecuzione del trattamento stesso, poiché non avrebbe retto a ulteriore stress fisico.
Si è decisa una sospensione finché non si fosse rimesso in sesto.

Nel programma della nuova società democratica, molte cose erano mutate: la salute e il benessere diffuso erano prioritari e non potevano più essere minacciati dalle scelte aberranti fatte nel passato.
Col nuovo ordine mondiale, si era messa all’indice la “leadership”, ovvero la figura del singolo che plagiava le masse con la demagogia e il populismo.
Si era giunti a comprendere che l’idea di leadership fosse la responsabile delle sciagure che avevano funestato nei secoli l’umanità.
Dalle scelte di grandi capitalisti, industriali e uomini politici che avevano deciso le sorti d'intere nazioni, si erano create le condizioni per tracolli finanziari e guerre sanguinose che avevano portato rovina a milioni di uomini.
La nuova idea di ordine democratico rifuggiva dal dare potere a un solo individuo: ogni scelta verticistica era presa da una commissione, composta da un adeguato numero di membri che valutava i problemi e deliberava scelte a maggioranza.
Ora ogni individuo trovava il proprio spazio nel tessuto sociale, mettendo a frutto le proprie qualità e attitudini, senza l’angoscia della competizione per emergere e primeggiare sui suoi simili.
Ogni identità era riconosciuta e valorizzata fin dalla culla.
Ai neonati veniva impiantato il microchip, agli adulti imposto per legge.

Questo microchip sotto pelle, era il vero motore del nuovo benessere mondiale: una minuscola applicazione in grado di accudire l’uomo con ogni servizio utile e gratuito per la sua esistenza.
L’identità di ogni onesto cittadino veniva registrata, chi rifiutava la registrazione, era quindi un potenziale nemico della società stessa.
Vero che nella sua modalità di applicazione, richiamava alla mente quei chip che si impiantavano ai cani domestici, ma questo era un particolare insignificante.
In maniera pretestuosa, una frangia marginale d’individui, i così detti: “Obscure-id”, avversi al progresso, hanno fatto di questa similitudine l’argomento portante della loro campagna di denigrazione.
Accusano il governo di aver creato un regime illiberale e autoritario.
Sediziosi oscurantisti che rifiutano il progresso e i vantaggi offerti da questo sistema, grazie al quale l’umanità ha finalmente conosciuto la mitica “età dell’Oro”.
Come sempre accade, questa idea ha raccolto gruppi di fanatici che rifiutano di far parte del nuovo corso, vi si oppongono con azioni di dissenso, rifiutando di microchipparsi, creando reti di disinformazione sul “deep web” e pianificando azioni terroristiche dimostrative.
Purtroppo si sono segnalati numerosi casi di attentati alle strutture dei centri di controllo telematico presenti in ogni centro urbano e aggressioni verso agenti delle forze dell’ordine.
La loro pericolosità sociale non è più un fatto trascurabile, la caccia a chi rifiuta il chip è assidua e impegna sia gli agenti operanti sul territorio, che i reparti di polizia segreta.

Il “prelevato” continua a restare inerme.
Gli ho aperto le palpebre: ha gli occhi vitrei e sbarrati, non da segni di coscienza, l’ho visto boccheggiare come se avesse dei conati di vomito a vuoto, facile che abbia una commozione cerebrale o un'emorragia in corso.
Ci sono andati davvero pesanti con lui.
Stante quello che ho letto, più che un probabile terrorista mi pare sia solo uno con gravi turbe mentali.
Più che di un interrogatorio avrebbe avuto necessità di una accurata indagine neurologica, ma vallo a spiegare a Torquemada: uno senza chip e senza documenti, che dice non conoscere il suo nome, chi crede che non stia mentendo?
Questo povero diavolo, posto che riapra gli occhi, difficile passi la notte.
Non ce la fa di sicuro a sopravvivere a un secondo interrogatorio, se si riprende sarebbe una morte dolorosa, quanto inutile.
Ci ho pensato per qualche minuto, poi ho preso il sacchetto di plastica con i suoi abiti: gli ho coperto con quello narici e bocca, l’ho tenuto premuto a lungo.
Ha sussultato debolmente per qualche minuto, non aveva la forza neppure di alzare un braccio, poi è restato immobile, gli ho sentito il polso.
Non ha più dato segni di vita, gli ho chiuso gli occhi, una macchia scura di orina gli si è allargata sulla patta dei calzoni.

Nel corridoio c’è il solito silenzio, non fa freddo ma ho dei brividi.
Il secondino con aria annoiata, mi ha chiesto del “prelevato”.
“Dorme” gli ho detto, lasciatelo tranquillo.

Re: [Lab2] Obscure-id

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@Nightafter   :)

Lieta di trovarti qui e di poterti commentare, anche se l'argomento che hai scelto è di quelli tosti e drammatici, ma ci provo.  :si:
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmObscure-id
Comincio dal titolo, di cui ti chiedo l'esatta traduzione, che ignoro.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pm- Dio vedendo la bellezza di ciò che aveva creato disse: “Questo è buono”. -
Scusami, ma la frase sopra merita un inciso. Metti una virgola dopo Dio e un'altra prima di disse.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmNon si sente volare una mosca, le celle del CPAI, ovvero “Centro Prelievo e Accertamento Identitario" sono tutte insonorizzate come negli alberghi a cinque stelle, qui dentro si dorme in un silenzio di tomba.
Uhm... Qui sento parlare il narratore onnisciente, non il Pov del secondino. Mica spiega a se stesso cos'è il CPAI?
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmLa stanza non ha finestre: questo perché i “prelevati” non abbiano percezione del tempo reale, non devono sapere che ora sia e se fuori sia giorno o notte.
Anche qui stai istruendo il lettore su qualcosa che per un agente di custodia è un dato assodato su cui non tornerebbe con la mente a spiegarsene la funzione.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmAlla luce livida della plafoniera, vedo che non è conciato bene,
Io non avrei scelto un eufemismo: avrei scritto: vedo che è conciato male
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmNelle narici gli ha due tamponi di garza,
volevi scrivere: egli ha...?
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmSiedo sulla unica seggiola della stanza
sull'unica - suona meglio
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmLui è steso (virgola) mezzo nudo, sul tavolaccio privo di materasso della branda, sembra dormire di un sonno comatoso.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmanche sa se  la cella non è esattamente calda
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmSuccede sempre dopo gli interrogatori, certo che (virgola) con quello che subisci, dopo non puoi essere nel pieno della forma.
Un altro eufemismo che ti suggerisco di evitare.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmSono qui nel mio ruolo di psicologo della sezione inquirente del Centro:
Ah, ecco. Pensavo fosse un comune agente di custodia. Comunque, anche lo psicologo del carcere  conosce la vita e gli usi del posto.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmIn ogni caso ho il compito, di ricevere le eventuali deposizioni tardive dei “prelevati” 
Brutta quella virgola che ti evidenzio, non ci va proprio. Potevi metterla, invece, dopo "In ogni caso".
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmbarboni, clandestini e pericolosi soggetti del movimento “Obscure-id”.
Ecco che ne parli. Sono curiosa di sapere di quell'id...

Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmIl fatto che fosse privo di documenti e chip identitario ne ha stabilito la potenziale pericolosità sociale e il procedere, come da norma di pubblica sicurezza, al fermo stesso.
Che normativa! Obscure-society...
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmnon avrebbe retto a un ulteriore stress fisico.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmSi è decisa una sospensione finché non si fosse rimesso in sesto.
l'ennesimo eufemismo... attenzione.  :si:
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmQuesto microchip sotto pelle, era il vero motore 
Un'altra virgola che non ci va proprio. (salvo fare un inciso con "sotto pelle" e allora ne metti due).
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmL’identità di ogni onesto cittadino veniva registrata, chi rifiutava la registrazione, era quindi un potenziale nemico della società stessa.
Vero che nella sua modalità di applicazione, richiamava alla mente quei chip che si impiantavano ai cani domestici, ma questo era un particolare insignificante.
In maniera pretestuosa, una frangia marginale d’individui, i così detti: “Obscure-id”, avversi al progresso, hanno fatto di questa similitudine 
Qui, e altrove, interviene a parlare il narratore onnisciente, che spiega al lettore fatti, luoghi e personaggi sullo sfondo.
Quindi, hai alternato di Pov in prima persona  con quell'altro.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmnon da segni di coscienza, l’ho visto boccheggiare come se avesse dei conati di vomito a vuoto,(meglio i due punti)  facile che abbia una commozione cerebrale o un'emorragia in corso.
Ci sono andati davvero pesanti con lui.
Cessati gli eufemismi. Bene.  :si:
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmche dice di non conoscere il suo nome, 
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmgli ho chiuso gli occhi, (meglio due punti) una macchia scura di orina gli si è allargata sulla patta dei calzoni.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmIl secondino (virgola) con aria annoiata, mi ha chiesto del “prelevato”.
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pm “Dorme” gli ho detto, lasciatelo tranquillo.
Hai dimenticato le virgolette nel discorso finale.

Ho apprezzato la profondità con cui hai saputo trattare l'argomento. @Nightafter 
Una domanda sul tema dell'identità: è quella dello psicologo che parla e che, decidendo di fare "il male minore" del "prelevato", arriva a uccidere, combattendo a modo suo un sistema che calpesta i diritti delle persone?
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab2] Obscure-id

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Ciao, @Nightafter  La storia gira intorno a certe notizie complottiste che si trovano in rete. Che poi, va a finire che ci cadiamo dentro e nemmeno ci accorgiamo che, forse, hanno ragione loro.
Comunque, almeno io, non ho ancora letto nessun racconto sul Nuovo Ordine Mondiale e sui Microchip. Potresti scrivere un romanzo breve con questa trama. Inflazionerei il "prelevato". Magari, nel sacchetto dei vestiti, il protagonista trova qualcosa che era sfuggito ai secondini. Da quel dettaglio si potrebbe partire alla ricerca di un segreto, di un'indizio che si svilupperà in seguito. Hai scritto un racconto seguendo nessuno schema, per altro, per i contest si prestano bene questo tipo di trame: situazione e colpo di scena finale, stop. Il primo esempio che mi viene in mente è sempre lo stesso: La Sentinella di Fredric Brown. Neanche duemila caratteri, pensa.

 Il tuo testo è molto simile, nella struttura, a quello che ti ho citato come esempio, per questo ho trovato inutile tutta la parte centrale, quella dove, il protagonista, leggendo la scheda del Prelevato, fornisce troppe informazoni, sottoforma di lettura, va bene, ma sono davvero troppe. Anche perchè finita la lettura della scheda , il protagonista continua  a dare informazioni che non servono alla situazione presente ma fa una specie di riassunto al lettore. Poteva essere un capitolo a parte, tipo un prologo, credo.
Togliendo gran parte dell testo centrale il racconto resta comunque buono, cosi vedi?
Nightafter ha scritto: C’è una striscia di gocce brune, così scura che risalta anche sul cemento plumbeo del pavimento: vanno dalla porta d’entrata della cella allo strapuntino su cui giace il “prelevato”.
Doveva colare sangue come un vitello macellato quando lo hanno condotto qui ieri notte.
Non ho viste altre tracce sul pavimento del corridoio qui fuori, questa mattina devono averle lavate via.
Non si sente volare una mosca, le celle del CPAI, ovvero “Centro Prelievo e Accertamento Identitario" sono tutte insonorizzate come negli alberghi a cinque stelle, qui dentro si dorme in un silenzio di tomba.
La stanza non ha finestre: questo perché i “prelevati” non abbiano percezione del tempo reale, non devono sapere che ora sia e se fuori sia giorno o notte.
Alla luce livida della plafoniera, vedo che non è conciato bene, nell’interrogarlo gli hanno dato una ripassata di quelle che ti fanno tornare la memoria o te la tolgono per sempre.
Nelle narici gli ha due tamponi di garza, sono sporche di sangue secco, lo stesso tono di quello sul pavimento.
Siedo sulla unica seggiola della stanza: è in metallo, con le gambe imbullonate al pavimento e lo schienale aderente alla parete.
Lui è steso mezzo nudo, sul tavolaccio privo di materasso della branda, sembra dormire di un sonno comatoso.
Ogni tanto il corpo è scosso da un tremito e geme piano, non credo che sia per il freddo, anche sa la cella non è esattamente calda, ma piuttosto una reazione nervosa, certamente ha qualche linea di febbre.
Succede sempre dopo gli interrogatori, certo che con quello che subisci, dopo non puoi essere nel pieno della forma.

Gli hanno rimesso addosso le braghe di cotone sdrucito che portava quando lo hanno prelevato, sono di un colore indefinito, come gli indumenti dei vagabondi senza fissa dimora.
Il resto che indossava devono averlo raccolto in quel sacchetto di plastica posato nell’angolo della stanza, infatti i calzoni che veste non sono sporchi di sangue o di liquidi fisiologici persi durante l’interrogatorio.
Oltre ad avergli rotto il naso devono averlo colpito sul torso con lo sfollagente: ha evidenti ecchimosi violacee lungo il costato.
Sono qui nel mio ruolo di psicologo della sezione inquirente del Centro: in sostanza ciò che faccio è simile alla figura del mietitore che raccoglie il grano maturo, o forse è più calzante quella del confessore ecclesiale, che raccoglie il pentimento dei peccatori.
In ogni caso ho il compito, di ricevere le eventuali deposizioni tardive dei “prelevati” al temine di ogni interrogatorio preliminare.
In particolare se l’esame dell’interrogato non abbia avuto successo, o non sia stato completamente esauriente durante il trattamento.
Esistono, infatti, casi di soggetti ostinatamente reticenti che giungono a perdere i sensi nel corso della sessione, ma restano muti.
Al risveglio, molti di questi, terrorizzati dall’affrontare un secondo interrogatorio, preferiscono dire subito tutto ciò che nascondono.
Per favorire questa preferibile soluzione mi mostro amichevole e disponibile: una sorta di figura consolatrice che aiuta il “prelevato” a superare lo choc postumo dell’interrogatorio preliminare.

Mi accendo una sigaretta, mentre aspetto che apra gli occhi.

Qui potresti mettere una riflessione sul mondo in cui vive, qualcosa che rimandi, anche vagamente, al Nuovo Ordine Mondiale e ai microchip.  La cosa importante è che siano pensieri, valutazioni negative o positive riguardo la sua quotidianità  o eventi passati non ha importanza, ma deveno essere coerenti con quel momento.
E poi riprendere con questa parte
Nightafter ha scritto: ven giu 17, 2022 10:50 pmIl “prelevato” continua a restare inerme.
Gli ho aperto le palpebre: ha gli occhi vitrei e sbarrati, non da segni di coscienza, l’ho visto boccheggiare come se avesse dei conati di vomito a vuoto, facile che abbia una commozione cerebrale o un'emorragia in corso.
Ci sono andati davvero pesanti con lui.
Stante quello che ho letto, più che un probabile terrorista mi pare sia solo uno con gravi turbe mentali.
Più che di un interrogatorio avrebbe avuto necessità di una accurata indagine neurologica, ma vallo a spiegare a Torquemada: uno senza chip e senza documenti, che dice non conoscere il suo nome, chi crede che non stia mentendo?
Questo povero diavolo, posto che riapra gli occhi, difficile passi la notte.
Non ce la fa di sicuro a sopravvivere a un secondo interrogatorio, se si riprende sarebbe una morte dolorosa, quanto inutile.
Ci ho pensato per qualche minuto, poi ho preso il sacchetto di plastica con i suoi abiti: gli ho coperto con quello narici e bocca, l’ho tenuto premuto a lungo.
Ha sussultato debolmente per qualche minuto, non aveva la forza neppure di alzare un braccio, poi è restato immobile, gli ho sentito il polso.
Non ha più dato segni di vita, gli ho chiuso gli occhi, una macchia scura di orina gli si è allargata sulla patta dei calzoni.

Nel corridoio c’è il solito silenzio, non fa freddo ma ho dei brividi.
Il secondino con aria annoiata, mi ha chiesto del “prelevato”.
“Dorme” gli ho detto, lasciatelo tranquillo.

Ti segnalo giusto un'altra cosa, è sempre meglio usare la forma affermativa nelle frasi, è più elegante:
invece di:
Nightafter ha scritto: Si è decisa una sospensione finché non si fosse rimesso in sesto.
Si è decisa una sospensione. Bisogna aspettare che torni in sè.

Scusami se ti ho buttato mezzo racconto ma dobbiamo essere sinceri, e siccome secondo me la storia merita e vale la pena  provare a migliorarla, ti ho detto come farei io.
Se non l'hai letto, il racconto citato, te lo consiglio. È una tecnica per scrivere racconti piccolissimi, ti  lascio il link https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... 5mtnCHYLRj

Re: [Lab2] Obscure-id

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Ciao @Poeta Zaza 

Come sempre ti ringrazio per avermi letto, commentato e segnalato le numerose mancanze del mio testo.  <3

Hai perfettamente ragione, senza accorgermene sono scivolato dal POV al narratore onnisciente.
Non solo, ho anche presupposto un lettore altrettanto onnisciente, poiché nel corposo blocco delle nozioni date, ho dimenticato d'inserirne una
fondamentale: ovvero il significato del titolo del racconto (Obscure-id) che al contempo indica la definizione data al "soggetto prelevato".

La parola "Obscure" in lingua inglese indica qualcosa di "sconosciuto", "non identificato".
Mentre "ID" in inglese sta ad indicare la carta d’identità (Identity Card), vale a dire il documento di riconoscimento che ogni persona deve possedere.
Nel gergo telematico, l’ID è un’altra cosa: è il nomignolo, o nickname, che si usa per registrarsi a vari servizi della rete: ad esempio, ad una casella di posta elettronica.
In sostanza la parola indica un soggetto privo d'identità e relativi documenti.


"Una domanda sul tema dell'identità: è quella dello psicologo che parla e che, decidendo di fare "il male minore"?"

No direi che il tema è sul concetto e sul valore dell'identità dell'individuo.
Esistiamo socialmente per ciò che gli altri decidono noi si debba essere: la condizione della nostra esistenza sociale è determinata dal riconoscimento che ci perviene, come in uno specchio, dalla società in cui viviamo. la quale ci conferma della nostra presenza e riconoscibilità.
Nel momento in cui sfuggiamo alla convenzione di "identità riconosciuta", entriamo nella devianza, nella follia, nella pericolosità sociale.
Per la società siamo l'estraneo, l'alieno, il diverso, il clandestino.

Spero di aver chiarito tutto quello che il mio narratore onnisciente si è dimenticato di scrivere.

Un grande grazie e un abbraccio. Ciao mia diletta amica <3






Re: [Lab2] Obscure-id

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Ciao @Alba359 

Ti ringrazio moltissimo per la lettura e l'articolato commento.
Non devi scusarti per come sei intervenuta sul mio racconto, anzi, te ne sono grato.
Il tuo link funziona benissimo, infatti ho letto il racconto che mi hai suggerito ed è davvero un'eccellente esempio di racconto che, pur nella mirabile brevità, sa creare  un "Plot Twist" finale spiazzante.

La mia abitudine al racconto a puntate, quindi con la propensione al dilungarmi in informazioni non vitali per la narrazione, mi prende regolarmente la mano senza che me ne renda neanche più conto.
Ho infatti una specie di sindrome dello "spiegatore", che mi porta costruire talvolta dei veri quintali di dati non richiesti con cui molestare il lettore.

Mi resta comunque il dubbio, in un racconto rigidamente POV, sul come si possa informare il lettore su una trama complessa.

Mille grazie e un abbraccio, Ciao buone cose <3

Re: [Lab2] Obscure-id

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Nightafter ha scritto: Ciao @Poeta Zaza 

Come sempre ti ringrazio per avermi letto, commentato e segnalato le numerose mancanze del mio testo.  <3

Hai perfettamente ragione, senza accorgermene sono scivolato dal POV al narratore onnisciente.
Non solo, ho anche presupposto un lettore altrettanto onnisciente, poiché nel corposo blocco delle nozioni date, ho dimenticato d'inserirne una
fondamentale: ovvero il significato del titolo del racconto (Obscure-id) che al contempo indica la definizione data al "soggetto prelevato".

La parola "Obscure" in lingua inglese indica qualcosa di "sconosciuto", "non identificato".
Mentre "ID" in inglese sta ad indicare la carta d’identità (Identity Card), vale a dire il documento di riconoscimento che ogni persona deve possedere.
Nel gergo telematico, l’ID è un’altra cosa: è il nomignolo, o nickname, che si usa per registrarsi a vari servizi della rete: ad esempio, ad una casella di posta elettronica.
In sostanza la parola indica un soggetto privo d'identità e relativi documenti.


"Una domanda sul tema dell'identità: è quella dello psicologo che parla e che, decidendo di fare "il male minore"?"

No direi che il tema è sul concetto e sul valore dell'identità dell'individuo.
Esistiamo socialmente per ciò che gli altri decidono noi si debba essere: la condizione della nostra esistenza sociale è determinata dal riconoscimento che ci perviene, come in uno specchio, dalla società in cui viviamo. la quale ci conferma della nostra presenza e riconoscibilità.
Nel momento in cui sfuggiamo alla convenzione di "identità riconosciuta", entriamo nella devianza, nella follia, nella pericolosità sociale.
Per la società siamo l'estraneo, l'alieno, il diverso, il clandestino.

Spero di aver chiarito tutto quello che il mio narratore onnisciente si è dimenticato di scrivere.

Un grande grazie e un abbraccio. Ciao mia diletta amica <3

Ringrazio io te, caro @Nightafter   :hug:

di avermi chiarito ogni dubbio, anche quello sull'identità cui non c'ero arrivata pur avendo tutti gli elementi sotto il naso.  :occhiali:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [Lab2] Obscure-id

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Nightafter ha scritto: Mi resta comunque il dubbio, in un racconto rigidamente POV, sul come si possa informare il lettore su una trama complessa.
Ci provo, voglio provare a toglierti il dubbio. Tu non sei uscito mai dal punto di vista in prima persona. Anche perchè non esiste un narratore onniscente in questo punto di vista. Il narratore onniscente per eccellenza, è chiaro, nei Promessi Sposi di Manzoni e non è il tipo di narrazione che tu hai usato.
Il PoV in prima persona, sostanzialmente può essre usato strutturando la storia in diversi modi.
Bisogna però pensarci prima di cominciare a scrivere, se vuoi dare molte informazioni potresti scrivere sottoforma di diario. Un diario scritto per i posteri, mostrato giorno per giorno al presente, in mezzo agli eventi che si susseguono possono starci dei ricordi raccontati al passato.
Un altro modo è quello di far raccontare la storia da uno dei personaggi ad uno dei personaggio dentro la storia stessa. Anche qui  si possono dare più informazioni, ma senza esagerare.
Questi due modi, però, vanno gesti in modo di non stancare il lettore.
Io preferisco utilizzare la prima persona per racconti immediati, come quello che hai scritto tu, e l'hai fatto molto bene; fino al riassunto :asd:
Magari non puoi decrivere cose che il protagonista conosce già, o che assolutamente non può vedere da dove si trova.
Per farlo bene, devi entrare nel cervello del tuo protagonista e guardare con i suoi occhi quello che accade, è molto intimo, devi fare molto affidamento ai sensi, tutti e cinque, se è possibile. Descrivere odori colori...ma questo lo sai fare che te lo dico affà, mi ricordo le rose di Ophelia.
A volte si può uscire dal PoV usando quello di un altro personaggio. Per esempio nel tuo racconto, potevi spostarti nella testa di Torquemada e fargli dire qualcosa riguardo i microchip o delle cose che si aspetta dalla confessione del prelevato. Di solito si mette il nome del personaggio prima del paragrafo o del capitolo che lo riguarda.
Per capire bene ti consiglio di fare ricerche in rete, io ho trovato cose molto interessanti. Quasi tutti gli youtuber vendono corsi, di grtuito si trova molto poco ma zompettando da uno all'altro sono riuscita a capire abbastanza.
Insomma sei stato nel punto di vista, tranquillo.


 

Re: [Lab2] Obscure-id

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Grazie ancora carissima @Alba359 

Confesso che sono un poco digiuno della tecnica POV di narrativa.
Al più l'ho talvolta praticata empiricamente ignorando che si trattasse di essa.
Per la verità nascendo come scrittore porno, avevo sempre reputato si trattasse di una delle categorie di PornHub, che per altro non ho mai amato, poiché particolarmente inverosimili e noiose.
Farò come mi consigli, cercando esempi chiarificanti in rete.
Ti abbraccio con riconoscenza ciao  <3

Re: [Lab2] Obscure-id

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Nightafter ha scritto: Non ho viste altre tracce sul pavimento
Non ho visto altre ecc.
Nightafter ha scritto: stelle, qui dentro si dorme in un silenzio di tomba.
Dopo stelle metterei un punto fermo.  (…) stelle. Qui dentro si dorme ecc.
Nightafter ha scritto: La stanza non ha finestre: questo perché i “prelevati” non abbiano percezione del tempo reale, non devono sapere che ora sia e se fuori sia giorno o notte.
asciugherei la frase togliendo “non abbiano percezione del tempo reale” (secondo me non serve dirlo, lo specifichi subito dopo)
Nightafter ha scritto: Nelle narici gli ha due tamponi di garza,
C’è un “gli” di troppo.
Nightafter ha scritto: anche sa la cella
se 
Nightafter ha scritto: In ogni caso ho il compito, di ricevere le eventuali deposizion
La virgola è da spostare. “In ogni caso, ho il compito di ricevere ecc.”
Nightafter ha scritto: In particolare se l’esame dell’interrogato non abbia avuto successo, o non sia stato completamente esauriente durante il trattamento.
La frase, scritta così,  appare monca. Cosa succede se l’esame non ha avuto successo o non sia stato del tutto (sostituirei completamente) esauriente ecc.?

Ciao @Nightafter. È sempre un piacere leggere le tue storie. Anche in questa declinata al futuro trovo la tua grande capacità di rendere umani e molto “veri” i personaggi.  È un modo di osservare la realtà e le persone molto speciale e che incontra tantissimo il mio gusto di lettore. 
Il racconto pone sul tavolo tante questioni importanti e lo senza calcare la mano, ma i messaggi che veicola sono molto forti. 
Ci proponi il modello di una società potenzialmente perfetta dove chi non si omologa viene perseguitato. Una sorta di Matrix. 
Pietoso lo “psicologo” che somministra la morte al “prelevato”. Un atto che fa discutere e riflettere molto.
Per quanto riguarda il punto di vista, secondo me hai fatto un ottimo lavoro e la storia (con un po’ di revisione) è molto bella e intensa. Mi è davvero piaciuta. 

Re: [Lab2] Obscure-id

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@Nightafter  
Per qanto l'incipit non mi abbia coinvolto molto, lo stesso non si puó dire del racconto in sé.
Le realtá distopiche mi affascinano moltissimo e tu mi hai introdotto in questa realtá con molta maestra.
Il fatto di svelare il ruolo del narratore passo a passo ha messo quel pizzico di suspence che ha reso la lettura molto interessante.
Per tutto il racconto io mi sono chiesta se non sarei stata felice a mia volta in una societá senza competizione, una societá dove avrei potuto guardare al mio benessere senza troppo fatica, in fondo un chip é poca cosa rispetto allo stare bene.
Hai talmente ben descritto quella meravigliosa societá che, come un canto di sirene, mi stava abbindolando.
La forza del tuo racconto sta proprio qui, prendi il lettore e lo immergi in questa anomala normalitá, tanto da obbligarlo a fare uno sforzo e ricordarsi dei barboni, degli emarginati, degli antitutto, dei complottisti che sono quelli che in un modo o nell'altro ci pungolano per ricordarci cosa vuole dire libertá, per ricordarci che la vita non é un processo pulito e ordinato, ma é carnale, crudele, bellissima e puzzolente.
Nemmeno il piú bello dei paradisi puó spegnere l'ultima scintilla di libertá dell'uomo, scintilla che si esprime attraverso il misericordioso omicidio del prelevato.
In effetti per quanto il tuo racconto abbia una trama, un'inizio e una fine, l'ho letto piú come un prologo di un romanzo, come l'inizio di una storia che parla di rivoluzione e libertá.
Che dici, lo scriverai?

Re: [Lab2] Obscure-id

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Ciao @Almissima 

Ho piacere che il racconto, pur nei suoi molteplici difetti, ti sia piaciuto per quanto cerca di esprimere pur muovendosi nel campo di una realtà
distopica.
Soprattutto hai colto il senso di quello che vedo sempre più possibile nel nostro futuro reale. 
Dove certamente senza il prosaico bisogno di applicarci un "chip" per cani, si può configurare una società ossessionata dal controllo dell'individuo, ponendo la libertà limitata del singolo sulla bilancia del bene sociale più diffuso e fruibile.

Non sei la prima a suggerirmi l'idea di un romanzo che si muova su questo tema.
Ci penserò e vediamo cosa ne viene fuori.

Ciao, grazie e un abbraccio.  <3

Re: [Lab2] Obscure-id

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Ciao @Nightafter 
    
Interessante racconto che andrebbe approfondito, come tutti i tuoi del resto. Ho letto in un tuo commento, ma lo avevi detto altre volte, che nasci come scrittore porno e mi è venuto da sorridere pensando a me che non riuscirei a scrivere porno… ricordo da adolescente che comprai un tascabile in edicola, con una bella stampa del Settecento in copertina. Era un libro del “divino” marchese De Sade… Non riuscivo a credere a quello che stavo leggendo, rimasi alquanto turbato, smisi di leggere e diedi alle fiamme il libro. Sicuramente feci male, è opportuno leggere tutto.
Scusa la mia pessima digressione con un ridicolo ricordo della mia problematica infanzia.
Tornando al tuo racconto, a me le storie distopiche interessano molto, a cominciare dall’Apocalisse di San Giovanni dove anche se il chip non viene chiamato chip ti dice che un giorno gli uomini dovranno avere un marchio per comprare e per vendere. Ci stiamo arrivando, ma forse no.
Mi ha colpito la presenza di questo psicologo inquirente, per certi versi mi ha ricordato Adolf Eichmann e la sua “banalità del male” nell’adempiere il suo compito di funzionario sterminatore dei nazisti.
Il tuo funzionario, le sue congetture sul “prelevato”, sui luoghi dove è stato arrestato, sono suggestioni per ulteriori descrizioni di personaggi, ambienti e situazioni. L’atmosfera distopica io la trovo interessante perché ti fa sognare, desiderare un mondo migliore e diverso partendo da presupposti a dir poco senza speranza.
Il capitano José Carrero Lamas, “Torquemada”, mi ha ricordato il colonnello psicopatico interpretato da Johnny Depp in “Waiting for the Barbarians”, ottimo film tratto da un romanzo.
Anche essere chiamato Torquemada può dare adito a ulteriori strade interpretative, perché quell’implacabile inquisitore cristiano discendeva da una famiglia di ebrei convertiti.
Sarà che ho la testa troppo piena di un sacco di riferimenti accumulati durante una vita un po’ qua e là ma io in quasi tutti i racconti e nei tuoi in particolare ho constatato la facoltà di spaziare, “andare oltre”, immaginare storie e particolari paralleli.
Anche io ho notato che hai fornito molte informazioni per quel punto di vista in prima persona, ma nulla che non si possa aggiustare e proporre in altra forma.
Nightafter ha scritto: Sediziosi oscurantisti che rifiutano il progresso e i vantaggi offerti da questo sistema, grazie al quale l’umanità ha finalmente conosciuto la mitica “età dell’Oro”.
Ci sono anche complottisti che accusano chi sta al potere di essere i funzionali idioti alle dipendenze di chissà chi, pure se non lo sanno, incaricati di aver privato il mondo della Bellezza, intesa come età dell’oro volutamente resettata perché gli uomini erano felici e non pagavano le bollette, avendo diritto ad avere tutto gratis.
A risentirci, scusa la chiacchierata.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [Lab2] Obscure-id

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Ciao carissimo @Alberto Tosciri 

Sempre un piacere anche per me leggerti nelle digressioni al pari delle considerazioni, sempre attente e profonde, presenti nei tuoi commenti.
Non ti è sfuggito, infatti, un tema che pur non essendo in primo piano nel mio racconto, l'ho considerato implicito: ovvero, come giustamente hai osservato è presente il concetto di "banalità del male".
Quello che accade nell'uomo quando, inserito in un meccanismo istituzionalizzato dal contesto sociale, abdica alla sua ragione critica e alla sua coscienza, per compiere azioni brutali che per sua natura non avrebbe forse mai osato concepire.
Soprattutto le compie privo di senso di colpa, poiché esegue un compito imposto dal ruolo e dal sistema organizzativo in cui opera.

Anche io ho letto De Sade, ma giunto ad alcune parti che poco avevano a spartire con l'erotismo, ho dovuto necessariamente chiudere il libro.
Un ringraziamento per avermi letto e commentato.
Un saluto e un augurio di cose belle. 
Ciao amico mio.

Re: [Lab2] Obscure-id

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Parto dal presupposto di non aprezzare quasi mai il genere distopico, e invece sarei più per il porno. :) Però ho apprezzato anch'io svelamento dell'io narrante e invece meno la parte del chip, nel senso che è comprensibilmente derivativa e diciamo che poi spieghi, racconti di com'è diventato brutto il mondo... ecco si dai forse, sono io che faccio fatica con il distopico, ma insomma nel complesso mi ha divertito e i commenti qui sopra sottolineano comunque una ricchezza notevole. 

Re: [Lab2] Obscure-id

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Nightafter ha scritto: Nelle narici gli ha due tamponi
Refuso

Nightafter ha scritto: sangue o di liquidi fisiologici persi durante
Da questo punto si comincia a capire che il narratore non è un comune detenuto che si trova nella stessa cella, il linguaggio appare già più preciso e professionale.

Nightafter ha scritto: con lo sfollagente: ha evidenti ecchimosi violacee lungo il costato.
Infatti, ormai hai intrapreso il linguaggio che a breve lo identificherà.
Nightafter ha scritto: Al risveglio, molti di questi, terrorizzati dall’affrontare un secondo interrogatorio, preferiscono dire subito tutto ciò che nascondono.
Per favorire questa preferibile soluzione mi mostro amichevole e disponibile: una sorta di figura consolatrice che aiuta il “prelevato” a superare lo choc postumo dell’interrogatorio preliminare.
Brutta assonanza
Nightafter ha scritto: la scheda stillata dalla squadra
Refuso: stilata
Nightafter ha scritto: Si vanta di non avere mai avuto un insuccesso negli interrogatori condotti da lui.
Lo credo bene: lo chiamano “Il Torquemada”, un nomignolo guadagnato sul campo che è tutto un programma.
Superfluo, è già chiaro cosa intendi, se ti fermi a Torquemada la frase risulterà più incisiva e dura, anche come suono
Nightafter ha scritto: Il “prelevato” è di ceppo bianco-caucasico, ha una apparente età di trentacinque-quarant'anni, normolineo con capelli e occhi castani, non risulta microchippato, quindi non è identificabile poiché non è registrato in nessun centro dati della raccolta demografica.
E’ stato fermato nella zona periferica della città, dove sorgono resti di vecchie fabbriche in disuso, che sono abituale ricovero di barboni, clandestini e pericolosi soggetti del movimento “Obscure-id”.
Il soggetto appariva in stato confusionale, probabilmente sotto alterazione alcolica o di sostanze psicotrope.
Non ha saputo indicare le proprie generalità, sostenendo di non avere nome né di saper dire come e da quanto si trovasse in quel luogo.
Il fatto che fosse privo di documenti e chip identitario ne ha stabilito la potenziale pericolosità sociale e il procedere, come da norma di pubblica sicurezza, al fermo stesso.
Condotto al Centro, è poi stato sottoposto al trattamento inquisitorio di procedura.
Ma benché abbia subito il waterboarding, i cavi elettrici collegati ai genitali, e varie percosse, il soggetto ha ripetuto d’ignorare la propria identità e di avere ricordi della sua vita, fermi a poche ore prima del “prelievo”.
Fino a "Obscure-id" si ha la sensazione che lo psicologo stia riepiloganto a se stesso i dati del detenuto e va bene così, ma proseguendo e cioè a partire da Il soggetto appariva... diventa meno credibile ed è chiaro che ci stai raccontando come sono andate le cose. Vero è che in seguito scrivi "da ciò che ho letto... ma, secondo me, questa affermazione andrebbe messa prima, esempio: Da ciò che leggo il soggetto appariva... In questo modo il lettore avrà la percezione che non sia il narratore a spiegarci il tutto (dicasi spiegone) ma il verbale di arresto. 

Infine, c'è un refuso, manca il non: ...identità e di non avere ricordi...
Nightafter ha scritto: Nel programma della nuova società democratica, molte cose erano mutate: la salute e il benessere diffuso erano prioritari e non potevano più essere minacciati dalle scelte aberranti fatte nel passato.
Col nuovo ordine mondiale, si era messa all’indice la “leadership”, ovvero la figura del singolo che plagiava le masse con la demagogia e il populismo.
Si era giunti a comprendere che l’idea di leadership fosse la responsabile delle sciagure che avevano funestato nei secoli l’umanità.
Dalle scelte di grandi capitalisti, industriali e uomini politici che avevano deciso le sorti d'intere nazioni, si erano create le condizioni per tracolli finanziari e guerre sanguinose che avevano portato rovina a milioni di uomini.
La nuova idea di ordine democratico rifuggiva dal dare potere a un solo individuo: ogni scelta verticistica era presa da una commissione, composta da un adeguato numero di membri che valutava i problemi e deliberava scelte a maggioranza.
Ora ogni individuo trovava il proprio spazio nel tessuto sociale, mettendo a frutto le proprie qualità e attitudini, senza l’angoscia della competizione per emergere e primeggiare sui suoi simili.
Ogni identità era riconosciuta e valorizzata fin dalla culla.
Ai neonati veniva impiantato il microchip, agli adulti imposto per legge.

Questo microchip sotto pelle, era il vero motore del nuovo benessere mondiale: una minuscola applicazione in grado di accudire l’uomo con ogni servizio utile e gratuito per la sua esistenza.
L’identità di ogni onesto cittadino veniva registrata, chi rifiutava la registrazione, era quindi un potenziale nemico della società stessa.
Vero che nella sua modalità di applicazione, richiamava alla mente quei chip che si impiantavano ai cani domestici, ma questo era un particolare insignificante.
In maniera pretestuosa, una frangia marginale d’individui, i così detti: “Obscure-id”, avversi al progresso, hanno fatto di questa similitudine l’argomento portante della loro campagna di denigrazione.
Accusano il governo di aver creato un regime illiberale e autoritario.
Sediziosi oscurantisti che rifiutano il progresso e i vantaggi offerti da questo sistema, grazie al quale l’umanità ha finalmente conosciuto la mitica “età dell’Oro”.
Come sempre accade, questa idea ha raccolto gruppi di fanatici che rifiutano di far parte del nuovo corso, vi si oppongono con azioni di dissenso, rifiutando di microchipparsi, creando reti di disinformazione sul “deep web” e pianificando azioni terroristiche dimostrative.
Purtroppo si sono segnalati numerosi casi di attentati alle strutture dei centri di controllo telematico presenti in ogni centro urbano e aggressioni verso agenti delle forze dell’ordine.
La loro pericolosità sociale non è più un fatto trascurabile, la caccia a chi rifiuta il chip è assidua e impegna sia gli agenti operanti sul territorio, che i reparti di polizia segreta.
Qui segue tutto uno spiegone dove "la voce" si scolla dal narratore, dovresti farci sentire che è ancora lui che pensa, magari introducendo qualcosa del tipo : ci sono ancora degli irruducibili che hanno deciso di rimanere fuori dalla nostra nuova realtà democratica, rifiutano il microcip che pure ha portato evidenti migliorie nelle nostra vita ecc... ecc... (sono riuscita a spegaremi?)

Il pezzo finale, dove ci riporti in cella, invece, è perfetto. La chiusa, un  vero atto di clemenza nei confronti del derelitto. 

In conclusione la narrazione in prima persona perde efficacia nei due punti che ho evidenziato, basta però davvero pochissimo per sistemarla. Il racconto suscita immagini e sensazioni, pertanto, mantiene la sua buona carica narrativa.

Come sempre spero di esserti stata utile anche se non ti ho fatto sconti.  Mi perdoni?

Re: [Lab2] Obscure-id

17
Ciao carissima @Adel J. Pellitteri 

"Come sempre spero di esserti stata utile anche se non ti ho fatto sconti.  Mi perdoni?"

Ahahahahahah! Vero che siamo in stagione di "saldi", ma i racconti e i loro commenti speriamo si mantengano sempre al "prezzo pieno" del loro valore.
Scherzi a parte davvero dovrei perdonarti per gli utilissimi consigli che mi hai dato?

Grazie infinite come sempre amica mia.
Un grande abbraccio. <3

Re: [Lab2] Obscure-id

19
I commenti al  racconto sono molto circostanziati, quasi degli editing, il mio diviene superfluo. In sintesi, ho apprezzato lo spunto,  l'ambiente distopico e anche il ritmo narrativo... al netto delle pecche segnalate. Tra le quali  scelgo lo "spiegone": va sempre evitato. A rileggerti!
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
Pagina autrice fb: virginialess/21 Blog "Noi nonne": https.//virginialess.wordpress.com

Re: [Lab2] Obscure-id

21
Nightafter ha scritto: Non si sente volare una mosca, le celle del CPAI, ovvero “Centro Prelievo e Accertamento Identitario" sono tutte insonorizzate come negli alberghi a cinque stelle, qui dentro si dorme in un silenzio di tomba.
Metterei una virgola dopo Identitario, perché ovvero... è un inciso, il soggetto è le celle
Nightafter ha scritto: NightafterNelle narici gli ha due tamponi di garza
Nightafter ha scritto: certo che con quello che subisci, dopo non puoi essere nel pieno della forma
qui metterei una virgola dopo "che" o la toglierei dopo "subisci"
Nightafter ha scritto: vagabondi senza fissa dimora
Non è una ripetizione?
Nightafter ha scritto: In ogni caso ho il compito, di ricevere le eventuali deposizioni tardive dei “prelevati” al temine di ogni interrogatorio preliminare.
qui toglierei la virgola
Nightafter ha scritto: Intanto mi rileggo la scheda stillata dalla squadra inquirente al termine della sessione compiuta.
Direi "stilata"
Nightafter ha scritto: E’ solito dire che:  “ Non esistono uomini reticenti. Tutti finiscono col dire ciò che sanno o nascondono. ”, è solo una questione di metodo e tempo.
Qui sono da rivedere un attimo le virgolette
Nightafter ha scritto: Si vanta di non avere mai avuto un insuccesso negli interrogatori condotti da lui.
Non necessario
Nightafter ha scritto: Lo credo bene: lo chiamano “Il Torquemada”, un nomignolo guadagnato sul campo che è tutto un programma.
Questione di gusto, ma toglierei la spiegazione, a volte il non detto è più efficace
Nightafter ha scritto: Il “prelevato” è di ceppo bianco-caucasico, ha una apparente età di trentacinque-quarant'anni, normolineo con capelli e occhi castani, non risulta microchippato, quindi non è identificabile poiché non è registrato in nessun centro dati della raccolta demografica.
Mi piacciono molto questi passaggi, il narratore analizza la realtà in modo freddo secondo il suo lavoro
Nightafter ha scritto: E’ stato fermato nella zona periferica della città, dove sorgono resti di vecchie fabbriche in disuso, che sono abituale ricovero di barboni, clandestini e pericolosi soggetti del movimento “Obscure-id”.
Però poi non puoi usare termini colloquiali come "barboni", finora il narratore ha mostrato un certo lessico nel suo modo di ragionare, anche quando i pensieri esprimevano sue opinioni
Nightafter ha scritto: Questo microchip sotto pelle, era il vero motore del nuovo benessere mondiale
Toglierei la virgola
Nightafter ha scritto: chi rifiutava la registrazione, era quindi un potenziale nemico della società stessa
Anche qui
Nightafter ha scritto: Vero che nella sua modalità di applicazione, richiamava alla mente quei chip che si impiantavano ai cani domestici, ma questo era un particolare insignificante.
Metterei una virgola dopo "che" o la toglierei dopo "applicazione"
Nightafter ha scritto: Il secondino con aria annoiata, mi ha chiesto del “prelevato”.
Metterei una virgola dopo "secondino" o la toglierei dopo "annoiata"

L'idea mi è piaciuta tantissimo. Interessante questa distopia, viene voglia di sapere di più sulle battaglie dei dissidenti. Il punto di vista è stata un'ottima scelta, il suo modo di analizzare la realtà l'ho trovato profondamente accattivante. Il problema è quando esci dal punto di vista: per dare spiegazioni al lettore, tu narratore parli direttamente con noi, e il punto di vista dello psicologo sparisce.
Nightafter ha scritto: In particolare se l’esame dell’interrogato non abbia avuto successo, o non sia stato completamente esauriente durante il trattamento.
Esistono, infatti, casi di soggetti ostinatamente reticenti che giungono a perdere i sensi nel corso della sessione, ma restano muti.
Al risveglio, molti di questi, terrorizzati dall’affrontare un secondo interrogatorio, preferiscono dire subito tutto ciò che nascondono.
Per favorire questa preferibile soluzione mi mostro amichevole e disponibile: una sorta di figura consolatrice che aiuta il “prelevato” a superare lo choc postumo dell’interrogatorio preliminare.
Questo è solo un esempio; è una spiegazione per noi lettori, è un'esposizione, non sono i pensieri del narratore. Perché mai il narratore dovrebbe pensare queste spiegazioni? Lui lo sa già. Piuttosto che raccontarcelo, mostracelo
Nightafter ha scritto: Non si sente volare una mosca, le celle del CPAI, ovvero “Centro Prelievo e Accertamento Identitario"
Questo esempio è più al limite, ma anche qua la precisazione è per noi lettori, non stai riportando i pensieri realistici del personaggio

A un certo punto c'è anche una digressione storica, e per quanto sia interessante, esce dal punto di vista. Serve un narratore esterno per questo genere di cose. Penso che sia il problema di un narratore interno in un contesto diverso dal nostro: ha bisogno di mostrarci il mondo in cui si muove senza fare spiegoni. Non dico di non dire proprio niente niente (forse nel mio racconto ho esagerato in quest'altro senso  :asd: ) ma serve un equilibrio.
Comunque ha enormi potenzialità. Rivedi un attimo la questione dei punti di vista.
Grande, a presto!  :D

Re: [Lab2] Obscure-id

22
Ciao @Nightafter,
Un racconto coinvolgente che parte da uno spunto molto intrigante. Ho dunque apprezzato l'idea di questa distopia ma soprattutto la tensione che si crea nel voler capire l'identità del prelevato. Il tema dell'identità è infatti perfettamente centrato oltre ad essere proposto in maniera problematica. Leggendo mi sono infatti chiesta che cosa sia davvero ciò che noi chiamiamo identità. In questo mondo del futuro è racchiusa in un microchip che viene assegnato alla nascita e che contiene le informazioni che lo compongono in modo da creare una società perfetta, in cui ogni componente può dare il proprio contributo. Una sorta di DNA, un codice complesso che ci marchia dalla nascita. Ecco, il tuo racconto ci mette in guardia su una concezione deterministica del nostro codice genetico. I genetisti seri lo fanno pure: ognuno di noi non è determinato dal proprio DNA, o meglio lo è nella misura in cui questo interagisce con l'ambiente circostante. Ad esempio il feto figlio di donatori esterni che si sviluppa in un utero ospite (con la cosiddetta maternità surrogata) acquisisce anche tratti della madre ospite benché non abbia il suo DNA. Tornando al tuo racconto, che cosa fa del prelevato quello che effettivamente è? Suggerisci che l'intervento invasivo della tecnologia non basta a determinare la sua identità, proprio perché questa è fuggevole per definizione. Qui poi l'uomo è presentato nella sua quasi nudità, nel suo essere puro corpo, sottolineato dalla fisicità delle sue ferite e dei suoi fluidi corporali. Lasci quindi solo all'immaginazione del lettore il compito di immaginarne l'identità e anche in quale interstizio del suo essere si sia istillato il germe della ribellione. Molto bello che tu non gli abbia dato il tempo al recluso di aprire gli occhi e che lo psicologo abbia agito prima di vederli.
Questo vuoto narrativo (chi è il prelevato?) mi pare il cuore del racconto ed è l'aspetto che più ho apprezzato perché permette la riflessione. 
Scusami se non ti lascio consigli tecnici (lo hanno già fatto altri lettori prima di me e direi in modo ottimo - credo che con una buona revisione il tuo diventerà un racconto eccellente) ma ho preferito lasciarti le mie impressioni sulla trama. Quando un racconto funziona (e il tuo funziona benissimo) i difetti non li vedo e mi lascio trasportare dalla lettura.
Ciao!

Re: [Lab2] Obscure-id

24
Niente male, @Nightafter !
Come sempre leggendoti si ha la sensazione di salire su una Ferrari che sta andando a fare la spesa sotto casa. 
Te l'hanno già detto, del resto: c'è materiale per qualcosa di molto più corposo, un ottimo materiale.
Concordo sulle pulci che ti hanno fatto, ma soprattutto sull'eccesso di chiarimenti relativi al contesto. 
Avrebbero funzionato meglio tradotte in azioni.
Mi è piaciuta la voce narrante. Quella pacatezza asciutta e senza speranza, così funzionale alla chiusa.


Nightafter ha scritto: Nel corridoio c’è il solito silenzio, non fa freddo ma ho dei brividi.
Il secondino con aria annoiata, mi ha chiesto del “prelevato”.
“Dorme” gli ho detto, lasciatelo tranquillo.

Spero che ci metterai mano in seguito, merita.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gia ... /mens-rea/
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https://emanuelasommi.wixsite.com/manu
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