[CN23] Malaluna

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Traccia n. 3: La coltre di nebbia
Genere: Fantasy
Sottogenere: Urban Fantasy

Malaluna



Chiara


Ho freddo.
Dove sono? Che ci faccio qui distesa sopra una panchina di legno? Non ricordo…perché non sono nel mio letto?
Sono immersa nella nebbia, sto gelando, ho i capelli bagnati. 
Non riesco a vedere nulla oltre il muro scalcinato dove è appoggiata la panchina.
Mi tiro su e mi siedo, passo le mani sul viso. Ma ho dormito qui? Che cosa ho fatto ieri? Inspiro un vago odore di dolce, un colpo di tosse mi sconquassa il petto. 
Anche il cappotto è bagnato, devo trovare un posto caldo prima di capire perché sono qui da sola. 
Mi alzo in piedi, il cielo è bianco latte, davanti a me danzano ombre sospese.
La guglia della cattedrale, invece, è screziata d’oro dalle prime luci dell’alba. Ora ricordo, sono nella piazza del paese, sì, stavamo festeggiando la vigilia, ecco cos’è questo odore. Ho mangiato frittelle di mele e bevuto cioccolata, ricordo la musica, le danze, i canti di Natale e il cielo notturno pieno di stelle. La luce della luna illuminava tutta la piazza, Federico stava per baciarmi, l’avrebbe fatto se non lo avessero chiamato. Ma cosa è successo dopo? Dove sono andati tutti?
Qui vicino deve esserci il bar di Tonino, dovrebbe aprire tra poco. Cammino a fatica, dormire all’addiaccio mi ha intorpidito le gambe, I miei passi risuonano ovattati, inquietanti nel silenzio surreale. La luce fioca delle lucine di Natale illumina la vetrina del bar; la porta è aperta.
— Tonino? Ci sei? — Pregusto il profumo del cappuccino, Spero gli abbiano già portato i cornetti, Dio, che fame…
— Tonino? —  Le luci sono ancora spente. Non riesco a vedere nulla, cerco di mettere a fuoco l’immagine nel chiarore intermittente,  c’è un odore terribile, il terrore mi paralizza; Tonino, poggiato su un tavolino, ha la bocca e gli occhi spalancati, il tronco e le gambe sono a due metri da lui sul pavimento. 
 

Federico 


— Da quassù non si riesce a vedere niente. Marco, tu vedi qualcosa? 
—  Ancora niente, troppa nebbia. Che cosa facciamo? Oggi è Natale.
— Stai a pensare al Natale? Ma ti rendi conto? È morta della gente stanotte, quella cosa si è mangiata delle persone davanti ai nostri occhi e tu...
— Beh, cosa vuoi? Dobbiamo pensare ai vivi adesso, cerchiamo di risolvere la cosa al più presto. Sta facendo giorno, io ti avverto, sparo a qualsiasi cosa si muova là sotto. 
Marco non ha capito un cazzo. Prendo il fucile da caccia di mio nonno e mi sdraio sulla piattaforma, sospesa sulla facciata della cattedrale.
 Sono stanco anche io di stare appeso quassù  ma questo posto sarà la nostra salvezza; per fortuna non sono riusciti a terminare i lavori di restauro prima di Natale e abbiamo deciso di fare qui i fuochi d’artificio. 
— Questa non è una battuta di caccia al cinghiale, Marco. La nebbia ci impedisce di vedere cosa succede in piazza quindi non possiamo fare un bel niente, se non aspettare. 
— È stata una fortuna che la bestia avesse avuto tanto da fare con quei poveracci, almeno abbiamo fatto in tempo a chiudergli ogni passaggio. Cavolo, le fucilate non l’hanno nemmeno ferito, i proiettili sembravano svanire nel nulla, che incubo. Se penso che potrebbe entrare in casa di qualcuno, non voglio nemmeno pensarci.
 — La maggioranza si è rifugiata nella cattedrale, saranno ancora lì, tutti quanti, alcuni li ho visti fuggire verso il porto, saranno sulle loro barche al largo. Quando hanno chiuso le strade con i blindati, la bestia era dentro al bar di Tonino, poveraccio. Gli altri si sono salvati tutti, ne sono certo, si saranno barricati dentro le case. 
— Quanti ne avrà uccisi? Non vorrei essere nei panni di qualcuno che sia rimasto nella piazza. 
— Almeno una decina, non li ho contati. Sì, il loro sacrificio ci ha dato il tempo di organizzarci.  Adesso sarà nascosto da qualche parte. I Malaluna, di giorno sono irriconoscibili, sono identici a noi, non c’è pericolo per ora. Povero nonno... non faceva altro che ripeterlo, “prima o poi tornano e allora saranno guai, tieni sempre questo proiettile in canna, non toglierlo mai.” Nessuno gli ha mai creduto.
— Già…Chissà da quanto quella cosa se ne va in giro per il paese. Magari gli ho pure parlato. Riesci a vedere qualcosa? Da lì hai una buona visuale? Quanto ci vorrà perché la nebbia scompaia?
— Come faccio a saperlo? Dipende…
— Guarda! Fede, si vede qualcosa sotto i portici, Vicino al bar, lo vedi?
Stringo le palpebre, siamo quasi all’altezza del campanile, da qui il sole illumina con riflessi strani la nebbia sottostante.
 — Non si distingue nulla, io vedo solo un’ombra, potrebbe essere anche un cane.


Chiara


Devo chiamare aiuto, l’hanno ammazzato, oh mio Dio, ma che razza di paese è questo! C’è stato un omicidio e nessuno se ne accorge!
Non ho voce, la gola mi fa male, mi fanno male le mani a furia di bussare sui portoni. Giro l’angolo nel primo vicolo che incontro e…
Una specie di barricata mi sbarra il passaggio, non si passa. Ieri non c’era di sicuro, l’avrei vista.
— Altolà, chiunque siate non fate un passo o spariamo. 
Non capisco, la voce sembra arrivare da lontano, la nebbia nel vicolo è così fitta che non riesco a vedere, a capire di cosa…un fascio di luce gialla mi colpisce gli occhi…ce l’hanno con me? 
— C’è stato un omicidio, nel bar c’è un cadavere, aiutatemi vi prego.
—Faccia un passo indietro, torni nella piazza per favore, altrimenti saremo costretti a sparare. Si muova!
Mi allontano in fretta, sotto il porticato il porfido è scivoloso, rischio di cadere a ogni passo. Tra pochi metri dovrebbe esserci la via che porta alla stazione, eccola… 
— Altolà, chiunque siate non fate un passo o spariamo.
Non ci credo, anche questa è bloccata, ma quando? Come hanno potuto farlo! Magari intanto l’assassino è già fuggito e se la stanno prendendo con me? Ho la vista offuscata, mi gira la testa, il muro ruvido mi sostiene. Non riesco a crederci, non posso uscire dalla piazza, sono prigioniera. 
La nebbia è più spessa all’ombra dei palazzi; vicino alla cattedrale, invece, la luce è pallida e sfilacciata dietro la coltre bianca. La cattedrale! Ci sarà qualcuno, oggi è Natale, ci sarà sicuramente qualcuno. Proseguo lungo il portico, poi fino ai piedi della scalinata; l’enorme portale di legno è chiuso. Mi trascino fino all'ultimo gradino, provo a bussare ma i miei colpi non producono quasi nessun rumore. Mi volto, non so cosa fare.
Dalla sommità della scalinata la piazza rotonda adesso mi appare nella sua forma intera, riesco a vedere le ombre dei resti della festa di ieri sera: le sedie scomposte buttate alla rinfusa, le bancarelle distrutte, le luminarie dell’albero di Natale strappate via e gettate a terra; sotto l'abete, devastato, una decina di corpi giacciono a terra: Tonino non è l’unica vittima. 
Sono in pericolo! L’assassino potrebbe essere ancora qui, forse mi sta spiando.
— Aiuto! Grido ma non riesco a sentirmi nemmeno io, la mia voce è un sibilo, colpisco di nuovo il portone della chiesa, anche con i piedi. 
— Aiuto! Vi prego aprite!  
C’è qualcuno, un rumore dietro di me mi paralizza, non voglio guardare, sento dei piccoli passi, non voglio guardare… Invece mi volto, è un cane! Solo un cane, maledizione! Si avvicina, mi annusa e scappa via, guaisce e corre verso i cassonetti di fronte alla pasticceria. 
Il fiato non vuole uscire dai polmoni, non respiro, ho un attacco di panico.  Mi tappo la bocca con i palmi, appoggio la schiena sui bassorilievi scolpiti e scivolo verso il pavimento. Le lacrime sembrano gelare sulle guance, tremo così forte che ho paura che l’assassino possa sentirmi, non riesco a smettere.


Federico


Ti ricordi di Chiara? Tu l’hai vista? Dopo l’attacco, dico. Non vorrei che fosse tra i morti, mi stava simpatica. Stavamo bevendo cioccolata, parlavamo della luna, stavo per baciarla quando qualcuno mi ha chiamato per aiutare con i fuochi d’artificio, mi sono allontanato un momento, poi è scoppiato il finimondo.
 — Federico, guarda! Sulla scalinata, la nebbia sta svanendo. C’è qualcuno accucciato, lo vedi?
— No, è solo un ombra, in quel punto il sole trapassa la nebbia ma guarda il resto della piazza
— Ti dico che c’è qualcuno, io gli sparo… 
— Fermo! Che fai, ridammi il fucile, potrebbe essere un superstite, qui siamo al sicuro, aspettiamo che sia più chiaro.
— Io ho fame…Voglio ammazzare quell’essere al più presto.
— Smettila di fare lo scemo, lo sai bene che non possiamo sbagliare!
Questo non ha ancora capito che dobbiamo aspettare, che forse dovremo stare qua tutto il giorno. Abbiamo una sola possibilità di farlo fuori, un solo proiettile d’argento e un solo bersaglio. 
— Federico, ci siamo! Guarda, s’è alzato il vento, la nebbia sta sparendo. Forza, facciamo fuori questa bestia che voglio andare a ubriacarmi.
—  Avevi ragione! C’è qualcuno davanti alla chiesa, Ma… è Chiara! L’abbiamo chiusa dentro la piazza con il Malaluna. 
— No! Sei sicuro? 
— È lei, cavolo, ci stavo chiacchierando ieri sera, si muove, è ancora viva. 
— Bene, meglio che stia lì.
— Come? Dobbiamo salvarla, aiutami a rimettere la scala al suo posto, io scendo giù e la faccio entrare in chiesa.
— No, non lo farai, lei deve restare dov’è, ci farà da esca. 
— Che intendi.
— Intendo che se la bestia vede Chiara, uscirà allo scoperto per aggredirla, così noi la ammazzeremo, finalmente.
— No, ti sbagli, è molto peggio di così. Ti ho detto che di giorno non sapresti riconoscere un umano da un Malaluna? Che Chiara sia lì, significa soltanto una cosa, bisognerà aspettare che sorga la luna, per essere certi che non sia lei la bestia.


Chiara.


La nebbia è svanita da un po’. La luce del sole sta svanendo, quando è notte ogni cosa torna al suo posto, le ombre sono sparite e la realtà, senza veli, ora è sotto i miei occhi: non c’è nessun assassino. 
Io sono ancora qui, da sola, ma ecco la luna che sorge e si porta dietro il suo mantello di stelle. Eccoti sorella, adesso siamo io e la tua compagnia. Nel guardarti in viso, è prepotente  la voglia di ululare al tuo splendore. La mia straziante solitudine vibra nell’aria, allora capisco solo per un attimo chi sono, poi capisco soltanto la fame, la sete e che devo andare a caccia.  

Re: [CN23] Malaluna

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Ciao @Albascura 

Il racconto è ben scritto e fila liscio. La parte di Chiara è quella che hai condotto meglio, sia a livello di narrazione che di trama. La parte dei due amici, in particolare di Federico non è il massimo. Lasci a lui raccontare troppi particolari che poco mistero e tensione danno alla storia. Insomma, due storie parallele che non si amalgamano bene. Il finale su Chiara mette in risalto proprio questo limite. Ciao e a :) presto
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CN23] Malaluna

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Ciao @Albascura

Molto interessante questa storia horror vista da opposte angolazioni.

Nella prima parte, con il risveglio di Chiara.
(Originale che sia una Malaluna. Sarebbe il nome che hai messo per licantropo o lupo mannaro? Lo deduco dal fatto che per ucciderlo ci vuole un proiettile d’argento, come si dice più avanti. Se non vado errando con i ricordi di romanzi letti in passato, questo proiettile doveva essere benedetto con acqua consacrata nella cappella di S. Uberto, si trattasse di licantropi o vampiri).
Apparentemente Chiara sembra una vittima di quanto sta accadendo, alla pari di tutti gli altri personaggi coinvolti. Quella sua sensazione di straniamento, di disordine, di disagio iniziale vanno bene, per quanto riportate con la prima persona, alquanto impegnativa da gestire in casi di doppia personalità o ruolo come in questo caso. Viene sempre in mente che la persona scriva dopo gli avvenimenti a mio parere, mentre con la terza assumevi un tono più distaccato, per quanto coinvolgente, una vista dall’esterno.

Nella parte di Federico 

ho trovato un po’ meno introspezione, molti particolari sono da ponderare.
Hai fatto bene a far dire a Federico, rivolto a Marco, che questa situazione in cui sono armati di fucile da caccia non è come una battuta di caccia al cinghiale. Se ne deduce che i due giovani siano cacciatori, abituati e pratici all’uso delle armi. Un particolare non irrilevante, perché non tutti i ragazzi saprebbero usare un fucile da caccia. Non che ci voglia molto a sparare a dire il vero, ma senza esperienza si rischia di fare male a sé stessi.
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmSta facendo giorno, io ti avverto, sparo a qualsiasi cosa si muova là sotto. 
Quindi sono alla fine della notte? Dovrebbe essere l'alba di una lunga giornata, visto che Chiara alla fine ulula alla luna, che sul fare del giorno sparisce...
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmÈ stata una fortuna che la bestia avesse avuto tanto da fare con quei poveracci,
Sicuramente è stata una fortuna, ma la constatazione è detta in modo alquanto cinico.
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmSe penso che potrebbe entrare in casa di qualcuno, non voglio nemmeno pensarci.
Qui si cominciano a dare spiegazioni.
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmLa maggioranza si è rifugiata nella cattedrale, saranno ancora lì, tutti quanti, alcuni li ho visti fuggire verso il porto, saranno sulle loro barche al largo.
Anche qui.
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmQuando hanno chiuso le strade con i blindati,
E qui le spiegazioni, a beneficio del lettore abbondano.
Addirittura sono intervenuti dei blindati? Quindi reparti speciali della Polizia o addirittura Esercito. Ma con i blindati ci dovrebbero essere anche una moltitudine di pattuglie per la città, che fermerebbero la gente e quant’altro, movimenterebbero diversamente la scena. Chiara avrebbe potuto essere soccorsa da questi militari, le zone come il bar di Tonino, una vittima ma ce ne sono altre, dovrebbero essere già perimetrate e sorvegliate come luogo del delitto, per quanto misterioso. La gente chiusa in cattedrale per la paura è comprensibile, ma se ci sono blindati qualche poliziotto doveva pur essere vicino alla gente per calmarla, proteggerla. Chiara avrebbe avuto difficoltà a girovagare da sola, a scoprire da sola il cadavere troncato di Tonino.
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmSì, il loro sacrificio ci ha dato il tempo di organizzarci.  Adesso sarà nascosto da qualche parte. I Malaluna, di giorno sono irriconoscibili, sono identici a noi, non c’è pericolo per ora.
Se è una cosa che sanno tutti, insita nella storia e nella vita di quel luogo, perché lo racconta al suo amico? Potresti raccontarlo in maniera diversa.
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmChissà da quanto quella cosa se ne va in giro per il paese. Magari gli ho pure parlato.
Ecco, questo potrebbe andare, una riflessione dettata dal timore di qualcosa di cui si conosce l’esistenza e le attitudini, condivisa  e temuta da tutti.

Nella terza parte di Chiara
Lei va in giro, trova barricate: fatte dalla popolazione?
Il tono imperioso con cui viene fermata denoterebbe che sono elementi delle forze dell’ordine a ingiungerlo, occorrerebbe specificarlo oppure dire chi sono questi armati. Ok, nel paese molti hanno le armi. Comunque, nel caso di militari, non si sarebbero limitati a ordinare di fermarsi e poi andarsene. Avrebbero circondato Chiara con le armi puntate, l’avrebbero scortata da qualche parte.


Nella quarta parte di Federico
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmTi ricordi di Chiara? Tu l’hai vista? Dopo l’attacco, dico. Non vorrei che fosse tra i morti, mi stava simpatica.
Meno male. Pensa se non la poteva vedere come sarebbe stato contento…
I discorsi fra  Federico e Marco andrebbero analizzati, non per la forma grammaticale, scrivi  bene, ma per quello che dicono, come lo dicono. Vogliono usare Chiara, che hanno avvistato nella piazza, come esca? Non vedono l’ora di finire con quella storia per andare a ubriacarsi?  Uno di loro ha fame? Ma qui c’è una tragedia, un orrore in atto e i due amici, per quanto addentro a tutte le consuetudini dei Malaluna, non possono essere così superficiali, come se si trattasse di un imprevisto prima di andare al bar, dovrebbero fremere di rabbia, di paura, essere preoccupati e addirittura guardarsi con un minimo di vaga circospezione. A questo punto chiunque può essere un Malaluna. Li farei preoccupare del giungere della notte, li farei impercettibilmente distanziare l’uno dall’altro, non si sa mai.
Però mi rendo conto che per creare in maniera abbastanza accurata e avvincente tutto questo apparato servirebbero molti più caratteri.

L’ultima parte di Chiara, per quanto breve, l’ho trovata molto bella, anche perché non avevo sospettato di lei e le rivelazione che è lei Malaluna, ululante alla sua Luna, (quindi è scesa la notte) consapevole solo per un attimo è impressionante.
Da qui, ritornando all’inizio, il fatto di usare la prima persona non mi sembra molto efficace in questo caso. La protagonista potrebbe anche esprimersi in prima persona, ma non ricorderebbe la sua vera natura, la sua trasformazione, non potrebbe poi scriverlo.
Ma nella fantasia, nella magia, tutto può accadere e anzi creare nuovi imprevedibili sviluppi.
Un racconto che merita un approfondimento, ricco di ulteriori sviluppi ed episodi. Magari non un romanzo, ma un bel racconto lungo.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CN23] Malaluna

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@Albascura  un racconto scritto molte bene, coinvolgente. Trasmetti bene la tensione con la cura verso i particolari, con le sensazioni che trasmetti. Forse è intuibile a metà racconto che il malaluna possa essere Chiara, ma credo che sia una scelta voluta, come il finale, che non ha sorprese, e chiude con questa consapevolezza. Bello.
Forse un punto debole potrebbe essere l'aspetto di Chiara. Non sappiamo che aspetto preciso ha il malaluna. Dalle descrizioni è una bestia con forza sovrumana che ha dilaniato diverse persone. Mi chiedo: dopo la trasformazione, quando riprende le sembianze umane, Chiara dovrebbe apparire piuttosto nuda o con i vestiti laceri, tipo l'incredibile Hulk, invece mi sembra che sia ancora vestita normalmente, credo con ancora il cappotto. Oppure mi è sfuggito qualcosa a me nella lettura.
Complimenti.

Re: [CN23] Malaluna

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Ciao @Albascura!
Ho trovato molto azzeccata l'idea di focalizzarsi sulla vittima/carnefice. Però almeno io ho capito che la bestia fosse lei già dal primo dialogo tra i due ragazzi, quindi l'effetto sorpresa è stato un po' smorzato. In ogni caso il racconto è piacevole da leggere anche una volta svelato il "mistero", perché scritto bene e ben pensato (l'ultimo paragrafo mi è piaciuto molto).
Ci sono un po' di cose da migliorare, ad esempio ti hanno già segnalato la "pochezza" dei dialoghi tra i due ragazzi (che credo sia anche intenzionale, però non ne capisco il motivo), oppure qualche "incongruenza" tipo la presenza dei militari e la calma apparente che si respira nella piazza. Aggiungo anche che tra il penultimo paragrafo in cui sorge il sole e l'ultimo in cui cala la notte ci sarebbero dodici ore o più, con cadaveri lasciati per strada e gente ancora chiusa in casa... vabè, esigenza narrativa, comprensibile. :) Stavo pensando a come risolvere la questione ma non mi viene in mente nulla, quindi fa niente, teniamola così!
A presto!

Re: [CN23] Malaluna

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Ciao @Albascura

il racconto mi è piaciuto parecchio. Hai creato delle belle immagini, inquietanti al punto giusto, Chiara è descritta molto bene.
Anche io come altri ho capito presto che Chiara e Malaluna sono la stessa... persona, cosa, entità, mostro, lupo mannaro, vampiro..., ma questo non mi ha impedito di "divorare" il racconto fino alla fine con immutato interesse.

Mmhh... Federico lo avrei mangiato volentieri anch'io, sinceramente  ;).
Brava Albascura, brava. Bel racconto.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [CN23] Malaluna

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Ciao @Albascura e grazie della lettura   :D
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmChe ci faccio qui distesa sopra una panchina di legno?
Qui è un pochino infodump. Non tanto, ma a inizio racconto risalta di più. Quale può essere il flusso di pensieri di una persona appena sveglia? Coinvolgi un po' di più i sensi.
Perché mi fa così male la schiena? È scomoda e dura e umida. Cosa... è una panchina di legno? Che ci faccio distesa qui sopra?
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pm— È stata una fortuna che la bestia avesse avuto tanto da fare con quei poveracci, almeno abbiamo fatto in tempo a chiudergli ogni passaggio. Cavolo, le fucilate non l’hanno nemmeno ferito, i proiettili sembravano svanire nel nulla, che incubo. Se penso che potrebbe entrare in casa di qualcuno, non voglio nemmeno pensarci.
 — La maggioranza si è rifugiata nella cattedrale, saranno ancora lì, tutti quanti, alcuni li ho visti fuggire verso il porto, saranno sulle loro barche al largo. Quando hanno chiuso le strade con i blindati, la bestia era dentro al bar di Tonino, poveraccio. Gli altri si sono salvati tutti, ne sono certo, si saranno barricati dentro le case. 
— Quanti ne avrà uccisi? Non vorrei essere nei panni di qualcuno che sia rimasto nella piazza. 
— Almeno una decina, non li ho contati. Sì, il loro sacrificio ci ha dato il tempo di organizzarci.  Adesso sarà nascosto da qualche parte. I Malaluna, di giorno sono irriconoscibili, sono identici a noi, non c’è pericolo per ora. Povero nonno... non faceva altro che ripeterlo, “prima o poi tornano e allora saranno guai, tieni sempre questo proiettile in canna, non toglierlo mai.” Nessuno gli ha mai creduto.
Anche il dialogo è un po' troppo infodump per i miei gusti personali. Capisco la necessità di raccontare l'accaduto, ma avrei fatto in altro modo: o un dialogo più lungo, più naturale, in cui le informazioni emergono poco alla volta, oppure un flashback breve, giusto per rimandare alla memoria di Federico il terrore e richiamare la vicenda per sommi capi. Entrambe soluzioni che mal si sposano col limite di caratteri, lo so
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pm— No, ti sbagli, è molto peggio di così. Ti ho detto che di giorno non sapresti riconoscere un umano da un Malaluna? Che Chiara sia lì, significa soltanto una cosa, bisognerà aspettare che sorga la luna, per essere certi che non sia lei la bestia.
Questa linea di dialogo è di Federico; ci sta la freddezza con cui prende la situazione, molto eroico da parte sua, ma secondo me è troppo improvviso. Accompagnato alle linee di dialogo, ci vogliono un po' di gesti e / o riflessioni. Qui, Federico capisce che la ragazza che le piace potrebbe essere la Malaluna: avrei descritto un'espressione di terrore sul suo volto, il fiato corto, gli occhi sbarrati, l'incredulità davanti alla propria realizzazione, e la fatica di dover prendere la decisione più razionale.
Albascura ha scritto: dom dic 24, 2023 11:37 pmLa mia straziante solitudine vibra nell’aria, allora capisco solo per un attimo chi sono, poi capisco soltanto la fame, la sete e che devo andare a caccia.  
I finali aperti mi piacciono, ma qui per il mio gusto ne avrei gradito uno meno aperto. Ad esempio, un alternarsi sempre più frenetico e breve tra il POV di Chiara e di Federico, con lui che vede la trasformazione di lei, e lei che quando si trasforma percepisce sì la fame, la sete, l'istinto di caccia, ma anche il proiettile d'argento che la colpisce, e i sensi che scivolano via.

Ho apprezzato molto la lettura, ci sono parecchi spunti originale, ma tutto sommato mi ha lasciato un pochino l'amaro in bocca per un'idea non sfruttata al pieno delle potenzialità. Forse, per il ritmo che ha la narrazione, il tutto doveva essere un attimo di più ampio respiro, per dare il tempo a tutte le situazioni e le sensazioni dei personaggi di sedimentare. Non c'è niente di nuovo nel mostro che si nasconde tra le persone comuni, indistinguibile - mi viene in mente La Cosa di Carpenter, giusto per citare un'opera in cui il sospetto è gestito in maniera magistrale - e questo lo sai e infatti non dai grande peso alla rivelazione; il risultato però è un'assenza eccessiva di pathos e di tensione, così che anche tutte quelle morti, quella sofferenza e l'ambientazione fantasy risultano meno incisive. Il focus su Chiara mi è piaciuto, emerge molto bene la sua fatica, confusione, paura. Meno quello su Federico, anzi risulta quasi più caratterizzato Marco (personaggio secondo me evitabile, per accentuare la dualità Chiara-Federico), tanto che io lettore non provo nulla quando lui pensa a Chiara o si rende conto che lei è laggiù, e invece dovrei sentire i suoi sentimenti nei confronti della ragazza in tutte le loro sfaccettature. Non mi è granché chiaro quale sia il tema che la storia vuole comunicare, e il tutto finisce per colpirmi poco: è un'istantanea orrorifica affascinante ma non ne vedo molto bene il cuore.
Perdonami se sono un po' duro, è solo perché, come dicevo all'inizio, secondo me il racconto è molto valido, ma migliorabile. Spero di aver lasciato qualcosa di utile per rimaneggiarlo.
Be', a presto!  :)
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