Re: Che libri hai sul comodino?

432
Attualmente sto leggendo "Murtagh" di Christopher Paolini. Sebbene abbia già superato la metà del libro, sto incontrando notevoli difficoltà nella lettura, il che mi sorprende dato il mio entusiasmo per il Ciclo dell'Eredità; ricordo con affetto di aver divorato i quattro libri poco dopo l'uscita dell'ultimo volume. Questa saga è una delle poche del genere fantasy che possiedo e che mi è particolarmente cara. Nonostante ciò, sono impaziente di concludere "Murtagh" per potermi immergere in un nuovo genere letterario, probabilmente inizierò con "108 rintocchi" di Yoshimura Keiko.

Re: Che libri hai sul comodino?

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Ultimi libri letti:
Markaris: Il tempo dell'ipocrisia – La Nave di Teseo     7
Markaris: L'omicidio è denaro – La Nave di Teseo        7
Giannubilo: Il risolutore – Rizzoli                                     6
Nesi: La mia ombra è tua - La Nave di Teseo                6,5

in lettura:
Markaris: La congiura dei suicidi – La Nave di Teseo
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Re: Che libri hai sul comodino?

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MadTeacher ha scritto: Avendo da qualche mese scoperto i Maestri scandinavi, attualmente ho tutta la collezione Jo Nesbo in edizione inglese, da buon anglofilo. :love3: 
Prima di lui, mi sono letteralmente bevuto tutti i capolavori di Lars Kepler, che personalmente ritengo mille spanne sopra tutti gli altri.
Uhm, secondo me devi ancora incontrare i veri scandinavi...   :bandiera:
Nesbø scrive bene, ma trovo i suoi romanzi assai poco credibili; dei coniugi "Kepler" ho letto soltanto "L'ipnotista", a cui devono la grande fama, che personalmente ho trovato noioso e molto scontato. De gustibus...  :angelo:
I "miei" scandinavi, di cui ho letto tutto ciò che è uscito in Italia sono: Mankell, Indriðason, Nesser, Gerhardsen, Edwardson, Ekman, Costin Wagner (tedesco in realtà, ma i suoi romanzi sono ambientati in Finlandia e la sensibilità non potrebbe essere più nordica). Un gradino più sotto Marklund, Fossum, i due Dahl, Adler-Olsen.
Senza dimenticare ovviamente il celebratissimo Larsson e i dieci romanzi della coppia Sjöwall-Wahlöö, capostipiti di tutto il genere dei polizieschi nordici. 
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Re: Che libri hai sul comodino?

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Marcello ha scritto: Uhm, secondo me devi ancora incontrare i veri scandinavi...   :bandiera:
Nesbø scrive bene, ma trovo i suoi romanzi assai poco credibili; dei coniugi "Kepler" ho letto soltanto "L'ipnotista", a cui devono la grande fama, che personalmente ho trovato noioso e molto scontato. De gustibus...  :angelo:
I "miei" scandinavi, di cui ho letto tutto ciò che è uscito in Italia sono: Mankell, Indriðason, Nesser, Gerhardsen, Edwardson, Ekman, Costin Wagner (tedesco in realtà, ma i suoi romanzi sono ambientati in Finlandia e la sensibilità non potrebbe essere più nordica). Un gradino più sotto Marklund, Fossum, i due Dahl, Adler-Olsen.
Senza dimenticare ovviamente il celebratissimo Larsson e i dieci romanzi della coppia Sjöwall-Wahlöö, capostipiti di tutto il genere dei polizieschi nordici. 
Mi sembrano Autori molto di nicchia... mi informerò.

Di L.Kepler il migliore indubbiamente è L'uomo della sabbia (e sequel). Io comunque lo trovo sublime.

Ti faccio allora una domanda spinosa, visto che mi pari uno "del settore". Se trovi scontato l'ipnotista :o e poco credibili i i libri di Nesbo, come si spiega allora il successo planetario di questi autori?
No, perché io allora posso buttare via tutto e darmi all'ippica  :lol:

Re: Che libri hai sul comodino?

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MadTeacher ha scritto: Ti faccio allora una domanda spinosa, visto che mi pari uno "del settore". Se trovi scontato l'ipnotista :o e poco credibili i i libri di Nesbo, come si spiega allora il successo planetario di questi autori?
:D Perché, sai, ognuno nei romanzi cerca elementi che soddisfino la propria curiosità intellettuale. 
Senza essere di quelli che denigrano i bestseller per partito preso (e molto spesso per invidia, se chi lo fa è a sua volta scrittore), mi capita abbastanza spesso di non condividere gli apprezzamenti per autori e/o romanzi super celebrati. Qualche esempio: trovo illeggibile James Patterson, che secondo le statistiche è l'autore di thriller contemporaneo più venduto al mondo; ho letto "Il suggeritore" di Carrisi appena uscito (ho fatto il libraio per trent'anni ed ebbi una copia speciale riservata ai librai qualche giorno prima del lancio in libreria) e me lo sono gustato fino alle ultime trenta pagine, perché quell'uomo ha la stessa facilità di scrittura di Follett; poi, una volta finito, ebbi l'impulso di scagliarlo dalla finestra, tanto la soluzione dell'intreccio è pasticciata e del tutto irreale. Ancora un esempio, più recente: "La verità sul caso Harry Quebert" di Dicker, che dire sopravvalutato è un eufemismo: solo tecnica e anche qui vicende irreali costruite al solo scopo di stupire.  
Che dire? Forse sono stato influenzato dal primo "Maigret", che mio padre mi regalò quando avevo otto anni... 
Di certo è quello il tipo di poliziesco che fa per me, dove il protagonista non è un genio alla Poirot ma una persona comune, con i suoi pregi e i suoi difetti, e dove la storia non è contorta all'inverosimile, ma semplice (dopo averla messa a nudo, s'intende), come semplici sono i motivi che spingono l'uomo a uccidere fin dai tempi di Caino: invidia, gelosia, denaro, vendetta e poco altro. Il vicino di casa, persona stimata e benvoluta, che si trasforma in serial killer e miete vittime a ogni pagina perché lo zio ha abusato di lui quando aveva sei anni non è il mio genere. 
Simenon e Mankell, per i motivi di cui sopra, sono gli autori di polizieschi che per i miei gusti non hanno rivali.
Tornando comunque al noir scandinavo, di cui sono un discreto conoscitore, mi sembra che in entrambi gli autori da te citati siano assenti le caratteristiche più genuine del genere: lo stile realistico, una narrazione lenta, spezzata da lunghe pause di riflessione, sentimenti come la tristezza (spesso vicina a sconfinare nella depressione), la bassezza morale spesso occultata dietro le pieghe del welfare sociale, e, più di ogni altra cosa, il rapporto con la natura, l'elemento che non può mai mancare in un romanzo scandinavo. Oggi a Stoccolma, nel profondo sud della Svezia, il sole è spuntato alle 08:36 ed è tramontato alle 15:14; ad Abisko invece, nella Lapponia svedese, è sorto alle 10:55 e tramontato alle 12:51: meno di due ore di luce. Questi elementi naturali influiscono in maniera determinante sulla vita delle persone, sui loro sentimenti, sui rapporti sociali e via dicendo; un romanzo nordico non può fare a meno, a mio avviso, di un confronto continuo con la natura: gli spazi enormi, la scarsa popolazione, la luce, la neve, le foreste, i laghi...
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Re: Che libri hai sul comodino?

438
@Marcello

Bene, bene. Allora il testo che sto revisionando ora dovrebbe essere di tuo gradimento :D 

Per il resto, il trucco è sempre piacere alle masse che poco si intendono... dei rari superesperti come te in mezzo al coro non hanno voce :D del resto, questa è la ricetta di tutto il genere "commerciale".
Parlando di fortunate storie irreali, a me viene in mente l'esordio di Ilaria Tuti: testo avvincente e tutto, per carità, però a mio avviso assai poco credibile la storia del killer (cioè, a rigor di logica, come ha fatto un bimbo a sopravvivere tutti quegli anni da solo e isolato tra le fredde montagne carniche? Sa un po' di deus ex machina).

In sintesi, mi pare abbia ragione S.King quando in un'intervista diceva che non esiste alcuna formula magica per sapere se un libro, anche se tecnicamente perfetto, avrà successo o meno... (se sei un nome famoso avrai successo a prescindere, dico io).

Re: Che libri hai sul comodino?

439
MadTeacher ha scritto: Parlando di fortunate storie irreali, a me viene in mente l'esordio di Ilaria Tuti:
La Tuti mi manca ancora, e quanto dici in seguito non mi spinge ad affrettarmi a colmare la lacuna...  :(
MadTeacher ha scritto: sab gen 13, 2024 3:03 pmAllora il testo che sto revisionando ora dovrebbe essere di tuo gradimento
Perché no? Se esce in formato cartaceo fammi sapere, per quanto la mia coda di lettura sia vergognosamente lunga potrei anche essere attratto dalla storia...  :sherlock:
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Re: Che libri hai sul comodino?

445
bwv582 ha scritto: [...] passerò ad alcune interessanti letture della gentilissima @Ippolita
Ringraziando e salutando @Ippolita, intanto ho terminato "l'arte poetica" di Aristotele. È la prima opera di Aristotele che leggo per intero, al di là di frammenti (tra scuola, curiosità o citazioni di altri autori) e non so quanto sia rappresentativa dello stile e degli intenti del suo autore.
Avendo letto vari dialoghi di Platone, l'impressione è che Platone voglia più argomentare e discorrere - magari servendosi di Socrate - per poi arrivare alle proprie idee, mentre Aristotele è più un insegnante e, secondo me, "l'arte poetica" ha molto del libro di testo. Lettura interessante e stimolante, comunque.
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Re: Che libri hai sul comodino?

447
Ne ho due, uno finito e un quasi.
Il primo è "L'ordine segreto", un saggio sul bizzarro mondo dei funghi. Meh, sarà che sono troppo esperta al riguardo, ma mi ha annoiata. 
Il secondo occupa un bel po' di spazio: "22/11/63" del caro Stephen King. Di cui, mea culpa, non ho letto abbastanza (giusto "Carrie" e "IT") e che sto recuperando. Infatti il prossimo, che sul comodino ancora non ci sta, sarà "Le notti di Salem".
Cosa scrivo

Re: Che libri hai sul comodino?

448
@Valpur 

Non è, per caso, L'ordine nascosto? L'ho trovato interessante e lo sto leggendo - sono a pg.230 - I funghi o le ife soppianteranno e, soprattutto, sostituiranno l'uomo? Questo saggio mi sta attirando, forse perchè non ho conoscenze riguardo i funghi... Mi piacerebbe confrontarmi su questo argomento. Poi sto leggendo Sarà assente l'autore scritto da Giampaolo  Simi, edito da Sellerio. Romanzo e autore a me sconosciuti, fortemente ironico e attuale, cominciato per favore verso chi me l'ha regalato, mi ha invogliata a continuare e informarmi. L'ho quasi finito -mancano una ventina di pagine - e a conoscere meglio l'autore affrontando altre sue opere.

Re: Che libri hai sul comodino?

450
@confusae infatti  hai ragione tu, oggi non ne imbrocco una…

I funghi soppianteranno l’umanità? Mah, un po’ fantascientifica come ipotesi, ma in effetti non ha pretese di affidabilità scientifica. Quello che posso dire con ragionevole certezza è che i funghi erano qui da prima di noi e ci rimarranno molto dopo la nostra inevitabile estinzione. Sono organismi semplici (relativamente) e adattabili, troveranno un modo per tirare avanti.

Il saggio ha un suo indubbio fascino, ma mi sa che il target semplicemente non sono io.
Cosa scrivo

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