Re: Che libri hai sul comodino?

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Scusate il francesismo, ma che palle! Ci sta proprio un bel punto esclamativo, in mezzo ai tanti che la signora Barbara Frale ha disseminato nel romanzo "Maledizione Notre-Dame", edito da una casupola editrice come la Newton Compton.  Sono inciampato in tre periodi consecutivi che finiscono con altrettante inutili esclamazioni. Come se non bastasse, una cacofonica teoria di punti interrogativi tormenta la lettura infausta, e funestata da una pioggia di puntini, e puntini, e puntini di vacue sospensioni. E che dire dei modi di dire a iosa?
Insomma, a farla breve, fuite, fuite, fuite da codesto romanzo, ché si corre il rischio di disimparare i dotti insegnamenti del nostro magister. Puntini, puntini e puntini.

Re: Che libri hai sul comodino?

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Ieri sera ho terminato la lettura di "La riga sulla emme", il nuovo romanzo di Raffaele Mangano.
Seguo l'autore da oltre vent'anni, dal primo romanzo "Le lumache non bevono vino". Le sue storie sono sempre diverse eppure dotate di elementi che ti fanno sentire "a casa", in un ambiente che pur attento alla modernità spesso richiama ricordi lontani, di cortili e musiche d'altri tempi.
Questo nuovo romanzo è qualcosa di diverso, è tratto esplicitamente da una storia vera che però ha tratti di narrazione indispensabili per riempire i puntini ove necessario. E' la storia di Leone, un personaggio che nasce e muore negli anni in cui lo fece Alberto Sordi (1920 e 2003) e dell'Albertone nazionale ha certi elementi. E' un ribelle come il protagonista di Una vita difficile, ma ha mille sfaccettature che non smettono di stupire il lettore, tanto da fargli sperare che sia il primo di dieci libri su questo personaggio a metà tra James Bond e... mille altri, che scoprirete leggendo. E' difficile scegliere, perchè è una figura affascinante, come lo sono tutte quelle che gli girano intorno, a partire da quello che diventerà il Generale dalla Chiesa, che Leone conosce al tempo della seconda guerra mondiale. Leggete questa storia e le altre di Raffaele, non ve ne pentirete!

https://www.ibs.it/riga-sulla-emme-libr ... 8868743901
Alessandro
www.alexmai.it

Re: Che libri hai sul comodino?

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Come da tradizione estiva, mi sono dato al saccheggio delle biblioteche della zona per fare incetta di letture da qui a settembre.

1) La pietra dell'addio / Tad Williams (in corso)
2) Il dio di illlusioni / Donna Tartt
3) Mucho mojo / Joe R. Lansdale
4) Dio odia il Giappone / Douglas Coupland 
5) Zero K / Don DeLillo
6) Sportswriter / Richard Ford
7) Io non sono un serial killer / Dan Wells
8) Il demone bianco / Bernerd Minier
9) La fonte meravigliosa / Ayn Rand
10) Notte dei coltelli / Ian C. Esslemont

Libri sono sempre la vacanza migliore. 

Re: Che libri hai sul comodino?

363
La mia idea è che i nipoti siano lo scopo della vita dei nonni. Come mio padre, mi piacerebbe arrivare a conoscere anche i bisnipoti, ma…
Ecco il ma: vanno all’asilo, a scuola e al centro estivo, dove raccolgono (e ti contagiano) tutti i virus sul “mercato”.
Risultato? Dopo un fine settimana da nonno a tempo pieno, ieri la temperatura a 38, stamane 38,5.
Mi sono messo in poltrona, cercando di non espormi a correnti e colpi d’aria. Ho troppo mal di testa per scrivere, e così ho ripreso in mano un romanzo di Martin Rua, “La profezia del libro perduto”, Newton Compton Editori. Sarà che la febbre ha risvegliato la cattiveria, e che la mia attenzione è più lenta del solito, ma devo assicurare che è un pessimo romanzo. Scritto male? No, si legge, anche se con molti sbadigli. La trama non ti prende, è ovvio che questi sono i buoni e quelli i cattivi, con un contornino di politicamente corretto, forse anche condivisibile, gratuito, scontato e noioso.
Ecco, oggi sto male e sono molto cattivo.

Re: Che libri hai sul comodino?

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Ben Lo Svelto ha scritto: 10) Notte dei coltelli / Ian C. Esslemont
Non è male, ma abituato allo stile di Erikson e alla complessità della saga Malazan, non mi ha soddisfatto al 100 %.
(Dato il nickname che porti, non mi sorprende che tu abbia questo libro in lista ;) )

Sto terminando la seconda trilogia su Thomas Covenant di Stephen R. Donaldson e la trilogia dei Lungavista di Robin Hobb.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Che libri hai sul comodino?

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M.T. ha scritto: Non è male, ma abituato allo stile di Erikson e alla complessità della saga Malazan, non mi ha soddisfatto al 100 %.
Leggevo qualcosa su goodreads al riguardo, perciò sono andato preparato quando l'ho preso. Anche perché non si può davvero fare una colpa a nessuno di non scrivere come Erikson. Per me è una sorta di Victor Hugo del fantasy.
E poi erano anni che avevo la curiosità di colmare alcune lacune sul mondo Malazan, mai abbastanza esplorato :)
M.T. ha scritto: Sto terminando la seconda trilogia su Thomas Covenant di Stephen R. Donaldson e la trilogia dei Lungavista di Robin Hobb.
Delle signore letture, se mi posso permettere. La saga di Thomas Covenant è stata uno dei pilastri della mia adolescenza, soprattutto la prima, riletta non so quante volte. Rimpiango ancora che la terza trilogia sia rimasta inedita qui da noi.

Anche Robin Hobb mi ha sempre tenuto compagnia fin da ragazzo. Le sue tre trilogie dei Lungavista continuo a rileggerle a distanza di pochi anni, specie dopo tour di letture disastrose: sono un po' un porto tranquillo dove distendersi e lasciarsi cullare dalla dolce cadenza della narrazione.

Quando un domani mi sarò stancato di provare autori odierni dalla prosa arida e di facile consumo, per dedicarmi invece alla sola rilettura di quei pochi eletti che hanno saputo regalarmi giornate di emozione e riflessione, Hobb ed Erikson avranno certo il loro posto d'onore nella mia piccola biblioteca personale ;) 

Re: Che libri hai sul comodino?

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Ben Lo Svelto ha scritto: La saga di Thomas Covenant è stata uno dei pilastri della mia adolescenza, soprattutto la prima, riletta non so quante volte.
è stata una delle prime letture fantasy di quando ero piccolo (la seconda trilogia l'ho trovata solo di recente nell'usato), assieme alla serie di Dragonlance di Weis e Hickman e ai romanzi di Brooks. Il Brooks di Le Pietre Magiche di Shannara, La canzone di Shannara e soprattutto il ciclo degli Eredi, dove ha raggiunto il massimo della sua forma; c'è da dire però che fino alla fine degli anni 90 ha scritto dei buoni romanzi, sia per quanto riguarda Landover, sia per quanto riguarda Verbo e Vuoto. Poi, dal 2000 in avanti, è cominciata la sua discesa; gli ho dato possibilità, ma mi sono fermato con La Genesi di Shannara. Complice però un prezzo super scontato, ho preso Il potere della magia e nonostante qualche raro sprazzo di bontà, il libro non ha fatto che confermare quanto letto dal 2000 in poi (anzi, è andato anche peggio, dato che c'è quello dello young adult che non apprezzo); lo finirò, prima o poi, ma al momento è fermo a metà. Come è fermo da qualche mese La Spada della Verità di Goodking: ci sono certi dialoghi, ragionamenti e pipponi che fanno cadere le braccia.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Che libri hai sul comodino?

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@M.T. Direi che abbiamo avuto un percorso di lettura simile sul genere.
Io in realtà iniziai dal ciclo Darkover della Bradley ("L'esiliato di Darkover" è stato il mio primo vero romanzo nella sezione "grandi" della biblioteca locale, durante il primo anno di medie, se si escludono i librigame di Joe Dever&co.). Ed essendo ragazzino e non avendo all'epoca internet da consultare, feci la cosa più naturale, una volta completato il lungo ciclo darkoviano (avevo una biblioteca molto ben fornita riguardo la speculative fiction): chinai lo sguardo e trovai sullo scaffale della narrativa americana, allineati sotto la BRA di Bradley, il BRO di Brooks.
Da lì puoi ben immaginare.

Cavaliere del Verbo era una spanna sopra Shannara per i miei gusti: mi ricordava la trilogia dei Guardiani della notte di Luk'janenko (saliti a quota 5 di recente) nel suo essere urban. Però mi piacevano assai Jerle Shannara e il seguito del Druido Supremo: sarà che per worldbuilding mi ricordavano i primi sei titoli di FF, oltre che la prima trilogia della Troisi (nome oggi tabù, lo so, però la prima trilogia non era male per l'epoca).
Anche per me Brooks ha iniziato a declinare con la serie di raccordo, quello della Genesi. Per gli ultimi ho solo un commento: meglio rileggersi i primi o passare ad altro.

La saga Dragonlance la trovai poco dopo, ahah! Il duo Weis&Hickman mi hanno aperto un mondo. Letteralmente. Perché l'Armenia aveva avuto la bella trovata di raccogliere tutte le sue pubblicazioni a inizio o fondo volume (erano gli inizi 2000: internet non era la prassi), in ordine di ciclo e autore. Quindi d'un tratto avevo una caterva di titoli da esplorare e una linea guida da seguire. La gioia per un ragazzo.

Madonna, Goodkind! Auguri.
Io ho mollato dopo due volumi perché sentivo che stavo bruciando qualche neurone di troppo. Forse Spada della verità è la rara eccezione che vuole la serie tv meglio riuscita dei libri. Almeno con Sam Raimi sai cosa aspettarti, e anche nel suo essere tamarro riesce a strapparti qualche risata (Hercules e Xena docet). Però c'è anche a chi piace. 

Re: Che libri hai sul comodino?

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Ben Lo Svelto ha scritto: Anche per me Brooks ha iniziato a declinare con la serie di raccordo, quello della Genesi.
Ti dirò che con La genesi, all'inizio del primo volume, per me Brook si stava  riprendendo. Poi ha messo che gli elfi nel nostro mondo c'erano sempre stati ma non si erano mai fatti vedere e ha rovinato tutto: uno dei rari casi in cui in un libro m'è partito un "ma v......." :D
Ben Lo Svelto ha scritto: Per gli ultimi ho solo un commento: meglio rileggersi i primi o passare ad altro.
Assolutamente d'accordo.
Ben Lo Svelto ha scritto: Cavaliere del Verbo era una spanna sopra Shannara per i miei gusti
Questa serie m'è piaciuta molto, soprattutto Il Demone. Non la metto al livello del ciclo degli Eredi, ma penso che sia da mettere in conto il coinvolgimento emotivo dato dall'età (ero all'inizio delle medie); l'ho riletto qualche anno fa e, anche se non coinvolto come in passato (logicamente), rimane comunque un buon lavoro.
Ben Lo Svelto ha scritto: Però mi piacevano assai Jerle Shannara e il seguito del Druido Supremo: sarà che per worldbuilding mi ricordavano i primi sei titoli di FF
Non l'avevo mai visto sotto questo punto di vista (sarà perché ho giocato da ff vii in poi, con l'viii il mio preferito). Le ho sempre viste come occasioni non sfruttate appieno; soprattutto non mi è mai andato giù che ne Il viaggio della Jerle Shannara abbia fatto fuori uno dei miei personaggi preferiti del ciclo degli Eredi.
Ben Lo Svelto ha scritto: Il duo Weis&Hickman mi hanno aperto un mondo.
I draghi del crepuscolo d'autunno è il primo fantasy che ho letto da solo (mia madre da piccolino mi leggeva La storia infinita): niente internet allora (ero alle elementari, avevo poco più di otto anni), ma lo scelsi andando in biblioteca perché colpito dalla copertina, dove c'erano raffigurati una donna, un arciere e un cavaliere (Goldmoon, Tanis e Sturm). Fu il cavaliere che mi colpì e mi fece prendere il libro: da lì è nata la passione per il fantasy. Ho letto tanto di Dragonlance in quel periodo e forse alcuni libri era meglio evitarli (Jean Rabe).
Ben Lo Svelto ha scritto: Forse Spada della verità è la rara eccezione che vuole la serie tv meglio riuscita dei libri.
Il che è tutto dire... C'è a chi piace, ma per me è troppo ya.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

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