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da nerinacodamozza
Continuo Prateria di William Least Heat-Moon.
Ho iniziato e finito Le ricette della signora Tokue, libro fin troppo semplice e didascalico, non sono il target per opere di questo tipo, credo, ma ha comunque il merito di trattare un argomento originale e importante. Che non mi sarei aspettata da questa lettura e che non conoscevo. Una malattia che relegavo ai libri di storia. E le leggi che la riguardano.
Ho finito La famiglia Karnowski, bellissimo, una saga familiare in tre generazioni con ascesa e caduta, con personaggi interessanti, una vivida descrizione dell'ambiente, che si ferma a un passo dal culmine dell'Olocausto, con l'emigrazione in America. Prima o poi recupererò altro dell'autore.
Finito anche Riparare i viventi, che forse mi è piaciuto un briciolo di meno di Nascita di un ponte, ma ho comunque apprezzato tantissimo. Con tanto di superlativo. La storia di una donazione di organi. Una notte. Una morte. Il trapianto. In mezzo tutto quello che accade, adoro la sua scrittura iperrealista, materica, tecnica ed emotiva. Precisa e fluviale, tutto nello stesso tempo. So che per molti è proprio quello lo scoglio, per me, è fenomenale. E' diventata una delle mie scrittrici preferite, credo di arrivare esattamente dove vuole portarmi. Ecco, qua sono la lettrice target.
Iniziato Il posto di Annie Ernaux, primo libro che leggo dell'autrice. Per ora molto asciutto, rigoroso.
Iniziato il manga memoir Il diario della mia scomparsa di Hideo Azuma, il "padre" di Pollon e Nanà che ha attraversato fasi di depressione e vita da senzatetto nella sua vita, che sono quelle che racconta in questo fumetto, in modo ironico e sincero. Mi sta piacendo.
Infine ho iniziato un audiobook, Questa è l'America di Francesco Costa, visto che mi sono regalata l'abbonamento a Storytel. Interessante, alcune cose già le sapevo (quando dice che abbiamo un'idea del'America che non è reale perché ci basiamo sulle serie tv, beh, diversi argomenti di cui parla io li conosco grazie alle serie tv, anche, ad esempio il problema della dipendenza da antidolorifici/eroina o il caso Bundy - in Homeland c'è un episodio super ispirato a quell'evento, con tutte le implicazioni politiche e sociali), comunque un ascolto interessante, anche se non recente, siamo a non molto dopo l'elezione di Trump credo come data di uscita.
E ultimo, un altro memoir, La valle oscura, di Anna Wiener, sulla Silicon Valley. Ne ho letto appena un sesto ma mi ero aspettata qualcosa di un po' diverso. Ovvero che l'autrice fosse un'informatica, che fosse più dentro alcune questioni. Invece è una ex editor con formazione umanistica e la cosa mi ha spiazzata. In questo periodo mi sono disintossicata dai social e trovo interessante valutare i piccoli cambiamenti nella mia vita. Quindi letture sull'argomento mi interessano, e lo dico mentre comunque resto immersa in tutto ciò che è tecnologia, con Google Home che ha appena parlato proprio ora che scrivo. Mi sembra di essere immersa nella fantascienza, e se non penso sia per forza apocalittica, di sicuro alcune storture ci sono. I meccanismi dei social ad esempio, che è la cosa su cui mi soffermo adesso, avevano inquinato il mio modo di gestire il mio tempo. Con la stessa meccanica con cui mi accendevo una sigaretta, prima di smettere anche quelle. E la smetto pure di sproloquiare, ma è un argomento molto vasto che sarà il prossimo campo di indagine delle mie letture (e visioni). Argomento affascinante e inquietante. Come inizio però questo La valle oscura è poco centrato, almeno per ora.