Come io e te
Posted: Mon Mar 13, 2023 4:16 pm
Il testo di una canzone di Sanremo2023 fa "come io e te".
Secondo me è sbagliato, sebbene in molte lingue romanze espressioni come "come io" siano normali (esempio: "como yo" in spagnolo).
Come mai nessuno fa caso a queste cose? Addirittura quella canzone è stata letta e riletta, sì, ma da chi per tutto il Festival ha continuato a ripetere "venti ventitré" invece di "duemilaventitré". Che sta succedendo oltre all'ovvia penetrazione dell'inglese nell'italiano, ormai non solo a livello lessicale ma anche sintattico? Devo considerarlo un segno di normale evoluzione della lingua o un segno prodromico di morte? Ormai mi chiedo se dovrei arrendermi a questo andazzo o continuare sporadicamente a stigmatizzare gli errori. L'altro giorno ho notato che una mia amica scriveva sui social con l'asterisco (tipo "un* psicolog*") e gliel'ho detto, ma lei sembrava stupita dalla mia osservazione come se fosse perfettamente normale scrivere "qualcun*" e io, anzi, ero ormai "stravecchio".
Secondo me è sbagliato, sebbene in molte lingue romanze espressioni come "come io" siano normali (esempio: "como yo" in spagnolo).
Come mai nessuno fa caso a queste cose? Addirittura quella canzone è stata letta e riletta, sì, ma da chi per tutto il Festival ha continuato a ripetere "venti ventitré" invece di "duemilaventitré". Che sta succedendo oltre all'ovvia penetrazione dell'inglese nell'italiano, ormai non solo a livello lessicale ma anche sintattico? Devo considerarlo un segno di normale evoluzione della lingua o un segno prodromico di morte? Ormai mi chiedo se dovrei arrendermi a questo andazzo o continuare sporadicamente a stigmatizzare gli errori. L'altro giorno ho notato che una mia amica scriveva sui social con l'asterisco (tipo "un* psicolog*") e gliel'ho detto, ma lei sembrava stupita dalla mia osservazione come se fosse perfettamente normale scrivere "qualcun*" e io, anzi, ero ormai "stravecchio".