
Un po' di confusione, direi, ma fino a qui mi sta bene…
Ieri pomeriggio però mi ha sorpreso.
Ha aperto il frigorifero, dove io avevo riposto una merendina nuova. Allora, non riconoscendola, mi ha detto "what is this?". Poi ha indicato un'altra cosa e mi ha detto "and what is that?" in perfetto inglese. Io ho strabuzzato gli occhi. La lingua si evolve, okay, ma così?
Qualche giorno fa mi ha detto "oh my God!", ma non ci ho fatto caso: in fondo è solo un'esclamazione, ho pensato. Poi ha aggiunto "down", quando stava per cadere.
Da un anno lui prende il telefonino di sua madre e sa come andare su YouTube a vedere video in inglese. Forse questa capacità è alla base di tutto.
Ciò mi ha fatto riflettere. Che lingua parlerà tra vent'anni? L'itanglese? E, soprattutto, che libri leggerà, ammesso che tra vent'anni si leggano ancora libri?
Devo "correggerlo"? Su questo argomento esistono due scuole di pensiero. Una dice (più o meno) "i bambini non devono mai essere corretti", l'altra (più o meno) "i bambini devono essere corretti se stanno sviluppando una cattiva abitudine". Ora, parlare una lingua mista tra inglese e italiano è una cattiva abitudine? Per "correzione" non intendo che lo prenderò a schiaffoni


L'episodio che ho brevemente raccontato rappresenta una sana evoluzione della lingua o una sua malsana corruzione?