Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

2
Rompo il ghiaccio, posso?
Sono d'accordo con la filosofia dello show don't tell e ne faccio ampiamento uso, ma penso abbia dei limiti. Se utilizzato in forma integrale non permette di entrare nella testa dei personaggi, il che è un peccato, visto che è uno dei grossi vantaggi che scrivere ha rispetto alla cinematografia. Uno show don't tell troppo spinto rischia di diventare un resoconto cronachistico e apatico, una brutta copia di un film. Detto questo, continuo a sostenerne la grandissima efficacia, ad esempio nel descrivere le reazioni fisiche di un personaggio piuttosto che dire "si sentiva x".

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

3
Non ho modo di vedere il video al momento, ma in generale condivido che il “mostrato” vada usato in uso maggiore del “raccontato” (scusate ma, in generale, preferisco i termini italiani)
Usarlo in modo integrale, come dice Mina, toglie ogni possibilità di immersione nella mentalità del personaggio, di fatto impedendo di “mostrare” velocemente come si sente il personaggio. Va anche detto che, se usato male, molto spesso si può ridurre il tutto al “era arrabbiato/spaventato/eccitato”, che è una sintesi estrema e che, in realtà, è un modo troppo veloce e semplice per descrivere ciò che prova o pensa un determinato personaggio 
Va anche detto che, spesso, la cosa può accompagnarsi, come errore, al salto di PoV dal personaggio narrante ad un altro

Non so se l’argomento è compatibile, in caso di può escludere questa parte del commento, ma il “mostra non raccontare” è, di solito, un problema che spesso sfocia nello “spiegone”, ovvero quando, di solito nei fantasy, si crea la necessità di spiegare come funziona un qualche elemento fantastico o settoriale necessario al fini della storia. Ora, visto che spesso scrivo fantasy, una delle soluzione più tipiche, e che può essere usato anche in altri generi, è inserire una scena apprendista-maestro, e quindi fare in modo che il personaggio più istruiti spieghi qualcosa al personaggio, protagonista, meno istruito; esempi: il mago che spiega come funziona la magia all’apprendista, o il tenente che espone alla recluta come si usa il carro armato, o il primario che espone allo specializzando come si esegue l’intervento

Domando, collegandomi a questo: a voi vengono in mente altri modi, magari partendo da un personaggio già esperto?

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

4
Bardo96 ha scritto: Usarlo in modo integrale, come dice Mina, toglie ogni possibilità di immersione nella mentalità del personaggio, di fatto impedendo di “mostrare” velocemente come si sente il personaggio.
È vero, per mostrare una scena ci vogliono più parole, se la mostriamo col punto di vista giusto e immersivamente. Raccontare che:

Marco era arrabbiato. Si girò e andò verso la porta. Giulia scosse la testa e cominciò a piangere, non voleva che lui se ne andasse.  Invece di mostrare che:
Marco strinse i pugni, serrò la mascella, distolse lo sguardo da lei. Non vide le lacrime rigare le guance di Giulia, non sentì il suo cuore spezzarsi mentre superava la soglia, richiede meno tempo, ma secondo me rende mille volte di più la seconda.

Se io scrivo, Marco era arrabbiato, ti sto raccontando lo stato d'animo del personaggio, non ti sto facendo vedere Marco arrabbiato. Ci vogliono più parole, è molto più impegnativo ma, volete mettere la bellezza di una scena dove chi legge vede realmente cosa sta accadendo?

Per aumentare il ritmo della scena e non scadere nel raccontato ci sono diversi modi, Questa frase, che ho volutamente allungato, (Non vide le lacrime rigare le guance di Giulia, non sentì il suo cuore spezzarsi mentre superava la soglia.)
per esempio, si può accorciare così:
Marco strinse i pugni, serrò la mascella, distolse lo sguardo da lei. Giulia riaprì gli occhi e le mani bagnate di lacrime; Marco era  già oltre la soglia, che è anche meglio della prima.
Spero di aver reso bene l'idea. Mostrare e non raccontare, secondo me non può causare spiegoni o azioni didascaliche, a patto che si faccia bene però e che si sappia usare qualche frasetta raccontata, ogni tanto, senza appesantire il testo.

Quando troviamo frasi tipo: Pincopallo uscì di casa, mise la mano in tasca, prese il telecomando dell'auto, pigiò il pulsante con il lucchetto....é chiaro che l'autore crede di stare scrivendo con la regola dello show don't tell, ma la sua è un'opinione totalmente errata. Mostrare non vuol dire fare un elenco di azioni.
Questa è tutta teoria che ho imparato, metterla in pratica è tutto un'altro discorso.
Per il poco che ne so io, non riesco quasi mai a fare un buon lavoro. Dopo decenni di letture classiche, di romanzi superspiegati e raccontati, ce l'ho nel DNA  ed è molto difficile scrivere con una regola così diversa. Che so, io ancora non ho letto niente scritto in maniera totalmente immersiva e con questa tecnica, dove sono quelli che scrivono solo mostrando? qualcuno può consigliarmi dei testi? magari Fantasy?

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

5
Non credo che si possa scrivere usando solo il “mostrato”, così come non si può scrivere solo con il “raccontato”

Nell’esempio che hai portato, una persona che sale in macchina, “mostrare” ogni azione del personaggio è inutile, perché tutti noi lettori sappiamo benissimo come si apre e guida un’auto, e quindi possiamo riassumere il tutto “raccontando” un qualcosa del tipo: “salì in macchina e partì”, senza stare ad allungare il tutto, a meno di non voler dare un particolare effetto alla scena.
Ma, all’opposto, se il personaggio sta facendo qualcosa che io lettore non posso normalmente conoscere nel dettaglio, allora si può “mostrare” ogni singolo passaggio, magari una volta sola all’interno della storia. Esempio banale: il personaggio che decolla con un aereo
Si potrebbe poi argomentare sul perché io scelga di “mostrare” quelle azioni, che credo sia il discrimine della scelta: perché ho necessità di “mostrare” come il personaggio guida l’aereo (o esprime la sua rabbia, o qualsiasi altra cosa)? Cosa si sta aggiungendo alla storia con queste descrizioni dettagliate? Credo che, se non ci sia un buon motivo per queste esposizioni così lunghe e precise, allora in generale sarebbe meglio un breve e conciso “narrato”, per soffermarsi su cose più importanti 

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

6
Bardo96 ha scritto: Domando, collegandomi a questo: a voi vengono in mente altri modi, magari partendo da un personaggio già esperto?
Si potrebbe mostrare il personaggio compiere le azioni e descriverne le conseguenze, in modo tale che sia il lettore a costruirsi il nesso causa-effetto e il meccanismo di funzionamento.
Lo stregone allungò le braccia e due fulmini azzurri partirono dai suoi palmi. Quando si schiantarono contro i non-morti, i loro corpi esplosero in polvere.
Il meccanismo mi sembra abbastanza chiaro
Oppure dare un senso al perché il personaggio ragioni esplicitamente sul meccanismo di funzionamento. Ad esempio è un meccanismo complesso, non è sicuro che possa funzionare, o è una delle prime volte che lo usa.
Lo stregone allungò le braccia e due fulmini azzurri partirono dai suoi palmi. Quando si schiantarono contro i non-morti, i loro corpi esplosero in polvere. Non era sicuro avrebbe funzionato, ma era riuscito a purificarlj e liberare le loro anime.
Oppure il meccanismo non funziona, questo è un ottimo pretesto per spiegare al lettore come dovrebbe funzionare di solito.
Lo stregone allungò le braccia e due fulmini azzurri partirono dai suoi palmi. Si schiantarono contro i non-morti ma non accadde niente e i nemici fecero una risata gutturale. Avrebbero dovuto scomparire al solo contatto col raggio sacro, com'era possibile?
Alba359 ha scritto: Pincopallo uscì di casa, mise la mano in tasca, prese il telecomando dell'auto, pigiò il pulsante con il lucchetto....
Io lo faccio spesso, ahimè. Per spezzare un po' magari inserisco qualche descrizione, qualche sensazione del protagonista, o qualcosa che manda avanti la storia.
Bardo96 ha scritto: Cosa si sta aggiungendo alla storia con queste descrizioni dettagliate? Credo che, se non ci sia un buon motivo per queste esposizioni così lunghe e precise, allora in generale sarebbe meglio un breve e conciso “narrato”, per soffermarsi su cose più importanti 
Può tornare utile per costruire tensione. In un horror è molto più efficace la descrizione dettagliata di come il protagonista sale in macchina, piuttosto che
Pincopallo salì in macchina. Sentì un fruscio dietro di sé, guardo nello specchietto retrovisore e vide una ragazza pallida sui sedili posteriori. 

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

7
Come sempre, io credo che non ci siano verità assolute nella scrittura. 
Un buon equilibrio tra mostrato e raccontato, la presenza di dialoghi diretti e indiretti ben dosati, una struttura ben pensata e adeguata alla storia che si vuole raccontare ecc. ecc. è quanto la narrativa attuale richiede.
Come sappiamo non è affatto semplice dosare bene questi ingredienti e, personalmente, non trovo neppure giusto omologare ogni scrittura.
Col tempo i gusti dei lettori cambiano (e con una rapidità sorprendente) conoscere le tecniche è fondamentale ma, alla fine, ognuno deve cercare la propria identità. Buoni scrittori si può diventare con tanto esercizio e studio, ma il talento non si studia. O si ha o no. E coloro che hanno talento possono passar oltre a certe regole che rischiano di ingessare la creatività rendendo tutti i testi molto simili. 

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

8

A quindici anni Pablo Picasso fa un ritratto della madre dimostrando di possedere tutte le capacità tecniche di un pittore del suo tempo, ma lui era molto di più.

Destrutturare e ristrutturare è un'operazione che possiamo permetterci se prima possediamo le capacità tecniche, c'è ancora tempo prima di poter esprimere il genio se mai ce l'abbiamo.
"A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita a imparare a dipingere come un bambino." (Pablo Picasso)

Il senso di un laboratorio è quello di esplorare le possibilità di una tecnica che magari potrà rivelarsi utile nel momento in cui vorremo esprimere i nostri contenuti. Solo se saremo in grado di padroneggiarla potremo scegliere se usarla oppure no.

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

10
Dal https://blog.reedsy.com/show-dont-tell/

ho trovato interessanti e celebri esempi sull'utilizzo dello show don't tell:

Esempio 1. Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood
  ha scritto:Una volta avevo un giardino. Ricordo l'odore della terra rivoltata, le forme carnose dei bulbi tenuti nelle mani, la pienezza, il fruscio secco dei semi tra le dita. Il tempo potrebbe passare più rapidamente in quel modo. A volte la Moglie del Comandante fa portare fuori una sedia e si siede semplicemente su di essa, nel suo giardino. Da lontano sembra pace.
Questo passaggio utilizza vari sensi (olfatto, tatto e suono) per ricreare l'atmosfera del vecchio giardino di Offred, romanticizzando l'atto del giardinaggio per mostrare che le mancano quei giorni. Collega anche quel pacifico passato ai giorni nostri, implicando che molte persone non si sentono più in pace, inclusa la moglie del comandante.

Esempio #2. È di Stephen King   --   IT   ----

In questa prima scena, il giovane Georgie sta correndo dietro alla sua barchetta giocattolo mentre viene involontariamente attirato da una forza malevola.
  ha scritto:Ora eccolo qui, a inseguire la sua barca lungo la sinistra di Witcham Street. Correva veloce ma l'acqua scorreva più veloce e la sua barca andava avanti. Sentì un ruggito sempre più profondo e vide che cinquanta metri più in basso lungo la collina l'acqua nella grondaia stava precipitando in un canale di scolo ancora aperto. Era un lungo semicerchio scuro tagliato nel cordolo e, mentre Georgie lo osservava, un ramo spogliato, la corteccia scura e luccicante come pelle di foca, si schiantò nelle fauci del canale di scolo.
King rende i veloci rivoli di una giornata piovosa facendo correre Georgie al loro fianco, incapace di tenere il passo. Poi vede il canale di scolo, che King chiama giustamente "fauci" (una metafora azzeccata), e la sua minaccia è accentuata dal suono del suo "ruggito sempre più profondo" e dal fatto che ingoia un intero ramo. Inutile dire che la barca del povero Georgie non ha scampo.

Esempio #6. Oliver Twist di Charles Dickens

In questo estratto Oliver è arrivato a Londra per la prima volta.
  ha scritto:Un posto più sporco o più miserabile che non aveva mai visto. La strada era molto stretta e fangosa, e l'aria era impregnata di odori sporchi. C'erano molti piccoli negozi; ma l'unico ceppo in commercio sembrava essere un mucchio di bambini che, anche a quell'ora della notte, strisciavano dentro e fuori dalle porte, o urlavano dall'interno. Gli unici posti che sembravano prosperare in mezzo al degrado generale del posto, erano i pub… Oliver stava solo valutando se non fosse meglio scappare, quando raggiunsero il fondo della collina.
L'impressione iniziale di Oliver su Londra ci colpisce come un treno: puoi quasi assaporare l'aria sporca e sentire i bambini che urlano per te stesso. E se l'estrema depravazione di Londra non era già abbastanza evidente dalla descrizione, puoi dire dalla reazione di Oliver che deve essere piuttosto brutta: per il contesto, ha appena camminato per oltre 30 miglia per raggiungere Londra, e questa è la prima cosa che è davvero sconvolto lui.
Naturalmente, Dickens potrebbe aver appena scritto: "Oliver ha raggiunto Londra. Era sporco e affollato.» Ma mentre questo più o meno riassume il passaggio di cui sopra, perde completamente il senso viscerale dell'ambientazione e i sentimenti di Oliver verso quell'ambientazione. Senza questi dettagli, la descrizione sarebbe del tutto generica.

Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

11
Ciao @Poeta Zaza
Sicuramente interessanti gli esempi che hai citato, ma mi offri l'occasione per fare una precisazione.
A mio modo di vedere, si parla di show don't tell soprattutto in riferimento ai personaggi, alle loro reazioni emotive che, invece di essere raccontate in modo didascalico, vengono mostrate attraverso azioni concrete.
Altra cosa è la descrizione di un luogo dove viene ambientata una storia. Come giustamente fai notare, la descrizione deve sicuramente "mostrare" non solo ciò che può essere visto, ma anche i rumori, i profumi e tutto ciò che può rendere l'atmosfera di quel luogo.
Il tema della descrizione dei luoghi e anche quella dei personaggi sarà sicuramente uno dei prossimi temi del Labocontest.

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

12
Poldo ha scritto: Altra cosa è la descrizione di un luogo dove viene ambientata una storia. Come giustamente fai notare, la descrizione deve sicuramente "mostrare" non solo ciò che può essere visto, ma anche i rumori, i profumi e tutto ciò che può rendere l'atmosfera di quel luogo.
Sono d'accordo, e infatti quando scrivo mi pongo sempre una serie di domande a cui cerco di rispondere in modo esplicito. Cosa vede il personaggio? Cosa sente? Fa caldo o fa freddo? Che odori ci sono? Non per flexare, ma mi dicono che tra tutto le descrizioni sono quelle che mi vengono meglio in fatto di immersività :asd:

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

13
Poldo ha scritto: A mio modo di vedere, si parla di show don't tell soprattutto in riferimento ai personaggi, alle loro reazioni emotive che, invece di essere raccontate in modo didascalico, vengono mostrate attraverso azioni concrete.
Quindi, se ho capito bene, l'argomento dei Mutamenti deve essere mostrato tramite azioni e reazioni dei personaggi? @Poldo 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

15
Anche io il “mostrato” lo collego principalmente al mostrare azioni e sentimenti dei personaggi, non alle descrizioni delle ambientazioni dove si muovono 
Credo che nel primo caso, azioni e sentimenti, sia possibile anche bilanciare il “raccontato” con il mostrato; nel secondo, invece, ambienti e luoghi, non penso che si possa fare a meno del “mostrato” 

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

16
Sì, gli esempi di Zaza rappresentano descrizioni efficaci non sono show don't tell. 
Faccio un esempio, volutamente mal riuscito:  il tell è banale,  e lo show non dovrebbe suonare artificioso.

Sul letto non c'era nulla. Tolse  la camicia che indossava e la buttò  a terra. Suonò per  il cameriere.  Si avvicinò all'armadio, il  cassetto non scorreva, poi si aprì di colpo, lo trattenne  imprecando. C'era una pila di camicie, quella da sera non si vedeva, manco a dirlo, così le prese tutte e le sciorinò  sul letto. Il nuovo cameriere  era un inetto -pensò- mentre lo chiamava a gran voce, avrebbe finito col licenziarlo. Quello arrivò strascicando i piedi...

«Ti pare che quell'idiota la  metteva  sul letto, porca miseria!»  borbotta. Si sfila la camicia e la butta a terra. Pesta sul campanello.
"Pure sordo..."
« Biagio, Biagio!»
"Che che gli è preso a 'sto cassetto..."
«Biagio, dove ti sei  cacciato? ! »
"Ti vuoi aprire? Oh c....! Meno male che l'ho acchiappato, mi avrebbe rotto un piede, accidenti... Dov'è 'sta maledetta camicia! Questa? No, il colletto è largo. Uffa, magari è finita in fondo. Ok, se la vedrà lui."  Butta sul letto la pila di camicie, le spiega tutte.
"Biagio è un inetto, si capiva da subito, lo licenzio... Ah, eccola!  Strascica pure i piedi, quel buono a nulla..."
«Sei arrivato, finalmente, ormai ho fatto da me!»
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
Pagina autrice fb: virginialess/21 Blog "Noi nonne": https.//virginialess.wordpress.com

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

19
Mina ha scritto: Mi sto perdendo, mi sembra si stia parlando più che altro di tempo narrativo
Perché provo la stessa sensazione? forse non sto mettendo in pratica i concetti appresi fino ad adesso?
Show vs Tell: mostrare contro raccontare.
Rprorovo a spiegare quello che credo di aver capito.
La scena, qualunque sia, è mostrata al lettore servendosi di eventi, emozioni, o altro che stanno accadendo al protagonista o che sono accaduti.  Il protagonista sta per incontrare la ragazza più bella del mondo ed è molto emozionato? proviamo a mostrare la sua emozione, é facile dire Pincopallo era  emozionato, Pincopalla camminava elegantemente verso di lui.
Fa schifo, non è vero? non mi veniva niente di meglio. :facepalm:  Ma se voglio mostare questa scena per emozionare il lettore come faccio?  Devo mostrare l'emozione di pincopallo e l'eleganza della ragazza con parole giuste: se non voglio usare il termine emozionato o elegantemente che sono palesemente raccontato, dovrò pensare cosa mi succede quando sono molto emozionata o come mi vedo quando mi vesto elegante?  Il metodo credo sia questo, ma solo in parte, ci sono molte altre cose da padroneggiare.
Descrivo la parola emozionato e elegantemente  in modo assolutamente brutto, si può fare molto meglio, io non sono capace, è solo per capire se anche voi la pensate così:

Ecco che Pincopallo vede Pincopalla: la falcata sicura, i tacchi alti sfiorano l'asfalto, é una farfalla fasciata da un leggero tubino cremisi.  Vola verso di lui. Sulla camicia azzurra fresca di bucato, appaiono due chiazze scure sotto le ascelle. Pincopallo si mette le mani in tasca per asciugarle; lei allunga la sua per salutarlo.
— Buon... ciaaao, io... scusa ho le mani sudate. 

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

20
Alba359 ha scritto: se non voglio usare il termine emozionato o elegantemente,  che sono palesemente raccontato, dovrò pensare cosa mi succede quando sono molto emozionata o come mi vedo quando mi vesto elegante?
Si tratta anche di immedesimazione, di calarsi nella scena. Più vedi davanti a te quello che stai narrando, più è facile mostrarlo al lettore. Uno scrittore che non è emotivamente coinvolto in quello che sta raccontando si annoierà a scrivere e annoierà il lettore.

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

21
Mi viene in mente un esempio che mi sembra chiaro:

Il bambino è grasso - tell

Il bambino apre il frigo cercando di trattenere l'acquolina in gola, mette la mano sulla maniglia e prende un respirone pregustando quello che s'infilerà in bocca, così facendo la pancia gli solleva la maglia. Cerca di risistemarla come meglio può, ma il tessuto arriva a malapena a coprirgli l'ombelico sporgente - show

Nella prima frase stai affermando qualcosa che io lettore non riesco a vedere; nella seconda frase mi stai mostrando il personaggio e io lettore devo arrivare alla conclusione che il bambino sia un mangione e abbia troppi chili addosso.
https://www.edizioniel.com/prodotto/lan ... 866568070/
https://www.edizionipiuma.com/it/i-disobbedienti/
Linda e la montagna di fuoco

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

22
Bardo96 ha scritto: Non credo che si possa scrivere usando solo il “mostrato”, così come non si può scrivere solo con il “raccontato”

Nell’esempio che hai portato, una persona che sale in macchina, “mostrare” ogni azione del personaggio è inutile, perché tutti noi lettori sappiamo benissimo come si apre e guida un’auto, e quindi possiamo riassumere il tutto “raccontando” un qualcosa del tipo: “salì in macchina e partì”, senza stare ad allungare il tutto, a meno di non voler dare un particolare effetto alla scena.
Ma, all’opposto, se il personaggio sta facendo qualcosa che io lettore non posso normalmente conoscere nel dettaglio, allora si può “mostrare” ogni singolo passaggio, magari una volta sola all’interno della storia. Esempio banale: il personaggio che decolla con un aereo
Si potrebbe poi argomentare sul perché io scelga di “mostrare” quelle azioni, che credo sia il discrimine della scelta: perché ho necessità di “mostrare” come il personaggio guida l’aereo (o esprime la sua rabbia, o qualsiasi altra cosa)? Cosa si sta aggiungendo alla storia con queste descrizioni dettagliate? Credo che, se non ci sia un buon motivo per queste esposizioni così lunghe e precise, allora in generale sarebbe meglio un breve e conciso “narrato”, per soffermarsi su cose più importanti 
Condivido ogni parola. La pagina "mostrata" è certamente più bella e coinvolgente (il lettore è come se fosse presente quando l'azione si svolge, in un certo senso "vede" con i suoi occhi), d'altro canto, non c'è sempre la necessità di un simile dettaglio nella narrazione.
E consideriamo anche che una storia, specie se lunga, tipo un romanzo, rischia di diventare di dimensioni preoccupanti se scritta interamente con questa tecnica (oltre che inutilmente pesante).

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

23
Pulsar ha scritto: Condivido ogni parola. La pagina "mostrata" è certamente più bella e coinvolgente (il lettore è come se fosse presente quando l'azione si svolge, in un certo senso "vede" con i suoi occhi), d'altro canto, non c'è sempre la necessità di un simile dettaglio nella narrazione.
E consideriamo anche che una storia, specie se lunga, tipo un romanzo, rischia di diventare di dimensioni preoccupanti se scritta interamente con questa tecnica (oltre che inutilmente pesante).
Concordo. Neanche a me piacciono i romanzi con spiegoni da paura: per quanto mi riguarda preferisco una scena spiegata, sì, ma senza troppe ridondanze che, alla lunga, rischiano di essere inutili oltre che assolutamente noiose.  

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

24
Ho sempre inteso lo "show, don't tell" come far sì che il lettore comprenda da solo quello che intendi dire, senza che tu debba metterglielo nero su bianco.
In questo senso trovo perfetto l'esempio di @Kikki, in cui è implicito il fatto che il bambino sia sovrappeso. 
Kikki ha scritto:Il bambino apre il frigo cercando di trattenere l'acquolina in gola, mette la mano sulla maniglia e prende un respirone pregustando quello che s'infilerà in bocca, così facendo la pancia gli solleva la maglia. Cerca di risistemarla come meglio può, ma il tessuto arriva a malapena a coprirgli l'ombelico sporgente
Si potrebbe persino togliere il riferimento all'ombelico sporgente, basterebbe la maglietta che non arriva ai pantaloni, combinata con la caccia all'interno del frigo e l'atteggiamento vorace (cose che in sé non ci dicono, nemmeno indirettamente, che il bambino è grasso - potrebbe indossare vestiti vecchi e non mangiare da due giorni), perché il lettore deduca dal contesto, dalla combinazione dei tre elementi e dalle proprie esperienze che il bambino è in sovrappeso.

Secondo me lo "show don't tell" non è necessariamente legato solo alle emozioni e all'interiorità (come dimostra l'esempio in questione), ma è spesso usato per far capire l'emotivo dei personaggi senza risultare troppo didascalici. Uno dei motivi per cui funziona lo "show, don't tell" è che la mente umana prova piacere quando riesce a capire qualcosa, quando mette insieme i pezzi, quindi il lettore resta molto più soddisfatto dalla lettura quando ci mette del suo per arrivare alle conclusioni.

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

25
Ferma restando l'utilità dell'esercizio che ci stiamo accingendo a fare, io vorrei condividere alcune riflessioni che mi sono fatta tra me e me negli ultimi tempi, da quando ho scoperto l'esistenza della tecnica dello show don't tell.

In molti siti è presentato come LA soluzione, l'unica possibile.
Addirittura prendono di mira gli stessi autori che hanno teorizzato lo show don't tell perché loro per primi a volte non lo applicano, perché a volte gli è "scappato" un avverbio o un aggettivo al posto del mostrato. E lo portano ad esempio come anatema!

Mi sono svegliata un giorno e ho scoperto che tutto quello che avevo letto fino a quel momento era roba da buttare a mare, noiosa, illeggibile, in cui il lettore non può immedesimarsi.

Io penso che se da una parte è vero che alla mente umana piace scoprire da se le cose, come dice molto bene più sopra @Raven :
Raven ha scritto: Uno dei motivi per cui funziona lo "show, don't tell" è che la mente umana prova piacere quando riesce a capire qualcosa, quando mette insieme i pezzi, quindi il lettore resta molto più soddisfatto dalla lettura quando ci mette del suo per arrivare alle conclusioni.
è anche vero, anzi soprattutto vero, che la mente umana è rapita dalle storie, adora sentire raccontare le storie. Dunque si prova piacere a leggere il raccontato, pure.

Quindi, secondo me, se c'è sia la storia che la tecnica dello show don't tell, ottimo.

Qui parla la di me lettrice: a volte mi è capitato di leggere qualcosa in puro show don't tell e alla fine della lettura mi sono accorta che non avevo letto nulla, solo una sequenza di scenette ben mostrate ma dalla storia inconsistente oppure molto banale. L'ho considerata una perdita di tempo.

Sfruttando l'esempio che ha fatto più sopra @Kikki :
Kikki ha scritto: Il bambino è grasso - tell

Il bambino apre il frigo cercando di trattenere l'acquolina in gola, mette la mano sulla maniglia e prende un respirone pregustando quello che s'infilerà in bocca, così facendo la pancia gli solleva la maglia. Cerca di risistemarla come meglio può, ma il tessuto arriva a malapena a coprirgli l'ombelico sporgente - show
secondo me va bene se il bambino è il personaggio principale, oppure se vogliamo dare particolare risalto a quella scena, altrimenti nell'economia di una storia secondo me sarebbe un indugiare eccessivo. Secondo me l'uso del tanto vituperato aggettivo ("grasso" in questo caso) non è da escludere a priori, ma da valutare volta per volta. 

Qui riparlo da lettrice:
Sarà che la mia immaginazione fervida immagina benissimo anche senza che lo scrittore mi dia il la, e io da un aggettivo mi figuro un'intera scena... forse sarà per questo, e invece lettore medio lo devi imboccare?
Addirittura io la giudico un'intromissione dello scrittore a volte quando mi vuole proprio far vedere tutto quanto come vuole lui. Io preferisco immaginarmeli da me i particolari mentre sono trasportata dalla storia che mi sta raccontando. Certo, sempre che ci sia la storia...
Rispondi

Torna a “Parliamo di scrittura”