Poesia, prosa o proesia?
Inviato: mar feb 08, 2022 10:59 pm
Da uno spazio fecondo come i Lampi di Poesia, contest mensile in cui indegnamente (ma appassionatamente) ci confrontiamo con un'arte millenaria, non possono che scaturire questioni ricche di senso.
Una delle perplessità ricorrenti consiste in questo: può un componimento che ha la struttura della prosa arrogarsi il diritto di essere considerato "poesia"?
E, se sì, per quale motivo?
Già da tempo si parla di "proesia": non ci sono dunque più confini?
La Bisutti*, citando La camera da letto di Attilio Bertolucci, vero e proprio romanzo in versi, interpella il lettore: come facciamo a dire che si tratta di poesia, visto che non c'è nulla che la ricordi, né una rima, né un ritmo?
Allora fa la prova di riscriverne uno stralcio come fosse una pagina di prosa, e qui si sofferma sulla seguente constatazione: la differenza tra quello stralcio scritto tutto di seguito e la pagina di un romanzo vero e proprio è che in Bertolucci le sensazioni prevalgono sui fatti; inoltre, siamo presi dalla storia momento per momento, senza pensare a come andrà a finire; nei racconti e nei romanzi, invece, accade il contrario.
Quindi: in apparenza l'opera di Bertolucci è prosa, ma in realtà è poesia.
È sufficiente secondo voi tale spiegazione?
Conoscete testi che possano illuminarci sul tema in questione? Non nego di avere in proposito idee molto confuse.
Chiamo qualcuno (pochi nomi a memoria) che immagino interessato all'argomento e concludo con Eliot, secondo il quale "la vera poesia comunica prima di essere capita".
@Anglares, @Sira, @Irene, @Bob66, @Poeta Zaza, @bestseller2020, @Alberto Tosciri, @BollaDiSapone, @Adel J. Pellitteri, @L'illusoillusore, @Domenico S., @Poldo.
*Antonella Bisutti, La poesia salva la vita, Milano 2020(5), pp. 28-31.
Una delle perplessità ricorrenti consiste in questo: può un componimento che ha la struttura della prosa arrogarsi il diritto di essere considerato "poesia"?
E, se sì, per quale motivo?
Già da tempo si parla di "proesia": non ci sono dunque più confini?
La Bisutti*, citando La camera da letto di Attilio Bertolucci, vero e proprio romanzo in versi, interpella il lettore: come facciamo a dire che si tratta di poesia, visto che non c'è nulla che la ricordi, né una rima, né un ritmo?
Allora fa la prova di riscriverne uno stralcio come fosse una pagina di prosa, e qui si sofferma sulla seguente constatazione: la differenza tra quello stralcio scritto tutto di seguito e la pagina di un romanzo vero e proprio è che in Bertolucci le sensazioni prevalgono sui fatti; inoltre, siamo presi dalla storia momento per momento, senza pensare a come andrà a finire; nei racconti e nei romanzi, invece, accade il contrario.
Quindi: in apparenza l'opera di Bertolucci è prosa, ma in realtà è poesia.
È sufficiente secondo voi tale spiegazione?
Conoscete testi che possano illuminarci sul tema in questione? Non nego di avere in proposito idee molto confuse.
Chiamo qualcuno (pochi nomi a memoria) che immagino interessato all'argomento e concludo con Eliot, secondo il quale "la vera poesia comunica prima di essere capita".
@Anglares, @Sira, @Irene, @Bob66, @Poeta Zaza, @bestseller2020, @Alberto Tosciri, @BollaDiSapone, @Adel J. Pellitteri, @L'illusoillusore, @Domenico S., @Poldo.
*Antonella Bisutti, La poesia salva la vita, Milano 2020(5), pp. 28-31.