Re: Triplette di aggettivi

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Riguardo alla questione degli avverbi comunque temo che sia diventata una regola un po' detta e un po' non detta da quando si è cominciato a diffonderla per Vangelo perchè "King dice di evitarli". Dimenticandosi che King magari può dare regole generali sullo stile o sulle scelte narrative, ma sulla questione linguistica il suo manuale va letto ricordandosi che lui scrive in inglese e le sue regole valgono al massimo per l'inglese - ed essendo lui una persona intelligente dubto abbia steso queste sezioni del manuale pretendendo che vadano bene per qualsiasi aspirante romanziere in qualsiasi Paese del mondo -  e ciò che magari è verissimo e una regola d'oro in una lingua non per forza lo è in un'altra o viceversa ciò che è orribile e da dimenticare in una lingua può essere accettabile o persino consigliabile in un'altra...

Re: Triplette di aggettivi

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Ogni avverbio può essere eliminato o sostituito da una perifrasi: ad esempio, anche camminava velocemente potrebbe essere sostituito da camminava a passi veloci. Solo, non ne vedo l'utilità, anche perché l'autore dovrebbe evitare le parole inutili, in questo caso, tre al posto di una. Come la penso sull'utilità di certe scuole di scrittura e sugli editor che applicano pedissequamente le loro presunte regole per svolgere il compitino assegnato dalla CE, l'ho già detto in altre discussioni, e comunque si capisce.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Triplette di aggettivi

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dyskolos ha scritto: Solo che poi :yupphi:, bro, interviene l'altra regola editorriana: bisogna risparmiare le parole :-)
Ma allora tu vuoi la botte piena e la moglie ubriaca  :P .

Comunque, nella narrativa immersiva, spesso una frase breve "raccontata" (possibilmente con avverbio) viene "mostrata" grazie all'aggiunta di qualche rigo che metta in risalto i dettagli più importanti. 
Il pianeta dei Bipedi - Sabir Editore
Il genio raccomandato - Sága Edizioni
Pizze indemoniate e come mangiarle - Nero Press Edizioni

Re: Triplette di aggettivi

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Ngannafoddi ha scritto: Ma allora tu vuoi la botte piena e la moglie ubriaca  :P .
Sempre :P

Ngannafoddi ha scritto:
Comunque, nella narrativa immersiva, spesso una frase breve "raccontata" (possibilmente con avverbio) viene "mostrata" grazie all'aggiunta di qualche rigo che metta in risalto i dettagli più importanti. 

A me piace la narrativa immersiva, tanto che uso scrivere in prima persona al presente con il punto di vista multiplo. Ci vogliono più parole, hai ragione, bro, infatti non sono molto d'accordo con gli editor che dicono che "bisogna ridurre la parole" per forza. Nel video, la editor dice addirittura che bisogna cercare di non usare mai avverbi. Mai?! Ma per favore :-)
Il Sommo Misantropo

Re: Triplette di aggettivi

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Ngannafoddi ha scritto: Antonella ha il passo più svelto rispetto a Giulia.
:yupphi:
Che nella narrazione è praticamente la stessa cosa, ma se come nell'esempio è una personaggio che lo sta dicendo in una battuta di parlato i du emodi di dire non sono interscambiabili, perchè "ha il passo più svelto  rispetto a" è una formulazione decisamente meno spontane a e più studiata, quindi o il personaggio parla normalmente in maniera studiata, o quella battuta la sta dicendo in un contesto in cui pensa accuratamente a tutto, ma in qualsiasi altro caso "ha il passo più svelto rispetto a" suonerebbe un po' forzato in una battuta di dialogo

Re: Triplette di aggettivi

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Ngannafoddi ha scritto: @Liesel Storyteller aaaah, se è in un dialogo allora basta dire "Antonella è più svelta di Giulia". O no?  :sorrisoidiota:
Sì e no, perchè "è più svelta" non riguarda solo la maniera di camminare, ma indica che è svelta in genere un po' in tutto, quindi per esempio se si dovesse inserire la frase in un contesto come quello dell'esempio fatto del perchè non potevano essere in stazione nello stesso momento, parrebbe più normale pensare che chi deve spiegare perchè non potevano esserci tutte e due non si limiti a dire che una delle due è più svelta - qualità generica appunto, ma che dica chiaramente che cammina più velocemente, poi se non è una persona che parla in modo ricercato non userebbe comunque la perifrasi più lunga, ma a  una domanda precisa si dà una risposta precisa mentre "è più svelta" è troppo generico per rispondere a "perchè non potevano essere in stazione nello stesso momento?" o sono troppo pignola io?

Re: Triplette di aggettivi

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Secondo me, se gli aggettivi risultano sensati, effettivamente utili a descrivere oppure a creare l'atmosfera, difficilmente risulteranno pesanti per chi legge. A meno che il periodo sia lungo e costruito male, ma questo è un altro discorso. Certo che se quei tre aggettivi sono stati messi lì appositamente per dare metrica, musicalità, l'impressione di uno stile ricco o barocco, ma non aggiungono nessun significato reale, allora li si percepisce subito come ridondanti (soprattutto se è un espediente ripetuto). Io ad esempio se mi trovo davanti a casi del genere (aggettivi messi lì per bellezza, insomma) noto che non li leggo veramente, passo oltre, è come se non ci facessi più caso - come mi capita con tutto quello che mi annoia!

Re: Triplette di aggettivi

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Che dire allora della tempesta di aggettivi nell'incipit de "Il vecchio e il mare" del grande Hemingway?

He was an old man who fished alone in a skiff in the Gulf Stream and he had gone eighty-four days now without taking a fish. In the first forty days a boy had been with him. But after forty days without a fish the boy's parents had told him that the old man was now definitely and finally salao, which is the worst form of unlucky, and the boy had gone at their orders in another boat which caught three good fish the first week. It made the boy sad to see the old man come in each day with his skiff empty and he always went down to help him carry either the coiled lines or the gaff and harpoon and the sail that was furled around the mast. The sail was patched with flour sacks and, furled, it looked like the flag of permanent defeat.

The old man was thin and gaunt with deep wrinkles in the back of his neck. The brown blotches of the benevolent skin cancer the sun brings from its reflection on the tropic sea were on his cheeks. The blotches ran well down the sides of his face and his hands had the deep-creased scars from handling heavy fish on the cords. But none of these scars were fresh. They were as old as erosions in a fishless desert.

Everything about him was old except his eyes and they were the same color as the sea and were cheerful and undefeated.

E che dire delle ripetizioni? Saranno quelle che rendono grande Hemingway?
"Old" compare sei volte in poche righe. "Old man" addirittura quattro. Eppure, se cerco in un dizionario dei sinonimi  inglese trovo una sfilza di sinonimi per old man:
chap, OAP, old-timer, granddad, grandad, koro, old guy, old fellow, senior, doyen, dean, guru, senior figure, elder, statesman, graybeard

Ma credete seriamente che Hemingway debba prendere lezioni da certi editor? Viva l'epanalessi!
 
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