Triplette di aggettivi

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Oggi su Facebook mi sono imbattuta in un post che pubblicizza un libro di prossima uscita per Einaudi e che riporta il seguente estratto:
“Mi piacevano i posti squallidi, le periferie, le persone nevrotiche, dipendenti, tossiche. Ero affascinata dalle disgrazie e dai disgraziati. Le situazioni pericolose, tristi, luttuose mi facevano vibrare come se solo nel dramma la vita si mostrasse davvero: nuda, integra, commovente”.
Non so cosa ne pensiate voi, ma io, da lettrice, oltre che da persona  a cui piace scrivere, ho trovato insopportabili le tre triplette di aggettivi a distanza così ravvicinata. Già fatico a tollerarne una, trovo che sia una costruzione troppo abusata ormai, ma tre le trovo proprio un insulto. Un libro che si presenta con un tale biglietto da visita non lo comprerei mai e mi stupisco che sia stato postato da una persona molto competente in materia proprio al fine d’invogliare all’acquisto. Mi piacerebbe conoscere il vostro parere per un confronto, magari anche da parte di qualche editor che frequenta il forum. Grazie.

Re: Triplette di aggettivi

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Ciao,@Mafra  :)

Partecipo al tuo post solo per esprimerti la mia impressione di quell'estratto.
Sarà perché mi piace l'arte poetica, ma in questo trittico ci vedo un contenuto specifico, rivolto con una cadenza lirica, un ritmo da "trailer" che penso sia voluto, fatto apposta per la fascia di lettori a cui mira. (Tra i quali io, peraltro, non rientro).

  
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Triplette di aggettivi

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Mafra ha scritto: Già fatico a tollerarne una, trovo che sia una costruzione troppo abusata ormai, ma tre le trovo proprio un insulto.
Io purtroppo confesso di avere una passione per le triplette :P Ma di solito le uso solo quando voglio sottolineare una frase, dandole un ritmo quasi poetico. Questo perché due soli termini sembrano monchi, e quattro diventano un elenco. Il tre invece mi dà un senso di giusto mezzo.

Detto ciò, ho notato anch'io che nel presentare libri spesso se ne abusa. L'esempio che riporti è in effetti pesante, sovraccarico di aggettivi. Ma questo, credo, dal punto di vista di chi scrive, e ne ha quindi una visione più obiettiva.
Se persone esperte di promozione le usano è perché evidentemente, sulla maggioranza dei lettori, ottengono l'effetto voluto di colpire l'attenzione.
Io sono sempre curiosa di capire cos'è che attira in una trama, una cover o una presentazione, e purtroppo i mezzi usati sono sempre gli stessi: empatia ("la storia di una donna normale, proprio come noi!"), melodramma ("dopo aver finito la lettura non sarete più gli stessi"), simmetria e ritmo (come in questo caso), coinvolgimento ("la storia che tutti i vostri amici stanno leggendo"), curiosità ("come farà Mario a uscire da una situazione così intricata?").

Per tornare al tuo esempio, sono stra-convinta che sotto quel post ci fossero decine di commenti entusiasti come "non vedo l'ora di leggerlo". Questo probabilmente è uno dei motivi per cui io fatico ad autopromuovermi: non sarei mai capace di scrivere un messaggio promozionale del genere, mi si rattrappirebbero le dita :lol: 
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Triplette di aggettivi

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Ciao @Mafra,
Da quanto so io, gli editor sconsigliano l'uso delle triplette. Ricordo di aver ricevuto una newsletter a questo proposito da una brava editor che conosco. Se non sbaglio l'ho trovato anche nei "consigli per scrivere" di altri editor o persone del mestiere.
Per quanto mi riguarda assimilerei tale regola a quella degli avverbi in -mente e dei gerundi. Ossia credo sia da evitarne l'abuso, perché crea un effetto ritmico simil-poetico che in prosa non sempre funziona. Tuttavia ciò non ne impedisce l'uso moderato, anzi.
Nel caso da te riportato forse si poteva sfoltire di qualche tripletta, lasciandone qualcuna, per dare enfasi come dice @Silverwillow e per dare un ritmo incalzante, come dice @Poeta Zaza.
Ciao

Re: Triplette di aggettivi

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Silverwillow ha scritto: Io purtroppo confesso di avere una passione per le triplette :P 
Bene! Ognuno ha le sue passioni…😀ed è giusto così.
Silverwillow ha scritto: Per tornare al tuo esempio, sono stra-convinta che sotto quel post ci fossero decine di commenti entusiasti come "non vedo l'ora di leggerlo".
No, a dire la verità, c’erano solo dei “mi piace” e neanche troppi.
Silverwillow ha scritto: non sarei mai capace di scrivere un messaggio promozionale del genere, mi si rattrappirebbero le dita :lol: 
Su questo siamo completamente d’accordo, però, come hai detto tu, non tutti la pensano allo stesso modo, e magari certi messaggi mantengono inspiegabilmente una certa attrattiva.
Grazie, @Silverwillow, di aver condiviso il tuo parere.
Un abbraccio 🤗 

Re: Triplette di aggettivi

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ivalibri ha scritto: Da quanto so io, gli editor sconsigliano l'uso delle triplette. Ricordo di aver ricevuto una newsletter a questo proposito da una brava editor che conosco. Se non sbaglio l'ho trovato anche nei "consigli per scrivere" di altri editor o persone del mestiere.
Sì, anche io ne sono al corrente, per questo sono rimasta ancora più stupita. Mi viene da pensare che alcuni editor predichino bene e razzolino male. Un esordiente che avesse proposto un testo con un’aggettivazione così abbondante, a mio parere, sarebbe stato subito cestinato. Comprendere le leggi dell’editoria rimane per me un obiettIvo irraggiungibile. Mi resta però la libertà di leggere ciò che ritengo conforme ai miei gusti e ignorare il resto.
Grazie anche a te, @ivalibri, un abbraccio 🤗 

Re: Triplette di aggettivi

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@Mafra Pienamente d'accordo con te. L'eccesso di aggettivi mi dà fastidio, come mi danno fastidio alcune inutili descrizioni (non quelle che creano atmosfera, ovviamente) per esempio, che si dilungano a illustrare i capi di vestiario indossati dai protagonisti, magari firmati. Anche l'uso di un solo aggettivo può essere inutile quando non è indispensabile per rendere l'idea. E' il parere strettamente personale di uno a cui piace scrivere in uno stile piuttosto scarno, usando il minor numero possibile di parole per definire un concetto, mostrare una scena o uno stato d'animo, con un'idiosincrasia per le ridondanze. A me piace così, ma de gustibus non est desputandum (non est sputazzellam è la battuta dell'indimenticato Totò). 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Triplette di aggettivi

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Cheguevara ha scritto: A me piace così, ma de gustibus non est desputandum (non est sputazzellam è la battuta dell'indimenticato Totò). 
😂😂😂Verissimo! Ma non ci possiamo privare del piacere di discutere…😊
Grazie, @Cheguevara 🤗🤗
JD WOLF ha scritto: Insieme, mi ricordano un mescal e non un rosolio da fine pasto.
Non ho mai bevuto né l’uno né l’altro, il mescal sono andata a cercarlo su Google😂.
Grazie,@JD WOLF 🤗🤗

Re: Triplette di aggettivi

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@Mafra neanche io l'ho mai assaggiato, il mescal (lo conosco grazie a qualche film). 
Il rosolio, sì ed è buonissimo. Per il resto, a casa mia, ogni tanto compare una bottiglia di gin, rum, marsala o genepi, ma giusto sotto Natale o per quando faccio gli anni. Meglio andarci piano...

Fine O.T. alcolico    :)
L. COME APOCALISSE - G. Domenico Lupo

CANTITU APPURATE - G. Domenico Lupo

I MIEI ANIMALI - G. Domenico Lupo

Re: Triplette di aggettivi

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A me le triplette non dispiacciono, e in quello stralcio, sono d'accordo con @Poeta Zaza  , hanno una funzione specifica. 
Anzi, a dirla tutta, a me non dispiace nemmeno usare aggettivi e... gerundi, se non danno fastidio da un punto di vista di musicalità. 
Non nego di averne una visione soggettiva che mi risparmia di dover fare i salti mortali, a volte, per sostituirli e dare alle frasi quello stesso significato che sanno dare solo gli aggettivi e i gerundi (almeno credo). 
Già.

Re: Triplette di aggettivi

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Mafra ha scritto: Mi piacerebbe conoscere il vostro parere per un confronto
Pienamente d'accordo; le triplette mi piacciono soltanto se le segna il centravanti della squadra per cui faccio il tifo.
E aggiungerei anche le doppiette, a dire il vero, che sono un "vizio" molto più comune.
Un editor, molto più bravo e affermato di me, sostiene che a un sostantivo non va mai unito più di un aggettivo.  Io, che difendo a spada tratta le regole grammaticali quasi come fossero animali in via d'estinzione, sono molto meno rigido sulle questioni di stile, dove ogni regola è fatta per essere stravolta. 
Però ho molta stima di quell'editor e spesso mi trovo costretto a dargli ragione...
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Triplette di aggettivi

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Ilaris ha scritto: Anzi, a dirla tutta, a me non dispiace nemmeno usare aggettivi e... gerundi, se non danno fastidio da un punto di vista di musicalità. 
Quando ho incominciato a scrivere, usavo anch’io molti aggettivi, e ai tempi del WD ricordo benissimo che è stata questa la prima critica che mi è stata mossa. All’inizio ero un po’ scettica, mi sembrava che gli aggettivi fossero indispensabili per dire quello che avevo da dire; limitandone l’uso, ai miei occhi, il racconto non avrebbe funzionato allo stesso modo. Progressivamente però ho cambiato idea, perché mi sono accorta io stessa, sperimentandolo in prima persona, che eliminare qualche fronzolo arricchisce l’espressività, mentre prima ero convinta del contrario. Oggi faccio un uso più equilibrato degli aggettivi, evito le triplette, non perché mi dicono che deve essere fatto così, ma perché io stessa mi accorgo che è meglio così. 
Grazie, @Ilaris.
Marcello ha scritto: Un editor, molto più bravo e affermato di me, sostiene che a un sostantivo non va mai unito più di un aggettivo.  
Infatti, @Marcello, mi interessava avere un parere tecnico e, anche volendo superare il limite imposto dall’editor in questione, credo che undici aggettivi in quattro righe siano davvero troppi. 
Marcello ha scritto: Pienamente d'accordo; le triplette mi piacciono soltanto se le segna il centravanti della squadra per cui faccio il tifo.
Non sono un’esperta di calcio, ma concordo😂
Grazie anche a te🤗

Re: Triplette di aggettivi

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Mafra ha scritto: Mi piacerebbe conoscere il vostro parere

Io non abuserei delle triplette, però a volte è necessario associare a un sostantivo più aggettivi. Quando è necessario, va benissimo, anche più di tre. Molti editor non sono d'accordo, lo so, ma se è necessario, uno che fa? Se li tiene?

Esempio: questa è una malattia neurodegenerativa, cronica e debilitante, che colpisce il sistema nervoso centrale autonomico e quello periferico.

Se togli un aggettivo, si perde il senso della frase, a meno che uno non si voglia avventurare in barocche circonlocuzioni. Uhmm… no, meglio gli aggettivi. E se sono tre o più, pazienza! ;)
Il Sommo Misantropo

Re: Triplette di aggettivi

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dyskolos ha scritto: questa è una malattia neurodegenerativa, cronica e debilitante, che colpisce il sistema nervoso centrale autonomico e quello periferico.
concordo: è una frase che si usa spesso nei romanzi.

«Ciao Luca, come va?»
«Eh, non tanto bene: soffro di una malattia neurodegenerativa, cronica e debilitante, che colpisce il sistema nervoso centrale autonomico e quello periferico.»
«Oh, mi spiace. Curati.»
:sorrisoidiota: 
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Triplette di aggettivi

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Marcello ha scritto: concordo: è una frase che si usa spesso nei romanzi.

«Ciao Luca, come va?»
«Eh, non tanto bene: soffro di una malattia neurodegenerativa, cronica e debilitante, che colpisce il sistema nervoso centrale autonomico e quello periferico.»
«Oh, mi spiace. Curati.»
:sorrisoidiota:

Ahahah :D :D Le tue risposte mi fanno sbellicare dalle risate :lol: :lol:

Non ti faccio esempi (questa volta evito ;) ), ma tu sai meglio di me che quella frase può benissimo comparire in un romanzo :)
In ogni caso, può essere necessario associare più di un aggettivo a un singolo sostantivo. E allora uno che fa?
Ma poi, è più pesante una malattia "neurodegenerativa, cronica e debilitante" (e ci metto pure "rara" :) ) o leggere tre o quattro aggettivi di fila?
Poi in "sistema nervoso" c'è già un aggettivo (nervoso), allora se in un romanzo uno vuole caratterizzarlo, deve mettere in conto almeno due aggettivi, o no? Che fai in questo caso? "Nervoso" non lo puoi togliere, sennò legittimamente uno potrebbe pensare — che ne so? — al sistema endocrino, che — porello! — non c'entra niente. :)
Il Sommo Misantropo

Re: Triplette di aggettivi

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A me quel periodo sembra troppo "pesante". 
Riconosco sicuramente un modo di scrivere che ha un suo stile e un suo ritmo, ma, pur colpendomi, non mi porta ad aver voglia di leggere il resto. 
Mio marito si è appena affacciato, e ha detto che c'erano troppe virgole   :asd:
Comunque, a mio gusto, una tripletta ci starebbe pure bene per dare evidenza ad una frase, come qualcuno ha già detto... ma tre triplette in due frasi quasi consecutive... anche no. 

Re: Triplette di aggettivi

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Mafra ha scritto: mi stupisco che sia stato postato da una persona molto competente in materia proprio al fine d’invogliare all’acquisto
Forse è stato selezionato proprio come esempio dello stile utilizzato nel testo, per favorire un'autosegmentazione dei lettori: se piace quell'estratto, piacerà lo stile presente in tutto il romanzo; se allontana, meglio lasciare il libro sullo scaffale.
In un certo senso è una scelta efficacissima.

Re: Triplette di aggettivi

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Gualduccig ha scritto: Forse è stato selezionato proprio come esempio dello stile utilizzato nel testo, per favorire un'autosegmentazione dei lettori: se piace quell'estratto, piacerà lo stile presente in tutto il romanzo; se allontana, meglio lasciare il libro sullo scaffale.
In un certo senso è una scelta efficacissima.
Soprattutto per i miei gusti. Lasciare il libro sullo scaffale, naturalmente.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Triplette di aggettivi

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Cheguevara ha scritto: Soprattutto per i miei gusti. Lasciare il libro sullo scaffale, naturalmente.
E anche per i miei!😃
Gualduccig ha scritto: Forse è stato selezionato proprio come esempio dello stile utilizzato nel testo, per favorire un'autosegmentazione dei lettori: se piace quell'estratto, piacerà lo stile presente in tutto il romanzo; se allontana, meglio lasciare il libro sullo scaffale.
Lo scopo di un post di quel genere è finalizzato unicamente a promuovere, e quindi a invogliare a comprare. Chi lo ha postato, te l’assicuro, non aveva la benché minima intenzione di selezionare i potenziali lettori. 

Re: Triplette di aggettivi

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Valerio 10000 ha scritto: Quando la situazione lo richiede, esagero anch'io con gli aggettivi, e mi diverte molto.
Avevo iniziato a spiegare perché non si deve mai esagerare con gli aggettivi (a meno che nelle nostre vene non scorra un po' del sangue dell'immenso Gabo), quando mi sono ricordato di questo video di una bravissima collega, che in poche parole chiarisce una serie di concetti per esprimere i quali io avrei di certo scritto un post chilometrico:



Se ti chiami Gabriel Garcia Marquez, però, puoi permetterti di scrivere un incipit di 745 caratteri così concepito:
Desde el primer domingo que lo vi me pareció una mula de monosabio, con sus tirantes de 
terciopelo pespuntados con filamentos de oro, sus sortijas con pedrerías de colores en todos los
dedos y su trenza de cascabeles, trepado sobre una mesa en el puerto de Santa María del Darién,
entre los frascos de específicos y las yerbas de consuelo que él mismo preparaba y vendía a grito
herido por los pueblos del Caribe, sólo que entonces no estaba tratando de vender nada de
aquella cochambre de indios sino pidiendo que le llevaran una culebra de verdad para demostrar
en carne propia un contraveneno de su invención, el único infalible, señoras y señores, contra las
picaduras de serpientes, tarántulas y escolopendras, y toda clase de mamíferos ponzoñosos.

(da: Blacamán el Bueno, vendedor de milagros)
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
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