Purple wrote: Ma alle scuole elementari fanno ancora riempire pagine di lettere? (scritte a mano ovviamente)
Io spero di si, ma sono più propenso al no. Arrivano in prima elementare reduci da asili informatici, o roba simile, dove imparano già a leggere e digitare oltre che a giocare con giochi orribili e mostruosi, ma molto educativi a dire di esperti che manderei a pane e acqua...
Io ho visto bambini ancora in carrozzina, di quattro anni, che giocavano con tablet mentre la madre li scarrozzava al market...
Anni fa, quando il mondo sembrava ancora normale, ma non lo era, frequentai per un po' un corso gratuito di storia della Sardegna, che mi interessava. C'erano molti ragazzi e ragazze stranamente e gente di età media e avanzata, come me.
Ricordo che parecchi giovani si stupivano nel vedermi prendere appunti con una bic nera su un quadernone, scrivendo pagine e pagine e disegnando diagrammi a mano libera.
Loro avevano tablet e cellulari, ma avevano difficoltà a stendere appunti, a tornare indietro, rivedere, correggere... Mentre io sfogliavo, andavo avanti, indietro e correggevo tranquillo. Qualcuno provò a imitarmi e dovetti insegnargli come prendere in mano la penna... sembravano selvaggi che stessero afferrando un bastone a pugno chiuso.
Davanti a tanta scempiaggine non per causa dei giovani ma per causa di chi li aveva istruiti, nemmeno cattivi maestri ma veri e propri analfabeti di ritorno, bastardi dentro e convinti in buona fede, (convinti di essere addentro la tecnologia) rimasi angosciato. E lo sono ancora.
Non sto a dirti come si insegnava l'alfabeto in prima elementare ai miei tempi... Ero in prima elementare nel 1964, a sei anni... nella scuola di un piccolo delizioso paese arcaico, con una maestra che sembrava uscita da un racconto dell'Ottocento. Ricordo con grande dolcezza e nostalgia quelle lezioni, i cartelli delle lettere e delle corrispondenti immagini colorate appese alle pareti, le infinite pagine di lettere maiuscole e minuscole che compilavo, l'odore delle matite, i banchi di legno con ancora il buco per mettere il calamaio (che non si usava più da poco) le copertine dei quaderni neri con i bordi rossi, i grembiuli neri, i colletti bianchi, i fiocchi rosa... La gioia di scrivere e capire le prime parole... Conservo ancora qualcuno di quei quaderni. Per non parlare dei libri illustrati... Un bellissimo mondo di immagini realiste, rassicuranti, non astratte e diaboliche. Era tutto dolce e a misura d'uomo. Niente di minaccioso aleggiava nell'aria e mio padre veniva a prendermi guidando una fantastica bicicletta nera Bianchi, di cui conservo ancora tutti i pezzi originali, che devo rimettere a posto. Mi sembrava di essere un re seduto di traverso sulla canna di quella bicicletta con mio padre che pedalava contento nella sua uniforme nera di carabiniere d'altri tempi...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)