Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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Allora, vi spiego:  :rotol:

Non è che io scriva soltanto di questi argomenti, ma ogni tanto mi piace inserire nelle mie storie un gabinetto, i peti, la cacca, ecc...

Ho iniziato ad amare sul serio la lettura quando ho scoperto il libro Alieni Coprofagi dallo Spazio Profondo, in cui ci sono alieni che si drogano con gli escrementi umani (spettacolare la copertina sulla quale campeggia un alieno con i denti sporchi di pupù). Quel giorno mi sono detto: "Allora esistono storie che meritano di essere lette!". E rimpiangevo di aver sprecato tanto tempo sforzandomi di leggere libri noiosi, libri nauseanti, i classici, ecc...  ;(
Ecco perché poi la gente si allontana dalla lettura, ecco perché molti dicono che leggere fa schifo e sprecano le proprie giornate a cazzeggiare sui social.
Bisogna cercare fino a che non si trova la lettura giusta per noi. La lettura che ci piace esiste. Esistono libri migliori di un film o una serie TV!

Naturalmente non leggo e scrivo soltanto storie così, ma la bizarro fiction è senza dubbio il mio genere preferito. E poi tratto questi argomenti solo in alcuni racconti brevi.

Scoppio a ridere quando passeggio per strada e vedo un gabinetto abbandonato. Molta gente ride quando c'è un gabinetto dove non dovrebbe esserci. Molti ridono se qualcuno scorreggia o se la fa addosso. E io scrivo molte storie bizzarre che puntano a far ridere il lettore. E allora mi chiedo: "Come mai molte riviste non accettano di pubblicare questo tipo di racconti?" E mi riferisco a riviste che non pagano gli autori...

Le stesse riviste sono propense invece a pubblicare altri miei racconti. La mia scrittura è la stessa, il mio stile è il medesimo, progetto le storie alla stessa maniera, ma quelle che parlano di pupù non sono ben accette. Come mai? Dipende dunque dall'argomento? Possibile che esistano persone a cui non piacciano i gabinetti?  :umh:
Il pianeta dei Bipedi - Sabir Editore
Il genio raccomandato - Sága Edizioni
Pizze indemoniate e come mangiarle - Nero Press Edizioni

Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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@Ngannafoddi Non c'è da stupirsi, dato che viviamo in tempi in cui il politicamente corretto è diventato un buco nero che assorbe e censura tutto; capolavori come I Griffin o South Park sarebbero stati pubblicati con censure devastanti se fossero stati proposti ai giorni nostri, idem per molti anime, basti considerare quali cartoni vedono oggi i bambini...
Il black humor non è per tutti e ai giorni nostri viene sempre più messo da parte per moralismo; questo può valere proprio per riviste che si considerano culturali e quindi non vogliono "sporcarsi" con un tipo di ironia considerabile discutibile.

Social Media Manager per editori e scrittori.
Ho lavorato per un editore e 30 autori (dato aggiornato a marzo 2023).

- Curriculum su LinkedIn.
- Articolo in cui spiego cosa faccio.
- Profilo Instagram.

Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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Io penso che, come spesso accade, sia questione di gusti. Siamo portati, chi più, chi meno, a considerare non buono ciò che non ci piace, e viceversa. Ad esempio, la categoria più cliccata su internet è quella del porno.  Le sotto-categorie del porno sono numerose, c'è spazio per tutti i tipi di devianza, coprofagia inclusa. Poi, ciò che alcuni considerano devianza o perversione sarà normale per altri, non ci piove. Personalmente, considero normale che un editore rifiuti di pubblicare ciò che è contrario ai suoi gusti: un editore rischia in prima persona ed è giusto che sia lui a scegliere su cosa valga la pena di rischiare: se è pur vero che tutti evacuiamo e usiamo il gabinetto (cesso, volgarmente detto), la descrizione dell'atto e relativi olezzi non è proprio indispensabile: penso che si possa farne tranquillamente a meno.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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@Cheguevara io mi riferisco alle riviste letterarie e non alle case editrici. Infatti i miei manoscriti/romanzi che invio agli editori affrontano altri argomenti, mentre sono soltanto alcuni racconti brevi che parlano di cessi & company. Una rivista che non mi dà nemmeno un centesimo in cambio del mio lavoro perché dovrebbe rifiutare un racconto che comunque è scritto bene? Posso capire l'editore che può perderci dei soldi, ma una rivista che pubblica online non spende proprio nulla.
E poi sulle stesse riviste leggo altri testi pieni di sangue e sesso. Quelli sì che mi disgustano, non un povero innocente gabinettino che prova solo a strappare qualche risatina  ;) .


@Francesco Avella comunque è proprio quella dei Griffin la comicità che preferisco  :indicare: .
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Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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Un racconto a base di pupù, gabinetti e peti che non sia infantile o di grana grossa (siamo nel brown humour, più che nel black humour) è davvero molto difficile da scrivere, bisogna avere un talento fuori dal comune. 

Poi si sa: "lu cuntu è nenti, tuttu sta comu si porta", si può scrivere bene o male su qualsiasi argomento, ma qui è facilissimo scadere nel greve o nel puerile.   

Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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@massimopud forse si sta un po' fraintendendo  :D . I racconti ai quali mi riferisco sono semplicemente umoristici, non puntano a far vomitare il lettore ma solo a strappargli una risata (meglio se più di una). Il fatto che una storia abbia come personaggio un gabinetto, non significa che sia black humour né tanto meno brown humour. Non c'è nulla di estremo e in alcuni casi mi sono ispirato a fatti realmente accaduti.
Noto solo che gli altri miei racconti li pubblicano senza pensarci troppo, in questi casi invece mi hanno detto (finora) che sono lontani da ciò che cercano. Ma io non mi arrendo. 
:pirata2:
Il pianeta dei Bipedi - Sabir Editore
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Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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@Ngannafoddi, i miei amici ed io (quelli del periodo tardo-adolescenziale) siamo cresciuti a pane e Radio Merda 2 (Parte 1 di 7) - YouTube.
Come la caduta nei film comici del b/n, anche una tazza può fomentare ilarità. Lo leggerei volentieri,  un tuo racconto, se volessi farmi due risate. Ridere fa bene (a tutte le età) e se tu hai il potere di allietare il lettore con qualche battuta di buona fattura, prosegui per la tua strada. Io sarò il primo della fila a far mia la tua raccolta di racconti, debitamente dedicata e firmata.
L. COME APOCALISSE - G. Domenico Lupo

CANTITU APPURATE - G. Domenico Lupo

I MIEI ANIMALI - G. Domenico Lupo

Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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@Ngannafoddi le riviste scelgono, in genere, racconti che piacciono, emozionano, divertono o quello che vuoi, il loro staff di redazione. Non credo che sia una cabala contro il coprohumour (lo so che non esiste, ma non trovavo l'etichetta giusta :D), di racconti rifiutati ce ne sono tanti, anche se scritti bene, che non parlano di gabinetti, prodotti e attività connesse. Le riviste, com'è loro diritto, scelgono quello che pubblicano.
Forse puoi provare a proporre i tuoi racconti al pubblico francese, qui lo "humour pipi-caca-prout" (qui la definizione esiste, non ho dovuto inventarla :asd:) è un  filone molto apprezzato e florido da sempre. Sicuramente in cinema, tv e fumetti, non credo che la narrativa ne sia esonerata.
@Francesco Avella, scusa se ti correggo, ma "black humour" non si riferisce allo humour su temi scatologici, quanto a quello su argomenti seri, gravi, se non sacri. È importante distinguere bene cosa sia lo humor nero, quello di qualità, in questo momento in cui ogni schifezza e immondizia è sdoganata come umorismo nero o goliardia. Cose molto più disgustose dei gabinetti e della cacca, sia chiaro :)
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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Bef ha scritto: @Ngannafoddi le riviste scelgono, in genere, racconti che piacciono, emozionano, divertono o quello che vuoi, il loro staff di redazione.
Ora vado a casa della redazione e rubo tutti i gabinetti. Voglio vedere se si divertono al momento di evacuare!  :asd:  Io penso che anche loro si emozionino quando si siedono sulla tazza  :lol: .

Bef ha scritto: Forse puoi provare a proporre i tuoi racconti al pubblico francese, qui lo "humour pipi-caca-prout" (qui la definizione esiste, non ho dovuto inventarla :asd:) è un  filone molto apprezzato e florido da sempre. Sicuramente in cinema, tv e fumetti, non credo che la narrativa ne sia esonerata.
Interessante. Grazie per il consiglio. Di certo non proporrò al pubblico francese i racconti che parlano di bidet, perché loro non sanno cosa sia  xD . Scherzo naturalmente. O forse no?  :grat:
nanoFatato ha scritto: @Ngannafoddi 
La rivista Carie ha pubblicato un mio racconto che parla (anche) di peti in salsa fantascientifica, potresti provare con loro.
Grazie per la dritta. Li metto subito in lista!  (y)
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Re: Come mai molte riviste non accettano di pubblicare i miei racconti che parlano di cessi, diarrea e pupù?

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@m.q.s. Ti ringrazio  :)
Li ho subito cercati. È una rivista legata a una casa editrice di Cosenza, il sito è molto confusionario, ma vedrò di contattarli  :D .
La pupù prima o poi troverà una casa  :asd: . 
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