Il mare dei segreti - Alessandra Rinaldi

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Titolo: Il mare dei segreti

Autore: Alessandra Rinaldi
Editore: Delos Digital
Pagine: 128
ISBN: 978-8825411690
Genere: narrativa non di genere
Formato: cartaceo
Prezzo: euro 10,00



Trama

Vivian è una giovane donna che ha deciso di allontanarsi da Los Angeles e di comprare una graziosa villetta a San Simeon, piccola e tranquilla località sulla costa dell'oceano Pacifico. Qui assiste, tutti i giorni alla stessa ora, a un evento stravagante che dapprima la incuriosisce, e poi la coinvolge in un rapporto di amicizia con l'adolescente Olivia. La ragazzina custodisce un segreto che condivide con Sam, poco più grande di lei. Il segreto in questione nasconde un opprimente accadimento in cui Sam si è trovato coinvolto suo malgrado. Vivian, che a sua volta serba nel cuore un evento inconfessato, nel corso della storia e per una serie di coincidenze riuscirà a ritrovare la pace che per tanto tempo le era stata negata.


Recensione

L'incipit è molto promettente: una pagina e mezza in cui vengono fornite le coordinate del mistero che accompagnerà buona parte del romanzo. A metà della seconda pagina, un balzo a un anno prima chiarisce al lettore come mai Vivian, la protagonista, si trovi dietro le tende di una villetta posta di fronte all'oceano Pacifico, località San Simeon, California.
Aspetto positivo del testo è che, in tutta verosimiglianza, l'Autrice ha conosciuto di persona i luoghi descritti: si percepiscono con chiarezza la cura certosina per i particolari, la devozione per quei paesaggi maestosi, e un legame profondo col mare.

Ciò che mi ha lasciata perplessa sin dalle primissime pagine è stato l'uso di uno stile di scrittura che oserei definire "per adolescenti". Nel procedere con la lettura ho notato che non solo lo stile, ma anche la trama tutta si attaglia a un pubblico giovanissimo, le cui esigenze sono di natura diversa rispetto a quelle di utenti con alle spalle esperienza diversificata di lettura. Questo rappresenta pertanto, a mio avviso, il limite maggiore dello scritto: la foto di copertina e la sinossi non lasciano intuire che il romanzo, sia per l'intreccio sia per il registro adottato, può a ben diritto essere definito un testo di formazione diretto a un pubblico molto giovane.
Mi sento di affermare ciò sulla base di una serie di elementi.

In primo luogo l'età pre-adolescenziale di Olivia, personaggio chiave nella storia. La tredicenne è una bimba in ogni sua manifestazione e non presenta chiaroscuri di sorta: il suo percorso emotivo, forse di qualche interesse per una coetanea, non suscita coinvolgimenti in un adulto.
In secondo luogo la cautela del linguaggio, che non osa sporcarsi un po' neppure quando – e le occorrenze sono molte – i dialoghi sono tra soli adolescenti, risultando pertanto del tutto inverosimile: le offese non vanno mai oltre il "sei un poco di buono" o "hai fatto una stupidata".
In terzo luogo la figura di Sam, poco più grande di Olivia e detentore del segreto: il ragazzo sembra uscito da una narrativa di stampo ottocentesco. Egli è animato solo da buoni sentimenti: fa il proprio dovere; obbedisce sempre ai genitori, con i quali ha un rapporto di fiducia e di dialogo; ama i fiori e li cura con pazienza e tenerezza; protegge gli amici; "accudisce" Olivia, di cui accoglie ogni confidenza; non concepisce neppure l'idea di "trasgredire".
Intendiamoci, sono tutte cose belle e auspicabili ma, in un romanzo, tale affresco risulta monocromo e può offrire il fianco a critiche, soprattutto se, parallelamente, vi sono adolescenti descritti solo in modo negativo. La visione d'insieme appare manichea e sovrapponibile, pertanto, a certe pagine del Cuore di De Amicis.
Per ciò che concerne le figure adulte presenti nel testo, esse appaiono appena abbozzate e un po' fuori dal mondo, proprio a causa, a mio avviso, dell'insipidezza che permea di sé pensieri e dialoghi. Essi sono spesso venati di monotonia e di improbabilità, e le stesse pecche sono da imputare alle lunghe sezioni soltanto raccontate disseminate nel romanzo: veri e propri "riassunti" in cui si presentano personaggi (rilevanti o meno), oppure nei quali si narrano eventi del passato che dovrebbero far luce sul presente.

Tutta la parte finale del romanzo è una corsa al disvelamento del mistero nel mistero: mentre l'arcano del bagno nell'oceano da parte dei due ragazzi è ben preparato, e il lettore pertanto è in attesa di capire perché mai i due si prendano tutto quel freddo (e soprattutto come facciano a non beccarsi ogni volta una polmonite), il colpo di scena finale e la conclusione lasciano a mio avviso perplessi sia perché poco consoni alla parte precedente (mi riferisco soprattutto alla caratterizzazione di Vivian), sia a causa dell'affastellarsi degli eventi e dei personaggi.

Riguardo alla correttezza della scrittura, fluida nel complesso, ho riscontrato qualche incertezza nell'uso della punteggiatura; meno evidenti quelle sull'uso dei tempi verbali. Ho contato tre refusi in tutto. È stata comunque una lettura che ho portato a termine senza fatica, e che ha avuto l'incontestabile pregio di farmi percepire l'odore e l'immensità dell'oceano.
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