Crawling back to you - Michela Chiucchi

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Titolo: Crawling back to you
Autore: Michela Chiucchi
Editore: Inspired digital publishing
Pagine: 189
ISBN: (non trovato)
Genere: Rosa, introspettivo.
Formato: Ebook.
Prezzo: 1.99 euro

Trama
L'inizio ci pone di fronte alla scelta (solitaria e imposta) di Duncan di separarsi da Ginny. Quando si incontra con lei per farle firmare le carte della separazione, quest'ultima decide di suicidarsi ma non ci riesce e i suoi amici chiamano l'ambulanza salvandole, così, la vita.
Il romanzo è dunque un lungo percorso che parte dalla fine "sbagliata" - la separazione - per riflettere e decidere cosa fare della propria vita.
(Non aggiungo altro per non spoilerare.)

Recensione
L'idea in sé del percorso a ritroso per ritrovarsi a seguito di una separazione è una buona idea e porta a una narrazione in cui si alterna la vita ai ricordi in un sapore agrodolce carico di emozioni diverse.
Si va a fondo nella vita dei due protagonisti, nei loro pensieri riguardo agli eventi che stanno vivendo, in contrasto con quanto hanno vissuto o con quanto vorrebbero fosse la loro vita. Il successo, l'essere "vip", diventa solo uno specchio vuoto che riflette una realtà in cui i due non si riconoscono: restano soli con i propri problemi e con le proprie paure, prima tra tutte che l'amore e il vissuto tra i due sia stata una scelta sbagliata. Anche la fragilità del loro rapporto viene messa a nudo proprio dalle prove del (presunto) tradimento di Ginny, ad opera dei paparazzi, specchio di quello stesso successo, arma a doppio taglio che li culla negli allori della musica ma che ne ha provocato la loro sconfitta psicologica.

I due protagonisti sono trattati a fondo e la narrazione in prima persona cerca essa stessa di far "essere loro" al lettore. Si tratta però di una riuscita parziale secondo me. Da una parte l'autrice si sofferma molto su Ginny, sul suo percorso psicologico e sui suoi pensieri e si percepisce anche che si trova a suo agio con questo personaggio. D'altra parte, però, il personaggio di Duncan non mi convince, sia perché il personaggio in sé è molto garbato e trattenuto nei modi, sia perché troppo "lo scorbutico chiuso che non parla e tiene dentro i problemi". Non che devono per forza esserci scenate o lunghi dialoghi interiori, ma in un romanzo spesso introspettivo, si poteva essere più introspettivi, far cogliere qualcosa in più su di lui riguardo ai propri problemi.

Gli altri personaggi li ho percepiti più come spalle dei protagonisti, senza essere tratteggiati molto profondamente dalla penna dell'autrice. Fanno eccezione, in parte, Brianna - la migliore amica dei due - e Charlie, soprattutto nel suo cercare di essere vicino a Ginny e nell'ossessione del suo amore (non corrisposto) per lei.

L'ambientazione, in generale, è Londra, ma non la conosco per niente quindi non so cosa dire: devo dire però che un paio di locali li ho cercati su Google ed esistono nella realtà, quindi deduco che l'autrice sia stata piuttosto precisa nell'ambientazione.

Il romanzo è scritto in modo semplice e scorrevole, niente da dire sotto questo punto di vista: la lettura è agevolata da una scrittura gradevole. Ho comunque trovato alcuni refusi di troppo e delle scelte strane per un romanzo editato (punti con molte ripetizioni di possessivi o avverbi in -mente).

Cosa mi è piaciuto
La trama. Si tratta di una storia ben articolata e mi piace molto l'intreccio: dall'incipit in medias res si ripercorrono gli inizi per poi vivere gli eventi seguenti non di rado in parallelo con il passato. L'autrice, inoltre, segue molto la protagonista e il suo percorso psicologico, in parallelo proprio con il susseguirsi degli eventi, tanto che gli stessi eventi diventano anche la dimostrazione del percorso di crescita della protagonista stessa.
Il personaggio di Ginny (Ginevra), piacevole e molto curato dall'autrice. Non mi sono identificato con lei (forse perché maschio) e non sono entrato in particolare empatia ma si vede la cura che l'autrice ha messo in questo personaggio. Per me è un personaggio che vale la pena scoprire e leggere.

Cosa mi ha lasciato indifferente
La narrazione non mi ha colpito: è in prima persona, come un diario con tanto di "date-nome protagonista" narrante a inizio di ogni frammento.
Mi lascia indifferente perché:
- da una parte è una buona scelta poiché ci consente di immergerci nella mente dei protagonisti e di vivere con loro/attraverso loro le emozioni raccontate dall'autrice;
- dall'altra rende il tutto molto schematico e a tratti poco fluido; alcuni capitoli sono molto brevi e incentrati su un'unica scena/evento (piccolo).
Il contesto dei protagonisti non mi ha emozionato. I protagonisti sono dei ragazzi che ottengono molta fama e successo: non amo molto protagonisti così "ideali": da una parte è bello sognare, ma dall'altra penso sempre che si tratta di un mondo che non vedrò mai nemmeno con il binocolo (magari è meglio così). A loro tutto è concesso, possono prendersi pause, possono essere accuditi e possono avere tempo per pensare e dedicarsi loro stessi. Forse non lo apprezzo da impiegato verso il basso della scala sociale...
Non mi ha coinvolto il personaggio di Duncan. Duncan è tratteggiato come introverso, riflessivo ma fragile dentro e tendente all'autodistruzione (da alcool) nei momenti di depressione. Il percorso di Duncan è quello di rendersi subito conto di amare ancora Ginny e di non volerla perdere. Tuttavia resta solo a meditare su se stesso, a ricordare e a deprimersi: ci sta, ma fa solo quello, almeno fino a quando alla fine, nell'unica scenata del romanzo, dà un pugno in faccia a un altro personaggio (che non nomino perché ho il sospetto di anticipare troppo). Non urla mai, non alza i toni, non si lascia trasportare dal momento e resta comunque sempre contenuto in tutto quello che fa. Non so, non mi ha entusiasmato questa scelta caratteriale.

Cosa non mi è piaciuto
Gli altri personaggi sono poco tratteggiati e li ho percepiti poco più che spalle rispetto a Ginny e Duncan. Non che devono essere le persone più complete e particolari del mondo, ma sono molto a lato della narrazione, più dei figuranti che degli attori. È giusto e sacrosanto incentrare il romanzo sui protagonisti, ma forse gli altri hanno poco spazio, anche perché, per esempio, mi sembra strano che influiscano così poco nei pensieri dei protagonisti in un momento delicato della loro vita.

Nel complesso una piacevole lettura. Il genere mi piace, ma trovo interessanti molte riflessioni sull'amore, sul rapporto di coppia, oltre che l'intreccio narrativo molto interessante.
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