Il professor Rinoldi - Pt.2

1
viewtopic.php?f=8&t=697


Avviso agli eventuali lettori: il contenuto di questo racconto è fortemente hard per l'argomento toccato e le situazioni descritte. Essere maggiorenni non garantisce una serenità di lettura.
Quindi consiglio di proseguire unicamente se la propria sensibilità lo consiglia.
Lettore avvisato, mezzo salvato.


Tratto da: "Le memorie del collegio"

Il professor Rinoldi - Pt.2


- Solo impressionata? - sorrise - Non mentire. Sono certo invece, che quanto hai visto ti sia in qualche modo piaciuto. - la voce aveva una nota divertita - Che la tua fighetta si sia bagnata in maniera indecente. Mi sbaglio? -
Nel profferire quelle insinuazioni, da dietro le sue mani, salirono al mio petto a sbottonate la blusa che indossavo: sentivo il tepore dei polpastrelli sfiorare la pelle messa a nudo e sudata.
Proseguì senza mutare il tono: - Ti sei bagnata perché sei una piccola viziosa e quel grosso sesso del cavallo ti ha fatto nascere delle fantasie perverse. -
Aveva aperto la camicetta, abbassate le coppe del reggiseno e stava plasmando le tette a piene mani: stringendole e modellandole come plastilina.
Mi sfuggì un gemito d' imbarazzo, un'eccitazione violenta mi procurò una scossa incandescente all'inguine: bagnai le mutandine come una bimba a cui è scappata la pipì.
Il cuore iniziò a palpitare frenetico e il mio respiro a divenire frenetico.

Avrei voluto urlare, ma non di paura: i capezzoli si erano inturgiditi da fare male, avrei gridato tutta la mia voglia.
- Ti stai eccitando vero? Ti piace essere qui. - disse. - L'odore di stallatico ti accende i sensi, perché ami fare le cose sporche nei posti sudici, Io capisco ogni cosa di te. Sei una deliziosa puttanella. -
Mentre mi strizzava i capezzoli, stringendoli tra le dita, la sua lingua precorse il collo dall'orecchio all'incavo della clavicola, lasciando una striscia umida sulla pelle.
Avvertì l'erezione del suo sesso premere contro le mie natiche, un mugolio mi sfuggì dalle labbra: mi stavo sciogliendo nelle mutandine.
Scostò le mani dai seni e scese a sganciare, sui fianchi, i bottoni che fermavano la mia gonna: l'indumento cadde a terra, attorno alle mie caviglie.
- Ora sentiamo quanto è umida la tua fighetta. Vediamo se sta già lacrimando al punto giusto? -
Scostò le mutandine, le fece scivolare lungo le cosce, si fermarono ai miei piedi formando un mucchio sulla gonna.
- Apri le gambe troietta: voglio sentire quanto sei calda lì in mezzo. - Eseguì l'ordine, le divaricai perché potesse toccarmi meglio, sentivo pulsare la fica, il liquido caldo mi rigava l'interno delle cosce.
Le sue dita si fecero strada tra le grandi labbra, allargando e cercando la fessura intima del mio sesso: ne introdusse quatto unite a cono, iniziando, con un movimento lento e ritmato, a entrare e uscire.
- Oh...Professore, la prego non smetta... - L'implorazione mi sfuggì come una preghiera febbrile. Gli stavo inondando la mano, si udiva il rumore liquido della mia figa fradicia che si dilatava nell'affondo delle falangi.
- Ti piace puttanella? - La sua voce bassa e conturbante era un tormento incandescente.
- Oh...Sì professore, mi piace molto, infili tutta la mano. Continui la prego, sto impazzendo. -
Ero in pieno delirio, volevo che con quelle dita mi slabbrasse il sesso: mi sentivo porca come non avrei mai creduto. Non volevo che smettesse.
- Ora porcellina dobbiamo pensare anche a Lucky. Ricordi perché siamo qui vero? -
- Si professore, certo. Ma cosa possiamo fare? Me lo indichi lei per favore. -
La sua bocca mi mangiava i capezzoli, leccava e succhiava con foga, li mordicchiava colmandoli di saliva, mentre la mano sprofondava nella mia morbidezza sfatta.
- Brava, la mia troietta piena di voglia. Adesso, porta la mano sotto la pancia di Lucky e carezzalo lì sotto. -
- Oddio, no. Questo no. Non può chiedermelo. Toccarlo laggiù mi fa troppa impressione. -
- Su, andiamo, non fare la sciocchina. Solo una carezza per rilassare Lucky. Non vedi come è teso? Vedrai che ti piacerà: fallo dai. -
Alle dita introdotte nella fica, ora aveva aggiunto la pressione del pollice sul buchetto dell'ano.

Dopo aver umettato la rosetta bruna con le secrezioni liquide del mio sesso, Il pollice, lubrificato a dovere, scivolò dentro lo sfintere come un biscotto nel budino caldo.

Iniziò a scoparmi la figa e il culo insieme, con le cinque dita della mano.
Emisi uno squittio lascivo: che porco meraviglioso era il professor Rinoldi. Quanto avevo sognato di divenire una cagnetta obbediente nelle sue mani, come stava accadendo ora. Desideravo che mi facesse cose sconce, cose da uomo adulto, usandomi come una puttanella viziosa.
Esitante, portai la mano sotto lo scroto della bestia: possedeva testicoli grossi come piccoli meloni, iniziai a carezzarli come si fa con la testa di un bimbo.
- Bene, continua così, che a Lucky piace. - nel parlare le sue dita stringevano la nocciola del mio clitoride con perversa abilità, tormentando con lentezza sfibbrante quella piccola protuberanza eretta e sensibile.

I polpastrelli scivolavano in quella carne sdrucciolevole di umori, provocandomi scosse di piacere tanto intense da farmi cedere le gambe.
Grazie alla carezza della mia mano il membro del cavallo parve animarsi, subendo un graduale risveglio: la pelle spessa del sesso, prese a distendere le rughe minute che lo rivestivano, la parte sollecitata si gonfiava e cresceva tra le mie dita.
Assistevo sgomenta a quel miracolo: attimo dopo attimo, l'escrescenza carnosa di quel sesso smisurato assunse una dimensione impossibile da cingere col cerchio delle dita.
- Fai scorrere la mano lungo l'asta – suggerì il professore, vedendomi in difficoltà nel maneggiare quel sesso inalberato. - Prendilo con entrambe le mani, se una non ti basta. - Mi esortò eccitato.
Tentai di eseguire, ma non era facile: il sesso della bestia si inarcava, pareva una grossa serpe innervata e potente, che volesse sgusciare per sfuggire alla presa.
Con fatica cercavo di compiere quella carezza su tutta l'estensione del pene, che ora aveva raggiunto la considerevole misura di oltre sessanta centimetri di lunghezza, la difficoltà stava nel fatto che, le mani non riuscivano a scorrere con la dovuta scioltezza, poiché la pelle, pur idratata, non risultava scivolosa a sufficienza.
Vedendo la laboriosità della mia azione, Rinoldi, che sicuramente era assai esperto nell'addestramento di allieve volenterose a quelle pratiche turpi, disse: - Se vuoi che scivolino con facilità, devi lubrificarti le mani. -
Notando la mia espressione interrogativa, aggiunse: - Raccogli un poco del liquido dalla punta del glande, con quello spalmato nei palmi ti sarà più semplice. Prova! -
Seguì l'indicazione, portai le mani alla sommità del fallo e concentrai la carezza in quel punto:
la risposta fu immediata, piccoli fiotti di liquido prespermatico mi irrorarono le dita.

Con quella materia viscida e vischiosa, ripresi a masturbare lo stallone.
Rinoldi alle mie spalle, si inginocchiò e facendomi leggermente piegare in avanti, ottenne che le mie natiche dischiuse e la figa si proiettassero all'infuori, totalmente esposte al suo viso.
Con le mani divaricò il solco tra i glutei e ci pose la bocca, labbra bollenti e voraci, si impossessarono del mo sesso.
Iniziò a leccarmi soavemente, scivolando con insinuanti colpi di lingua lungo la fenditura tra le grandi labbra, lo faceva con instancabile sapienza.
Intervallava frullate veloci della lingua a pennellate verticali e orizzontali, tendendola rigida l'affondava tutta nelle mucose palpitanti, poi la ritraeva lasciandomi in balia della ventosa delle sue labbra, leccava con ingordigia la carne e i liquidi che in abbondanza rilasciavo.
Non concedeva tregua: ripeteva lo stesso gioco più in alto, penetrando con la punta mobile della lingua, nell'orifizio anale, esplorandone la morbidezza.

Dalla mia gola usciva solo un sottile rantolo lamentoso, stelline incandescenti si affollavano nel campo visivo, il piacere mi ottenebrava la vista, tutto all'intorno sembrava essere immerso in una caligine tropicale.

(Continua)

Re: Il professor Rinoldi - Pt.2

2
Ciao @Nightafter .
Forse tra le varie cose che ci accomunano c'e anche la memoria di Moana e Cicciolina degli anni '80 e dei primi film a luci rosse.
La narrazione fin qui ricorda molto le atmosfere di quel tempo, dove per mostrare un po' di sesso ci voleva anche una storia intorno. Per lo più narrazioni a uso e consumo maschile. Ovviamente anche i personaggi femminili risultavano plasmati sulle fantasie maschili e ho sempre dubitato che potessero rappresentare veramente l'erotismo visto al femminile. Per questo motivo trovavo spesso quelle storie inautentiche.
Per le stesse ragioni ho trovato che il racconto letto fin qui patisca dello stesso limite di inautenticità, così come l'escamotage del sogno. Stai raccontando una scena si sesso descrivendola nei minimi particolari dicendo però che era un sogno. Excusatio non petita accusatio manifesta; i sogni non sono fatti così, deve essere un sogno perché non si può accettare che sia avvenuto nella realtà. Questa è l'unica ragione vera perché sia un sogno, e per di più forse è il sogno di un uomo che viene traslato in panni femminili.
La scrittura è scorrevole e riesci a tenere un buon ritmo. Quando leggo cerco di farmi prendere dalla storia e non guardo tanto la grammatica, ma ho notato questo:
Il cuore iniziò a palpitare frenetico e il mio respiro a divenire frenetico.
La frase mi sembra un po pasticciata.
OT
Che fine ha fatto Alfio? Quello mi era piaciuto di più.

Re: Il professor Rinoldi - Pt.2

3
Ciao Poldo, amico mio.
Come vedi lavoro alternativamente a molti cantieri che ho aperto, un colpo alla botte e uno al cerchio e cerco prima di concludere la mia parentesi terrena, di portare avanti piú storie possibili.
Quindi anche Alfio, Dio permettendo, tornerá 😎👍.
Venendo al racconto, ti dirò che la sua ispirazione è almeno di un decennio antecedente al porno della scuderia di Riccardo Schicchi, ma risale ai romanzi soft erotici della serie Angelica marchesa degli Angeli, dei coniugi Anne e Serge Golon.
Nei quali alla suddetta eroina gliene capitavano di ogni e per una ragione o per l'altra si ritrovava a subire assalti sessuali a destra e manca, sovente come vittima, ma assai spesso non così convinta a sottrarsi a tali incomodi. Vi era un meccanismo narrarivo di genere sado_maso esercitato sul lettore e lo spettatore cinematografico.
Ti portava al climax, per poi lasciarti a bocca asciutta su ciò che poteva avvenire in qelle incandescenti situazioni, sovente senza offrirti neppure uno scorcio di tetta. Come lettore o spettatore cinematografico, allora quattirdicenne, mi sentivo preso sistematicamente per i fondelli.
L'avvento del porno esplicito, ha reso in letteratura e nel cinema, un impoverimento drammatico del genere e dei suoi prodotti.
Vuge lo squallore dei raccontini porno o degli infiniti generi di fimetti che per tutti i gusti dell'hard riempiono il web.
Mi sono chiesto se fosse possibile scrivere con dignitá lessicale e un minimo di trama, un onesto e leggibile, senza procurare il sonno, porno al di sopra della deprimente medicritá imperante.
La serie di una ventina di storie che hanno per protagonista una giovane collegiale, sono la mia risposta a quella Angelica della mia giovinezza, e se di quella, con una privazione fraudolenta, non ho mai visto una tetta, della mia generosa eroina, non nascondo niente.
Un intento onesto e limpido verso il lettore, che sa cosa attendersi dalla lettura e l'ottiene senza sotterfugi e imbrigli narrativi.

Fighissimo, poi che quel “frenetico” accanto al respiro, ce l'ho infilato ieri mentre pubblicavo, in sostituzione di un altro aggettivo che mi risultava troppo ripetitivo😂.
Meglio non correggere mai le cose al volo.

Grazie del commento amico mio.
Ciao alla prossima.

Re: Il professor Rinoldi - Pt.2

4
Questo testo mi suona davvero pesante, devo dire. Per quanto mi riguarda mi limiterei alla narrazione, perchè i dialoghi, secondo il mio personalissimo modo di vedere (e di sentire), appesantiscono moltissimo la narrazione. Poi, come fruitore, vorrei chiederti di alleggerire anche il linguaggio che usi, perchè certi termini, a mio modo di vedere, sporcano il testo. Inoltre, personalmente mi dissocio da questo tipo di narrazioni, perchè non vorrei trovarmi a dover esprimere il mio assoluto disprezzo nei confronti dei personaggi che descrivi. Capisco che si tratta di narrativa per palati forti e per utenti maggiorenni, ovvero over 18, ma non esageriamo. Inoltre, mi metterei a 'sbozzare' meglio i personaggi, perchè mi sembrano dei non finiti, magari mettendoci delle cose in più, inserendo qua e là dei personaggi più delicati, magari proprio delle ragazze che hanno una forza di carattere tale da arrivare a dire di no al penseiro che dice che molte donne sono come li descrivi nella tua narrazione. Detto questo, poi, secondo me non può mancare una citazione musicale, magari perchè no!, proprio una canzone dei Rammstein (magari proprio 'Ohne dich', che è la canzone di cui sto trascrivendo la parte di batteria,  oppure 'Du hast', o 'Ich will'). Una cosa importante che vorrei segnalare, è di eliminare le ripetizioni. Eliminerei poi termini come 'stallone' e robe del genere, proprio perchè , come dicevo prima, a mio avviso, 'sporcano', rovinano e rendono molto pesante la narrazione. Per il resto, devo dire che scrivi davvero molto molto bene.

Re: Il professor Rinoldi - Pt.2

5
Mio esimio @Luca Canetti 

Vedo con piacere che qui o altrove ti ritrovo a leggere e commentare le povere cose che scrivo, sia in prosa che peggio in poesia.
Me ne rallegro in qualità di vanesio autore, poiché ogni lettura gratifica non può che gratificare la mia autostima.

Come avrai avuto modo nel prendere visione di ciò che scrivo, sono purtroppo eclettico nei generi e nella disciplina letteraria in cui mi cimento, restando invece costante nella dubbia qualità di quanto produco.
Quella dei generi diversi mi conduce a misurarmi col racconto autobiografico, di genere leggero e drammatico, col Thriller, con l'Horror, e talvolta anche con qualche sdolcinata storia romantica.
La cosa che cerco in ogni mio "prodotto" è che (a parte i refusi ortografici dovuti a distrazione o bieca ignoranza) non vi sia casualità, nel senso che di casuale vi siano solo gli strafalcioni a cui ho mi sono riferito più indietro, mentre il resto è nel bene o nel male voluto.
Ovviamente con quel che ne segue di piacevolezza di lettura o in termini di contenuto.
Non è casuale che in testa al racconto metta in guardia il lettore da proseguire nella lettura.

Poi se uno legge comunque lo fa a suo rischio e pericolo, come è avvenuto nel tuo caso.

Questo racconto appartiene a una saga che su Wattpad consta di 66K di letture e di 3K di letture guadagnate in tre mesi su un'altra piattaforma che lo ospita e questo ne giustifica l'esistenza.
Non cito queste cifre solo per autoincensarmi (Poi magari un po' anche quello) ma per significarti che questo racconto assolve pienamente al compito affidatogli nel concepirlo e scriverlo.

Vedi mio buon amico, questo racconto non può essere scritto in modo diverso, poiché è "volutamente" in racconto "porno",
Qualsiasi modifica del linguaggio e delle anche ripugnanti cose narrate che lo animano, ne stravolgerebbe la natura e la funzione.
La sua principale funzione è nell'intento di genere educativo.
Infatti è propedeutico ad allontanare dalla lettura pornografica un onesto lettore che ne sia incuriosito: dopo averlo letto forse sfuggirà per sempre il genere, dedicandosi a letture più edificante. (cosa di cui in verità dubito assai)
Per contro, potrà essere educativo per chi sia abituato unicamente a una pornografia visiva (il web pullula di video pornografia), poiché forse troverà piacere nello scoprire che esiste anche una dimensione di fruizione del genere, che si avvalga unicamente della sua mente e della sua fantasia visiva.
Forse scoprendo questa dimensione, sarà portato a leggere qualche capolavoro dell'erotismo di cui è ricca la letteratura antica e moderna.
Un altro obiettivo che si prefigge la storia è quello di scuoterlo de una lettura serena e rilassante, questo porno deve creare un rapporto interattivo col lettore.
Interattivo nel senso di scandalizzarlo brutalmente, creargli un disagio che lo conduca a riflettere sull'utilità di ciò che sta leggendo, sia che l'argomento gli ripugni o che lo attragga.
La stessa condizione di disagio che deve aver provato un lettore settecentesco nel leggere le pagine più scabrose e inquietanti di un libro di De Sade che, quando a duecento anni di distanza, ho provato personalmente nell'approcciarmi (a diciassette anni) nel leggerli io.

Sul linguaggio che tu giustamente trovi eccessivo per il tuo gusto, posso dirti che non muterei una virgola per le ragioni appena elencate.
La ripetitività che appesantisce il testo, fa parte di un ritmo involuto che è proprio del genere, nel volerne riproporre il linguaggio e l'impianto narrativo.
Il porno non può entrare nella sfera interiore dei personaggi, poiché essi rispondono per loro natura a uno stereotipo di superficialità irreale alla luce della ragione.
Gli eroi che si muovono nel porno, non possiedono profondità e sfumature, sono simili ai supereroi dei fumetti.
Sono caratterizzati da una psicologia epidermica e semplicistica e compiono cose credibili solo in universo di pura fantasia, poiché il genere gli impone di essere solo carne priva di anima. senza che nessuno se ne lamenti o ne abbia aspettativa.
Dargliene una alche solo abbozzata, li trasferirebbe nella narrazione che è propria dell'erotismo, che sta al porno nello stesso rapporto in cui sto io rispetto alla buona scrittura.
Scrivere un racconto erotico, qui non è mai stato nelle mie intenzioni.
Anche perché è più facile scrivere di cose erotiche nutrire di sentimenti e anime, piuttosto che cimentarsi con un ruvidissimo materiale porno, che riesca a farsi leggere da un pubblico (nel suo piccolo) discretamente vasto, e al contempo scriverlo con un livello che lo elevi dal mediocrissimo e noioso porno che imperversa sul web.

Sono certo di non averti convinto, anche perché ti reputo lontanissimo dal target interessato a questo genere, ma ti ringrazio in ogni caso della cortesia d'avermi letto.

Ti invio un caloroso saluto.
Rispondi

Torna a “Contenuti Over 18”