[Lab 9] Clara (cap. n. 3 di 5)

1
Io e Livia ci guardiamo.
«Ok! Chi vuole del gelato?» Clara è tutto un sorriso, adesso. «Eh? Eh?» Il suo sguardo si sposta da me alla sua istitutrice  e viceversa. «Ok, gelato per tutti! Prendo anche i bicchieri».
La vediamo sparire verso la cucina al grido “signorina Sarti”.
«Chissà cosa intendeva quando ha detto che ci sono giorni in cui ricorda di sapere delle cose» cerco con lo sguardo Livia ma in realtà sto riflettendo a voce alta.
«Guarda, ha detto la verità!»
Livia mi allunga il sussidiario. Nel farlo una ciocca di capelli le scivola davanti agli occhi. Svelto gliela accomodo dietro un orecchio. Lei mi sorride imbarazzata.
«Qui è dove siamo arrivati la volta scorsa, al Triumvirato» sfoglia le due pagine incriminate: sono sottolineate. «E questa è la parte dell’assassinio di Cesare nella Curia».
Il paragrafo, così come le pagine che seguono sono intonse.
«Inoltre, non c’è traccia della filastrocca che ha recitato; a dire il vero io non la conoscevo»
«Nemmeno io» confermo.
Restiamo in silenzio.


4. (15.04.2023)
Riemergo in un piccolo gorgo sbuffando di soddisfazione. L’aria fresca che torna a riempirmi i polmoni, l’acqua che scende in rivoli copiosi sul mio viso, tutto contribuisce alla sensazione di piacere che provo.
«Che fai, non ti butti?»
La destinataria della mia domanda è Livia ancora avvolta nel suo accappatoio bianco a bordo piscina. In piedi, non smette di guardare me e Clara con l’aria del bagnino pronto ad intervenire in caso di necessità.
Sono contento che siano venute anche le ragazze questo pomeriggio. La loro compagnia è un piacevole diversivo e poi l’idea di potere ammirare la giovane istitutrice con indosso qualcosa di più succinto dei soliti pantaloni e maglioncino continua ad intrigarmi.
«Livia, vieni!» mi fa eco la figlia di Primieri, tutta sorridente.
Livia abbassa il capo, batte le palpebre e, finalmente, mette mano al nodo dell’accappatoio. Quando la spugna scivola giù quello che vedo va oltre le mie più rosee aspettative. Il suo corpo è tonico, si vede che ama prendersi cura di sé, e perfettamente proporzionato; ha fianchi ben torniti, gambe lunghe, un seno che attira lo sguardo, una terza misura direi, braccia bianche e morbide. Su tutto troneggia la sua graziosa testolina incorniciata dai capelli castani corti e illuminata da due occhi grandi ed espressivi.
«Fabio...»
«Eh?»
«Non sta bene fissare in questo modo le persone».
Accanto a me, Clara ridacchia impertinente.
«Scusami, è che il laboratorio mi da pensieri, ultimamente… Era così inquietante la mia espressione?» le sorrido senza vergogna per l’improbabile giustificazione che ho partorito e rilancio «Ora che il più è fatto, che ne dici di raggiungerci in acqua?»
Per tutta risposta, Livia muove decisa in direzione del trampolino da due metri.
«Oh-oh» fa Clara divertita «Arriva a bomba. Via di qui!»
La vediamo fare un unico saltello all’estremità della pedana poi, al nuovo contatto con la superficie elastica, il suo corpo sale verso l’alto per piegarsi plasticamente in avanti un istante dopo. Entra in acqua dritta come un fuso.
Questa donna mi fa impazzire. Giuro.

***

«Clara, è il momento di uscire dall’acqua».
Lo sguardo di Clara è una muta richiesta di soccorso alla quale rispondo scrollando le spalle. Lei capisce che non posso aiutarla e si avvia mestamente verso bordo piscina.
«Scusa, Fabio, hai visto il mio cellulare?»
«Ah, sì. L’avevi lasciato così vicino all’acqua che ho pensato di metterlo al sicuro: è su quella sedia».
Livia mi ringrazia e si allontana. Io ne approfitto per spiarne le movenze eleganti. I suoi fianchi che si alzano e si abbassano ad ogni passo creano un ritmo ipnotico al quale non so sottrarmi.
«Psss… psss...»
Mi giro verso il richiamo. Clara reprime a stento una risatina: piega l’indice della mano destra verso il palmo nel gesto che in tutto il mondo significa “avvicinati”.
«Eh? Che c’è?»
«Penso che dovresti comprarmi un gelato».
Sgrano gli occhi divertito. «E perché?»
Lei scoppia a ridere.
«Perché io so qualcosa che tu vorresti sapere».
Guardo Livia e poi di nuovo Clara. La ragazzina fa di sì col capo.
«D’accordo!» Ci stringiamo la mano per suggellare il nostro patto da cospiratori.
«Livia non è più fidanzata con Marco...» fa una pausa per godersi la mia espressione «Il che significa… Beh, lo sai che significa» sorride tutta eccitata e mi fa l’occhiolino.
«Sicura? Non è uno scherzo, vero?»
«Clara, guarda chi c’è!» La voce di Livia interrompe il nostro confabulare.
«Papà!»
La ragazzina corre via. Un attimo dopo è in braccio a Primieri.
Il professore ci ha raggiunto in piscina: questo proprio non me l’aspettavo! Sapevo che Livia gli aveva lasciato un messaggio per avvisarlo dei nostri programmi, ma che il grande Adamo Primieri trovasse il tempo per qualcosa di diverso dalla scienza… Invece, vedo che alcuni degli addetti e persino un istruttore di nuoto lo salutano con familiarità.
Primieri è un perfezionista che non lascia niente al caso e anche stavolta non si smentisce. È tutto rivestito di materiale tecnico Adidas, dai pantaloncini aderenti, realizzati in qualche tessuto sintetico che produce poco attrito con l’acqua, alle ciabatte. Il suo look comprende anche un paio di occhialini ovviamente brandizzati.
Direi che la sua cura per il particolare è addirittura eccessiva, sfiora il ridicolo: neanche Phelps si presenterebbe qui, bardato come se dovesse competere per l’oro olimpico.
Non si può negare, però, che sia in gran forma. Dritto nel suo metro e ottanta, centimetro più, centimetro meno, niente pancia, esibisce pettorali ancora tonici messi in evidenza dalla completa mancanza di peluria.
Il professore si depila! Quasi mi scappa da ridere. Vanesio, certo, ma un buon numero di quarantenni piangerebbero di vergogna al suo cospetto.
«Dottor Rossi che ci fa tutto solo in acqua?»
Primieri mi sovrasta. Ha ancora in braccio Clara.
«Scommetto che si sta annoiando». Mette giù la bambina e si siede con le gambe a penzoloni. «Ce la facciamo una vasca?» chiede sorridente. «Facciamo due, che ne dice? Andata e ritorno».
Lo vedo ruotare le spalle e il collo per scaldare muscoli e articolazioni.
«Livia mi ha detto che ha un passato da sportivo» aggiunge.
«Sono stato un canoista durante i miei anni universitari, ma è stato tanto tempo fa...»
«Ah!» mi interrompe. «Non cominci a schermirsi: si vede lontano un miglio che ha confidenza con l’acqua. Ed è anche un giovanotto in forma».
«Beh, giovanotto...» A 39 anni non è proprio così che mi definirei. 
«Avanti, avanti...» mi incalza «Cos’è tutta questa ritrosia? Ah, ho capito, teme di darmi un dispiacere  infliggendomi una dura sconfitta!» Sorride conciliante. «Non si preoccupi, ho già messo in conto questa evenienza, anzi me l’aspetto come una cosa ovvia, ma stasera voglio divertirmi e se non c’è un po’ di competizione non ci riesco».
Accarezza il capo di Clara che si stringe a lui.
«Coraggio, l’aspetto a inizio corsia» taglia corto.
Non so cosa aspettarmi. O per meglio dire, lo so benissimo: il professore venderà cara la pelle. Di più, è convinto di vincere. Uno come lui non si mette in gioco se non è convinto di spuntarla. Gli altri tirano i dadi, lui punta solo sul sicuro. Vincere per continuare ad alimentare la sua immagine di vincente agli occhi del mondo. Anche se, in questo caso, il mondo si riassume in una piscina sperduta e nel suo sparuto gruppetto di frequentatori.
Stavolta, però, una vittoria aggiungerebbe agli altri un significato in più: “Vedi, ragazzo, questa è la mia famiglia: sono io il capobranco, il maschio alfa!" È una lezioncina che, per dispiegare il suo massimo effetto, deve essermi impartita davanti a Livia, sminuendomi ai suoi occhi, e a Clara, che mi ha preso a benvolere.   
«Pronto?» mi chiede quando lo raggiungo a bordo piscina.
«Pronto!»
«Piero, dai tu il via».
L’istruttore di nuoto si porta alla bocca un fischietto, nella destra un cronometro. Dietro di noi si è radunata una piccola folla.

Re: [Lab 9] Clara (cap. n. 3 di 5)

2
Pulsar ha scritto: Clara è tutto un sorriso, adesso. «
tutta
Pulsar ha scritto: al grido “signorina Sarti”.
al grido di "Signorina Sarti!".
Pulsar ha scritto: La destinataria della mia domanda è Livia virgola ancora avvolta nel suo accappatoio bianco a bordo piscina. In piedi, non smette
Pulsar ha scritto: l Il laboratorio mi da pensieri, ultimamente…
refusi da fretta
Pulsar ha scritto: «Oh-oh» fa Clara divertita due punti  «Arriva a bomba. Via di qui!»
Un capitolo "interlocutorio" questo, @Pulsar , che non fa che aumentare l'interesse del lettore.  :libro:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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