Atrax robustus Pt.4

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[Slab6] Non uccidere. - Costruttori di Mondi



Atrax robustus Pt.4


Era doloroso, addirittura straziante ciò che aveva scoperto.
Sua moglie: non poteva che essere lei ad aver alterato il suo digestivo alle erbe con quel barbiturico.
Una scoperta allucinante, che gli faceva franare il mondo addosso.
Ginevra, la sua Ginevra, la donna che aveva amato e che amava più al mondo, la sua fedele compagna di vita, lo drogava per farlo dormire nelle serate in cui era presente il loro amico.
Che, poi, Luigi era anzitutto un amico di vecchia data di lei, e aveva iniziato a frequentare la loro casa in forza di questo, e del fatto che fosse persona affidabile e innocua proprio per la sua omosessualità.
Non che lui avesse qualche remora verso i gay, assolutamente no, ma il fatto che un uomo giovane e affascinante fosse tale, era una ragione in più per essere accolto in casa loro.
In ogni caso conosceva bene i gusti di sua moglie in fatto di uomini: e il giovane avvocato non rientrava affatto nei suoi canoni.


Quindi, non gli era chiaro se anche lui avesse un ruolo nella cosa, se ne fosse a conoscenza o meno.
Era comunque evidente che lei non servisse al loro ospite il liquore manipolato, ma per quale motivo faceva questo?
Qualsiasi ipotesi induceva ai sospetti più malevoli.
La prima cosa da fare era di rimettere al loro posto le bottigliette che aveva prelevato, in maniera da non destare sospetti sulla scoperta fatta.
Era certo che sua moglie non avesse aperto la credenza dove le tenevano, poiché non ce n'era stata occasione dopo l'ultima sera in cui aveva bevuto il digestivo.
Uscì in anticipo dall'ufficio e si recò a casa prima che lei rientrasse.
La cosa più difficile fu di fingere con indifferenza che nulla fosse successo.
Mostrarsi cordiale con lei a cena gli richiese uno sforzo disumano: la tentazione di sbatterla contro un muro e chiederle, di brutto, perché cazzo stesse compiendo questa nefandezza, era fortissima.
Si contenne, mentre studiava in quale maniera prendere delle contromisure e fargliela pagare.

L'amico Luigi si rifece sentire al telefono, pare che il suo periodo nero col lavoro fosse, finalmente, terminato: era nuovamente disponibile per organizzare una delle loro piacevoli cenette con annessa musica e partita a scacchi.
Tutto procedette con la massima normalità, la rimpatriata del loro ospite fu salutata da un'atmosfera di cordialità conviviale, la cena come di consueto fu ricca e gustosa: si aprì con un classico Mojito come aperitivo, seguito da un antipasto di gamberi con salsa avocado e lime, un primo di inguine con gamberetti, zucchine e zafferano, per secondo un filetto alla Wellington, chiudendo con un tortino di cioccolato con cuore fondente, per dessert.
Si alzarono da tavola sazi come oche all'ingrasso per il “foie gras”, la condizione ideale per degustare un caffè e il consueto amaro d'erbe.

Ginevra approntò per la serata a base di Chopin e amari da degustare, lui e il brillante avvocato si accomodarono sulle confortevoli poltrone Frau, con gli scacchi in attesa di una nuova partita, sul tavolino che le divideva.
Per la consueta cortesia verso l'ospite, lui concesse l'apertura con i pezzi bianchi al suo avversario.
Luigi da esperto giocatore quale era, iniziò il gioco con una “Difesa Slava”: un'apertura molto solida che difendeva il pedone in modo sicuro.
Anche lui fece la sua mossa e mentre le prime note del piano si diffondevano con un arpeggio suadente all'interno della stanza, entrambi iniziarono a sorseggiare il loro digestivo.
Era sorprendente come Ginevra e Luigi non tradissero la minima emozione: nulla trapelava dai loro volti, non il minimo segno di nervosismo che tradisse un'ansia interiore; apparivano assolutamente naturali nei loro atteggiamenti. Due attori consumati, freddi come dei rettili.


Continuarono a giocare per una buona mezz'ora, sua moglie proseguiva col solito repertorio, il suo bicchiere era vuoto da una decina di minuti.

Aveva in mente di simulare la venuta del sonno, per comprendere cosa accadesse nel suo letargo, ma aveva deciso di prolungare lo stato di veglia altre il solito tempo nel quale tendeva ad addormentarsi.
Voleva sparigliare il gioco: soprattutto vedere quando sua moglie e forse anche il loro ospite, avrebbero rilevato l'anomalia, dubitando che il sonnifero facesse il suo effetto,
Allora quelle maschere di indifferenza sarebbero probabilmente cadute, lasciando il posto alla perplessità, al dubbio, all'incertezza.
Così fece: continuò a giocare fingendo un rallentamento nel fare le mosse, sbadigliando sovente, come chi sia preso dal torpore, dopo una cena abbondante.
Trascorse un'ora, la partita era a metà e lui era ancora sveglio.
Ginevra aveva smesso di suonare, stava con un libro in mano sulla terza poltrona posta in fronte a quelle dei due uomini.
Lui li osservava entrambi di sottecchi, lanciava sguardi fugaci, alzando a tratti gli occhi dall'attenzione al gioco.



La stanza era piombata in un silenzio di sospensione, come avviene tra il cielo gravido di nuvole e lo scrosciare del temporale, rotto solo del fruscio dei pezzi mossi sulla scacchiera.
A lui tornò in mente la scena lugubre della partita a scacchi, tra il cavaliere e la morte, ne “Il settimo sigillo” di Bergman: sorrise pensando a Luigi nelle vesti del cavaliere.
Le lancette dell'orologio parevano aver rallentato il loro moto puntuale, lui notò con soddisfazione che sua moglie dava qualche segno d'impazienza, aveva guardato l'ora sul suo elegante Cartier “reverso”, in oro bianco e quadrante con numeri romani, per ben tre volte negli ultimi dieci minuti.
- Che c'è tesoro. Sei nervosa? Il libro t'annoia. - Chiese lui serafico.
- Ma, figurati, sto benissimo. - Replico lei modulando il tono della voce.
- Sono ancora appesantito, ho esagerato con quei piatti squisiti che ci hai servito a cena. Forse non ci starebbe male un altro goccio del mio digestivo. Chiese lui, con un sorriso benevolo.
- Te lo prendo subito amore. Luigi vuoi fare un bis anche tu.
- No grazie Ginevra, sono perfetto così. - Rispose con solerzia l'avvocato.


Aveva sostituito il liquido della bottiglietta alterata, avrebbe potuto bere interi litri del suo preparato.
Degustò con piacere il suo secondo bicchiere del digestivo, non gli era mai sembrato tanto buono e salutare.
Ora poteva inscenare la seconda parte della sua commedia: attese una decina di minuti, poi riprese a produrre una sequenza di sbadigli: strinse le palpebre come fossero divenute pesanti sacchi di piombo, assunse l'aria di un bradipo che non dormiva da una settimana.
Ma quella che ritenne un'interpretazione da Oscar, fu la recita dell'addormentarsi mentre sollevava un pezzo mangiato dalla scacchiera: rimase con l'alfiere sospeso a mezz'aria, dopodiché si accasciò sulla poltrona, lasciando rotolare il pezzo sul lucido parquet in rovere rosso.
Iniziò un russare sommesso e continuo, nessuno al vederlo avrebbe detto che non fosse in un profondo stato catalettico.
A occhi chiusi allertò come antenne paraboliche le orecchie, la stanza all'intorno sembrava essersi svuotata, eppure era certo che loro due fossero ancora ai loro posti.


Trascorse un tempo che valutò di una decina o quindicina di minuti, poi udì un leggero rumore provenire dalla poltrona di sua moglie, probabile che si stesse sporgendo verso di lui per accertarsi del sonno, anche dalla poltrona di Luigi si levò lo scricchiolio della pelle.
Poi, entrambi si levarono dai loro posti, il rumore contenuto delle calzature che toccavano il pavimento lo lasciò intuire, qualche passo e percepì la presenza di sua moglie calarsi su di lui.
Gli toccò un braccio: - Lorenzo, dormi tesoro?
Lui proseguì a russare senza smuovere un capello.
Per maggior sicurezza lei gli inflisse un pizzicotto su un polso: anche a quello stimolo doloroso lui non diede alcune reazione.


- Il coglione dorme di fisso. – Disse lei rivolgendosi all'altro.

(Continua)

Re: Atrax robustus Pt.4

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@Nightafter  -  Eccomi  :)

Ho letto il terzo capitolo, in cui fa la sua comparsa l'Atrax robustus e le sue malefatte, in concomitanza con la scoperta del pericoloso medicinale Secobarbital, che Lorenzo (finalmente) capisce (e ottiene la prova) che la moglie gli propina da tempo.
Sono rimasta con la perplessità del mancato collegamento tra l'Atrax e il Secobarbital, me la spieghi qui? Grazie  :sss:

Venendo a questo quarto capitolo, ecco le mie note:
Nightafter ha scritto: Era doloroso, addirittura straziante virgola ciò che aveva scoperto.
per chiudere l'inciso
Nightafter ha scritto: L'amico Luigi si rifece sentire al telefono, pare pareva che il suo periodo nero col lavoro fosse, finalmente, terminato
Nightafter ha scritto: Tutto procedette con la massima normalità, (qui è meglio un punto e virgola) la rimpatriata del loro ospite fu salutata da un'atmosfera di cordialità conviviale, la cena come di consueto fu ricca e gustosa: si aprì con un classico Mojito come aperitivo, seguito da un antipasto di gamberi con salsa avocado e lime, un primo di inguine con gamberetti, zucchine e zafferano, per secondo un filetto alla Wellington, chiudendo con un tortino di cioccolato con cuore fondente, per dessert.
Quando la frase è lunga, meglio spezzarla prima di un elenco con un punto e virgola, che dà una pausa più lunga della virgola.
Nightafter ha scritto: Si alzarono da tavola sazi come oche all'ingrasso per il “foie gras”, la condizione ideale per degustare un caffè e il consueto amaro d'erbe.
Dopo il "foie gras" meglio i due punti.
Nightafter ha scritto: Ginevra approntò per la serata a base di Chopin e amari da degustare, lui e il brillante avvocato si accomodarono sulle confor
Anche qui, dopo "degustare" meglio il punto e virgola
Nightafter ha scritto: Luigi virgola da esperto giocatore quale era, iniziò il gioco con una “Difesa
per aprire l'inciso
Nightafter ha scritto: Due attori consumati, freddi come dei rettili.
Questa frase è da Wow! Bravo!
Nightafter ha scritto: Continuarono a giocare per una buona mezz'ora, sua moglie proseguiva col solito repertorio, il suo bicchiere era vuoto da una decina di minuti.
Punto e virgola dopo "mezz'ora" - idem come sopra spiegato
Nightafter ha scritto: Aveva in mente di simulare la venuta del sonno, per comprendere cosa accadesse nel suo letargo, ma aveva deciso di prolungare lo stato di veglia altre il solito tempo nel quale tendeva ad addormentarsi.
Superfluo
Nightafter ha scritto: Voleva sparigliare il gioco: soprattutto vedere quando sua moglie virgola e forse anche il loro ospite, avrebbero rilevato l'anomalia
per iniziare l'inciso
Nightafter ha scritto: La stanza era piombata in un silenzio di sospensione, come avviene tra il cielo gravido di nuvole e lo scrosciare del temporale, rotto solo del fruscio dei pezzi mossi sulla scacchiera.
A lui tornò in mente la scena lugubre della partita a scacchi, tra il cavaliere e la morte, ne “Il settimo sigillo” di Bergman: sorrise pensando a Luigi nelle vesti del cavaliere.
Wow di nuovo! Bravo!
Nightafter ha scritto: - Ma, figurati, sto benissimo. - Replico replicò lei modulando il tono della voce.
minuscola dopo il trattino di chiusura discorso diretto.
Nightafter ha scritto: - Sono ancora appesantito, ho esagerato con quei piatti squisiti che ci hai servito a cena. Forse non ci starebbe male un altro goccio del mio digestivo. Chiese lui, con un sorriso benevolo.
Qui manca anche il trattino di chiusura della frase diretta e Chiese non va con la maiuscola.
Nightafter ha scritto: - Te lo prendo subito amore. Luigi virgola vuoi fare un bis anche tu. punto interrogativo
Nightafter ha scritto: - No grazie Ginevra, sono perfetto a posto così. - Rispose rispose con solerzia l'avvocato.
Nightafter ha scritto: - Il coglione dorme di fisso. – Disse disse lei rivolgendosi all'altro.
Wow!  (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Atrax robustus Pt.4

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Ciao mia dilettissima @Poeta Zaza 

Anzitutto il consueto ringraziamento per aver messo ordine nella mia eccentrica punteggiatura, come sempre il Creatore te ne renderà merito, dandoti una cattedra in Paradiso per la correzione dei peccatori incorreggibili come il sottoscritto.
Grazie anche per seguire le strampalate vicende del mio cornificato protagonista, questa costanza ti fa grande onore, ma non sono certo che valga come indulgenza per la remissione dei tuoi eventuali, rari, peccati.

Temo però che per vedere la comparsa dell'Atrax robustus, ci sarà da attendere ancora qualche puntata. 
Noi scrittori lenti, quando scriviamo dei "gialli", siamo ancora più lenti nel giungere al "climax" della storia.  :P (y)

Un grandissimo abbraccio. <3

Re: Atrax robustus Pt.4

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Nightafter ha scritto: come sempre il Creatore te ne renderà merito, dandoti una cattedra in Paradiso per la correzione dei peccatori incorreggibili come il sottoscritto.
:D  Più facile che ci incontreremo, a parti invertite, in Purgatorio, dove tu mi correggerai la punteggiatura delle biografie della vita dei Santi che saremo tenuti a redigere insieme.  ;)

Se no, che Purgatorio sarebbe? @Nightafter   :asd:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Atrax robustus Pt.4

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Poeta Zaza ha scritto: :D  Più facile che ci incontreremo, a parti invertite, in Purgatorio, dove tu mi correggerai la punteggiatura delle biografie della vita dei Santi che saremo tenuti a redigere insieme.  ;)

Se no, che Purgatorio sarebbe? @Nightafter   :asd:
Ma mi dicono che il Purgatorio sia stato eliminato.
Quindi ci sono ottime probabilità che tu finisca in Paradiso e io che sono un'anima nera nel fuoco eterno.
Spero mi consentano almeno di portarmi un ventilatore.  :D
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