[N2022R] Fuori contest - Atrax robustus Pt.2

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C18 - Costruttori di Mondi


Atrax robustus - Pt.2


Ogni volta che si verificava quel fastidioso frangente, sua moglie pur non muovendogli un esplicito rimprovero, mostrava il disappunto che la cosa le procurava assumendo un'aria seccata per tutto il giorno seguente.
Questo fatto gli procurava disagio, per giunta, quel sonno aggressivo non dava ristoro, infatti, il mattino successivo, regolarmente, sentiva: la testa pesante, una stanchezza diffusa, la bocca asciutta e gli occhi bruciavano come avesse passato insonne la notte.
Ne parlò col proprio medico curante, il quale si mostrò dubbioso che una narcolessia di tale genere potesse collegarsi all'età.
Pertanto, verificato che non facesse uso di farmaci sedativi, barbiturici e quant'altro, gli consigliò della moderata attività fisica, di non eccedere con l'alimentazione serale e limitare il consumo d'alcolici.
Considerato che di suo era sempre stato di pasto moderato, che non avesse mai assunto sostanze per rilassarsi o dormire, che l'unica bevanda alcolica, per altro, bevuto solo in occasione dei dopocena col loro amico, si limitava al proprio elisir alle erbe, amaro come un Fernet.
La sola indicazione percepibile era quella di una mezz'ora di cyclette tutte le mattine, che l'avrebbero aiutato a smaltire la pancetta,
Certo non era intenzionato a farsi di coca o di anfetamine per scongiurare il sonno: del resto, consumava almeno otto caffè al giorno e questo non bastava a tenerlo sveglio.
Non aveva idea del come risolvere questo annoso problema.

Rifletteva, inoltre, sul fatto che quei sonni avvenivano, curiosamente, solo nei dopocena in compagnia del loro amico, mentre non si era mai appisolato nei restanti dopocena in compagnia di sua moglie.
Nel considerare queste cose, gli sorse un'idea che ritenne assurda già nel momento in cui gli si affacciò alla mente: ovvero, che vi fosse un “qualcosa” a indurlo a dormire, e che la cosa fosse presente nelle vivande consumate.
Fece mente locale sui cibi solitamente presenti in tavola: lui e sua moglie cucinavano insieme e non avevano un menù vastissimo.
Di certo non usavano mai prodotti preconfezionati o precotti, cose di rosticceria o gastronomia, tutto era preparato da loro sul momento.
Il cucinato veniva portato in tavola e servito a ciascuno da vassoi o zuppiere comuni, quindi se, per assurdo, ci fosse stato qualcosa che causava il sonno nei cibi, avrebbero dovuto addormentarsi in tre.
Dunque, se qualcuno metteva qualcosa che causasse sonno improvviso nei cibi della cena, non potevano essere che loro due.
E dato che a farlo non fosse certo lui, l'indiziata restava, sempre per assurdo, unicamente sua moglie.
Ma per quale ragione? E perché aveva effetti solo su lui?
La cosa non reggeva per una semplice ragione: tutti mangiavano gli stessi cibi, serviti dai piatti di portata nello stesso momento.
Non c'era possibilità di differenziare il cibo di ognuno.

La seconda assurda ipotesi, era che a drogare il cibo fosse il loro amico.
Analizzò quella remota eventualità per pura pignoleria: solo perché non voleva trascurare alcun elemento.
C'era subito da chiedersi per quale motivo, il buon Luigi, dopo anni di piacevole frequentazione, avrebbe dovuto, improvvisamente, decidere d'addormentarlo con qualche stratagemma: mentre stavano seduti in poltrona a sorseggiare il suo amaro d'erbe, fumare due pregiati Davidoff Nicaragua Toro, e a godersi l'ascolto di Chopin?
O mentre giocavano una delle loro consuete partite a scacchi?
Che senso aveva la cosa: forse invidia, perché qualche volta era lui a dargli lo “scacco matto”?
L'idea era palesemente risibile: le vittorie sulla scacchiera erano regolarmente alterne, dato che giocavano entrambi allo stesso livello, praticamente stavano in un continuo pareggio.
Che gli potesse mettere qualcosa nel piatto o nel bicchiere durante la cena, era tecnicamente impossibile: sedevano a un tavolo rotondo, le mani di tutti restavano sempre in vista; neppure fosse stato un prestigiatore, avrebbe potuto fare qualcosa del genere nascostamente.
Le sue ipotesi erano inconsistenti sotto ogni aspetto.
Eppure qualcosa, responsabile di quel sonno insolito, doveva pur esserci.
Escluse anche d'essere stato infettato da una mosca tse-tse, perché non vivevano in Africa, inoltre, sarebbe stata una singolare “malattia del sonno”, dato che si presentava solo in quei precisi dopocena.
Con quelle ridicole congetture non si andava da nessuna parte: decise di archiviare, quelle fantasiose elucubrazioni, in attesa di qualche tesi più attendibile.

Il tempo scorreva e l'unico fatto rilevante nel loro ménage routinario, fu che l'amico Luigi mancò per un mese alle loro cene settimanali.
Un carico di lavoro molto gravoso lo teneva lontano: si era scusato, ma poiché sovente si fermava in ufficio fino a notte fonda, al momento non poteva onorare la loro tavola.
Promise di tornare a trovarli non appena possibile.
La cosa era spiacevole, le cene di lui e sua moglie proseguirono in solitudine, ma grazie al cielo, senza più colpi di sonno per lui nei loro dopocena.
Le sue palpebre non calarono neppure davanti a qualche impegnativo trattato di “Biologia applicata e biotecnica agraria”, o un soporifero programma d'attualità politica seguito in TV.
Alla terza settimana, trascorsa senza l'insolito sonno serale, si sentì praticamente guarito.
Con una cauta esultanza per la scomparsa del problema, valutò che anche l'innocente abitudine di consumare un goccio suo digestivo d'erbe, mancando la solita occasione settimanale, era stata trascurata.
Del resto sua moglie non si univa mai a lui, detestava quel genere di liquore e si era sempre rifiutata d'assaggiarne anche un solo goccio.
Il solo rapporto che Ginevra aveva con quel suo prezioso preparato, era di mescerlo in due bicchierini e porgerlo nello studio, dove loro si rilassavano in poltrona, in attesa dei suoi virtuosismi pianistici.
Il suo distillato lo confezionava in bottigliette di vetro da 20 cl: ne teneva sempre una ventina nell'armadietto delle bevande alcoliche della loro cucina; quando ne restavano solo cinque piene, provvedeva a ripristinare il contenuto delle quindici vuote, con una nuova produzione del preparato.
Uno di quei dopocena di solitudine di coppia che annegava nel tedio, per darsi una botta di vita, decise di concedersi un bicchierino del suo preparato.
Poiché sua moglie, in salotto, era intenta a leggere un corposo romanzo di spionaggio, senza darle incomodo si apprestò alla cucina per versarsi una piccola dose del suo digestivo.

Quando aprì l'armadietto con le preziose bottigliette, verificò che dato il numero delle confezioni integre restanti, non fosse già ora di riassortimento.
Ne restavano nove da iniziare e una consumata a metà.
L'occhio, poi, gli corse al ripiano inferiore del mobile, dove sua moglie conservava le bottigliette vuote.
Fu lì che notò una piccola stranezza: tra le dieci bottigliette, ve ne era una con ancora del liquido all'interno.
Poca cosa, giusto il quantitativo di una o due porzioni.
Il fatto era irrilevante, ma lo sorprese ché, Ginevra, per sua natura sempre precisa e attenta, avesse aperto una nuova confezione prima di terminare il contenuto di quella vecchia.
Gli venne da sorridere, in fondo era comprensibile: anche la donna più razionale e meticolosa, finiva col trattare con distrazione le cose che non rientravano nel suo diretto interesse.
Da quella si versò il liquore, lasciando la rimanenza nella bottiglia.

Col suo digestivo in mano si accomodò in poltrona accanto alla sua metà, e mentre degustava, a piccoli sorsi distanziati, la bevanda, prese a sfogliare un quindicinale di attualità scientifica a cui era abbonato.
Un articolo della rivista, per l'argomento trattato, catturò la sua attenzione, il titolo annunciava:

“L’Australia teme l’invasione del ragno Atrax Robustus. È il più letale al mondo”


(Continua)

Re: [N2022R] Fuori contest - Atrax robustus Pt.2

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@Nightafter  :aka:

Sei incredibile, amico mio: se nel primo capitolo era poco credibile che Lorenzo Maria fosse così di coccio da non insospettirsi lontanamente del fatto che qualcuno a lui molto vicino lo mettesse k.o. per il tempo di fare i loro comodi, qui hai raggiunto vertici di bravura.
Per tutto il secondo capitolo, Lorenzo rifiuta a se stesso di collegare i fili, nega e rinega l'evidenza. Il lettore non riesce a sbottare perché tu, con calma, gli fai assimilare con maestria che sì, esiste anche il tipo "Lorenzo Maria", puro di pensieri e sentimenti, e che non può, per com'è, pensare male degli altri.
La moglie e l'amico? Di sicuro lo amano e lo rispettano, questo fai capire all'incredulo lettore.  :libro:   :o

Ora, mi hai solo aumentato la curiosità di scoprire come andrà il prossimo capitolo, del quale ci introduci qui, all'epilogo, la notizia dell'invasione di un ragno letale che dà il nome al tuo racconto... Le cose si complicano. Bravo @Nightafter   :)

Anche se ho notato un netto miglioramento nella punteggiatura e sintassi dei tuoi brani, so che non saresti contento senza le mie pulci.  :P

E allora parto:
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amsua moglie virgola pur non muovendogli un esplicito rimprovero, 
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amQuesto fatto gli procurava disagio,punto e virgola  per giunta, quel sonno aggressivo non dava ristoro,punto Infatti infatti, il mattino successivo, regolarmente, sentiva: la testa pesante, una stanchezza diffusa, la bocca asciutta e gli occhi bruciavano come avesse passato insonne la notte.
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amNe parlò col proprio medico curante, il quale si mostrò dubbioso che una narcolessia di tale genere potesse collegarsi all'età.
Sembra proprio limitarsi al minimo sindacale. Vedi sotto.
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amPertanto, verificato che non facesse uso di farmaci sedativi, barbiturici e quant'altro, gli consigliò della moderata attività fisica, di non eccedere con l'alimentazione serale e limitare il consumo d'alcolici.
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amConsiderato che di suo era sempre stato di pasto moderato, che non aveva avesse mai assunto sostanze per rilassarsi o dormire, che l'unica bevanda alcolica, per altro, bevuto solo in occasione dei dopocena col loro amico, si limitava al proprio elisir alle erbe, amaro come un Fernet...
Hai lasciato la frase pendente. Considerato questo e quello, cosa conclude Lorenzo Maria?
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amuna mezz'ora di cyclette tutte le mattine, che l'avrebbero l'avrebbe aiutato a smaltire la pancetta,
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amNon aveva idea del come risolvere questo annoso problema cronico.
Non credo possibile che duri da un anno, vero?
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amRifletteva, inoltre, sul fatto che quei sonni avvenivano, curiosamente, solo nei dopocena in compagnia del loro amico, mentre non si era mai appisolato nei restanti dopocena in compagnia di sua moglie.
Nel considerare queste cose, gli sorse un'idea che ritenne assurda già nel momento in cui gli si affacciò alla mente: ovvero, che vi fosse un “qualcosa” a indurlo a dormire, e che la cosa fosse presente nelle vivande consumate.
Tanto di cappello per avere allungato queste informazioni sin quasi al limite.  :si:
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amDi certo non usavano mai prodotti preconfezionati o precotti, cose di rosticceria o gastronomia, due punti tutto era preparato da loro sul momento.
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amE dato che a farlo non era fosse certo lui, l'indiziata
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amLa seconda assurda ipotesi, era che a drogare il cibo fosse il loro amico.
quella virgola separa il soggetto dal verbo: è da togliere.
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amIl tempo scorreva e l'unico fatto rilevante nel loro ménage routinario, fu che l'amico Luigi mancò per un mese alle loro cene settimanali.
Anche quella sopra, prima di "fu", è una virgola da togliere.
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amAlla terza settimana, trascorsa senza l'insolito sonno serale, si sentì praticamente guarito.
Ma va? 
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amDel resto virgola sua moglie non si univa mai a lui, detestava quel genere di liquore e si era sempre rifiutata d'assaggiarne anche un solo goccio.
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amIl solo rapporto che Ginevra aveva con quel suo prezioso preparato, era di mescerlo in
togliere la virgola
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amverificò che virgola dato il numero delle confezioni 
per aprire l'inciso
Nightafter ha scritto: mer gen 04, 2023 12:17 amIl fatto era irrilevante, ma lo sorprese ché, Ginevra, per sua natura sempre precisa e attenta, avesse
togli l'accento a "ché" e la virgola che lo segue
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [N2022R] Fuori contest - Atrax robustus Pt.2

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Mia adorabile e adorata @Poeta Zaza 

Io le tue pulci le adoro letteralmente, sappilo.
A ogni mio scritto le attendo come un deserto agogna l'acqua, come un infante attende la mammella materna all'ora della pappa.
Come l'inguaribile scribacchino, digiuno di grammatica, attende la salvifica correzione del proprio, modesto, temino, per mano della sua amata maestra.
E come sempre non posso che ringraziarti per la magnanima attenzione con cui ti prendi cura del mio caso disperato.
Grazie ancora amica mia per l'instancabile energia che impieghi nell'illuminare la mia tenebra linguistica.

Sì, hai ragione, il Lorenzo Maria, è un emerito pennellone, un inguaribile sempliciotto.
E come tutti i "cornuti" è l'ultimo a capire ciò che tutti hanno capito da tempo.
Mi è piaciuto disegnare questo professore, tutto concentrato nel suo mondo, che ha creduto, poiché è anche un filino egocentrico e presuntuoso, di aver disegnato e delimitato secondo un suo disegno, con la convinzione di confezionare per sé e intorno a sé, un abito esistenziale su misura.
Se vogliamo c'è in lui qualche analogia caratteriale col famoso "Furio" del fortunato film di Verdone: "Mi ami? Anch'io ti amo. Lo vedi che è reciproco?"

Ultimamente sono stato, tra contest e altro, molto preso dal portare a termine il mio "Bambolina" (giunto ormai a conclusione) un racconto a cui tenevo molto e che da tempo meditavo di scrivere.
Poiché dopo le memorie adolescenziali, ora mi sto avventurando nei ricordi dell'età adulta, nei quali come per il precedente periodo d'esistenza, non sono scevri di occasioni sentimentali e di conseguenti, plateali "due di picche".

Terminato il periodo "adulto", penso che affronterò le dolenze della senilità.
Se non le tiro prima, ovviamente.

Un grande bacio carissima  <3

 
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