[N2022R] Fuori contest - Atrax robustus Pt.1

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[N2022R] Le streghe del Massachusetts - Costruttori di Mondi

Delitto/Amicizia/Tradimento/Amore


Atrax robustus Pt.1

Aveva cinquantacinque anni, lei venti di meno, si erano conosciuti dieci anni prima nell'Ateneo cittadino.
Lui era un professore associato nella facoltà di Agraria, lei aveva un dottorato di ricerca e contava di approdare allo stesso ruolo, ma nella facoltà d'Entomologia.
Lui amava le piante e la vegetazione, lei gli insetti e in particolare i ragni. Trovando spazi d'affinità tra le due discipline, non ebbero difficoltà a entrare in confidenza durante i pasti consumati insieme, alla mensa dell'università.
L'amicizia divenne un rapporto sentimentale, tramutato in matrimonio al termine di due anni di convivenza.
Ora lui da otto anni aveva ottenuto una cattedra, ed era il professor Lorenzo Maria De Angelis, ordinario in Scienze forestali e ambientali.
Mentre lei era la dott.ssa Ginevra Mancini in De Angelis, docente associata alla facoltà d'Entomologia generale.
Del perché lui se ne fosse innamorato, si possono elencare numerose ragioni: certo era molto bella, colta e intelligente, ma forse quella principale stava nel fatto che avesse la metà dei suoi anni, mentre lui traguardava l'età matura per un uomo.


A quel tempo, averla al fianco lo faceva sentire come un ventenne: lei ignorava le sue prime stempiature, il sale e pepe nei capelli bruni e la loro differenza anagrafica, lo ammirava per le sue doti umane e qualità professionali.
Solleticava il suo ego avere una donna così giovane e così avvenente, che generava l'ammirata invidia degli uomini e l'accesa rivalità nelle donne.
Era stato il momento d'oro della sua esistenza: allora, guardandosi allo specchio, si vedeva ancora attraente, con un fisico prestante e capace di catturare gli sguardi dell'altro sesso.
I dieci anni in più, adesso, facevano sentire la differenza: con i cappelli stopposi e ingrigiti, che acconciava con ampio un riporto a coprire l'estesa calvizie, la prominenza molle del ventre, i pettorali ora cascanti.
Mentre lei era all'apice della sua femminilità: manteneva una figura da giovinetta, che irradiava una luce sensuale, nelle movenze elastiche e seducenti del corpo tonico.
Ora gli sguardi degli altri maschi, non carezzavano più la sua vanità, ma lo urtavano, accendendogli una sottile gelosia, come non aveva mai provato prima.
In quegli sguardi leggeva riprovazione, come l'accusa d'un diritto usurpato, data la sua età e il suo aspetto, di possedere una donna così desiderabile.
In cuor suo sentiva d'essere inadeguato allo stare al fianco di sua moglie.
A guardarli insieme, per strada, parevano padre e figlia.


Da molto, per evitare il malessere che gli procuravano le loro uscite pubbliche, aveva rinunciato alla loro vita sociale: le cene collettive con amici e colleghi, gli spettacoli teatrali e le serate danzanti.
Lui giustificava questa privazione come bisogno di maggior intimità tra loro, mentre, da lei era vissuta come una forzata clausura, assecondata per amor di pace.
Non avevano avuto figli, non ne avevano sentito il bisogno, avevano le loro passioni professionali: piante e i ragni che colmavano le vocazioni genitoriali, e tanto gli bastava.
Solo talvolta, lui avrebbe preferito che lei curasse con identica premura un loro marmocchio, come faceva con quelle ripugnanti bestie a otto zampe.
Non era lodevole, data la sua professione: un uomo di scienza dovrebbe guardare con uguale interesse sia al regno vegetale che a quello animale, ma lui non sopportava gli artropodi.
Di fatto, il suo amore per la fauna che popolava la terra, era pari a quello per la flora, fatto salvo che per gli appartenenti alla classe degli “aracnidi”.
Era evidente che soffrisse di una forma, mai diagnosticata, di fobia, ma quelle piccole bestiole, dall'aspetto mostruoso, gli procuravano una vivace repulsione.
Erano, per altro, una specie vastissima: che contava ben 49.720 varianti, che in sostanza, infestavano l'intero pianeta.
Si intanavano, subdolamente, nei posti più insospettabili, tessendo le loro tele vischiose ovunque gli capitasse, per catturare e cibarsi di prede vive.
Vero che i ragni erano solitamente di ridotte dimensioni, ma ne esistevano di esemplari grossi quanto una mano, se non di più: dotati di veleno e di un'inquietante peluria che ne rivestiva il cefalotorace e le zampe, rendendoli oltre che pericolosi, anche repellenti alla vista.
Esemplari come quelli, di cui lei, aveva riempito una stanza della loro abitazione; ne possedeva oltre una ventina, ognuno dotato della sua teca trasparente: terrari per quei piccoli mostri, in cui aveva creato degli habitat specifici.
Perché i ragni sono di due tipi: arboricoli e terrestri, per i primi sono più adatti i terrari a sviluppo verticale e per i secondi quelli di tipo orizzontale, entrambi necessitano di un allestimento ambientale che ne assecondi le naturali abitudini.


Di questa sua insofferenza per i ragni, le ne rideva.
Ovviamente non era in grado di comprendere quella sua fobia; non di rado, estraeva dalla teca uno di quegli orridi esseri e se lo faceva camminare sul palmo della mano.
- Vedi quanto sono innocui e carini? - diceva – Non capisco come fai a non amarli.
Vedere quelle migali, dotate di otto occhietti e minacciosi cheliceri pronti a inoculare veleno nelle prede, a lui causava un brivido gelido lungo la colonna vertebrale; in quei momenti arrivava a odiarla.
Il loro monastico ménage, tutto casa e ufficio, aveva un'unica eccezione: un vecchio amico del liceo di lei, tale Luigi Arcati, col quale sua moglie non si era mai persa di vista.
Luigi era una presenza costante nella loro casa: coetaneo di lei, avvocato civilista di successo, di bella presenza, elegante e arguto, persona di piacevole compagnia.
Era un ottimo giocatore di scacchi, con lui si dedicavano a interminabili partite: una volta alla settimana si fermava a cena da loro, come appuntamento fisso.
Era l'unica presenza maschile che lui accettava nella loro vita, poiché oltre a tutti gli indiscutibili pregi di cui era dotato, Luigi ne aveva uno particolarmente prezioso: era dichiaratamente omosessuale.
Gay ma senza ostentazione o atteggiamenti in grado di creare alcun genere d'imbarazzo: verso di lui non aveva mai mostrato alcun interesse, era evidente che come tipo d'uomo non rientrasse nei gusti estetici del giovane avvocato, cosa di cui non poteva che sentirsi felice.


Era l'amico di famiglia ideale: colto, discreto, arguto e divertente, ma soprattutto per nulla interessato a sua moglie.
La loro amicizia e la frequentazione si erano cementate negli anni, divenendo decisamente più assidua, da quando lui aveva deciso di limitare la loro vita sociale.
Nelle loro cene settimanali si era istituito un rito assai gradito: nel dopocena, Ginevra li intratteneva nel salotto–libreria della casa, esibendosi al piano col repertorio di “notturni” di Chopin.
Esecuzioni in cui era molto brava, benché suonasse per puro diletto.
Lui e il loro amico, rilassati in poltrona, fumavano un sigaro di pregio, degustando un digestivo d'erbe, a lieve gradazione alcolica, che lui amava preparare personalmente e che, a detta di chi lo aveva assaggiato, era straordinario.
Purtroppo questo piacevole rituale da tempo subiva una conclusione che lo poneva in forte imbarazzo.
Ormai da mesi, gli accadeva di assopirsi nel corso dell'ascolto dei “Notturni”, o durante una delle loro partite a scacchi: infatti, scivolava in un sonno profondo che lo ghermiva.
Non c'era verso: più tentava di resistere all'abbiocco, più velocemente precipitava in questo limbo di tenebre.

Reputava fosse un problema legato alla senilità che avanzava, e la cosa era motivo di disagio e vergogna.
Normalmente veniva destato da quel torpore catatonico solo a fine serata: quando sua moglie lo scuoteva con vigore, almeno per salutare il loro amico che si congedava.
Lorenzo Maria si svegliava di soprassalto, profondamente disorientato, si scusava con l'amico e con la moglie, poi, si precipitava a letto, dove riprendeva a russare come un plantigrado in letargo invernale.

(Continua)

Re: [N2022R] Fuori contest - Atrax robustus Pt.1

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Nightafter ha scritto: Ora lui virgola da otto anni virgola aveva ottenuto una cattedra, ed era diventato il professor Lorenzo Maria De Angelis, ordinario in Scienze forestali e ambientali.
Mentre lei era la dott.ssa Ginevra Mancini in De Angelis, docente associata alla facoltà d'Entomologia generale.
Attenzione! Non è corretto cominciare una frase con la congiunzione "mentre", che ti suggerisco aggiungere, dopo una virgola, alla frase precedente.
Nightafter ha scritto: I dieci anni in più, adesso, facevano sentire la differenza:
Erano venti!
Nightafter ha scritto: Mentre lei era all'apice della sua femminilità: 
Di nuovo, inizi la frase con la congiunzione "mentre" che ti consiglio, invece, di aggiungere alla fine frase precedente.
Nightafter ha scritto: Ora virgola gli sguardi degli altri maschi, (togli questa virgola) non carezzavano più la sua vanità,
Nightafter ha scritto: mentre, da lei era vissuta come una forzata clausura
Questa virgola che hai messo, dopo "mentre" io la toglierei.
Nightafter ha scritto: Esemplari come quelli, di cui lei, aveva riempito una stanza della loro abitazione
Mi permetto di riscriverti la frase come la farei io:
Esemplari come quelli coi quali lei aveva riempito una stanza della loro abitazione.
Nightafter ha scritto: Di questa sua insofferenza per i ragni, lei le ne rideva.
refusino da fretta.
Nightafter ha scritto: poiché virgola oltre a tutti gli indiscutibili pregi di cui era dotato, Luigi
Nightafter ha scritto: La loro amicizia e la frequentazione si erano cementate negli anni, divenendo decisamente più assidua,
più assidue.
Nightafter ha scritto: Purtroppo questo piacevole rituale da tempo subiva una conclusione che lo poneva in forte imbarazzo.
Qui penso a qualcosa di sospetto...
Nightafter ha scritto: più velocemente precipitava in questo limbo di tenebre.
Eppure, trattasi di un "Uomo forte" come da titolo.
Nightafter ha scritto: mer dic 28, 2022 10:43 pmReputava fosse un problema legato alla senilità che avanzava, e la cosa era motivo di disagio e vergogna.
Ma scherzi?! A 55 anni?? Al posto di questa (per me assurda e non credibile) convinzione, potresti spiegare che aveva deciso di prendere appuntamento da un internista suo amico, o dal medico curante, per parlare dell'argomento.
Nightafter ha scritto: mer dic 28, 2022 10:43 pmNormalmente veniva destato da quel torpore catatonico solo a fine serata: quando sua moglie lo scuoteva con vigore, almeno per salutare il loro amico che si congedava.
Toh! Che combinazione... che mi rafforza un sospetto...  :si:

Comunque aspetto il secondo capitolo per l'evolversi della situazione. Mi piace sì.  :)

:ciaociao:  amico @Nightafter  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [N2022R] Fuori contest - Atrax robustus Pt.1

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Mia dolcissima amica @Poeta Zaza 

Come sempre ti ringrazio della lettura e delle impagabili correzioni. come solito le mie virgole vivono una vita propria e alternativa alla grammatica italiana. 
Pazienza, oramai non ho più speranza di guarigione, mi porterò le virgole insensate nella tomba.

Vero che oltre alla grammatica non ho mai brillato nel far di conto, ma a proposito di questa tua nota, cerco di darti una spiegazione:
Nightafter ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif] I dieci anni in più, adesso, facevano sentire la differenza:[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Erano [/font][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]venti[/font][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]![/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Qui evidentemente ho espresso in modo poco chiaro ciò che intendevo.[/font]
[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Ovvero che quando si erano messi insieme, i vent'anni di differenza d'età tra loro (con lui allora 45enne) non si facevano ancora sentire, mentre (ora) i dieci anni in più di lui (65enne) facevano la differenza, e lui iniziava a sentirsi vecchio, mentre lei era al top della sua femminilità.[/font]

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Un grande ringraziamento e un abbraccio, ciao e buon anno  <3[/font]
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