Costruttori di Mondi

Ciao a tutti!
Ho un problema strano, vorrei sapere come uscirne.
Nel 2022 ho pubblicato uno sporting romance MM con una piccolissima CE.
Andava tutto bene, poi l'anno scorso sono scomparsi: non rispondono più a messaggi, e-mail, telefonate. Non ricevo più diritti, non fanno pubblicità, il sito e le pagine social sono ferme e hanno tolto quasi tutti i post.
L'ebook non è più disponibile su Amazon, ma le copie cartacee rimaste sì (non ne stampano più), sono su Amazon, Ibs e vari store online.
Ora vorrei riproporlo a un'altra CE, ma nel vecchio contratto è scritto che i diritti appartengono alla CE scomparsa per 10 anni!
Dal momento che non ricevo diritti, non fanno pubblicità e non rispondono, posso considerarmi libera dai vincoli contrattuali che mi hanno imposto e proporre la mia storia alla nuova CE? O devo aspettare ancora 9 anni?
(Qualcuno mi ha detto di rivolgermi a un avvocato, ma sono una piccola scrittrice e lavoro part time, non ho soldi per un avvocato. Voglio solo riavere indietro il mio libro).

In realtà, se la CE ha chiuso è venuto meno anche il contratto, per cui tu non hai alcun obbligo contrattuale nei loro confronti e puoi riproporre il libro a chi vuoi.
C'è un modo per accertarti di questo, a parte gli "indizi" sparsi?
Magari provare a fare una visura presso la Camera di Commercio. Ha un piccolo costo, ma inferiore a quello di un avvocato.
Diversamente puoi continuare a indagare per essere certa.
Come si chiama la CE? Forse qualcun altro ci ha avuto a che fare e può fornirti qualche notizia in più.

Concordo con quanto dice sopra @ElleryQ.

LoredanaElle ha scritto: Andava tutto bene, poi l'anno scorso sono scomparsi
...
L'ebook non è più disponibile su Amazon, ma le copie cartacee rimaste sì

È successo anche a me con il mio primo editore, che fallì più di dieci anni fa. Il romanzo nel frattempo è stato rieditato completamente e ripubblicato con altro editore e altro titolo; alcuni store online però si dichiarano ancora disposti a ordinarlo (a chi, se l'editore ha chiuso i battenti?), con consegna in 15-20 giorni... Non so se alla proprietaria fossero rimaste delle copie che vende di sottobanco e non me ne sono mai voluto curare: la nuova edizione è scritta meglio e costa di meno, perciò dubito che in questi anni qualcuno abbia mai ordinato la precedente.
Come diceva @ElleryQ  devi solo accertarti che il marchio editoriale abbia cessato l'attività: se così è, tu sei tornata proprietaria dei diritti fin dal momento della cessazione.  

@ElleryQ

Sono stata su diversi siti per richiedere una visura camerale e sono usciti risultati strani: se faccio una ricerca per partita IVA, trovo che corrisponde a un rivenditore di apparecchi telefonici all'ingrosso. Se cerco per nome mi esce un'agenzia di comunicazioni. Entrambe a Milano. La CE era di Roma.
Il fatto che per la camera di commercio non esista è un "Buon" indizio?
La P.IVA può essere riassegnata come un numero di telefono smesso?

Grazie.

@LoredanaElle Io credo che sia una dimostrazione del fatto che hanno cessato l'attività, chiedendo anche la cancellazione della ditta dalla Camera di Commercio. Non una fuga disordinata, ma una chiusura programmata, per la quale non hanno ritenuto di informare gli autori. Dei veri signori.

LoredanaElle ha scritto: Il fatto che per la camera di commercio non esista è un "Buon" indizio?
La P.IVA può essere riassegnata come un numero di telefono smesso?

La P.IVA non può essere riassegnata, ma un imprenditore può cambiare attività usando la precedente. Anzi, a dirla tutta, con una sola P.IVA una persona (quindi ditta individuale) può svolgere fino a 6 attività diverse con relativo codice ATECO
Se non ce n'è una che corrisponde alla CE, in teoria, dovrebbe essere un "buon segno".
Però, per sicurezza, io ti suggerirei di specificare di quale CE si tratta, per capire se anche altri ci hanno avuto a che fare e hanno notizie a riguardo.

Ho appena avuto conferma da un'ex-autrice della stessa CE che la partita iva è passata a un'altra azienda (non editoriale) dell'editore. Perciò i diritti delle copie vendute le sta intascando. Non fa niente.
Però adesso voglio sapere: posso considerarmi sciolta dal contratto? 
L'autrice con cui ho parlato sostiene di no, che per sciogliere definitivamente il vincolo dovrebbero sparire tutte le copie disponibili (mi ha consigliato di comprarle e farci un falò), ma francamente non me la sento: sono una ventina, a circa dieci euro l'una e nella mia situazione lavorativa ogni centesimo è importante.
Su un sito di avvocatura ho trovato una domanda simile alla mia, a cui gli avvocati on-line hanno risposto che si può diffidare la CE inviando un messaggio con raccomandata (motivo: non sono stati rispettati i vincoli contrattuali: niente promozione, niente diritti, ecc). 
Mi dispiace davvero tantissimo finirla così. Nonostante tutto, non ne faccio una questione di soldi: se vuole continuare a vendere (ne dubito) e intascare, per me può farlo. Voglio solo riavere indietro il mio libro...

Avete suggerimenti?

LoredanaElle ha scritto: se vuole continuare a vendere (ne dubito) e intascare, per me può farlo. Voglio solo riavere indietro il mio libro..

Perdona, ma non mi sono chiari alcuni aspetti.
Se non ho capito male, l'azienda con stessa partita IVA non è editoriale, pur appartenendo allo stesso proprietario (ex editore).
In pratica, la CE non esisterebbe più e il titolare sta svolgendo un'altra attività.
Come fa, allora, a continuare a vendere il tuo libro? Se lo fa, hai il diritto di ricevere le tue royalties. E soprattutto potresti denunciarlo. A che titolo lo fa?
Se la CE non esiste più, di conseguenza i diritti di sfruttamento economico della tua opera dovrebbero tornare in tuo possesso.

@ElleryQ Francamente non ho capito nemmeno io. La CE non esiste, l'editore (come persona) sì. Del mio libro risultano disponibili una ventina di copie su vari store (reperibilità immediata, quindi non è nemmeno di quei libri che risultano disponibili in 20 giorni, che vuol dire mai).
Ho provato a contattarlo ma non risponde a telefono, e-mail, whatsapp, messaggi Instagram (è ancora su Instagram e facebook, anche se non aggiorna).
Com'è possibile che se ha aperto, diciamo, una salumeria, venda il mio libro?
(Non voglio impelagarmi in problemi di denunce e royalty, anche perché davvero se potessi spendere comprerei le copie rimaste e fine, non è una questione di soldi. Rivoglio solo la mia storia).
Che storia incasinata...

@LoredanaElle, se lui ha aperto un'altra attività non è lecito che venda ancora il tuo libro, perché venendo meno l'attività imprenditoriale editoriale, tutti i contratti sono automaticamente risolti e gli autori sono rientrati in possesso del diritto di sfruttamento economico della propria opera.
Se lui vende il tuo libro lo fa illegalmente, quindi potresti segnalarlo agli storie online e alla polizia competente, o anche alla finanza (visto che ha cambiato categoria merceologica).
Sarebbe come se io facessi il farmacista, mi fossi scocciato di aver a che fare con gente che sta male e mi aprissi una salumeria. Ma continuo ugualmente a vendere sotto banco i farmaci che mi sono rimasti in magazzino, perché tanto, a furia de magnà salumi, non vuoi che a qualcuno un coccolone gli venga e gli serva la pastiglietta per il colesterolo?
E comunque, per legge (L.d.A.), l'editore in fase di liquidazione dell'attività, o chiusura, è tenuto a chiedere agli autori se vogliano acquistare a prezzo notevolmente ridotto (spesso solo 1 euro a copia) le scorte residue del proprio libro.
Se continua a venderlo alle tue spalle, ripeto che è da denuncia. Tanto più che, sebbene tu sia rientrata pienamente nella disponibilità dei tuoi diritti economici, un altro editore non ripubblicherà il tuo libro se, nel frattempo, c'è qualcun altro che continua a venderlo. E ciò ti danneggia!

@ElleryQ e @LoredanaElle Io ho avuto a che fare, in passato, con due editori dai quali, per motivi diversi, intendevo svincolarmi. Il primo, tutt'ora operante, non pagava le royalties e pretendeva l'acquisto di copie per organizzare presentazioni e promozione in genere: siccome il contratto di edizione è risultato legalmente irregolare, ho risolto annullando il contratto medesimo con una raccomandata.   Il secondo editore ha chiuso i battenti senza alcuna comunicazione agli autori: solita raccomandata motivando il recupero dei diritti. In entrambi i casi l'opera è stata poi pubblicata nuovamente da altro editore. Nel primo caso ho risolto con la distribuzione comunicando l'annullamento e diffidando dall'ulteriore vendita dell'opera. Nel secondo caso si trattava del print on demand con Amazon per cui non c'erano copie in giacenza. Credo, quindi, che potresti inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata alla sede legale della ditta, motivando il recesso e dichiarando che, in assenza di risposta, considererai compiuta la riappropriazione dei diritti da parte tua, e informando e diffidando le varie piattaforme di distribuzione. Credo che potrebbe funzionare.

@ElleryQ

ElleryQ ha scritto: E comunque, per legge (L.d.A.), l'editore in fase di liquidazione dell'attività, o chiusura, è tenuto a chiedere agli autori se vogliano acquistare a prezzo notevolmente ridotto (spesso solo 1 euro a copia) le scorte residue del proprio libro.

Ma magari! Se è il denaro che vuole, a un euro a copia le compro tutte e venti, si può fare. Il fatto è che con questo tizio non si può comunicare in nessun modo.

ElleryQ ha scritto: Tanto più che, sebbene tu sia rientrata pienamente nella disponibilità dei tuoi diritti economici, un altro editore non ripubblicherà il tuo libro se, nel frattempo, c'è qualcun altro che continua a venderlo.

Questo è quello che mi preoccupa. La vecchia edizione va cambiata, nonostante un ottimo editing, dopo qualche anno passato a scrivere e riscrivere ho inevitabilmente notato delle ingenuità imbarazzanti e non voglio che venga venduto (o almeno "Not in my name", diciamo). La mia intenzione era riscriverlo e riproporlo a una nuova casa editrice, ma a questo punto mi ha completamente tagliato la strada per anni. Per poche centinaia di euro mi sembra davvero assurdo (se avessi un lavoro fisso, lo considererei come una lavatrice rotta: tiè, beccati 'sti 300 euro e dammi i libri per il falò di Pasquetta).

Penso che prenderò in considerazione l'idea di @Cheguevara e invierò la famosa diffida. Suppongo che a lui non potrà importare di meno, ma al nuovo editore sì.