Contest di poesia 13 - Topic ufficiale

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CONTEST DI POESIA 13
"BLACKOUT POETRY"
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TOPIC UFFICIALE
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Buongiorno Costruttori! :hug: 
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Il Contest avrà inizio alle 12:00 di domenica 26 novembre e terminerà alla mezzanotte di venerdì 01 dicembre
In questa edizione avrete tre giorni di tempo per comporre e pubblicare la vostra poesia, e tre giorni per commentare e votare le poesie degli altri partecipanti.
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Le poesie dovranno essere composte utilizzando la tecnica “Blackout poetry”. 
Il componimento dovrà emergere per sottrazione delle parti del testo escluse, senza aggiungere nulla o cambiare l'ordine delle parole. Discorso a parte per il titolo, che potrà essere creato liberamente. Sarà possibile recuperare articoli e congiunzioni  selezionando parte di una parola, sempre però rispettandone l'ordine.
Sotto spoiler andrà inserito il testo scelto ed evidenziate le parole estrapolate.
Per coloro che non hanno partecipato alle precedenti edizioni della Blackout Poetry, ho inserito un video esplicativo sotto spoiler nell'off topic.
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Prima di passare alle tracce, il consueto ripasso delle regole principali.
  • La gara avrà inizio alle 12:00 di domenica 26 novembre e terminerà alla mezzanotte di venerdì 01 dicembre.
  • Le poesie andranno pubblicate entro le 24:00 di martedì 28 novembre.
  • La votazione avrà inizio alle 12:00 di mercoledì  29 novembre e terminerà alla mezzanotte di venerdì 01 dicembre. 
  • Il numero dei voti a disposizione, da esprimere nella Stanza delle votazioni, verrà comunicato insieme all'elenco delle poesie ammesse
  • Le poesie dovranno essere postate nella sezione Contest di poesia e dovranno avere nel titolo il tag [CP13].
  • Nel Topic ufficiale andrà postato il link alla discussione della poesia e andrà indicata la traccia scelta.
  • Il commento obbligatorio per partecipare dovrà essere esaustivo e approfondito.
  • Il link al commento potrà essere pubblicato anche successivamente al testo, ma non oltre la mezzanotte di venerdì 01 dicembre; saranno ritenuti validi i commenti pubblicati nel periodo del Contest.
  • La mancata votazione prevede l'esclusione dalla gara.
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Traccia n.1 "In galleria" 
(Franz Kafka)

Se una qualunque cavallerizza, gracile, malata di tisi, fosse spinta sopra un malfermo cavallo in giro nella pista ininterrottamente, per mesi, davanti a un pubblico insaziabile, dalla frusta squassata da un superiore senza pietà, piroettando sul cavallo, gettando baci, molleggiandosi sui fianchi, e se questo spettacolo sotto il persistente frastuono dell'orchestra e dei ventilatori si prolungasse nella grigia incessante prospettiva del futuro, accompagnato dal decrescere e poi dal riaccendersi di scrosci di mani plaudenti, che sono in realtà magli a vapore - forse allora un giovane spettatore di galleria si precipiterebbe giù per la lunga scala e, attraversate tutte le file di posti, piomberebbe nella pista e darebbe a gran voce l'alt, fra lo strombettio dell'orchestra che sempre si adegua alle situazioni. Ma poiché non è così: poiché una bella signora, bianca e rossa, entra di volo tra i cortinaggi che le vengono schiusi dai baldi inservienti in livrea; e il direttore, cercando appassionatamente i suoi occhi, le respira in volto, docile come un animale; pieno di sollecitudine la innalza sul pomellato, quasi fosse la sua idolatrata nipotina che parte per un viaggio pericoloso; non si decide a dare il segnale con la frusta; finalmente, facendo forza a se stesso, fa risuonare lo schiocco; corre accanto al cavallo spalancando la bocca; segue con occhio vigile i salti dell'artista; trova quasi inconcepibile la sua bravura; cerca di metterla in guardia con parole gridate in inglese; richiama furibondo alla più spossante attenzione i palafrenieri che reggono i cerchi; prima del grande salto mortale scongiura a mani alzate l'orchestra di tacere; alla fine solleva la piccola dal cavallo tremante, la bacia sulle due gote e non giudica mai abbastanza calorosa l'ovazione del pubblico; mentre lei stessa, da lui sorretta, correndo alta sulle punte dei piedi entro un nembo di polvere, a braccia aperte e arrovesciando la piccola testa, vorrebbe far partecipe tutto il circo della sua felicità - poiché è così, lo spettatore di galleria appoggia il viso al parapetto e, sprofondando nella marcia di chiusura come in un triste sogno, piange di un pianto inconsapevole.

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Traccia n.2
Brano estratto da "Nel segno"
(Luigi Pirandello)

Come seppe che nella mattinata gli studenti di medicina sarebbero ritornati all’ospedale, Raffaella Òsimo pregò la caposala d’introdurla nella sala del primario, dove si tenevano le lezioni di semejotica.
La capo-sala la guardò male.
– Vuoi farti vedere dagli studenti?
– Sì, per favore; prendete me.
– Ma lo sai che sembri una lucertola?
– Lo so. Non me n’importa! Prendete me.
– Ma guarda un po’ che sfacciata. E che ti figuri che ti faranno là dentro?
– Come a Nannina, – rispose la Òsimo. – No?
Nannina, sua vicina di letto, uscita il giorno avanti dall’ospedale, le aveva mostrato, appena rientrata in corsia dopo la lezione là nella sala in fondo, il corpo tutto segnato come una carta geografica; segnati i polmoni, il cuore, il fegato, la milza, col lapis dermografico.
– E ci vuoi andare? – concluse quella. – Per me, ti servo. Ma bada che il segno non te lo levi più per molti giorni, neppure col sapone.
La Òsimo alzò le spalle e disse sorridendo:
– Voi portatemi, e non ve ne curate.
Le era tornato in volto un po’ di colore; ma era ancor tanto magra; tutta occhi e tutta capelli. Gli occhi però, neri, bellissimi, le brillavano di nuovo, acuti. E in quel lettuccio il suo corpo di ragazzina, minuscolo, non pareva nemmeno, tra le pieghe delle coperte.
Per quella capo-sala, come per tutte le suore infermiere, era una vecchia conoscenza, Raffaella Òsimo.
Già due altre volte era stata lì, all’ospedale. La prima volta, per… – eh, benedette ragazze! si lasciano infinocchiare, e poi, chi ci va di mezzo? una povera creaturina innocente, che va a finire all’ospizio dei trovatelli.
La Òsimo, a dir vero, lo aveva scontato amaramente anche lei, il suo fallo; due mesi circa dopo il parto, era ritornata all’ospedale più di là che di qua, con tre pasticche di sublimato in corpo. Ora c’era per l’anemia, da un mese. A forza d’iniezioni di ferro s’era già rimessa, e tra pochi giorni sarebbe uscita dall’ospedale.
Le volevano bene in quella corsia e avevano carità e sofferenza di lei per la timida e sorridente grazia della sua bontà pur così sconsolata. Ma anche la disperazione in lei non si manifestava né con fosche maniere né con lacrime.
Aveva detto sorridendo, la prima volta, che non le restava ormai più altro che morire. Vittima come era, però, d’una sorte comune a troppe ragazze, non aveva destato né una particolare pietà né un particolar timore per quell’oscura minaccia. Si sa che tutte le sedotte e le tradite minacciano il suicidio: non bisogna darsi a credere tante cose.
Raffaella Òsimo, però, lo aveva detto e lo aveva fatto.
Invano, allora, le buone suore assistenti s’eran provate a confortarla con la fede; ella aveva fatto, come faceva anche adesso; ascoltava attenta, sorrideva, diceva di sì; ma si capiva che il groppo che le stringeva il cuore non si scioglieva né s’allentava per quelle esortazioni.
Nessuna cosa più la invogliava a sperare nella vita: riconosceva che s’era illusa, che il vero inganno le era venuto dall’inesperienza, dall’appassionata e credula sua natura, più che dal giovine a cui s’era abbandonata e che non avrebbe potuto mai esser suo.
Ma rassegnarsi, no, non poteva.
Che se per gli altri la sua storia non aveva nulla di particolare, non era per ciò men dolorosa per lei. Aveva sofferto tanto! Prima lo strazio di vedersi ucciso il padre, proditoriamente; poi, la caduta irreparabile di tutte le sue aspirazioni.
Era una povera cucitrice, adesso, tradita come tante altre, abbandonata come tante altre; ma un giorno… Sì, anche le altre, è vero, dicevano allo stesso modo: – Ma un giorno… –e mentivano; perché ai miseri, ai vinti, sorge spontaneo dal petto oppresso il bisogno di mentire.
Ma lei non mentiva.
Giovinetta ancora, lei, certamente avrebbe preso la patente di maestra, se il padre, che la manteneva con tanto amore agli studi, non le fosse venuto a mancare così di colpo, laggiù, in Calabria, assassinato, non per odio diretto, ma durante le elezioni politiche, per mano d’un sicario rimasto ignoto, pagato senza dubbio dalla fazione avversaria del barone Barni, di cui egli era segretario zelante e fedele.
Eletto deputato, il Barni, sapendola anche orfana di madre e sola, per farsi bello d’un atto di carità di fronte agli elettori, la aveva accolta in casa.
Così era venuta a Roma, in uno stato incerto: la trattavano come se fosse della famiglia, ma figurava intanto come istitutrice dei figliuoli più piccoli del barone e anche un po’ come dama di compagnia della baronessa: senza stipendio, beninteso.
Lei lavorava: il Barni si prendeva il merito della carità...

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Traccia n.3 "Esempi" 
(Antonia Pozzi)

Anima, sii come il pino:
che tutto l'inverno distende
nella bianca aria vuota
le sue braccia fiorenti
e non cede, non cede,
nemmeno se il vento,
recandogli da tutti i boschi
il suono di tutte le foglie cadute,
gli sussurra parole d'abbandono;
nemmeno se la neve,
gravandolo con tutto il peso
del suo freddo candore,
immolla le fronde e le trae
violentemente
verso il nero suolo.

Anima, sii come il pino:
e poi arriverà la primavera
e tu la sentirai venire da lontano,
col gemito di tutti i rami nudi
che soffriranno, per rinverdire.
Ma nei tuoi rami vivi
la divina primavera avrà la voce
di tutti i più canori uccelli
ed ai tuoi piedi fiorirà di primule
e di giacinti azzurri
la zolla a cui t'aggrappi
nei giorni della pace
come nei giorni del pianto.

Anima, sii come la montagna:
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole.
La fascia l'ombra
sempre più da presso
e pare, intorno alla nivea fronte,
una capigliatura greve
che la rovesci,
che la trattenga
dal balzare aerea
verso il suo amore.

Ma l'amore del sole
appassionatamente la cinge
d'uno splendore supremo,
appassionatamente bacia
con i suoi raggi le nubi
che salgono da lei.
Salgono libere, lente
svincolate dall'ombra,
sovrane
al di là d'ogni tenebra,
come pensieri dell'anima eterna
verso l'eterna luce.
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Il vincitore avrà l'opportunità di selezionare come premio il servizio di editing gratuito per la poesia vincitrice e altre quattro poesie, oppure una scheda valutazione di venti poesie. Entrambi i servizi sono offerti dall'editor @Gian Luca Guillaume, che ringraziamo di cuore. :sss: 
In situazioni di parità, entrambi i partecipanti riceveranno il servizio di editing per un massimo di tre poesie ciascuno.
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Buona scrittura e buona domenica a tutti!  :sss:
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Re: Contest di poesia 13 - Topic ufficiale

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SCADENZE
  • PUBBLICAZIONE POESIE: entro le 23:59 di martedì 28/11
  • VOTAZIONE: dalle 12:00 di mercoledì 29/11 alle 23:59 di venerdì 01/12
  • PUBBLICAZIONE COMMENTO e INSERIMENTO LINK: entro la fine della gara.
EDIT: Per evitare confusione tra i voti del LAB e quelli del Contest di poesia, nel campo del titolo, prima del nome, andrà inserita la tag [CP13].
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Re: Contest di poesia 13 - Topic ufficiale

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Buonasera, carissimi!  

La prima fase del Contest è giunta al termine. Tutti e otto i partecipanti sono ammessi alla gara senza alcuna penalità. Ogni partecipante dispone di tre voti, da esprimere nella Stanza votazioni entro le 23:59 di venerdì 1 dicembre.
Per evitare confusione tra i voti del LAB e quelli del Contest di poesia, andrà inserita la tag [CP13] prima del nome nel campo del titolo.

Ricordo a @Alberto Tosciri, @bestseller2020, @Ippolita, @L'illusoillusore e @Mid di pubblicare il commento a un altro testo entro la fine della gara.

:dormo:
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Re: Contest di poesia 13 - Topic ufficiale

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Scusate ma, non essendo in grado di fare un commento approfondito a una poesia, ho scritto qualcosa per ogni poesia inserita, poche righe in verità ma che spero servano a portare almeno il peso di un commento normale. Eventualmente fatemi sapere  :)

Violata, di @L'illusoillusore
Istinto, di @bestseller2020
La gogna, di @Adel J. Pellitteri
Istanza, di @Ippolita
Casalinghitudine,  di @confusa
La tua anima, di @Poeta Zaza
Diceva di amarla, di @Mid
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Contest di poesia 13 - Topic ufficiale

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Eccomi con la classifica della 13ª edizione!   :)

I vincitori, a pari merito, sono
 @Ippolita e @Mid con 5 voti.  :super:

Al secondo posto si classifica @Poeta Zaza con 4 voti.
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A seguire:
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@Alberto Tosciri  e @confusa  con 3 voti;
@Adel J. Pellitteri e @L'illusoillusore con 2 voti;
@bestseller2020 nessun voto.
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Congratulazioni ai vincitori e complimenti a tutti per la profondità emotiva che avete saputo esprime con i vostri testi!
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  :ola: :ola:
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Grazie a tutti!  <3
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