Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Albascura ha scritto: La storia trabocca di grandi cospirazioni ordite da governi, agenzie di spionaggio, multinazionali...
Io mi spingerei ancora oltre, fino ad affermare che la Storia in realtà non esiste. Ciò che viene tramandato (e che i pochi studenti volenterosi imparano) è solo una sua versione. Nessuno garantisce che sia esatta, completa e imparziale. Quello che abbiamo sono ricordi e testimonianze parziali, o ricerche in archivi (spesso caotici o inaccessibili).
Come si può vedere facilmente negli ultimi mesi, i fatti importanti sono molto spesso dubbi, perché ognuno ha interesse a darne una versione diversa. Quella che prevarrà non è per forza la Verità assoluta.
Nerone era forse un ragazzo egocentrico e con troppo potere, che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non credo che abbia fatto bruciare Roma, quanto che non sia riuscito a gestire le voci contrarie, né a cogliere i segnali di imminenti attacchi. Il suo è solo un esempio fra i tanti (e sarebbe utile che gli insegnanti sottolineassero questi dubbi e discrepanze storiche, anziché voler appiattire tutto in una visione monolitica, come facevano quelli miei). La realtà, in genere, non è mai lineare né coerente. Quando lo è troppo, è perché dietro c'è una narrazione già decisa e voluta. I complotti sono una parte naturale della Storia, perché qualcuno, da qualche parte, ha sempre deciso cosa doveva essere tramandato.
Il complottismo è una cosa diversa, perché presuppone che la gente (in genere definita "i poteri forti") faccia cose complicate e dispendiose per scopi molto nebulosi (il 5G, le scie chimiche, ecc.)
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Bertrand Russell, uno dei più grandi logici della storia, affermava che in linea di principio il mondo potrebbe esistere da pochi minuti e che l'Umanità potrebbe ricordare un passato illusorio, in realtà mai avvenuto.
Altri pensatori più recenti, i Litfiba, ci ammoniscono: "tutta la storia è una grassa bugia".

Che di tutto si possa dubitare non c'è dubbio (sebbene questa frase suoni un po' antinomica, perché se si può dubitare di tutto, si può dubitare anche di questa frase), ma a cosa ci porta? Direi all'agnosticismo totale: nell'impossibilità di avere certezze, non credo a niente, atteggiamento che trasferito alla vita pratica diventa: nell'impossibilità di fare qualcosa di perfetto, non faccio niente. 
Atteggiamento rispettabile ma sterile: gli esseri umani fanno tutto imperfettamente, dai libri di storia alle frittate di cipolla, però applicandosi con impegno e onestà riescono a ottenere delle passabili approssimazioni di storia e di frittate, e questo è il massimo ottenibile su questo mondo. 

Se questo non basta, se si vogliono certezze assolute, bisogna cercare altri pianeti meno imperfetti oppure attendere la morte, per vedere se chiarirà le cose.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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@Albascura Di come siano andate veramente le cose nell'incendio di Roma, secondo gli storici accreditati, dovrebbe saperlo qualsiasi persona di media cultura. L'assassinio di Cesare e altri episodi simili sono dovuti non a complotti megagalattici, ma a semplici congiure coinvolgenti uno stretto numero di individui, i congiurati, appunto. I complotti planetari, così come sono ipotizzati soprattutto da aficionados dei social, vanno dalla sottomissione dei popoli al pensiero unico capitalista, a quello islamista, a quello ebraico, alle vaccinazioni coi microchip, al nascondere all'umanità che la terra è piatta, e via complottando. Tutti, chi più, chi meno, sottintendono l'accordo dei governi del mondo sopra la testa del popolo bue, cioè di tutti quelli che non si accorgono di ciò che - sempre a detta degli illuminati complottisti - sta succedendo, o è già successo. A giudicare da quello che leggo in giro, farneticazioni sconclusionate. Chi vuole è libero di crederci, a patto che non faccia male agli altri. Io, che ho lavorato per oltre quarant'anni nel campo della finanza, credo, invece, nell'esistenza di un enorme capitale di ventura, il cosiddetto venture capital, che gira per il mondo con l'unico obiettivo di auto-accrescersi con speculazioni di ogni genere e, per farlo, crea e disfa governi, guerre, rivoluzioni, passando tranquillamente sui cadaveri. Il capitale non è umano e degli esseri umani se ne fotte a parte governarli secondo la propria convenienza. Ma non è un complotto: fa tutto da solo.
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Cheguevara ha scritto: credo, invece, nell'esistenza di un enorme capitale di ventura, il cosiddetto venture capital, che gira per il mondo con l'unico obiettivo di auto-accrescersi con speculazioni di ogni genere e, per farlo, crea e disfa governi, guerre, rivoluzioni, passando tranquillamente sui cadaveri. Il capitale non è umano e degli esseri umani se ne fotte a parte governarli secondo la propria convenienza. Ma non è un complotto: fa tutto da solo.
Sono molto d'accordo.
Nelle idee complottiste vedo sempre, tra altre cose, una generosa sopravvalutazione del genere umano. 

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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massimopud ha scritto: Direi all'agnosticismo totale: nell'impossibilità di avere certezze, non credo a niente, atteggiamento che trasferito alla vita pratica diventa: nell'impossibilità di fare qualcosa di perfetto, non faccio niente. 
Non è così. Io nella mia vita di dubbi altrui ne ho visti fin troppo pochi. I manuali studiati da ragazza presentavano la storia come se fosse incisa nella pietra. Le certezze sono impossibili, ma questo non significa che si lascia perdere. Ogni cosa andrebbe discussa e messa in prospettiva, anche i fatti storici. Non è che non si crede a niente: si crede in base alle proprie capacità logiche, e fino a prova contraria (e se una prova contraria salta fuori, non la si seppellisce solo perché non si accorda col resto). Non si cerca la perfezione, ma almeno la buona volontà, l'onestà, ciò che più si può avvicinare al vero, almeno nelle intenzioni...
massimopud ha scritto: gli esseri umani fanno tutto imperfettamente, dai libri di storia alle frittate di cipolla, però applicandosi con impegno e onestà riescono a ottenere delle passabili approssimazioni di storia e di frittate, e questo è il massimo ottenibile su questo mondo. 
Io infatti le frittate non le so fare :lol: anche se sono comunque fiera che quel che ne esce sia commestibile. Però nessuno ha conseguenze negative dalla mia cucina (a parte me) mentre in altri ambiti un errore può essere decisivo. La storia è uno di essi: creare esempi (positivi o negativi) inesistenti vuol dire falsare la realtà (e non è come la frittata, che se viene male la puoi buttare). La perfezione non esiste, ma provarci si può e si dovrebbe, se vogliamo vivere in un mondo decente e non in una sorta di manicomio. Ma possiamo anche fare come in Russia, e far scrivere i libri di storia a promettenti autori di romanzi fantasy. Saranno di certo più originali della realtà.
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Silverwillow ha scritto: Non è così. Io nella mia vita di dubbi altrui ne ho visti fin troppo pochi. I manuali studiati da ragazza presentavano la storia come se fosse incisa nella pietra. Le certezze sono impossibili, ma questo non significa che si lascia perdere.
Certezze assolute ce ne sono poche, ma non si può mettere in discussione l'evidenza. Tipo: l'olocausto è stata una montatura cinematografica degli ebrei. Questa è una delle più grande c*****e mai sentite. Certe cose non si devono nè si possono accettare.
Silverwillow ha scritto: Ogni cosa andrebbe discussa e messa in prospettiva, anche i fatti storici.
Su certe cose si può parlare, ma non si può mettere in discussione tutto: ci sono cose che sono così e basta. Punto. Esempio: nei mammiferi, sono le femmine a partorire (il relativismo va bene, ma fino a un certo punto e su certi argomenti).
Silverwillow ha scritto: Ma possiamo anche fare come in Russia, e far scrivere i libri di storia a promettenti autori di romanzi fantasy.
Magari li scrivessero autori fantasy... le cose stanno molto peggio di così.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Sineddoche ha scritto: Da papà di due bambine, credo sia una scelta saggia. Chi ha il papà può festeggiarlo in famiglia, chi non ce l'ha più si sentirà meno triste; chi è figlio di una famiglia non convenzionale si sentirà meno diverso.
È una scelta che non toglie niente a nessuno, ripeto che il papà si festeggia in famiglia e potrà continuare ad essere festeggiato. 
Non sono d'accordo. Secondo un ragionamento analogo si dovrebbe abolire anche la festa della mamma perché anche se mater semper certa ci sono bambini che l'hanno persa prematuramente e altri, abbandonati in fasce, non l'hanno mai avuta. Sinceramente, di questo politically correct a tutti i costi non se ne può più, non ne posso più.
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Sineddoche ha scritto: Cosa intendi esattamente con politicamente corretto?
Il politicamente corretto, com'è applicato adesso, è una stortura. Ma bella grossa. Secondo tale mentalità, occorre eliminare tutto quello che che può infastidire e offendere.
Non si può dire buon Natale perché si manca di rispetto e si offende chi non è cristiano.
Niente feste del papà o della mamma perché ci sono bambini che li hanno persi, sono stati abbandonati o sono di famiglie arcobaleno.
Se una dice "che bella donna", si parte col maschilismo, il patriarcato, il pensare solo al sesso.
Non si può dire "Forza Bologna" perché sennò si offendono quelli che non tifano per quella squadra.
Ci si sta riducendo come il 1984 di Orwell, con la neolingua (un link per fare quelche riflessione: http://www.homolaicus.com/letteratura/neolingua.htm)
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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M.T. ha scritto: Il preparare pensieri per i genitori è un modo per insegnare la creatività e la manualità.
Si possono tranquillamente fare laboratori di manualità e preparare pensierini per la famiglia senza necessariamente doverlo fare per una festa o una ricorrenza religiosa.

Non c'è bisogno della "festa del papà" per insegnare che la propria famiglia è importante (di qualunque famiglia si tratti).

E sia chiaro, l'eccesso di politicamente corretto sta un po' sulle scatole anche a me. Ma non credo che questo sia uno di quei casi.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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M.T. ha scritto: Questa volta non c'entrano gli USA: https://lanuovabq.it/it/il-woke-tra-i-banchi-cancella-anche-la-festa-del-papa
Mi è tornata in mente la poesia di Natale dove si sostituiva Gesù con cucù... :facepalm: 
Anch'io all'asilo e i primi anni delle elementari facevo lavoretti per le ricorrenze. La mia migliore amica non ce l'aveva il papà, e la maestra le ha saggiamente consigliato di fare il disegno, la poesia o quel che era per la mamma (anche se non era la sua festa) o qualche altro familiare speciale.
Abolire la festa del papà a scuola in nome dell'uguaglianza significa non capire il senso reale delle cose: insegnare ai bambini che fare uno sforzo per le persone a cui si vuole bene è una bella cosa. Si insegna il valore della gratitudine, e che l'affetto va dimostrato, anche con piccoli gesti che renderanno felice chi li riceve.
Tenere la scuola (un asilo in questo caso!) sgombra da qualunque cosa possa anche lontanamente suonare non inclusiva è controproducente, perché gran parte della formazione avviene lì. Da sempre ci sono stati bambini senza papà o mamma, ma basta un insegnante sensibile per rimediare senza problemi. Qui si è fatta una tempesta in un bicchier d'acqua.
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Silverwillow ha scritto: insegnare ai bambini che fare uno sforzo per le persone a cui si vuole bene è una bella cosa.
Non si deve voler bene al papà in quanto tale. Un papà abusante deve ricevere il regalino? Perdipiù si è già detto che si possono fare tranquillamente lavoretti per le persone a cui si vuole davvero bene, senza etichette. Del tipo "bimbi oggi pensate a una persona cui volete bene, e dedicatele un disegno/poesia/quel che è". È così difficile? 
Silverwillow ha scritto: ma basta un insegnante sensibile per rimediare senza problemi
La sensibilità non è un requisito imponibile, né rintracciabile in via concorsuale. Non si può neanche licenziare un insegnante in quanto non sensibile. 
Il metodo e le procedure devono ssere funzionali, non possiamo fare affidamento sulle singole qualità personali del docente. Perché possono anche non esserci, purtroppo. 
Silverwillow ha scritto: maestra le ha saggiamente consigliato di fare il disegno, la poesia o quel che era per la mamma (anche se non era la sua festa) o qualche altro familiare speciale.
In ogni caso, spero che tu capisca che questo approccio va a sottolineare una mancanza, una diversità rispetto a tutti gli altri. 

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Mid ha scritto: Si possono tranquillamente fare laboratori di manualità e preparare pensierini per la famiglia senza necessariamente doverlo fare per una festa o una ricorrenza religiosa.
Un giorno si toglie la festa del papà, poi della mamma. Poi Pasqua, Natale.
Poi ci si ritrova come nel mondo del lavoro, che hanno tolto diritti un pezzo alla volta in nome della funzionalità e della produttività. Col risultato che anni di lotta sono stati cancellati e le condizioni dei lavoratori sono peggiorate.
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Sineddoche ha scritto: Infatti è la stessa cosa, anche per la festa della mamma. 
Basta non festeggiarla a scuola. 
Cosa intendi esattamente con politicamente corretto? Dico proprio la definizione. 
Sottoscrivo pienamente la risposta di @M.T.  e le precisazioni di  @Silverwillow. Aggiungo che, pur avendo perso mio padre quando non avevo ancora due anni, non mi sono sentito per questo diverso e/o sminuito nei confronti di chi il papà ce l'aveva. I bambini non vanno protetti a tutti i costi nascondendo loro la realtà o cercando di evitare che subiscano delusioni o cadute di qualsiasi genere, ma preparati alla vita che per nessuno sarà solo rose e fiori. Kipling l'aveva ben spiegato nel suo messaggio al figlio intitolato "IF", che consiglio di rileggere (o leggere per la prima volta) ai protezionisti ad ogni costo.
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Sineddoche ha scritto: Credo che tu abbia centrato il punto. Bisogna sentire cosa ne pensano coloro che vivono una condizione di mancanza /diversità. Ma è proprio da loro che vengono, in genere, queste istanze di maggiore inclusione.
Non tutte le istanze, in quanto tali, sono giustificate e accettabili al punto di modificare costumi e sistemi di vita di intere comunità. Non è che per ogni istanza posta da chicchessia si possa indire un referendum.
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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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Ciao a tutti!
Una piccola riflessione: siamo sicuri che ciò che riteniamo costumi e sistemi di vita di intere comunità siano immutabili e granitici come certezze? E che quello che noi come individui riteniamo faccia parte di questo sia per forza di cose condiviso da tutta la comunità e non sia invece il frutto della propria esperienza e percezione personale?
Se prendo l'esempio fatto più sopra dei lavoretti fatti a scuola per la festa della mamma e del papà (o per Natale o Pasqua) mi sorgono molti dubbi. Già dagli anni 70 e 80 si sono messe in discussione certe abitudini che per molti parevano (o paiono ancora?) consolidate. Nella scuola elementare che ho frequentato io (primi anni 80 nella periferia di una città di media grandezza) già non si facevano lavoretti di questo tipo, era in corso un dibattito che metteva in discussione che la scuola dovesse essere cattolica (al di fuori dell'ora di religione) e ci si rendeva conto che la famiglia tradizionale stava mutando con l'introduzione della legge sul divorzio. Già all'epoca in molte scuole si ritenevano fuori luogo certe abitudini e ricorrenze. Mi stupisco che ancora stiamo qui a parlarne... La società è cambiata e continua a farlo e di conseguenza cambiano anche le credenze e le abitudini, anche quelle che ad alcuni sembrano inamovibili. Ma davvero crediamo che il lavoretto per la mamma o il papà sia imprescindibile? Davvero i bambini devono fare il presepe o addobbare l'albero di natale a scuola? 
In Francia è vietato esporre qualsiasi simbolo religioso nei luoghi pubblici, non si può andare a scuola con il velo in testa né tanto meno appendere un crocifisso. Può piacere oppure no, eppure è così e le persone se ne fanno una ragione e si abituano. Cambiano le consuetudini e se ne creano altre che rispecchiano le sensibilità diverse del tempo.
I nostri genitori a scuola iniziavano le lezioni con una preghiera (generalizzo ma l'istruzione in passato era in gran parte gestita da suore e preti), poi la società è cambiata e si è smesso di farlo (e meno male!).

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

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@ivalibri Credo che siano in pochi a essere più laici e agnostici di me. D'accordissimo sull'abolizione di ogni tipo di simbolo religioso e della stessa ora di religione. Questo non significa che ogni volta che qualcuno invoca, a proposito o a sproposito, il politically correct, tutti debbano correre a modificare le proprie regole e abitudini in conseguenza. I costumi cambiano lentamente, non di colpo per imposizioni spesso astruse e assurde.
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