Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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M.T. ha scritto: La vita è come certe fiabe: quando l'orco se ne va, tutto diventa migliore.
Se l'orco cui ti riferisci è quello che penso, non hai calcolato lo scassamento di zebedei delle celebrazioni postume in tutte le salse.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

953
@Cheguevara può essere applicato a tante cose. Che è sempre meglio del famoso non è morto ciò che può attendere in eterno, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire, che se fosse vero ci sarebbe davvero da spararsi negli zebedei :D :(
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

954
In questi giorni di santificazione a reti unificate, mi è tornata in mente una storia accaduta tanti anni fa, quando ero un giovane laborioso e pieno di belle speranze: il duplice omicidio, con seguente suicidio, del marchese Camillo Casati Stampa: era il 1970. Per conoscerne i dettagli, basta andare su wikipedia. Invece mi va di soffermarmi sulla vicenda che ne scaturì relativamente alla tenuta di Arcore, oggi di proprietà della famiglia Berlusconi, ma all'epoca ereditata dall'unica figlia minorenne di Camillo Casati Stampa. Il tutore nominato dal tribunale si serviva, per la gestione degli immobili, di un avvocato romano, tal Cesare Previti (se lo conosci, lo eviti, dicevamo noi di sinistra quando divenne ministro della difesa col governo  primo o secondo, non ricordo - Berlusconi). L'avvocato gestì gli affari della minorenne erede della tenuta così bene, che il risultato fu la vendita a un palazzinaro emergente, tal Berlusconi Silvio, per valore dichiarato di un miliardo e ottocento milioni di lire, il cui corrispettivo pagato in azioni delle sue società. Poi, siccome si trattava di titoli non quotati che nessuno volle acquistare, magnanimamente provvide lo stesso Silvio, pagandole però la metà del valore loro attribuito all'atto dell'acquisto. Oggi la villa di Arcore è valutata, in termini reali al netto dell'inflazione, in circa duemila volte il prezzo effettivamente pagato. Silvio Berlusconi, il benefattore. Santo subito.
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M.T. ha scritto: le varie federazioni sportive italiane non fanno che lavarsi la bocca dell'eccellenza dei suoi arbitri. Paternicò, con un errore madornale che non si fa neppure nei campetti dei bimbi, non solo ha falsato la partita tra Treviso e Bologna, capovolgendo il risultato e facendo perdere Bologna, ma ha falsato il campionato italiano di serie A di basket: infatti, il suo errore ha deciso la zona retrocessione, permettendo a Treviso di salvarsi, ma anche la griglia di partenza dei playoff, con Milano prima e Bologna seconda, quando invece i bolognesi dovevano essere primi. Cosa non da poco, visto che il fattore campo influisce non poco.
Paternicò non è nuovo a questi errori decisivi, infatti fu sospeso dopo un controverso Benetton-Virtus del 2011 ed ebbe un'altra sospensione dopo gara 3 tra Baskonia e CSKA Mosca nel 2017.
La frittata è stata fatta. L'errore di Paternicò (uno sfondamento non fischiato contro Treviso che l'avrebbe capito un bimbo che gioca a basket all'oratorio per la prima volta) ha deciso lo scudetto, visto che il fattore campo campo è stato decisivo: Milano ha vinto gara 7, che ha giocato in casa. Campionato falsato da un errore colossale di un arbitro che nella sua carriera di cazzate del genere ne ha fatte tante. Non bastasse il danno, arrivano le beffe, dato che prima dell'inizio della finale scudetto un esponente importante del mondo del basket ha detto che gli errori arbitrali non hanno nessuna influenza.
Queste sono le cose che non solo fanno incazzare, ma fanno passare la voglia di praticare e seguire questo sport.
E visto che ci siamo, continuiamo a elencare le perculate. Il commento della partita dovrebbe essere imparziale, ma come può esserlo se viene fatto fare a Meneghin, che per anni ha giocato con Milano (e infatti, non lo è stato)?
Gara 7 è stata un delle partite più brutte mai viste, dove ha vinto chi ha fatto meno peggio. Ed è toccato sentire "grande partita", "bellissima partita", "il meglio dell'Italia": se questo è il meglio, siamo messi male.
Quando la smeteranno d'incensare la m***a e cesseranno di prendere in giro?

Cambiano argomento. La vita rende quello che si fa:  https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/guerra-ucraina-russia-giorno-486-diretta_66430477-202302k.shtml
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@M.T. Dio prima li fa, poi li accoppia (li accoppa, scrisse il noto comico napoletano Giobbe Covatta in un suo libello satirico). Probabilmente sarà guerra civile tra due criminali senza scrupoli, e a farne le spese sarà il popolo russo. L'aspetto positivo riguarda gli ucraini, che dal caos in atto nel campo avverso non potranno che trarre, almeno al momento, beneficio.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

959
M.T. ha scritto: La vita rende quello che si fa: 
Questa è solo giustizia poetica (condita da una buona dose di ironia): uno stato guidato da un dittatore ne invade un altro con lo scopo, tra gli altri, di "denazificarlo". Al tempo stesso usa mercenari di ideologia neonazista di estrema destra... Che non solo gli si rivoltano contro, ma dimostrano più buon senso di lui (e qui l'ironia si spreca) criticando la corruzione e l'inadeguatezza dell'esercito regolare, nonché tutta "l'operazione speciale". Non mi auguro azioni violente o morti, ma mi auguro davvero un conflitto interno abbastanza grave da costringere la Russia ad abbandonare la guerra, magari addirittura un cambio di regime (e qui so che sono troppo ottimista)
Cheguevara ha scritto: L'aspetto positivo riguarda gli ucraini, che dal caos in atto nel campo avverso non potranno che trarre, almeno al momento, beneficio.
L'aspetto positivo, se la situazione si prolunga, riguarda tutti: forse anche i russi si sveglieranno e inizieranno ad alzare la voce per la propria libertà e per mettere fine allo stillicidio inutile dei loro soldati. La rivolta, anche se ristretta e prettamente militare, potrebbe fare da catalizzatore. Tengo le dita incrociate
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

960
- Frodo, ti sei svegliato!
- Gandalf, che è successo?
- Oh, ragazzo mio, ci sei riuscito. Hai gettato l’anello nel vulcano e con esso hai distrutto Sauron.
- Ce l’ho fatta…
- Hai salvato la Terra di Mezzo.
- Oh Gandalf, non vedo l’ora di rivedere tutti quanti.
- Li vedrai presto, Frodo. Ti stanno aspettando.
- Dove?
- Ai funerali di Sauron.
- Non ho inteso.
- I funerali di Sauron, è importante. È un evento. Lutto nazionale. Ci sono tutti i popoli della Terra di Mezzo.
- Perché?
- Come perché, per rendergli omaggio, per commemorarlo e celebrarne la vita straordinaria.
- Sauron.
- Sì.
- Ma Sauron è…
- Che?
- No, dico Sauron era un… un…
- Un?
- Un despota. Uno stregone malvagio. Ha devastato metà continente.
- Un po’ di rispetto, Frodo! Stai parlando di un morto, per la miseria!
- Ho capito, ma c’abbiamo combattuto per tre libri e tre film…
- Esatto. Non si può negare che abbia avuto un certo impatto.
- Un impatto di merda.
- Intanto ti devi sciacquare la bocca quando parli dell’Oscuro Signore. Lui non era malvagio.
- L’hai appena chiamato Oscuro Signore.
- Ma no, lui era… come dire… ecco, sì! Era un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia.
- Un desiderio di gioia?
- Sì. Come ti sembra? Sai, mi hanno chiesto di dire due parole alle esequie.
- Sauron, il Crudele. Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor era un desiderio di amore?
- Guarda che le cose che ha fatto lui tu te le sogni.
- Gandalf, ma che cose? Cosa stai dicendo?
- Tirala su te Barad-dûr. Dai, prova. Tirala su te una torre di millequattrocento metri su suolo vulcanico!
- Ho capito, ma era una fortezza di pura malvagità!
- Che dava lavoro a migliaia di persone.
- Orchi Gandalf! Orchi! Mostri! Nazgul! Te li ricordi, sì? Ti ricordi il fuoco, la lava, gli eserciti incazzati, le battaglie, l’ombra cupa che scende.
- Ha segnato la Storia di questo paese.
- In peggio!
- Ha dato a tutti la possibilità di essere suoi servi, senza chiedere niente in cambio.
- Voleva conquistare il mondo.
- Ma amava i cani.
- Gandalf, ti sei rincoglionito? È per via della tinta? Questo era uno stregone oscuro, non ha mai nascosto la cosa e si è comportato di conseguenza per tutta la sua vita.
- Bella gratitudine.
- Eh?
- Guarda che te senza Sauron non eri nessuno. Senza sta cosa dell’anello tu te ne stavi ancora lì in Contea a farti i drummini. Altro che eroe. Tu la carriera la devi a Sauron.
- Ma a me m’ha rovinato la vita Sauron. E pure a tanti altri.
- Quanto odio, Frodo. Che persona piccola. Da te proprio non me l’aspettavo. Sauron era uno di noi.
- Uno di noi? Io sono un postadolescente coi piedi pelosi e lui era un cristo di dio re malvagio che ha forgiato un anello per dominare tutti gli altri. Scusami eh, ma com’è passata sta narrazione che era uno di noi? Noi chi?
- Ascolta, era una persona coi suoi pregi e i suoi difetti. E magari sì, ha dedicato la sua vita all’accumulo di potere per rendere questo Paese un posto peggiore e ci è pure riuscito, ma tu dimentichi una cosa importante.
- Cosa?
- Era un grandissimo comunicatore.
- Gandalf, porcoddue…
- Di Sauron si può dire tutto ma non che non sapesse comunicare.
- Ho capito, c’hai centocinquant'anni, hai cambiato colore e mo non capisci più un cazzo e hai paura di morire e questo è un pezzo della tua vita che se ne va e tu guardi tutto attraverso un vetro spesso così di nostalgia, ma sticazzi! Proviamo a essere un attimo obbiettivi, vuoi?
- E proviamo.
- Questo c’ha fatto passare l’inferno a tutti e ha lasciato il mondo peggio di come l’ha trovato.
- Diciamo che era una figura unica nel suo genere.
- Diciamo che era letteralmente un essere spregevole. L’incarnazione di almeno cinque dei sette vizi capitali.
- Che brutta bestia l’invidia.
- Perché a Boromir non gli abbiamo fatto i funerali così?
- Boromir era divisivo.
- Théoden.
- Comunista col Rolex.
- E Sauron invece?
- Sauron, nel bene e nel male rappresenta la Terra di Mezzo.
- Ma proprio per un cazzo io mi son sentito rappresentato da questo.
- Tu non capisci, Frodo.
- Cosa?
- La Terra di Mezzo è un Paese fondato sul condono. E dopo la morte condoniamo tutto a tutti. Però recitando frasi fondamentali come “nel bene e nel male” oppure “ha fatto anche cose buone” non neghiamo che sia stato un figlio di puttana, anzi lo rimarchiamo. Perché ne abbiamo bisogno.
- In che senso?
- Abbiamo bisogno di santificare le merde. E più uno è merda, più lo dobbiamo celebrare. Sauron va santificato, è per il bene di tutti. Così i nostri egoismi, i nostri piccoli squallori, le ipocrisie quotidiane, smettono di farci star male, di metterci in crisi. Se pure Sauron incontra Dio, se pure Sauron va in paradiso, se alla fin fine riusciamo a raccontarci che anche Sauron era una brava persona, allora lo siamo tutti. E nessuno deve pagare i propri conti con la vita e con la Storia.
- Va be’, ma con questo ragionamento non finiamo per circondarci ciclicamente solo di gente che “ha fatto anche cose buone”?
- Certo.
- E quindi altri Sauron?
- Siamo un fantasy, Frodo. Noi adoriamo le saghe.
[Non è successo niente]


(brano preso da questa pagina facebook)
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961
M.T. ha scritto: I funerali di Sauron, è importante. È un evento. Lutto nazionale. Ci sono tutti i popoli della Terra di Mezzo
Immagino che il dialogo fantasioso si riferisca a qualche politico morto di recente... Io non mi sono sentita né divisa né altro a riguardo. Aveva l'età di mio padre, e anche lui è più di là che di qua, quindi non passo sopra agli sbagli passati, ma credo che il momento di contestarli sia ormai trascorso.
Ciò non toglie che il dialogo sia spiritoso e anche arguto, ma per me lascia il tempo che trova. Il fatto di condonare tutto ai morti è una prassi social-mediatica, e per me va bene così. Prolungare l'odio o la vendetta al di là della morte lo trovo malsano.
Ti dirò che perfino l'"ha fatto anche cose buone" lascia per me il tempo che trova. Uno muore e gli altri cercano in ogni modo di scontare la colpa di essere ancora vivi, pur senza averne alcun merito. Lo fanno spesso incolpando il morto, accusandolo di qualcosa, o cercando colpevoli negli altri (famigliari, soccorritori, politici, ecc.). Oppure, in certi casi facendone un martire. Tutto ciò va preso come una reazione emotiva passeggera, che si risolverà in lumini accesi, fiori o bandiere, e che non avrà alcun risvolto politico.
Ciò che sta accadendo in Russia in questo momento ha un significato molto diverso, che potrebbe cambiare la storia e la vita di milioni di persone.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

962
@M.T. Ti ringrazio per avermi fatto conoscere una pagina FB interessante per me e, credo, per tutti quelli come me che camerati e simpatizzanti tali amano definire "sinistri". La frantumazione di zebedei che abbiamo dovuto subire per giorni e giorni da parte dei tessitori di lodi del vecchio caimano è stata veramente insostenibile per chi conserva un briciolo di memoria unitamente alla capacità di chiamare le cose, e gli uomini, col loro nome.
@Silverwillow Pare che le speranze che la rivolta della Wagner cambiasse lo stato di cose nella Russia siano destinate a rimanere tali: è certo, però, che il criminale Putin stia seduto su un trono molto, molto traballante. Comunque, trattandosi di rapporti tra criminali incalliti, che hanno sempre operato per il loro interesse senza mostrare mai il minimo scrupolo morale, può accadere tutto e il contrario di tutto, perché i veri motivi che muovono soggetti del genere possono sfuggire anche agli analisti più avveduti. Una menzione a parte meritano i pacifisti, intendo quelli veri, non i putiniani travestiti: come sia possibile immaginare, stando così le cose, una trattativa con chi non solo non ha la minima intenzione di trattare,  ma presenta caratteristiche tali da non potersene assolutamente fidare, si può comprendere soltanto ponendosi nell'ottica del qualunquismo. Basta armi all'Ucraina, e chissenefrega delle conseguenze: la miopia di simili posizioni mi appare veramente incomprensibile, ma forse è il mio punto di vista ad essere sbagliato, chissà.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

963
@Silverwillow In Italia si ha la memoria corta e si ha voglia di dimenticare, oltre che di perculare, come se si potessero dimenticare tutte le porcate di uno che per tutta la vita ha badato solamente a farsi i fatti sui sulle spalle degli altri... Una cosa ha dato fastidio (solo una?): il teatrino sulla sua morte. Una cosa che non era da fare, ma che si sapeva sarebbe stata fatta, perché la morte è una cosa seria.

Su quello che sta accadendo in Russia, staremo a vedere.
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964
M.T. ha scritto: la morte è una cosa seria.
Anche perché è l'unica cosa che accadrà  di sicuro a ognuno di noi. Nel merito c'è chi se ne frega, chi cerca di lasciare una traccia positiva della sua permanenza e chi punta ad essere il più ricco del cimitero. Il decuius in riferimento c'è riuscito.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

966
M.T. ha scritto: In Italia si ha la memoria corta e si ha voglia di dimenticare
La memoria corta degli italiani è ormai un marchio di fabbrica, un tradizionale made in in Italy  :lol:
M.T. ha scritto: M.T.Una cosa ha dato fastidio (solo una?): il teatrino sulla sua morte. Una cosa che non era da fare, ma che si sapeva sarebbe stata fatta, perché la morte è una cosa seria.
Sono d'accordo sul teatrino, l'onnipresenza mediatica e l'incomprensibile beatificazione. Ma questo vale per chiunque muoia: chi dà la notizia tende a trasformarlo in un santo (sono sempre i migliori che se ne vanno). Delle volte vale anche per criminali e assassini. Hai presente la frase "sembrava una così brava persona, salutava sempre"? A me dà i brividi ogni volta, perché è evidente che la banale cortesia quotidiana non dimostra proprio niente, in un senso o nell'altro, ma spesso vicini e conoscenti si sentono in colpa per non aver capito il dramma che si consumava lì accanto e davanti ai giornalisti si mettono sulla difensiva.
Io avrei evitato il teatrino, ma anche le polemiche. Tutti muoiono, perfino i politici, è previsto e normale, si fa il funerale e si va avanti. Tutto il resto è di troppo. Mi ha fatto riflettere, tempo fa, scoprire che la gente piangeva alla morte di Stalin. Non certo per affetto, ma perché segnava un cambiamento drastico nel mondo che conoscevano e a cui si erano abituati.
Cheguevara ha scritto: Nel merito c'è chi se ne frega, chi cerca di lasciare una traccia positiva della sua permanenza e chi punta ad essere il più ricco del cimitero. Il decuius in riferimento c'è riuscito.
Mi fai venire in mente una bella frase di Steve Jobs (riportata in molte versioni, ma credo che lo spirito sia uguale): "Essere l'uomo più ricco del cimitero non mi interessa. Andare a letto la sera sapendo di aver fatto qualcosa di importante, questo sì mi interessa".  Sul fatto che il defunto a cui ti riferisci ci sia riuscito ho dei dubbi. La televisione sta diventando sempre più un mezzo obsoleto, tra pochi decenni di Mediaset, e del suo fondatore, non resterà traccia, se non in qualche saggio specialistico. Se per successo intendi avere un bel monumento funebre costoso e tanta gente che ti tesse le lodi, allora sì, ma il vantaggio per chi è morto mi pare inesistente.
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Silverwillow ha scritto: Hai presente la frase "sembrava una così brava persona, salutava sempre"? A me dà i brividi ogni volta, perché è evidente che la banale cortesia quotidiana non dimostra proprio niente
Sono d'accordo. Non basta una vita per conoscere una persona, figurarsi basarsi su pochi gesti.
Silverwillow ha scritto: Ma questo vale per chiunque muoia: chi dà la notizia tende a trasformarlo in un santo (sono sempre i migliori che se ne vanno)
Succede quasi sempre. Ma la morte non cancella gli errori commessi. E certe cose non si dimenticano (questo vale per chiunque).
Silverwillow ha scritto: Io avrei evitato il teatrino, ma anche le polemiche.
La morte è qualcosa che va affrontata in silenzio, in privato. Quello che si vede spesso è ipocrisia e voglia di apparire. Ma la morte non ha bisogno di queste cose.
Comunque, è finita un'epoca. Per qualcuno è un bene, per qualcun altro è un male. Ma è un capitolo che si è chiuso.
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968
Silverwillow ha scritto: Sul fatto che il defunto a cui ti riferisci ci sia riuscito ho dei dubbi.
Intendevo che è riuscito a essere il più ricco del cimitero. Vantaggi non ce ne sono, intendevo solo perculare lui, assieme ai tanti il cui obiettivo è accumulare capitali, e poi sono destinati a fare la fine del verghiano Mazzarò: roba mia, vientene con me!
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969
M.T. ha scritto: Comunque, è finita un'epoca. Per qualcuno è un bene, per qualcun altro è un male. Ma è un capitolo che si è chiuso.
Temo che non sia proprio così. La trasformazione in negativo della società e della politica operata dal soggetto è, purtroppo, destinata a durare a lungo.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

970
Cheguevara ha scritto: La trasformazione in negativo della società e della politica operata dal soggetto è, purtroppo, destinata a durare a lungo.
Questo sì. Ma lui non direttamente non farà più danno o figuracce.

https://scuola.psbconsulting.it/trento-6-alunni-non-ammessi-alla-maturita-e-scandalo-in-una-scuola/
Ora non si dice più bocciati ma "studenti che hanno la possibilità di fare un percorso per approfondire alcune competenze".
... ... ma ********* :P
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971
M.T. ha scritto: Ora non si dice più bocciati ma "studenti che hanno la possibilità di fare un percorso per approfondire alcune competenze".
... ... ma ********* :P
Al di là della ridicola definizione, in puro stile politically correct applicato male, mi pare assurdo che una scuola si debba giustificare per aver bocciato una buona percentuale di studenti. Se non avevano la frequentazione o i voti minimi previsti, andavano bocciati e basta. Stiamo arrivando a livelli folli con questa mania di scusare e includere tutti. È prima di tutto una presa in giro, e motivo di confusione, per chi invece ha studiato e si è impegnato, ma è soprattutto una cosa dannosa per chi non l'ha fatto. Passa l'idea che non serve a niente ciò che fai, ma che nella vita conta solo avere c*lo e riuscire a evitare regole e giudizi. Meglio una bocciatura oggi che un probabile arresto domani. Teniamo conto dei problemi sociali e famigliari, per carità, ma non facciamo passare l'indulgenza a ogni costo come un diritto, anche senza motivo
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@Silverwillow @M.T. Andando avanti per questa via, tra poco sarà proibito dire o scrivere "bocciato": bisognerà usare la perifrasi "diversamente  promoss*", con tanto di stellina salva gender. La fiera delle cazzate.
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Silverwillow ha scritto: Al di là della ridicola definizione, in puro stile politically correct applicato male, mi pare assurdo che una scuola si debba giustificare per aver bocciato una buona percentuale di studenti. Se non avevano la frequentazione o i voti minimi previsti, andavano bocciati e basta. Stiamo arrivando a livelli folli con questa mania di scusare e includere tutti. È prima di tutto una presa in giro, e motivo di confusione, per chi invece ha studiato e si è impegnato, ma è soprattutto una cosa dannosa per chi non l'ha fatto. Passa l'idea che non serve a niente ciò che fai, ma che nella vita conta solo avere c*lo e riuscire a evitare regole e giudizi. Meglio una bocciatura oggi che un probabile arresto domani. Teniamo conto dei problemi sociali e famigliari, per carità, ma non facciamo passare l'indulgenza a ogni costo come un diritto, anche senza motivo
Sono completamente d'accordo. La cosa brutta è quando ti dicono in faccia, se studi e t'impegni per andare bene, che sei un c******e, che si ottiene di più a fare i furbi e con le raccomandazioni: lo so per esperienza, non so quante volte me l'hanno sbattuto in faccia. E si vede da come va l'Italia. Ma non cambierei quello che ho fatto, perché l'onestà e l'impegno possono ripagare. E se questo non succede, si mantiene il rispetto per se stessi.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

974
A proposito di "diversamente promoss*", che ne pensate dello schwa usato da uno studente nel tema di italiano all'esame di stato?
Quello studente ha ottenuto un voto altissimo.
Se voi foste docenti in quel contesto, come valutereste quel compito? Voto alto o voto basso?
Per quanto mi riguarda, lo avrei chiarito prima: "cari ragazzi, a scuola si usa l'italiano standard, quindi schwa, asterischi e altre amenità del genere non saranno ammesse!", ma non dovrebbe essercene bisogno: se uno vuole usare schwa e cose varie, si mette davanti a Facebook, Instagram e simili con calze, mutande, vestaglione di flanella e… rutto libero, come faceva Fantozzi in un film. :-D :-D


Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

975
dyskolos ha scritto: Per quanto mi riguarda, lo avrei chiarito prima: "cari ragazzi, a scuola si usa l'italiano standard, quindi schwa, asterischi e altre amenità del genere non saranno ammesse!", ma non dovrebbe essercene bisogno: se uno vuole usare schwa e cose varie, si mette davanti a Facebook, Instagram e simili con calze, mutande, vestaglione di flanella e… rutto libero, come faceva Fantozzi in un film. :-D :-D
Sono concorde con te. Ma ci direbbero che siamo vecchi, che bisogna adeguarsi ai tempi, che bisogna capirli i giovani, adeguarsi alla loro cultura perché sennò li perdiamo... e a lasciar passare di tutto li si perde per davvero.
Sono contento che la prof che ho avuto al triennio delle superiori non mi abbia fatto passare nemmeno una virgola sbagliata, così sono potuto migliorare.
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