Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Cheguevara ha scritto: Io non credo che in un'Italia da secoli dominata dal Franza o Spagna, purché se magna sia ipotizzabile una guerra civile in nome di ideali contrapposti, semplicemente perché oggi più che mai di ideali è dato notare l'assenza.
Certo, non sarebbe per ideali, ma per rabbia e insoddisfazione che si covano per anni e a cui basta un pretesto per esplodere. Se a questo ci aggiungi, come hai già scritto, il non poter sopravvivere, il futuro non sembra tanto roseo.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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M.T. ha scritto: Certo, non sarebbe per ideali, ma per rabbia e insoddisfazione che si covano per anni e a cui basta un pretesto per esplodere. Se a questo ci aggiungi, come hai già scritto, il non poter sopravvivere, il futuro non sembra tanto roseo.
Infatti, il mio timore è quello che possa esplodere una rivolta, i cui esiti potrebbero essere peggiori di quelli di una guerra civile, specialmente in presenza di uno Stato guidato da un gruppo reazionario, che potrebbe non esitare a usare metodi di repressione particolarmente duri, Tante dittature sono nate proprio così.
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428
M.T. ha scritto: Uno dei problemi in Italia è che non ci si vuole esporre, si ha la sudditanza verso chi vince. In America, artisti, sportivi, prendono posizioni nette, vedere in quanti hanno preso posizione contro le decisioni di Trump.
Non è questione di esporsi o meno, e non ha a che fare con vincitori o vinti. Bella ciao è una canzone che riguarda la lotta partigiana e contro un anonimo invasore (cosa che permette a molti popoli diversi di indentificarcisi). In Italia però è diventata un inno della sinistra più estrema e conservatrice, e cantarla in pubblico equivale a schierarsi apertamente. Laura Pausini può anche votare partiti di sinistra (niente mi fa pensare il contrario) ma ha fatto bene a rifiutare che la sua immagine venisse magari usata per propaganda.
Quando i Maneskin hanno gridato alla fine di un concerto "Fuck Putin" molti li hanno criticati, sostenendo che i cantanti non dovrebbero esprimere queste idee. Eppure in quel caso non c'era nessuno schieramento politico. Tutto, qualunque cosa si faccia o non si faccia, viene criticato.
Un artista può (e a volte dovrebbe) esporsi, ma solo a favore di una causa giusta, non per una semplice simpatia politica, tantomeno per paura di essere frainteso.
M.T. ha scritto: ma se vorrà ripercorrere la strada del passato, in quel caso i rischi di una frattura grossa potrebbero esserci, con conseguenze non da poco (e non si pensi solo a contestazioni: con la rabbia e la violenza che ci sono adesso, vecchi conti potrebbero tornare a galla e una guerra civile non è cosa che sia poi così lontana).
Sei ottimista  :lol: Guardandomi in giro vedo solo gente che vuole starsene in santa pace, e che alza la testa solo se gli aumenta la bolletta. Di ideali, come dice  @Cheguevara,  non ce ne sono più. La guerra civile non la vedo, ma nemmeno la rivolta (troppa fatica, troppe energie  :P ). La violenza credo faccia parte di una minoranza. E ripercorrere strade del passato vorrebbe dire rinunciare ai fondi europei e diventare più poveri. Gli ideali saranno anche morti, ma il cinismo prospera: dove ci sono interessi economici forti si può stare sicuri che le cose non cambieranno direzione.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Silverwillow ha scritto: La guerra civile non la vedo, ma nemmeno la rivolta (troppa fatica, troppe energie 
Non è questione di fatica: il numero di coloro che, in questo Paese, sono da definire poveri (cioè, con un reddito sotto la soglia di sopravvivenza) è in continuo aumento. Le imprese prossime alla chiusura sono decine di migliaia e la conseguente perdita di posti di lavoro non potrà che generare nuovi disoccupati e/o cassintegrati. Lo Stato, già indebitato oltre i limiti consentiti sia dalla UE, che dai mercati, difficilmente riuscirà a dilatare ulteriormente il debito pubblico e a piazzarne i titoli sul mercato, a meno di nuovi interventi della BCE, le cui risorse non sono, però, illimitate, considerando anche che non siamo i soli ad avere bisogno di assistenza. Il persistere dello stato di belligeranza in Ucraina non contribuisce di certo all'alleggerimento della situazione, anzi, non fa che peggiorare il tutto. 
Le masse non si ribellano fino a quando esistono prospettive e, sia pure riducendo il budget familiare, riescono a vivere decentemente: quando ciò non sia più possibile il patto sociale salta e può accadere di tutto.
In presenza di questo stato di cose, mi viene da chiedermi: se è vero che il risparmio privato degli italiani ammonta a circa cinquemila miliardi, come è vero che siamo, in Occidente, l'unico paese che non prevede imposte sui patrimoni, come mai nessun governo ha ritenuto, fino a oggi, di imporre una tassa patrimoniale, magari una tantum? Un'imposta dell'1% porterebbe subito nelle casse dello stato 50 miliardi, quanti ne servono nell'immediato per fronteggiare l'emergenza bollette, senza danneggiare più di tanto i detentori della ricchezza: se possiedo 10 milioni posso rinunciare a 100 mila Euro, se ho 100 Euro sul conto la mia situazione non cambia se diventano 99. Se si aggiunge un serio recupero dell'evasione, che ammonta a oltre 150 miliardi l'anno e che è quella che ha ben contribuito all'accumulo di ricchezza, questa nazione potrebbe uscire dalla crisi e addirittura prosperare.
Ma finché parlare di imposta patrimoniale equivale a una bestemmia e il recupero dell'evasione consiste nel sanzionare il bar che non ha fatto lo scontrino del caffè, non ci sono speranze. E purtroppo credo che questo nuovo governo sia il meno adatto a cambiare la situazione.
 
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430
Cheguevara ha scritto: Le masse non si ribellano fino a quando esistono prospettive e, sia pure riducendo il budget familiare, riescono a vivere decentemente: quando ciò non sia più possibile il patto sociale salta e può accadere di tutto.
è quello che temo.
Cheguevara ha scritto: Ma finché parlare di imposta patrimoniale equivale a una bestemmia
se si facesse la patrimoniale sul ceto basso, andrebbe bene. Ma appena si parla di toccare i soldi dei ricchi, apriti cielo.
Cheguevara ha scritto: il recupero dell'evasione consiste nel sanzionare il bar che non ha fatto lo scontrino del caffè
il piccolo negozietto lo si tartassa con controlli, ma con le grosse multinazionali si chiudono tutte e due gli occhi e ci si lava ben bene le mani.
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Cheguevara ha scritto: il numero di coloro che, in questo Paese, sono da definire poveri (cioè, con un reddito sotto la soglia di sopravvivenza) è in continuo aumento. Le imprese prossime alla chiusura sono decine di migliaia e la conseguente perdita di posti di lavoro non potrà che generare nuovi disoccupati e/o cassintegrati.
È una situazione possibile, ma se andiamo a guardare, cosa fa la gente quando protesta? Sfila con gli striscioni, urla, tutt'al più lancia qualche sasso.
La violenza fisica non è più un fatto quotidiano e normale (e dobbiamo ringraziare i decenni di democrazia, anche traballante, per questo). Le persone hanno più paura delle conseguenze che delle cause.
Nessuno oggi in Italia muore di fame: anche i senzatetto hanno delle mense in cui trovare dei pasti, e rifugi dove dormire quando fa freddo (se qualcuno muore di freddo lo dicono al TG, perché non è la norma). Gli esseri umani diventano violenti, anche fuori dalla loro natura, solo quando non hanno di che sopravvivere. Ma il cibo, un riparo e le cure mediche d'emergenza in genere non mancano. Non riesco a immaginare che qualcuno dia fuoco a Palazzo Chigi solo perché non può più permettersi Netflix. A meno che non salti fuori un capo-popolo fanatico (che la gente ovviamente seguirebbe). Ma per me sono previsioni estreme, quasi da fantascienza.
Chi non ha abbastanza per vivere decentemente prima stringe la cinghia, poi si lamenta, poi chiede gli aiuti già previsti per i redditi bassi, poi si lamenta ancora perché sono pochi, ma alla fine si accontenta. Per protestare seriamente, rischiando anche qualcosa, ci vuole un motivo molto più forte.
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@Silverwillow Credo che alle opzioni da te considerate ne manchi una, secondo me fondamentale: la possibilità che il sistema assistenziale crolli, non potendo tener dietro al dilatarsi degli interventi. Il welfare costa, credo che sia al primo posto per quantità di spesa, ma se le imprese chiudono crollano anche gli incassi del fisco e, di conseguenza, gli interventi assistenziali. Mancando poi l'intenzione di prendere i soldi necessari là dove sono effettivamente, cioè nei patrimoni privati, il welfare non potrà che uscirne fortemente penalizzato. L'alternativa sarebbe fare altro debito pubblico, cioè stampare altra carta che in breve potrebbe divenire straccia, portando lo Stato al default. Mi fa piacere che tu sia ottimista e mi auguro che tu abbia ragione, ma i segnali che arrivano ogni giorno vanno in un'altra direzione. Staremo a vedere: altro non possiamo fare.
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Cheguevara ha scritto: Mancando poi l'intenzione di prendere i soldi necessari là dove sono effettivamente, cioè nei patrimoni privati, il welfare non potrà che uscirne fortemente penalizzato

Ottima riflessione. Ho sempre pensato che il welfare sia il compito principale di uno stato. Venendo meno questo, la gente protesterà, come d'altronde già fa.
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Cheguevara ha scritto: Credo che alle opzioni da te considerate ne manchi una, secondo me fondamentale: la possibilità che il sistema assistenziale crolli, non potendo tener dietro al dilatarsi degli interventi. Il welfare costa, credo che sia al primo posto per quantità di spesa, ma se le imprese chiudono crollano anche gli incassi del fisco e, di conseguenza, gli interventi assistenziali. Mancando poi l'intenzione di prendere i soldi necessari là dove sono effettivamente, cioè nei patrimoni privati, il welfare non potrà che uscirne fortemente penalizzato. L'alternativa sarebbe fare altro debito pubblico, cioè stampare altra carta che in breve potrebbe divenire straccia, portando lo Stato al default.
Hai ben espresso quello che volevo scrivere.
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A me questi politici sembrano certi calciatori, che appena vengono acquistati da una squadra sono stati suoi tifosi fin da piccoli (ogni riferimento alla Meloni che asserisce che non ha mai avuto simpatia per i fascismi è puramente casuale... :P )

Ma cambiamo un attimo discorso: oggi scopro che sul digitale compare un nuovo, fantastico, imperdibile canale: il 37, ovvero Warner TV e che per quando aprtirà, il 30 ottobre, faranno vedere Zack Snyder's Justice League. E qui riporto quello che pensai quando uscì questa versione. La prima versione non mi entusiasmò più di tanto (gli unici film DC che mi presero furono i primi due di Nolan su Batman) e non so perché, qaundo fanno film su personaggi DC non ci azzeccano quasi mai. Poi scoprii che c'erano stati dei problemi e che ci sarebbe stata una nuova edizione, dove sarebbero state aggiunte delle scene per rendere meglio la storia. Ma alla faccia delle scene tagliate, mannaggia la peppetta! Avevano tagliato metà film! Da 120 minuti si passa a 240 e passa :aka: !
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M.T. ha scritto: A me questi politici sembrano certi calciatori, che appena vengono acquistati da una squadra sono stati suoi tifosi fin da piccoli (ogni riferimento alla Meloni che asserisce che non ha mai avuto simpatia per i fascismi è puramente casuale... :P )
Infatti, il FUAN, cui è stata iscritta fin dall'adolescenza, è notoriamente antifascista e i saluti romani erano un modo innocente di fare ciao... ma per favore! Va bene cercare di rifarsi una verginità, ma questo significa prendere per il culo il prossimo. Non è un buon inizio. 
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Cheguevara ha scritto: Mi fa piacere che tu sia ottimista e mi auguro che tu abbia ragione, ma i segnali che arrivano ogni giorno vanno in un'altra direzione.
Non  credo di essere particolarmente ottimista, ma lo scenario che dipingi è catastrofico: uno Stato che non è più in grado di assistere i propri abitanti. Non dico che non possa succedere, ma già è difficile stare dietro a tutti i problemi attuali, non voglio neanche pensare a una situazione in cui il welfare possa sparire per mancanza di mezzi. Per ora c'è una situazione economica grave, ma non così drammatica. Magari cadrà di qualcosa il PIL, o l'occupazione o qualcos'altro (diciamo le braccia, va' :P  ) ma si andrà avanti. Si è andati avanti in condizioni molto peggiori.
Sono ottimista solo nel senso che credo che lo Stato farà il suo lavoro (perché chi lo rappresenta ne ha tutto l'interesse) e i cittadini come me faranno altrettanto, anche lamentandosi per ciò che ritengono sbagliato (ma senza far saltare per aria niente).
Secondo me deve succedere qualcosa di davvero molto grave per rompere quest'equilibrio, e a quel punto il welfare potrebbe essere l'ultimo dei nostri problemi.
I segnali sono brutti in generale in tutta Europa, ma non in modo particolare per l'economia italiana. A meno di non temere un crollo totale anche dell'istituzione europea, non vedo motivo di preoccuparsi in questo senso (già di motivi per preoccuparsi ce ne sono a sufficienza). 
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@Silverwillow Come ho spesso detto in questa discussione, spero che tu abbia ragione, anche se non mi pare che, come affermi, siamo venuti fuori da situazioni peggiori. Peggio di così c'è stato soltanto l'immediato dopoguerra, e ne siamo venuti fuori grazie agli aiuti del "Piano Marshall". Attualmente gli aiuti vengono dalla UE, ma non sono soldi che piovono dal cielo, sia perché comprendono anche il nostro contributo ai versamenti, che perché, per incassare, è necessario che si verifichino determinate condizioni che potrebbero anche non verificarsi, visto l'andazzo. Inoltre la crisi non è soltanto nostra, e il prolungarsi della guerra in Ucraina non potrà che aggravarla. Al di là delle chiacchiere, a livello nazionale sarebbero indispensabili provvedimenti di redistribuzione della ricchezza che i precedenti governi non hanno saputo o voluto attuare, e che quello in essere si guarda bene dal menzionare. Intanto continua l'impoverimento delle famiglie, che si riflette sull'andamento dell'economia in generale: basti pensare che i cinque milioni di bollette attualmente in mora presto raddoppieranno, causando un effetto domino: meno incassi delle società distributrici dell'energia, meno tasse incassate dallo Stato, cui si aggiungeranno i mancati versamenti delle imprese che già stanno chiudendo e delle tante che chiuderanno, tenendo presente che non si tratterà solo del mancato futuro gettito fiscale, ma anche di quello che viene dato per acquisito e invece non si realizzerà: a meno che non si verifichi il caso improbabile che imprese che falliscono o chiudono volontariamente si preoccupino di regolarizzare le pendenze col fisco. Per non parlare dei minori incassi fiscali sugli stipendi dei lavoratori che il lavoro l'avranno perso, e che anziché versare tasse e contributi percepiranno cassa integrazione o reddito di cittadinanza.
Continuo a vederla brutta e a sperare di sbagliarmi.
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Prime 24 ore del nuovo ministro dell'Interno, il leghista Piantedosi: botte da orbi a un comitato di studenti che manifestavano pacificamente a La Sapienza e divieto di approdo per due navi delle ONG cariche di migranti scampati a naufragi. Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, dobbiamo aspettarci di peggio per il prossimo futuro. Il bello è che, mentre i poliziotti manganellavano spietatamente pochi giovani pacifici e indifesi, la Meloni dichiarava in Parlamento la sua simpatia per i giovani che manifestano. Se fosse coerente (ma non lo è) dovrebbe destituire il ministro appena insediato, visto anche la sua (del ministro) penosa negazione dell'evidenza, oltre tutto in presenza di un video che non lascia adito a dubbi. Se le forze dell'ordine si comportano così con pochi pacifici manifestanti il cui solo obiettivo era quello di appendere uno striscione, come si comporteranno in presenza delle sollevazioni di piazza - che ci saranno - di gente incazzata nera per la pressione di una situazione economica ingestibile? Continuo a vederla molto brutta.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

440
Al peggio non c'è mai fine: la Lega propone l'innalzamento delle operazioni in  contanti a 10.000 Euro, e la Meloni assicura che il governo provvederà in tempi brevi. Significa agevolare l'evasione, altro che la lotta promessa dalla premier, e non solo: l'emorragia di depositi portati a mano dagli "spalloni" alle banche svizzere potrà svolgersi liberamente, per non parlare, nel paese dalle quattro mafie, del riciclaggio di danaro sporco e della circolazione di mazzette. L'assurdo è che il provvedimento viene fatto passare per agevolazione nei confronti degli indigenti, come se il loro problema non fosse quello di mettere insieme il pranzo con la cena, ma di poter usare contanti fino a 10.000 Euro, che si e no li mettono insieme in un anno. Se questi sono i provvedimenti della destra al governo, prima cade e meglio sarà.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

442
bwv582 ha scritto: Visto che questa discussione è per lamentarsi in generale, scrivo solo per farvi sapere che il giocatore del PSG, Mbappé, ha rinnovato e prenderà 625 milioni di euro lordi in tre anni. Fossero, al netto, 300 milioni, in due ore prende più di quello che prende un operaio in un anno.
Se te li offrono, li prendi.
Ma cose di questo genere per me sono un insulto alla dignità umana. Capisco lo show, il business, ma ci dovrebbe essere un tetto a certi stipendi, perché non è ammissibile che ci sia gente che viene sfruttata e si massacra per tante ore di lavoro per prendere quello che non gli basta neppure per sopravvivere.
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Cheguevara ha scritto: Come ho spesso detto in questa discussione, spero che tu abbia ragione, anche se non mi pare che, come affermi, siamo venuti fuori da situazioni peggiori.
A parte il secondo dopoguerra, negli anni ci sono state crisi di vario genere, sia economiche che politiche (l'ultima, prima della pandemia, è la crisi economica del 2008-2009). Non discuto sul fatto che la situazione attuale sia più grave (e non sono affatto ottimista su questo: la guerra secondo me durerà a lungo e i prezzi dell'energia seguiranno gli alti e bassi dei difficoltosi accordi europei, mentre quelli alimentari seguiranno le speculazioni).
Non ne sono di certo contenta, ma comprendo che ci sono cose che non dipendono da me, da noi o perfino dal governo, e che vanno affrontate e basta. Quando dico che alla fine se ne verrà fuori non intendo tutti noi, e nemmeno tutti interi, ma l'Italia come stato e come democrazia solida. Dal momento che sono individualista e non metto il bene della società sopra a quello dei singoli, per me non è un futuro roseo. Ma è almeno un futuro di qualche tipo, in cui non prevedo catastrofi nucleari o minacce serie alle basi della democrazia o dell'umanità.
Cheguevara ha scritto: Attualmente gli aiuti vengono dalla UE, ma non sono soldi che piovono dal cielo, sia perché comprendono anche il nostro contributo ai versamenti, che perché, per incassare, è necessario che si verifichino determinate condizioni che potrebbero anche non verificarsi, visto l'andazzo.
È comprensibile che i soldi dell'Europa non siano un regalo. Però almeno arrivano. Il problema principale, al momento, è che molti Comuni non sono capaci di usarli: fanno progetti inutili (o addirittura dannosi per l'ambiente), li scrivono talmente male che non vengono accettati, o non li fanno proprio. Le condizioni però non sono ingiuste né impossibili, potrebbero anzi spronarci a migliorare le competenze anche dei luoghi più sperduti. Se non succede, vuol dire che chi ci lavora è interessato solo allo stipendio (che prenderà comunque, anche dopo aver fatto perdere al suo territorio milioni di potenziali investimenti, per errori banali) e allora forse non dovrebbe essere lì. Questi per me sono i problemi più gravi dell'Italia, perfino più delle disuguaglianze di classe: la tendenza generale a considerare "furbo" chi fa le cose col minimo sforzo possibile e la sostanziale indifferenza per il futuro comune del paese o del pianeta (finché si trova una buona sistemazione per figli e parenti vari, tutti gli altri si possono impiccare).
Cheguevara ha scritto: Continuo a vederla brutta e a sperare di sbagliarmi.
La situazione è brutta. Ma qualcuno molti anni fa mi ha insegnato il detto "Non fasciarti la testa prima di rompertela", e cerco (almeno quando mi riesce) di seguirlo. Se posso, evito di battere la testa apposta contro i muri, ma più di quello non posso fare, se non tenere le garze pronte per ogni evenienza...
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444
Silverwillow ha scritto: La situazione è brutta. Ma qualcuno molti anni fa mi ha insegnato il detto "Non fasciarti la testa prima di rompertela", e cerco (almeno quando mi riesce) di seguirlo. Se posso, evito di battere la testa apposta contro i muri, ma più di quello non posso fare, se non tenere le garze pronte per ogni evenienza...
Io non batto di sicuro la testa contro i muri, perché è l'unica cosa che mi rimane e, se me la dovessi rompere, non ho neanche le garze per fasciarmela. Come disse Pirandello (o Sciascia? devo verificare) a ciascuno il suo.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

445
@Cheguevara Ho controllato, era Sciascia, traduzione dal latino uniquique suum, parole scritte sul retro di un pizzino minatorio. La memoria fa brutti scherzi a una certa età, anche quando la testa funziona abbastanza bene.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

446
bwv582 ha scritto: Visto che questa discussione è per lamentarsi in generale, scrivo solo per farvi sapere che il giocatore del PSG, Mbappé, ha rinnovato e prenderà 625 milioni di euro lordi in tre anni. Fossero, al netto, 300 milioni, in due ore prende più di quello che prende un operaio in un anno.

Per me è proprio inconcepibile. Del tutto senza senso :-(
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

448
dyskolos ha scritto:

Per me è proprio inconcepibile. Del tutto senza senso :-(
Io non avevo commentato su questo, solo perché, in due ore, di euro ne guadagno circa 15, e c'è un abisso talmente vasto che mi risulta quasi ridicolo.
La differenza tra gli stipendi è una di quelle stranezze di cui non ho mai capito il senso. Potreste dirmi che il calciatore ha talento e l'operaio no, ma la realtà è che il calciatore bravo attira gli sponsor, mentre l'operaio bravo non attira proprio nessuno (al limite attira la stampa se muore sul lavoro). Viviamo in un mondo dove ciò che conta è solo ciò che consente di fare pubblicità ad altro (vale lo stesso per gli influencer, youtuber e consimili: se sai farti seguire guadagni, non importa cosa fai). Dall'esaltazione di un prodotto in sé si è passati all'esaltazione del venditore di quello stesso prodotto.
Poi non biasimo certo i calciatori che quei soldi li prendono (e chi non li prenderebbe se glieli offrono?) ma ci vorrebbe un minimo di adeguamento tra stipendio e mansione, che dovrebbe essere commisurato al grado di responsabilità, allo stress, alla fatica fisica e all'importanza (e qui gli operatori sanitari sarebbero in testa) non alle capacità pubblicitarie.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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@Silverwillow Non sono solo gli stipendi dei calciatori a costituire uno schiaffo alla miseria, né gli arricchimenti dei cosiddetti influencer (tra parentesi, se la maggior parte della gente la pensasse come me, gli uni e gli altri, per non morire di fame, dovrebbero andare a lavorare): gli stipendi dei top manager (anglicismo gratuito per "alti dirigenti") dove li mettiamo? Negli anni 50 e 60, i veri anni di crescita dovuta non alla finanza, ma alla produzione, lo stipendio di un alto dirigente d'industria era pari a quello di qualche decina di operai. Oggi, che si producono solo servizi e si gioca con la finanza, il trattamento economico di tali soggetti, indipendentemente dai risultati ottenuti, spesso in perdita, equivale a quello di centinaia o addirittura migliaia dei propri dipendenti. Bel problema, ma non dobbiamo preoccuparci, più di tanto: col nuovo governo l'incombente tassa piatta metterà a posto ogni cosa. E' evidente l'intenzione di andare incontro agli interessi della povera gente, come dimostra la sbandierata, imminente elevazione del tetto del contante: è infatti notorio che i lavoratori dipendenti sottopagati e i pensionati alla fame troveranno sollievo nella possibilità di andare in giro con non più mille o duemila Euro in tasca, bensì con cinque o diecimila. Viva il nuovo welfare! Ma forse, come spesso accade, sono io ad aver frainteso le dichiarazioni della presidenta: forse non ha detto "incontro", ma "contro", e a capire fischi per fiaschi ci vuole poco.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

450
Comunque io ho smesso da tempo di tifare per squadre ricche, che si permettono di pagare i propri giocatori con cifre stratosferiche. Ho sempre meno pazienza per quelli che vanno a farsi i selfie con stadi faraonici alle spalle e poi scrivono cose come "Guardate com'è bello lo stadio di Torino" o quello "di Milano". Cavolo! Ma la Juventus (solo per fare un esempio) è ricca proprio perché tu la foraggi in vari modi: paghi il biglietto salatissimo (e ne sei contento: è la Juve!), poi ti compri la sciarpa della Juve, e poi il completino no? Certo, pure quello! In TV non ti guardi la partite della Juve? E così quella ingrassa sempre di più e le quadre povere diventano sempre più povere perché non se le fila nessuno. Il Palermo non ti piace? Fatti l'abbonamento al Palermo! E il Nissa Calcio? E l'Akragas? Anche queste giocano a pallone, eh! Mica giocano a scacchi? Suvvia!
Cambiando leggermente discorso, in alcuni paesi esteri esiste una legge che stabilisce che due lavoratori della stessa azienda non possano avere differenze di stipendio oltre un certo limite. Per dire, chi lava i cessi non può guadagnare meno di cinquanta volte il top manager. Quest'ultimo, se vuole aumentarsi lo stipendio, deve prima aumentarlo a quello che pulisce i cessi e progressivamente a tutti gli altri. Dopo penserà al suo.
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