Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

926
Cheguevara ha scritto: E' di ieri la notizia che Fabio Fazio, dopo quarant'anni di permanenza, va via dalla RAI, che non gli ha rinnovato il contratto. E fin qui, niente da eccepire: notoriamente la RAI è terra di conquista per la politica,
Lo seguivo da qualche anno, e mi spiace un po' che lui e la Littizzetto se ne vadano, ma non è detto che sia una questione politica. Ultimamente mi pare che la tv pubblica punti soprattutto a risparmiare (sebbene sia l'unica finanziata dagli utenti, oltre che dalla pubblicità). Forse il programma di Fazio costava troppo...
Rai tre comunque ha molti altri programmi e giornalisti validi: Corrado Augias, Giorgio Zanchini (Quante storie e Rebus), Paolo Mieli, Lucia Annunziata, Gramellini. Approfondimenti come Est-ovest e Regione Europa, o programmi culturali come Geo, Il ramo d'oro, Splendida cornice e altri.
Se dovessi togliere rai 3 potrei direttamente buttare la tv. Girando altri canali trovo solo film di vent'anni fa, telenovele e cose squallide come L'isola dei famosi, o talk show dove litigano sempre tutti quanti, da copione, e non si approfondisce mai niente. L'unica eccezione è La7, che ha un paio di programmi che a volte guardo.
Il canone però lo toglierei comunque. Tutti gli altri canali si finanziano con la pubblicità, non vedo perché la rai oltre alla pubblicità (magari più breve, ma non è che ti cambia la vita) deve anche farsi pagare.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

927
Silverwillow ha scritto: Rai tre comunque ha molti altri programmi e giornalisti validi: Corrado Augias, Giorgio Zanchini (Quante storie e Rebus), Paolo Mieli, Lucia Annunziata, Gramellini. Approfondimenti come Est-ovest e Regione Europa, o programmi culturali
Con l'aria che tira, non conterei molto sulla permanenza dei giornalisti menzionati. Il famoso editto bulgaro dell'ex cavaliere, al confronto di quello che sta accadendo, è poca cosa, e credo proprio che il costo degli espulsi sia l'ultimo dei motivi. Il fatto sarebbe meno grave se questa destra disponesse, tra i suoi fedelissimi, di professionisti di vaglia, ma da quello che vedo in giro non mi pare.
Anche se, in definitiva, l'occupazione a tappeto di tutto ciò che è occupabile è un male minore, rispetto ai provvedimenti, ultima l'ulteriore spinta al precariato, che in questi primi sei mesi di governo testimoniano soprattutto l'incapacità e inadeguatezza di presidenta e accoliti.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

928
M.T. ha scritto: Temo che per non pagare il canone non dovresti possedere un televisore.
Hai ragione, non mi ero documentato. E non solo, non devi neanche possedere uno smartphone o altra apparecchiatura in grado ci connettersi, anche per vie traverse, con i canali RAI. RAI: di tutto, di più.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

929
Cheguevara ha scritto: Con l'aria che tira, non conterei molto sulla permanenza dei giornalisti menzionati.
Nessuno dei programmi che guardo io ha una forte tendenza politica o ideologica, tantomeno quello di Fazio. Avrà invitato Saviano, ma in genere ha come ospiti cantanti, star internazionali, attori, scienziati, perfino il Papa. Non ricordo di aver visto lì molti politici. Per questo mi risulta difficile credere che sia una questione politica. Il programma c'è da vent'anni, se avesse dato così fastidio sarebbe stato eliminato prima.
Un paio di articoli che ho letto parlano di questioni economiche, per me più credibili ma altrettanto ambigue: se la Rai non si può più permettere Fazio (il cui programma pare costi vari milioni all'anno) mi chiedo come possa permetterselo un canale semisconosciuto come Discovery...
Cheguevara ha scritto: ultima l'ulteriore spinta al precariato, che in questi primi sei mesi di governo testimoniano soprattutto l'incapacità e inadeguatezza di presidenta e accoliti.
Permettere il lavoro precario per me non è di per sé il problema: alcuni lavori (come quelli stagionali o la sostituzione di una lavoratrice in maternità, ad esempio) sono per loro natura a termine. Danno un'opportunità momentanea, che permette di lavorare almeno qualche mese, e magari nel frattempo trovare altro. Il problema caso mai è impedire che le ditte ne abusino. Andrebbero quindi al contempo incentivate le assunzioni stabili. Non avendo letto per intero il decreto in questione, non so se questo sia previsto.
Da un lato riesco a capire il senso della misura presa: meglio un lavoro precario che nessuno, ma il modo in cui verrà messa in pratica è un altro discorso. È del tutto possibile che sortisca l'effetto contrario a quello voluto, ma questo vale per molte misure messe in campo dai governi precedenti. Alla fine mi pare che quello nuovo non si stia distinguendo granché, a parte le occasionali sparate dei suoi ministri.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Silverwillow ha scritto: Il problema caso mai è impedire che le ditte ne abusino.
è uno dei problemi. Ma il problema principale è che gli imprenditori vogliono lavoro qualificato, massima qualità, ma costi pari a zero: il loro sogno è il ritorno della schiavitù, dove le persone lavoravano senza essere pagate. Brutale, ma bisogna dire le cose come stanno, non nascondersi dietro sorrisi e belle parole.
Silverwillow ha scritto: meglio un lavoro precario che nessuno, ma il modo in cui verrà messa in pratica è un altro discorso.
ed è così che si è arrivati alla perdita di diritti, a stipendi sempre al ribasso e a volere che la gente lavori sempre di più. Con la mentalità del meglio poco di niente si è arrivati al punto che le persone sono numeri, oggetti da usare e buttare via quando non servono. I lavoratori precari, o a tempo determinato, sono lavoratori di serie b, carne da macello trattata come m***a.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

931
Silverwillow ha scritto: Da un lato riesco a capire il senso della misura presa: meglio un lavoro precario che nessuno, ma il modo in cui verrà messa in pratica è un altro discorso. 
E' una logica distorta che, purtroppo ha ispirato anche i precedenti governi di ogni colore, ma che comunque quello attuale ha estremizzato. Potrei replicare che è meglio un lavoro a tempo indeterminato che a termine, e che è meglio un lavoro pagato giustamente, che uno sottopagato. E che la logica del "meglio che" conduce direttamente alla guerra tra poveri dei ribassi, con tanti datori di lavoro che fanno il discorso del "prendere o lasciare" retribuzioni da fame. Tutto il sistema, da trent'anni a questa parte, ne è responsabile, compresi i sindacati che, di compromesso in compromesso, hanno contribuito non poco al generarsi di una situazione come quella attuale, in cui anche chi dispone di un lavoro a tempo indeterminato è da annoverarsi tra i poveri, grazie ai salari più bassi d'Europa praticati in questo Paese. Solo che oggi siamo al punto di non ritorno perché, grazie anche alla speculazione e all'inflazione galoppante, la gente non ce la fa più a vivere, anzi, a sopravvivere, e i giovani non fanno figli perché non se lo possono permettere. E, in una situazione del genere, un governo che predica il "Dio-Patria-Famiglia" non trova di meglio da fare che agevolare il precariato. E magari si trattasse dell'unica contraddizione in cui è incappata iosonogiorgia. Ma il mio commento sta diventando troppo lungo, quindi qui mi fermo, è meglio lasciar perdere che continuare a farsi il sangue amaro.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

933
M.T. ha scritto: ed è così che si è arrivati alla perdita di diritti, a stipendi sempre al ribasso e a volere che la gente lavori sempre di più. Con la mentalità del meglio poco di niente si è arrivati al punto che le persone sono numeri, oggetti da usare e buttare via quando non servono. I lavoratori precari, o a tempo determinato, sono lavoratori di serie b, carne da macello trattata come m***a.
Ma è sempre stato così. Abbiamo mai avuto aziende e imprenditori il cui primo pensiero fosse il benessere dei lavoratori dipendenti? Mi pare proprio di no. Le lotte sindacali degli ultimi decenni hanno ottenuto diritti che prima non c'erano (le otto ore, gli straordinari, ferie, malattie, permessi per maternità e paternità). Ma la mentalità di base non è cambiata, e difficilmente può cambiare: chi ha un'impresa ha lo scopo di guadagnare, e quindi guarda ciò che gli conviene (ed è normale, non scandaloso). Se conviene un certo tipo di lavoratore (più giovane, o appartenente a categorie protette), perché si pagano meno tasse o si hanno altri vantaggi, si assumeranno quelli. I lavoratori, precari o meno, per un'impresa sono tutti sullo stesso piano. A meno che non si parli di un'impresa familiare con una decina di persone. In genere importa soprattutto quanto un dipendente costa, ed è qui che a decidere quali assunzioni agevolare interviene la politica.
La mentalità del meglio poco di niente vuol dire che per i tre mesi in cui hai un contratto stagionale mangi e paghi l'affitto (non voglio neanche entrare nel merito del reddito di cittadinanza, che è tutt'altro argomento). È evidente che non è una situazione ideale, ma quando il lavoro ideale non lo trovi, e lo stipendio non lo decidi tu ma le aziende (e i sindacati, che hanno approvato contratti di pochi euro all'ora) l'alternativa qual è? Nessuno dei governi precedenti ha saputo risolvere questa cosa. Non lo sta facendo nemmeno quello presente. Ma qualcuno forse se l'aspettava?
Cheguevara ha scritto: Potrei replicare che è meglio un lavoro a tempo indeterminato che a termine, e che è meglio un lavoro pagato giustamente, che uno sottopagato. E che la logica del "meglio che" conduce direttamente alla guerra tra poveri dei ribassi, con tanti datori di lavoro che fanno il discorso del "prendere o lasciare" retribuzioni da fame.
Certamente. Così come preferirei una villa in campagna piuttosto che un bilocale in periferia, e una Mercedes al posto di un autobus. Ma quando sei abituato alla mancanza di tutto, il "meglio che" diventa un'ancora di salvezza, perché l'alternativa è molto peggio. Non spetta certo ai lavoratori fare battaglie ideologiche, o patire la fame, rifiutando impieghi precari e malpagati solo per principio (lo puoi fare se hai qualcuno che ti mantiene, quindi è una delle molte cose che ancora creano divisioni di classe).
Io ho diversi lavori part-time, e qualche mese fa una delle mie tre ditte mi ha detto che per legge non poteva più rinnovarmi il contratto temporaneo, né renderlo stabile (erano troppe poche ore, anche se spesso c'erano malattie o ferie da sostituire, quindi diventavano molte di più). In questo caso non era una cattiveria della ditta ma un impedimento legale. Fatto sta che quelle ore extra le ho perse, e adesso mi assumono magari per una settimana o due, solo quando sono certi che serve (cosa che potevano fare anche prima del nuovo decreto). Il precariato è una cosa che già c'è, ciò che si cambia è al limite il numero di contratti di seguito, o quello delle ore. Sono dettagli che non fanno certo la differenza per chi di lavorare ha bisogno.
Le lotte per l'adeguamento dei salari (siamo l'unico Paese dove negli ultimi decenni sono scesi) e per le giuste condizioni di lavoro le deve fare chi ne ha la responsabilità, non chi tira a campare per arrivare a fine mese. Se la destra al governo fa poco in questo senso, non vedo nessun impegno nemmeno dalle opposizioni. Il salario minimo rimarrà un mito, così come il ponte sullo stretto...
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Silverwillow ha scritto: chi ha un'impresa ha lo scopo di guadagnare
un conto è guadagnare, un conto non accontentarsi e volere sempre di più sul sangue altrui. E proprio di sangue si tratta, viste le tante morti che ci sono sul lavoro.
Silverwillow ha scritto: La mentalità del meglio poco di niente vuol dire che per i tre mesi in cui hai un contratto stagionale mangi e paghi l'affitto
mica tanto.
Silverwillow ha scritto: È evidente che non è una situazione ideale, ma quando il lavoro ideale non lo trovi, e lo stipendio non lo decidi tu ma le aziende (e i sindacati, che hanno approvato contratti di pochi euro all'ora) l'alternativa qual è?
piantare uno sciopero di un mese che blocchi tutto quanto. Poi si vedrà se tutto dipende solo dagli imprenditori o se per il lavoro sono importanti anche i lavoratori. Il problema è che si pensa che il motore dell'economia sia solo la parte che comanda (gli imprenditori), mentre invece sono solo una parte di un meccanismo; il fatto di considerare gli imprenditori padroni, eroi, dei, è, usando un'espressione fantozziana, una c****a pazzesca.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

935
@Silverwillow Il fatto che le cose vadano come vanno nel campo del lavoro,non significa che siano sempre andate così. Per esempio, una volta , ai tempi in cui ero un lavoratore dipendente di 20, 30 o 40 anni, esisteva un meccanismo chiamato "scala mobile", che adeguava automaticamente i salari all'inflazione, e non era l'unica garanzia per i lavoratori: ne esistevano altre oggi svanite, come una sanità pubblica funzionante, la certezza di avere una pensione, contratti a termine consentiti solo nella fase di apprendistato. Alla situazione attuale si è arrivati gradualmente, direi dall'inizio del berlusconismo, e i lavoratori hanno fatto la fine della rana che, immessa in una pentola d'acqua fredda, non si rende conto del riscaldarsi graduale del liquido fino a quando non diventa bollente, ma allora è troppo tardi, perché è stata bollita. Di ciò sono responsabili tutti: politica, sindacati, imprenditori sempre più avidi e gli stessi lavoratori, disposti a calarsi le braghe pur di essere assunti, magari per un mese o una settimana. Mi chiedo cosa accadrà quando tutti quelli che hanno lavorato anni con contratti precari avranno raggiunto un'età in cui lavorare non è più fisicamente possibile, senza aver maturato una pensione. Se over 70, single e proprietari dell'alloggio in cui abitano, forse riusciranno a sopravvivere con la pensione sociale di 500 Euro al mese, a patto di non ammalarsi, perché già adesso se non hai i soldi per curarti privatamente, in lista d'attesa fai in tempo a creparci tranquillamente. Nel Paese in cui il risparmio privato supera il debito pubblico più alto d'Europa, l'evasione fiscale supera i cento miliardi l'anno, e a praticarla non sono certo lavoratori dipendenti e pensionati; parlare di imposta patrimoniale, che consentirebbe di riequilibrare i bilanci dello Stato, è tabù, quando invece è praticata in tutti i Paesi d'Europa.
Di tutto questo sono responsabili i governi succedutisi dagli anni '90 ad oggi, ma un governo che in una situazione quale quella che stiamo vivendo non trova di meglio che abbassare le tasse alle imprese, emanare condoni in perdita per gli evasori e spingere i lavoratori verso il precariato, tagliare spese sanitarie e assistenza ai disoccupati e - ciliegina sulla torta - programmare una spesa di qualche centinaio di miliardi per la costruzione faraonica quanto inutile del ponte sullo stretto, un governo simile, sta solo dando una spinta a un Paese - che a loro piace chiamare "nazione" - in bilico sull'orlo del baratro.
Come dicevo qualche post addietro, siamo già al punto di non ritorno: qualsiasi soluzione è di difficile attuazione, ma lasciarsi trasportare passivamente dalla corrente non fa che aggravare i problemi.
 
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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@M.T. Condivido pienamente. Aggiungo che imprese e commercianti che oggi si atteggiano a martiri, quando, governante l'ex cavaliere. si passò dalla Lira all'Euro, lucrarono, assolutamente indisturbati, plusvalenze occulte del 100%, attuando, di fatto, sui prezzi al consumo un cambio Lira-Euro a 1.000, anziché 1.930,23, come prescritto. Sono passati solo 21 anni, ma gli italiani hanno la memoria corta che sì e no va indietro di una settimana.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

937
Cheguevara ha scritto: sui prezzi al consumo un cambio Lira-Euro a 1.000, anziché 1.930,23, come prescritto. Sono passati solo 21 anni, ma gli italiani hanno la memoria corta che sì e no va indietro di una settimana.
1936,27 lire... non tutti gli italiani hanno la memoria corta.
Sono uno di quelli che ancora dice «oh, ma alle medie [circa il 2000] il cono piccolo costava 1200 lire.» :P 
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

938
Cheguevara ha scritto: costruzione faraonica quanto inutile del ponte sullo stretto

Inutile per i cittadini, ma mooooolto utile per certi politici. Prima di questo governo, i sostenitori del ponte non superavano il 10% in Sicilia. Oggi invece, a occhio, sono il 50%. È cambiato che prima non c'era propaganda governativa sul ponte, mentre adesso c'è: si sono inventati nuove bufale, a cui molti purtroppo hanno creduto. La più odiosa è che una cosa che non c'è e che non c'è mai stata abbia costi. Con la stessa logica potrei dire che le imprese terrestri perdono due miliardi ogni giorno che non si fa il ponte Terra-Luna. Mi sa che ormai sollevare il livello qualitativo della politica italiana è uno sforzo inutile; certamente più inutile del ponte.



Cheguevara ha scritto: un Paese - che a loro piace chiamare "nazione"

Bell'argomento! Prima o poi bisognerà discuterne.
È difficilissimo dimostrare che l'Italia è una nazione, mentre un Paese lo è sicuramente. Infatti ti confesso che ho qualche difficoltà a comprendere l'espressione "a livello nazionale". Ogni volta mi chiedo "ma esattamente a quale nazione ci si riferisce?". Forse è meglio dire "a livello italiano". Così è più chiaro e non si presta a interpretazioni.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

939
Cheguevara ha scritto: Alla situazione attuale si è arrivati gradualmente, direi dall'inizio del berlusconismo, e i lavoratori hanno fatto la fine della rana che, immessa in una pentola d'acqua fredda, non si rende conto del riscaldarsi graduale del liquido fino a quando non diventa bollente, ma allora è troppo tardi, perché è stata bollita. Di ciò sono responsabili tutti: politica, sindacati, imprenditori sempre più avidi e gli stessi lavoratori, disposti a calarsi le braghe pur di essere assunti, magari per un mese o una settimana.
Io ho iniziato a lavorare nel '99, quindi non so come fosse la situazione prima. Ho cambiato molti lavori, anche se erano a tempo indeterminato, perché magari ne trovavo uno più comodo o che mi piaceva di più. Anche adesso ho un contratto a tempo indeterminato, ma dal 2020 in poi tutti quanti vogliono risparmiare e mi hanno tolto diverse ore. Quando una ditta con cui avevo lavorato anni fa mi ha contattata per fare sostituzioni, ho accettato. Perché non avrei dovuto? Stava bene anche a me, qualche ora in più al mese era assicurata e magari nel frattempo avrei trovato qualcosa di meglio. Poi ho incontrato una vecchia collega, e mi ha detto che anche la sua ditta cercava, quindi ora ne ho tre, una fissa e due a termine. Non vedo il problema. Conosco personalmente i titolari, gli do del tu e sono persone perbene. Ma non possono permettersi di assumere qualcuno a tempo indeterminato solo per sostituire ferie e malattie, quindi se la legge non gli permette di fare un contratto di poche ore sono costretti a distribuirle sui lavoratori che hanno già, o ad assumerne altri tramite agenzie interinali.
Ti dò ragione sugli altri, ma i lavoratori non sono responsabili del precariato. Chi ha bisogno di lavorare prende quel che viene e non vedo perché debba sentirsi in colpa per questo, quando molti altri lavorano in nero o stanno a casa e si fanno mantenere dallo Stato. 
Cheguevara ha scritto: Mi chiedo cosa accadrà quando tutti quelli che hanno lavorato anni con contratti precari avranno raggiunto un'età in cui lavorare non è più fisicamente possibile, senza aver maturato una pensione.
Su questo sono d'accordo. È evidente che un lavoro precario dev'essere qualcosa di temporaneo o di extra, non può essere il lavoro principale. Io comunque alla pensione neanche ci penso. Per allora l'età sarà stata alzata a settant'anni o più, e dubito che ci sarò ancora.
M.T. ha scritto:
mica tanto.
Se per tre mesi puoi tirare il fiato ed evitare di farti venire un'ulcera mentre rimugini su come pagare tutto, non direi "mica tanto". Ma dipende sempre dalla situazione personale. Se muori di fame e qualcuno ti tende un pezzo di pane, non stai a guardare se è biologico, sostenibile o senza glutine.
M.T. ha scritto: piantare uno sciopero di un mese che blocchi tutto quanto. Poi si vedrà se tutto dipende solo dagli imprenditori o se per il lavoro sono importanti anche i lavoratori. Il problema è che si pensa che il motore dell'economia sia solo la parte che comanda (gli imprenditori), mentre invece sono solo una parte di un meccanismo; il fatto di considerare gli imprenditori padroni, eroi, dei, è, usando un'espressione fantozziana, una c****a pazzesca.
Ma lo sciopero chi lo decide? Sono i sindacati, non certo i singoli lavoratori. Finora gli unici scioperi che hanno avuto un qualche impatto sono quelli dei trasporti. Nel mio settore non se n'è fatto nessuno.
E nessuno, credo, considera i datori di lavoro come esseri superiori. Anche loro (quelli onesti) hanno le loro grane, pagano le tasse e sulla loro impresa devono viverci, quindi risparmiano dove possono. Non siamo in un film di Fantozzi, il megadirettore galattico è divertente ma è una caricatura. Il più delle volte si hanno piccoli imprenditori che, come tutti, sono in crisi per stare dietro alla burocrazia, agli inghippi legali e alle gare d'appalto al ribasso.
I dipendenti sono la base (non dico lavoratori, perché anche i proprietari di una ditta lavorano), ma non sono indispensabili, perché sono rimpiazzabili. Chi lavora ha bisogno di quel lavoro (o di un altro, ma non piovono dal cielo), chi assume può assumere chiunque altro, da qui deriva che chi il lavoro lo dà sia in una posizione più forte. Ed è un po' la stessa cosa che accade tra autori ed editori: l'editore può scegliere tra decine di manoscritti, l'autore può (se va bene) scegliere fra tre o quattro proposte. È una disparità intrinseca, che non può essere risolta dalla politica.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Silverwillow ha scritto: Se per tre mesi puoi tirare il fiato ed evitare di farti venire un'ulcera mentre rimugini su come pagare tutto, non direi "mica tanto".
Con gli stipendi dati da contratti a termine, se si vive da soli, non si riesce a pagare l'affitto, la bolletta e le spese per l'auto, visto che per avere un lavoro, anche precario, spesso è richiesto di essere automuniti.

Ci sono imprenditori che quando hanno bisogna di ulteriore manodopera, fingono di voler assumere del nuovo personale, fanno fare il periodo di prova ma alla fine non assumono. E il periodo di prova non lo pagano. Questo giochino lo ripetono più volte.
Silverwillow ha scritto: Ma lo sciopero chi lo decide? Sono i sindacati, non certo i singoli lavoratori.
Possono deciderlo anche i lavoratori; i sindacati possono essere di supporto o meno.
Silverwillow ha scritto: E nessuno, credo, considera i datori di lavoro come esseri superiori.
Praticamente qausi tutta la politica la pensa così.
Silverwillow ha scritto: Non siamo in un film di Fantozzi, il megadirettore galattico è divertente ma è una caricatura.
C'è più verità di quel che sembra in quel film; magari fosse solo una caricatura. Berlusconi, Briatore, ma anche tanti tra piccoli imprenditori.
Silverwillow ha scritto: I dipendenti sono la base (non dico lavoratori, perché anche i proprietari di una ditta lavorano), ma non sono indispensabili, perché sono rimpiazzabili.
Questa è una stortura: senza i dipendenti, non si va tanto in là, visto che è grazie a loro che si va avanti. A meno che non si faccia un lavoro in cui si può andare avanti da soli,  i dipendenti sono più che indispensabili: sono l'anima del lavoro.
E qui bisogna capire una cosa importante, che tanti imprenditori e politici non capiscono: la cosa più importante non è il lavoro, ma i lavoratori, perché senza lavoratori non può esserci lavoro. Il lavoro è un costrutto ideato dall'uomo che in natura non esiste; infatti, se l'uomo cessasse di esistere, cesserebbe di esistere pure il lavoro. Quindi è più importante l'uomo del lavoro, non il contrario; è il lavoro al servizio dell'uomo, non l'uomo che si asservisce al lavoro, come questo mondo storto vuole continuare a ostinarsi a far credere.
Silverwillow ha scritto: chi assume può assumere chiunque altro, da qui deriva che chi il lavoro lo dà sia in una posizione più forte.
Qui bisogna ricordare una vecchia frase: "Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli." Parafrasandola, non sono i lavoratori a dover aver bisogno di datori di lavoro, ma i datori di lavoro ad aver bisogno di lavoratori. Se nessuno accetta un posto di lavoro, chi lo dà non ha alcuna posizione di forza.
Silverwillow ha scritto: È una disparità intrinseca, che non può essere risolta dalla politica.
Infatti. La possono risolvere gli uomini.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Silverwillow ha scritto: Chi ha bisogno di lavorare prende quel che viene e non vedo perché debba sentirsi in colpa per questo, quando molti altri lavorano in nero o stanno a casa e si fanno mantenere dallo Stato. 
Nessuno, e io meno di tutti, pensa che chi accetta un lavoro qualsiasi, e in più sottopagato, debba sentirsi in colpa: la colpa è di un sistema che, come dicevo prima, mette in condizione i poveri di farsi la guerra a colpi di ribasso. Per andare a qualche altra tua considerazione con cui non sono d'accordo: indubbiamente vivi in una regione in cui di lavoro, che sia pagato il giusto o meno, ce n'è, ma non è così ovunque. Inoltre un single è privilegiato, logisticamente parlando, mentre uno che debba spostare una famiglia, diciamo, dalla Calabria alla Lombardia perché ha trovato un lavoro a tempo indeterminato da 1.000 Euro al mese, non si sa come potrebbe fare a coprire i costi di trasloco o, peggio, di pendolarismo, o di un affitto doppio rispetto a quello che paga a casa sua.
Né ci si può dichiarare disinteressati alla pensione perché si è ancora giovani: i settant'anni prima o poi arrivano e le donne, in questo Paese, campano in media ottantasette anni.
Della situazione attuale sono tutti responsabili: politica, che oltre alla vista corta non ha avuto il coraggio di scontentare le imprese, piccole, medie o grandi che fossero; sindacati, che in trent'anni di compromessi hanno consentito l'azzeramento dei diritti conquistati dai lavoratori nei decenni precedenti; imprese, che hanno pensato solo al profitto e non a chi consentiva che esso profitto esistesse. Mi rendo conto che chi, come te,  ha iniziato a lavorare quando le premesse perché si arrivasse a questo punto erano ormai consolidate, possa pensare che non c'è altro modo che quello attuale, ma non è così, e basterebbe guardare a ciò che accade al di fuori dei nostri ristretti confini per capirlo: ci sono Paesi in cui chi lavora non è povero, come ormai da noi avviene in milioni di famiglie, e non solo monoreddito. E i passi fatti finora da questo governo di inadeguati, vanno in direzione opposta, perché l'orticello dei suoi elettori (che, è bene ricordarlo, sono solo un quarto degli aventi diritto al voto) continui a produrre consensi.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

942
Ho visto decenni di cose strane. Fino a qualche minuto fa vinceva un medico specialista privato che, dopo la visita, non ha voluto soldi. Io insistevo per pagare ma lui non ne voleva sapere. Il mondo al contrario.
Pensavo che questa fosse le cosa più stramba dell'universo :-) ma poi ho letto questo articolo ( https://www.leggo.it/esteri/news/causa_ ... 32834.html ) e mi sono ricreduto. Racconta di una donna che ha citato in tribunale i genitori per averla fatta nascere senza il suo consenso. Lei poi invita le donne gravide a consultare un medium per sapere se il feto è consenziente o meno prima di farlo nascere. :o :o
No, centratemi con una bomba, vi prego… Mandatemi un missile, qualcosa… :-P
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

943
dyskolos ha scritto: Pensavo che questa fosse le cosa più stramba dell'universo :-) ma poi ho letto questo articolo ( https://www.leggo.it/esteri/news/causa_ ... 32834.html ) e mi sono ricreduto.
Avevo visto il titolo di sfuggita, ma la notizia sembrava talmente assurda che non l'ho neanche aperta... La gente ne fa di cose strane, ma in questo caso specifico vedo solo tre possibilità: un disturbo mentale, una ripicca (magari i suoi genitori non sono i migliori del mondo) o il desiderio di popolarità a ogni costo. Propendo per la prima, solo perché tira fuori qualcosa di folle come dover chiedere a un medium se un bambino vuole nascere o no.
Tra l'altro, se sulla nascita non aveva voce in capitolo, nessuno la obbliga a vivere. Se poi senti la notizia accanto a quelle di persone morte in incidenti o altro, ti viene da pensare che i genitori di questa qui qualche precauzione avrebbero dovuto prenderla.
dyskolos ha scritto: Fino a qualche minuto fa vinceva un medico specialista privato che, dopo la visita, non ha voluto soldi. Io insistevo per pagare ma lui non ne voleva sapere.
Questa cosa mi risulta stranamente più sorprendente delle tante notizie assurde che si leggono in giro  :lol:
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

944
@Silverwillow Credo che il medico specialista che non ha voluto essere pagato faccia parte della schiera di eletti che, volontariamente, sono in giro per il mondo a collaborare con le ONG a gratis, motivati da un sentimento di solidarietà, oltre che da una posizione economica che spesso è solida di suo e dalla mancanza dell'avidità che, invece, ispira tanti illustri professoroni che, se non sei in grado di pagare una parcella stratosferica, sono disposti a lasciarti tranquillamente al tuo destino senza provare rimorso alcuno.
Destino al quale la maggior parte dei malati non abbienti sono già abbandonati, in presenza di una sanità pubblica in cui le liste d'attesa prevedono mesi o addirittura anni per una visita, un esame o un intervento classificati come "urgente".
Per quanto riguarda, invece, le motivazioni che hanno spinto la tizia a far causa ai genitori, aggiungerei quella di un azzecca-garbugli che si sia approfittato di una mente disturbata: l'avvocato, si sa, viene pagato profumatamente anche quando perde la causa.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

945
Silverwillow ha scritto: Avevo visto il titolo di sfuggita, ma la notizia sembrava talmente assurda che non l'ho neanche aperta... La gente ne fa di cose strane, ma in questo caso specifico vedo solo tre possibilità: un disturbo mentale, una ripicca (magari i suoi genitori non sono i migliori del mondo) o il desiderio di popolarità a ogni costo. Propendo per la prima, solo perché tira fuori qualcosa di folle come dover chiedere a un medium se un bambino vuole nascere o no.

Sono d'accordo con te :-)
Speravo che fosse la solita bufala, ma pare che sia vero. C'è un video su Tiktok dove lei dice tutto.
Con il ragionamento della ragazza "denunciante" dovremmo riempire le sale-parto italiane di medium. Che poi quella ragazza non chiarisce che si fa quando il medium dice che il feto non è consenziente. Uccidiamo il neonato? :-o Quindi adesso dovremmo affidare ai ciarlatani la scelta di chi debba vivere o no :-o

Una cosa mi ha sorpreso ancora di più. He letto alcuni commenti in cui persone varie danno ragione alla ragazza :-o Il ragionamento è che il mondo è troppo pieno di umani, dunque non lo dovremmo sovraccaricare ulteriormente. La soluzione sta nel fatto che nessuna donna europea dovrebbe fare figli, ma piuttosto adottarli da paesi poveri, per lo più africani. In questo modo le risorse del pianeta basteranno per tutti e soprattutto non sarà un atto piacevole ed egoistico a farci sprecare risorse. Vale la pena di spendere risorse (tempo, soldi, ecc…) per crescere un individuo nuovo che poi magari tra trenta anni diventa fan di Putin e ci organizza una guerra sotto casa? Allora, dicono, è più etico non fare figli in nessun caso in Europa: la madre solo adottiva è "più etica" di una madre naturale.
Stendo un velo pietoso, come si suol dire :)

Altri invece, spostando il discorso, si concentravano sulle capacità di un medium. Alcuni dicono che un medium può interrogare solo morti e non i non-nati. Altri osservano che i non-nati sono la reincarnazione di morti e quindi contattabili: gente che ha vissuto una vita precedente, poi è morta e oggi ritorna sul pianeta. Qui ci vuole un "mah!" gigante, come minimo :)



Silverwillow ha scritto: Questa cosa mi risulta stranamente più sorprendente delle tante notizie assurde che si leggono in giro  :lol:

E aggiungo che, durante la visita, si è consultato con un collega attraverso il proprio telefonino. Avrà pure pagato la lunga chiamata. Poi, vedendo che non riesco a parlare bene, lui stesso con il SUO telefonino ha contattato un centro specializzato (pubblico) a lungo e ha chiesto di ricoverarmi e dopo tre giorni ero già nel centro a cui aveva telefonato. Anche qui, avrà speso soldini per chiamare. Ma, nonostante tutto, non ha voluto che pagassi nulla :-o :-o :-o
Cosa stranissima :-o :-o :-o
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

947
dyskolos ha scritto: Che poi quella ragazza non chiarisce che si fa quando il medium dice che il feto non è consenziente. Uccidiamo il neonato?
Stessa cosa che ho pensato io. Follia pura.
dyskolos ha scritto: He letto alcuni commenti in cui persone varie danno ragione alla ragazza :-o Il ragionamento è che il mondo è troppo pieno di umani, dunque non lo dovremmo sovraccaricare ulteriormente. La soluzione sta nel fatto che nessuna donna europea dovrebbe fare figli, ma piuttosto adottarli da paesi poveri, per lo più africani.
Questa cosa la vedo succedere spesso. Sotto un post demenziale spesso si trovano commenti ancora più demenziali, come se uno che esprime idee assurde incoraggiasse anche gli altri a esprimere le loro. Complottisti e pensatori "alternativi", anche con le idee strampalate più diverse, finiscono sempre per aggregarsi.
Sul fatto che il mondo è sovrappopolato sono d'accordo, ma la soluzione non è certo non fare figli (se quel commento l'avesse visto qualcuno del governo gli sarebbe venuto un colpo :lol: ). Tra l'altro in Cina ci hanno provato, con l'istituzione del figlio unico, e adesso si ritrovano con la natalità in calo, anche se l'hanno tolto.
Per me ognuno dovrebbe fare tutti i figli che vuole, o adottarli, ma non certo pensando al bene del pianeta. Per quello si dovrebbero piuttosto ridurre gli sprechi (la quantità enorme di cibo che viene buttato potrebbe mantenere tranquillamente tutti). Il problema non è neanche la sovrappopolazione, ma che troppe risorse sono gestite e distribuite male, solo secondo convenienza. C'è gente che ha saputo creare coltivazioni nel deserto, o portare l'acqua potabile in villaggi sperduti dove non c'era, ma se ne parla poco e ci si investe ancora meno. Sono sempre iniziative di privati o piccole start-up, con grandi ideali ma pochi mezzi.
dyskolos ha scritto: Ma, nonostante tutto, non ha voluto che pagassi nulla :-o :-o :-o
Cosa stranissima :-o :-o :-o
Per fortuna ci sono anche persone così. Sinceramente anch'io resto sempre stranita quando qualcuno va al di là del suo dovere per aiutare me o qualcun altro. Almeno fino alla prima delusione successiva, poi torna tutto nella norma...  :P
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Alla vita piace sorprendere, spesso in negativo, ma in alcune occasioni non è così e allora ti ritrovi a ritirare un pacco da un corriere che non è il solito maschio ma una ragazza che sembra uscita dalla serie tv di Baywatch :D
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

949
M.T. ha scritto: Alla vita piace sorprendere, spesso in negativo, ma in alcune occasioni non è così e allora ti ritrovi a ritirare un pacco da un corriere che non è il solito maschio ma una ragazza che sembra uscita dalla serie tv di Baywatch :D

Che botta di c***!
Ultimamente faccio molto commercio elettronico, ma mi capita sempre il solito maschio come corriere :P
Una cosa che mi ha fatto ridere fu una volta che feci una passeggiata a Palermo e vidi due netturbine giovanissime (dovevano avere entrambe meno di venti anni) con le unghie finte tutte colorate e i capelli tinti alle prese con alcuni sacchetti di munnizza. Ho riso per ore! Ma dove le hanno prese queste due?
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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dyskolos ha scritto: Ultimamente faccio molto commercio elettronico, ma mi capita sempre il solito maschio come corriere :P
Infatti, questa è stata la prima volta in tutta la vita. Caso più unico che raro :D
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/
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