Uno spazio aperto e una bella giornata: si gioca.

1
I colori del ridere sano, da grandi.        :D

Uno spazio aperto e una bella giornata: si gioca

Si può ancora ridere di gusto, da grandi?
C’è un luogo comune che considera i giochi di società, nello specifico giochi di parole, espressione e retaggio di svaghi infantili, ridicoli per una certa età, ed è forse la regola di questi intrattenimenti.
Purtuttavia, le eccezioni esistono e sono dimostrate dai risultati.
Quando si partecipa a questi giochi di parole, con la dovuta attenzione e voglia, accade che adulti scafati, seriosi e disincantati, si sciolgano spontanei in un sorriso, uno scroscio di risa, un lasciarsi andare salutare, buono, giocoso, che ci si augura pervaso da un pensiero intelligente e sagace.


Servono solo le persone, di qualunque età, uno spazio aperto e una bella giornata. :saltello:

Il gioco fa sgranchire le gambe, mentre ci si diverte.
Serve avere a disposizione della musica da poter interrompere a comando,
e uno spazio all’aperto, tipo un cortile, e un gruppo di persone.
I giocatori si muovono nello spazio loro assegnato, chi a tempo di musica,
chi semplicemente camminando e incrociando casualmente gli altri.
Chi conduce il gioco li studia, li osserva, meglio se li conosce già.
Deve trovare una caratteristica in comune a una parte di quelle persone, non a tutte. 
Trovatala, ferma la musica e tutti si devono bloccare nella posizione in cui sono in quel momento.

Il conduttore del gioco grida a quel punto il suo comando.

Esempi di comando:
a gruppi di quattro, uno con la maglia rossa
a gruppi di tre, uno sposato
a gruppi di quattro, uno con le scarpe da ginnastica
a gruppi di tre, uno coi capelli lunghi
a gruppi di quattro, un nonno

e similari.

Ovvio, chi comanda deve trovare quel particolare, tra le iniziali (mettiamo) venti persone di cui all’esempio, che si riferisca, ad occhio, ad almeno sei giocatori, come proporzione.

Ci sarà la gara con gli occhi, con le grida, a prendersi uno di questi elementi che rispondono al comando e, se i  gruppi chiesti sono (ad esempio) per tre, tutti i gruppi, in questo caso sei, ne conterranno due senza la caratteristica chiesta e uno sì, per un totale di tre per sei = 18 persone.
Nel caso suddetto, i due che restano fuori sono eliminati.
Restano diciotto persone, riparte la musica, ecc. ecc.
Il nuovo input potrebbe riguardare di nuovo gruppi di tre, ma le teste di serie non essere più di cinque, così i nuovi eliminati saranno, questa volta, tre.
E così via.
Sta all’abilità del conduttore far giocare più a lungo, giostrandosi tra caratteristiche e numero gruppi.
Mano a mano che si riducono i partecipanti, il conduttore chiederà la riunione per coppie di giocatori.
 
Esempio, rimangono in nove, chiederà:
a gruppi di due, uno laureato
a gruppi di due, uno impiegato
a gruppi di due, uno con gli occhiali

finché non rimarranno che cinque persone, magari, da fare l’ultimo giro
per un gruppo di tre, di cui uno coi pantaloni corti (il conduttore ha visto con quella mise una sola persona) e giocoforza in due rimarranno fuori.
I vincitori, in questo esempio, sono gli ultimi  tre ad avere rispettato la norma del gioco.
Uno di loro comanderà la nuova gara, cui verranno riammessi tutti.


Buon divertimento!   ;)   :super:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi
Rispondi

Torna a “Agorà”