Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento
Inviato: lun giu 12, 2023 5:19 pm
La vita è come certe fiabe: quando l'orco se ne va, tutto diventa migliore.
Un testo breve per la tua passione
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M.T. ha scritto: La vita è come certe fiabe: quando l'orco se ne va, tutto diventa migliore.Se l'orco cui ti riferisci è quello che penso, non hai calcolato lo scassamento di zebedei delle celebrazioni postume in tutte le salse.
M.T. ha scritto: le varie federazioni sportive italiane non fanno che lavarsi la bocca dell'eccellenza dei suoi arbitri. Paternicò, con un errore madornale che non si fa neppure nei campetti dei bimbi, non solo ha falsato la partita tra Treviso e Bologna, capovolgendo il risultato e facendo perdere Bologna, ma ha falsato il campionato italiano di serie A di basket: infatti, il suo errore ha deciso la zona retrocessione, permettendo a Treviso di salvarsi, ma anche la griglia di partenza dei playoff, con Milano prima e Bologna seconda, quando invece i bolognesi dovevano essere primi. Cosa non da poco, visto che il fattore campo influisce non poco.La frittata è stata fatta. L'errore di Paternicò (uno sfondamento non fischiato contro Treviso che l'avrebbe capito un bimbo che gioca a basket all'oratorio per la prima volta) ha deciso lo scudetto, visto che il fattore campo campo è stato decisivo: Milano ha vinto gara 7, che ha giocato in casa. Campionato falsato da un errore colossale di un arbitro che nella sua carriera di cazzate del genere ne ha fatte tante. Non bastasse il danno, arrivano le beffe, dato che prima dell'inizio della finale scudetto un esponente importante del mondo del basket ha detto che gli errori arbitrali non hanno nessuna influenza.
Paternicò non è nuovo a questi errori decisivi, infatti fu sospeso dopo un controverso Benetton-Virtus del 2011 ed ebbe un'altra sospensione dopo gara 3 tra Baskonia e CSKA Mosca nel 2017.
M.T. ha scritto: La vita rende quello che si fa:Questa è solo giustizia poetica (condita da una buona dose di ironia): uno stato guidato da un dittatore ne invade un altro con lo scopo, tra gli altri, di "denazificarlo". Al tempo stesso usa mercenari di ideologia neonazista di estrema destra... Che non solo gli si rivoltano contro, ma dimostrano più buon senso di lui (e qui l'ironia si spreca) criticando la corruzione e l'inadeguatezza dell'esercito regolare, nonché tutta "l'operazione speciale". Non mi auguro azioni violente o morti, ma mi auguro davvero un conflitto interno abbastanza grave da costringere la Russia ad abbandonare la guerra, magari addirittura un cambio di regime (e qui so che sono troppo ottimista)
Cheguevara ha scritto: L'aspetto positivo riguarda gli ucraini, che dal caos in atto nel campo avverso non potranno che trarre, almeno al momento, beneficio.L'aspetto positivo, se la situazione si prolunga, riguarda tutti: forse anche i russi si sveglieranno e inizieranno ad alzare la voce per la propria libertà e per mettere fine allo stillicidio inutile dei loro soldati. La rivolta, anche se ristretta e prettamente militare, potrebbe fare da catalizzatore. Tengo le dita incrociate
M.T. ha scritto: I funerali di Sauron, è importante. È un evento. Lutto nazionale. Ci sono tutti i popoli della Terra di MezzoImmagino che il dialogo fantasioso si riferisca a qualche politico morto di recente... Io non mi sono sentita né divisa né altro a riguardo. Aveva l'età di mio padre, e anche lui è più di là che di qua, quindi non passo sopra agli sbagli passati, ma credo che il momento di contestarli sia ormai trascorso.
M.T. ha scritto: la morte è una cosa seria.Anche perché è l'unica cosa che accadrà di sicuro a ognuno di noi. Nel merito c'è chi se ne frega, chi cerca di lasciare una traccia positiva della sua permanenza e chi punta ad essere il più ricco del cimitero. Il decuius in riferimento c'è riuscito.
M.T. ha scritto: Su quello che sta accadendo in Russia, staremo a vedere.
M.T. ha scritto: In Italia si ha la memoria corta e si ha voglia di dimenticareLa memoria corta degli italiani è ormai un marchio di fabbrica, un tradizionale made in in Italy
M.T. ha scritto: M.T.Una cosa ha dato fastidio (solo una?): il teatrino sulla sua morte. Una cosa che non era da fare, ma che si sapeva sarebbe stata fatta, perché la morte è una cosa seria.Sono d'accordo sul teatrino, l'onnipresenza mediatica e l'incomprensibile beatificazione. Ma questo vale per chiunque muoia: chi dà la notizia tende a trasformarlo in un santo (sono sempre i migliori che se ne vanno). Delle volte vale anche per criminali e assassini. Hai presente la frase "sembrava una così brava persona, salutava sempre"? A me dà i brividi ogni volta, perché è evidente che la banale cortesia quotidiana non dimostra proprio niente, in un senso o nell'altro, ma spesso vicini e conoscenti si sentono in colpa per non aver capito il dramma che si consumava lì accanto e davanti ai giornalisti si mettono sulla difensiva.
Cheguevara ha scritto: Nel merito c'è chi se ne frega, chi cerca di lasciare una traccia positiva della sua permanenza e chi punta ad essere il più ricco del cimitero. Il decuius in riferimento c'è riuscito.Mi fai venire in mente una bella frase di Steve Jobs (riportata in molte versioni, ma credo che lo spirito sia uguale): "Essere l'uomo più ricco del cimitero non mi interessa. Andare a letto la sera sapendo di aver fatto qualcosa di importante, questo sì mi interessa". Sul fatto che il defunto a cui ti riferisci ci sia riuscito ho dei dubbi. La televisione sta diventando sempre più un mezzo obsoleto, tra pochi decenni di Mediaset, e del suo fondatore, non resterà traccia, se non in qualche saggio specialistico. Se per successo intendi avere un bel monumento funebre costoso e tanta gente che ti tesse le lodi, allora sì, ma il vantaggio per chi è morto mi pare inesistente.
Silverwillow ha scritto: Hai presente la frase "sembrava una così brava persona, salutava sempre"? A me dà i brividi ogni volta, perché è evidente che la banale cortesia quotidiana non dimostra proprio nienteSono d'accordo. Non basta una vita per conoscere una persona, figurarsi basarsi su pochi gesti.
Silverwillow ha scritto: Ma questo vale per chiunque muoia: chi dà la notizia tende a trasformarlo in un santo (sono sempre i migliori che se ne vanno)Succede quasi sempre. Ma la morte non cancella gli errori commessi. E certe cose non si dimenticano (questo vale per chiunque).
Silverwillow ha scritto: Io avrei evitato il teatrino, ma anche le polemiche.La morte è qualcosa che va affrontata in silenzio, in privato. Quello che si vede spesso è ipocrisia e voglia di apparire. Ma la morte non ha bisogno di queste cose.
Silverwillow ha scritto: Sul fatto che il defunto a cui ti riferisci ci sia riuscito ho dei dubbi.Intendevo che è riuscito a essere il più ricco del cimitero. Vantaggi non ce ne sono, intendevo solo perculare lui, assieme ai tanti il cui obiettivo è accumulare capitali, e poi sono destinati a fare la fine del verghiano Mazzarò: roba mia, vientene con me!
M.T. ha scritto: Comunque, è finita un'epoca. Per qualcuno è un bene, per qualcun altro è un male. Ma è un capitolo che si è chiuso.Temo che non sia proprio così. La trasformazione in negativo della società e della politica operata dal soggetto è, purtroppo, destinata a durare a lungo.
Cheguevara ha scritto: La trasformazione in negativo della società e della politica operata dal soggetto è, purtroppo, destinata a durare a lungo.Questo sì. Ma lui non direttamente non farà più danno o figuracce.
M.T. ha scritto: Ora non si dice più bocciati ma "studenti che hanno la possibilità di fare un percorso per approfondire alcune competenze".Al di là della ridicola definizione, in puro stile politically correct applicato male, mi pare assurdo che una scuola si debba giustificare per aver bocciato una buona percentuale di studenti. Se non avevano la frequentazione o i voti minimi previsti, andavano bocciati e basta. Stiamo arrivando a livelli folli con questa mania di scusare e includere tutti. È prima di tutto una presa in giro, e motivo di confusione, per chi invece ha studiato e si è impegnato, ma è soprattutto una cosa dannosa per chi non l'ha fatto. Passa l'idea che non serve a niente ciò che fai, ma che nella vita conta solo avere c*lo e riuscire a evitare regole e giudizi. Meglio una bocciatura oggi che un probabile arresto domani. Teniamo conto dei problemi sociali e famigliari, per carità, ma non facciamo passare l'indulgenza a ogni costo come un diritto, anche senza motivo
... ... ma *********
Silverwillow ha scritto: Al di là della ridicola definizione, in puro stile politically correct applicato male, mi pare assurdo che una scuola si debba giustificare per aver bocciato una buona percentuale di studenti. Se non avevano la frequentazione o i voti minimi previsti, andavano bocciati e basta. Stiamo arrivando a livelli folli con questa mania di scusare e includere tutti. È prima di tutto una presa in giro, e motivo di confusione, per chi invece ha studiato e si è impegnato, ma è soprattutto una cosa dannosa per chi non l'ha fatto. Passa l'idea che non serve a niente ciò che fai, ma che nella vita conta solo avere c*lo e riuscire a evitare regole e giudizi. Meglio una bocciatura oggi che un probabile arresto domani. Teniamo conto dei problemi sociali e famigliari, per carità, ma non facciamo passare l'indulgenza a ogni costo come un diritto, anche senza motivoSono completamente d'accordo. La cosa brutta è quando ti dicono in faccia, se studi e t'impegni per andare bene, che sei un c******e, che si ottiene di più a fare i furbi e con le raccomandazioni: lo so per esperienza, non so quante volte me l'hanno sbattuto in faccia. E si vede da come va l'Italia. Ma non cambierei quello che ho fatto, perché l'onestà e l'impegno possono ripagare. E se questo non succede, si mantiene il rispetto per se stessi.
dyskolos ha scritto: Per quanto mi riguarda, lo avrei chiarito prima: "cari ragazzi, a scuola si usa l'italiano standard, quindi schwa, asterischi e altre amenità del genere non saranno ammesse!", ma non dovrebbe essercene bisogno: se uno vuole usare schwa e cose varie, si mette davanti a Facebook, Instagram e simili con calze, mutande, vestaglione di flanella e… rutto libero, come faceva Fantozzi in un film.Sono concorde con te. Ma ci direbbero che siamo vecchi, che bisogna adeguarsi ai tempi, che bisogna capirli i giovani, adeguarsi alla loro cultura perché sennò li perdiamo... e a lasciar passare di tutto li si perde per davvero.