Cheguevara ha scritto: @Silverwillow Cara Silver, mi tocca essere in disaccordo, ancora una volta, sulla Giorgia nazionale e nazionalista: l'unico lavoro che mi risulta lei abbia mai fatto è stato quello di fare politica, a partire dall'adolescenza militante nel FUAN.
Non è propriamente un disaccordo, perché io della Meloni so troppo poco. Non l'ho mai considerata a livello politico (nel senso che non pensavo arrivasse mai a diventare premier) quindi mi sto informando solo ora. Ma più del passato politico, in questi giorni è uscito un passato personale. Pare che da ragazza abbia fatto la baby-sitter e la cameriera.
Una giornalista di sinistra (molto poco accorta) ha tirato fuori la questione del padre criminale, assente fin dalla sua infanzia, e più che screditarla per me le ha fatto un favore, perché è una carta che la Meloni non ha mai giocato nelle sue campagne. Qualcuno più cinico avrebbe potuto farlo, attirandosi simpatie.
Quel poco che ho imparato però mi dà l'idea di una persona forte e ambiziosa, che non butterà alle ortiche questa vittoria perseguendo idee estreme che sa impossibili e molto impopolari. Finora ha continuato sulla linea del governo Draghi, e mi aspetto che continui a farlo, perché aldilà delle idee di partito, l'Italia non può cambiare schieramenti e alleanze da un giorno all'altro, e le prospettive utili a uscire dalla crisi economica attuale sono molto limitate.
Non sono d'accordo con la sua tendenza sovranista, con le sue idee sui migranti, con l'opposizione ai diritti lgbt, con la simpatia per governi che vengono definiti democratici solo pro-forma (come l'Ungheria) e con molte altre cose, ma siccome mi pare una donna molto concreta, e va al potere in un momento critico, consapevole di avere tutti gli occhi puntati addosso, ho fiducia che la sua priorità saranno i problemi economici attuali e che tutte le sue altre idee se le terrà in tasca, almeno per ora.
Salvini e Berlusconi sono di tutt'altra pasta, vogliono il potere per l'amore del potere (e dei soldi) e non sembrano in grado di fermarsi davanti a niente, neanche al senso del ridicolo.