Re: Spezzoni di film che piacciono

201
Bel film dove il protagonista fa un cammino di cambiamento, capendo come il seguire per anni un credo sbagliato non solo aveva resa nera la sua anima (come succede a certi personaggi anneriti da certi pensieri), ma aveva rovinato la vita delle persone che aveva accanto a un prezzo altissimo, simobolo di come culture d'odio ed estremismi portano solo danni.

Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Spezzoni di film che piacciono

202
@M.T.  Ho visto il film anni fa, e lo ricordo bene. Purtroppo filonazisti e suprematisti bianchi, lungi dall'essere diminuiti, sono aumentati di numero e stanno impestando il mondo occidentale, e con Trump e il suo sodale miliardario Musk le cose peggioreranno.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Spezzoni di film che piacciono

203
M.T. wrote:
In realtà, l'uguaglianza non esiste neanche nel cesso, essendo l'umanità divisa tra regolari, stitici e diarroici. Comunque trattasi della categoria dei disprezzati b-movie, che di recente sono invece diventati cult.
Mario Izzi
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Re: Spezzoni di film che piacciono

204
Non è uno spezzone, ma l'intero film (non ho trovato singoli pezzi): una pellicola da vedere, per come mostra come sotto il regime di Stalin tanti hanno vissuto nel terrore e nell'illusione di un inganno perpetrato sistematicamente. Una storia che si è ripetuta, perché non si è voluto imparare dal passato.

Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Spezzoni di film che piacciono

205
purtroppo mi capita da tanto, troppo tempo...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

206
Un piccolo grande Christian Bale nel film Empire of the Sun.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

207
Chiaramente non è uno spezzone di film ma un canto religioso cattolico che amo moltissimo: Miserere Mei Dei di Allegri.
Non potevo metterlo in Jukebox e non posso nemmeno aprire una rubrica di musica che piace solo a me.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

208


Taps uscì nel 1981, con la regia di Harold Becker.
Fra gli altri interpreti c’erano i giovanissimi Sean Penn, Tom Cruise, Timothy Hutton.

In sintesi, una scuola militare sta per chiudere per problemi amministrativi, ma i suoi cadetti si rifiutano di lasciarla e attuano una rivolta armata. La scuola viene circondata da polizia e forze dell’ordine.
Indicativa nel trailer la scena dove un ottuso sceriffo vuole ammanettare il capo cadetto Hutton, che indossa l’uniforme, come se fosse un teppista, a dimostrazione che un civile non può essere in grado di giudicare o capire di vita militare.
La storia finirà male. Tom Cruise, il più fanatico, morirà difendendo la sua scuola quando sarà assalita da militari chiamati dalle autorità e morirà anche il capo cadetto Hutton,  nel tentativo di convincerlo ad arrendersi, dopo che c’è stato qualche altro morto.
Si salverà solo il più disilluso, il più ribelle, Sean Penn, che uscirà dalla scuola piangendo verso i soldati, tenendo fra le braccia il corpo di Hutton, che era suo amico.
Un generale napoleonico disse che lo spirito militare è una pianta che va seguita, curata e potata con cura. Affinché non dia frutti. E così è stato.

A distanza di tanti anni vedo la storia con occhi diversi, mi addolora sempre, ma sostanzialmente il messaggio per me non cambia. Ho letto una definizione in un commento al film su youtube  che mi sta bene: credere nei valori in un mondo privo di valori.
Beninteso che la storia non inneggia a supposti  fascismi e pseudo ciarpame d’accompagnamento odierno, spesso paventati a ogni piè sospinto.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

210
Queste scene finali del film "L'impero del sole" di Spielberg, mi commuovono sempre quando le rivedo.
È la storia di un bambino inglese, Jim, interpretato da uno splendio Christian Bale agli esordi, che rivede i genitori dopo essere stato per quattro anni in un campo di prigionia giapponese nella 2^ Guerra Mondiale.
È la storia dello scrittore del romanzo, J.G. Ballard.
Nel film c'è anche un fantastico John Malkovich, che interpreta un furfante americano anche lui prigioniero e al quale Jim inizialmente si affezionerà, giudicandolo un esempio da seguire.

In questo trailer si vede Jim che a guerra appena finita si aggira in bicicletta nel campo di prigionia abbandonato da tutti, con le fortezze volanti che lanciano viveri con il paracadute e lui che gioisce alla vista di tanto cibo.
Quando vedrà i soldati americani entrare nel campo si arrenderà a loro, senza sapere che sono i suoi liberatori. 



Qui, in un centro di raccolta per bambini prigionieri, si riunirà ai genitori dai  quali era stato bruscamente separato quattro anni prima. Riabbraccerà sua madre e finalmente potrà chiudere gli occhi sulle sue spalle, sentendosi al sicuro.

Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

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Sarebbe utile, oltre a riportare immagini estrapolate, scrivere un paio di considerazioni sul significato dell'opera da cui sono tratte o su quel che la singola sequenza che si riporta vuole dire, a nostro avviso naturalmente. Spero senza essere oggetto del lancio di Javelin... non sono un T90. 
Partirò da Forrest Gump e dalla scena della corsa. Il film ha secondo me due chiavi di lettura. Una secondo me più superficiale, che è anche la vulgata maggiormente diffusa quando alle volte il titolo viene tirato in ballo. Secondo questa vulgata una persona non normodotato, come Gump, può farcela in ogni situazione della vita con la sola forza della volontà e con un forte dose di autodiscipilina. Ciò che conterebbe sarebbe la volontà, ma anche il cuore, la voglia di farcela, gli obiettivi, la considerazione di sé. Un atteggiamento positivo verso la vita.  
Ma nella scena della corsa tutti questi fattori come possono essere considerati? Forrest corre, finché non crede di averne abbastanza e si ferma. Ma nel frattempo un nugolo di persone l'hanno seguito pensando che tutto questo correre, questo andare avanti avesse un senso.
La scena a me è sempre sembrata metaforica. La gente inizia a correre senza sapere il perché e il verso dove, credendo che il loro agitarsi abbia un senso e affidandosi appunto all'incredibile forza di volontà di chi ha cominciato e credendo che egli, per la sua forza, abbia anche le chiavi del senso. È una metafora della condizione umana. Corriamo dalla mattina alla sera seguendo la corrente e credendo che la corrente abbia un senso per il solo fatto di esistere, di poterla cavalcare. Ma la corrente non ha senso. Forrest corre solo perché vuole correre, non perché serva a qualcosa o qualcuno o gli procuri qualche vantaggio. Anzi, il contrario.  
E, più in generale, è anche questo il significato metaforico del film mi pare di Zemekis. L'uomo moderno corre come Forrest, vive come Forrest senza porsi domande, senza interrogarsi sulla guerra, sulla vita, sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, in modo un po' ottuso ma funzionale. E chi, come Forrest, non riflette vince, mentre chi come il suo sfortunato amico riflette e si ribella, vacilla e cade, vive infelice. La felicità dell'uomo moderno consiste nel vivere come vive Forrest. Ciecamente, senza porsi domande. E seguendo il Forrest che corre mi pare che ci si avvicini alla parabola di Cecità di Saramago. 
 

Re: Spezzoni di film che piacciono

212
Simona M. wrote: Sarebbe utile, oltre a riportare immagini estrapolate, scrivere un paio di considerazioni sul significato dell'opera da cui sono tratte o su quel che la singola sequenza che si riporta vuole dire, a nostro avviso naturalmente.
Si il mio intento era proprio questo quando ho deciso di aprire la pagina: scrivere considerazioni su un film, sul suo significato, su quello che ci vediamo noi, le nostre impressioni, fantasie, cosa avremmo voluto che fosse o non fosse...
e tante altre considerazioni che si possono fare, molto soggettive.
Amo il cinema da sempre. Da ragazzino quando andavo al cinema del mio paese se il film mi piaceva rimanevo a vederlo una seconda volta,  ci tornavo durante la settimana, mi interessavano anche le reazioni del pubblico  e io mi sentivo come un piccolo regista, pensa un po'... sapendo già cosa sarebbe accaduto era  per me come se lo avessi fatto io. A casa scrivevo i riassunti di quei film, le mie considerazioni, le mie varianti... E ci rimanevo male quando la gente non capiva il film o pensava o faceva altro. Mi sarebbe piaciuto studiare cinema e regia cinematografica, ma dalle mie parti queste scuole non sono mai esistite.
Ugualmente ci rimango male, ma pazienza, quando mi capita di mettere qualcosa che ritengo bella, interessante da discutere sotto il profilo drammatico e storico e mi mettono trailer di film solo per contrapposizione, come avrai già visto più sopra in alcune occasioni. Pazienza.
Simona M. wrote: Spero senza essere oggetto del lancio di Javelin... non sono un T90. 
Wow!  In quale T.O. sei stata?  :D Magari ci siamo anche incontrati  :D
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

213
Alberto Tosciri wrote: Tue Apr 08, 2025 7:05 pm Si il mio intento era proprio questo quando ho deciso di aprire la pagina: scrivere considerazioni su un film, sul suo significato, su quello che ci vediamo noi, le nostre impressioni, fantasie, cosa avremmo voluto che fosse o non fosse...
e tante altre considerazioni che si possono fare, molto soggettive.
Amo il cinema da sempre. Da ragazzino quando andavo al cinema del mio paese se il film mi piaceva rimanevo a vederlo una seconda volta,  ci tornavo durante la settimana, mi interessavano anche le reazioni del pubblico  e io mi sentivo come un piccolo regista, pensa un po'... sapendo già cosa sarebbe accaduto era  per me come se lo avessi fatto io. A casa scrivevo i riassunti di quei film, le mie considerazioni, le mie varianti... E ci rimanevo male quando la gente non capiva il film o pensava o faceva altro. Mi sarebbe piaciuto studiare cinema e regia cinematografica, ma dalle mie parti queste scuole non sono mai esistite.
Ugualmente ci rimango male, ma pazienza, quando mi capita di mettere qualcosa che ritengo bella, interessante da discutere sotto il profilo drammatico e storico e mi mettono trailer di film solo per contrapposizione, come avrai già visto più sopra in alcune occasioni. Pazienza.


Wow!  In quale T.O. sei stata?  :D Magari ci siamo anche incontrati  :D
Non è una cattiva idea, quella di aprire discussioni a tema sul cinema o sulla letteratura partendo dalle proprie personali esperienze. Ma discussioni, però. Una mera elencazione di titoli di libri sul comodino, a che serve? Ritornare ai cineforum insomma, o ai circoli del libro. Ma su di un forum digitale quel che manca è la presenza fisica. 
Nessun T.O. sono solo un'appassionata di storia e... come si dice oggi? Geopolitica. Limes, Formiche, qualche rivista militare come analisi difesa e ci si tiene informate. 
Ho visto che hai resuscitato TAPS. Me lo ricordo quel film. Lanciò una manciata di giovanissimi attori. E vedendolo mi ha ricordato anche quel che ho sentito dire di recente al Vice POTUS durante la visita in Groenlandia circa la vita militare. Diceva JD Vance, certo lo diceva a dei militari e per dei militari, che nel corpo dei Marines aveva trovato una struttura e uno scopo per la prima volta in vita sua. Nella generale atomizzazione delle famiglie e delle società americane (e direi occidentali) non è questione di poco conto. E mi ha ricordato TAPS per questo motivo. La struttura delle Forze Armate è in fondo una struttura familiare allargata e in quanto familiare comunitaria (direi comunista  in senso buono perché dentro si divide tutto). È una comunità in cui ci si riconosce in dei valori e in un futuro comune insieme. L'individualismo è imposto agli uomini per dividerli e controllarli meglio, ma gli uomini vogliono stare in gruppi coesi e funzionanti. È nella loro natura. 

Al solito mi dilungo, una buona giornata. 

Re: Spezzoni di film che piacciono

214
Simona M. wrote: La struttura delle Forze Armate è in fondo una struttura familiare allargata
Beh, io nelle forze armate ci sono stato nell'ormai lontano 1965-66 come ufficiale di complemento. Ovviamente e per fortuna non ho combattuto nessuna guerra, ma nei quindici mesi di mia permanenza tra gli assaltatori di Fanteria, qualcosa di vagamente simile a una struttura familiare l'ho trovata solo nei cinque mesi passati alla Scuola Allievi Ufficiali. Arrivato al reggimento, mi sono trovato a confrontarmi con ufficiali provenienti dall'Accademia che trattavano la bassa truppa a pesci in faccia e facevano apertamente propaganda fascista. Credo che, con l'abolizione della leva obbligatoria, le cose siano cambiate, ma non in meglio, visto che molti si arruolano e si offrono volontari per missioni in teatri di guerra soprattutto con l'obiettivo di guadagnare il doppio o il triplo di una paga normale. Che poi i singoli individui siano più facilmente controllabili (da chi, se non dal potere?) di un gruppo inquadrato in una sola logica comune mi pare una visione del mondo al contrario. E mi scuso per aver dovuto menzionare il titolo di un brutto libro scritto da un personaggio che aborro.
Mario Izzi
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Dea
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Re: Spezzoni di film che piacciono

215


Valzer con Bashir (Waltz with Bashir) è un film d'animazione del 2008 scritto e diretto da Ari Folman. Il film è un'esplorazione profonda della memoria, del senso di colpa e dell'impatto psicologico della guerra.
La trama segue il regista stesso, Ari Folman, mentre cerca di recuperare i ricordi perduti della sua esperienza come soldato durante il conflitto. Attraverso incontri con ex-commilitoni ed esperti di psicologia, Folman ricostruisce gli eventi che culminano nel massacro di Sabra e Shatila, un episodio tragico e devastante della guerra.
Questo film è determinante per collocare pensieri, culture, religioni e governi guerrafondai nella spazzatura.
Credo che di storie ne siano state scritte tante, contro la guerra, ma credo anche che non basteranno mai. 
Non esistono guerre gloriose, soldati gloriosi, eserciti gloriosi, la gloria è solo nella pace.

PS. Anche io faccio parte dell'un per cento della popolazione mondiale.

Re: Spezzoni di film che piacciono

216
@AlbascuraTra parentesi, il massacro di Sabra e Chatila, come quello di Srebrenica nel Kossovo, fu reso possibile dalla vigliacca infirgardaggine dei Caschi Blu, che si voltarono dall'altra parte mentre i miliziani macellavano la popolazione civile. Ogni volta che i pacifisti a oltranza affermano che la pace andrebbe negoziata a livello ONU e garantita dalle forze dei Caschi Blu, mi chiedo se abbiano messo sul piatto della bilancia la più volte dimostrata totale inadeguatezza di tale istituzione. 
Mario Izzi
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Re: Spezzoni di film che piacciono

217
Simona M. wrote: Nessun T.O. sono solo un'appassionata di storia e... come si dice oggi? Geopolitica. Limes, Formiche, qualche rivista militare come analisi difesa e ci si tiene informate. 
Volevo ben dire... Complimenti, non è da tutti avere la voglia e la capacità di analizzare la politica, la storia, le motivazioni e gli accadimenti che ne scaturiscono comprese le guerre purtroppo; essere in grado di farne una sintesi con le motivazioni.
Per un periodo di tempo qualcosa del genere ha fatto parte del mio lavoro, traduzione e analisi militare e politica dai giornali di lingua araba.

Parlando di film che trattano la guerra, a me interessano i comportamenti umani, non ho mai badato che gli uomini siano solo del mio retaggio,  non evito e non derido quelli che mi dicono che devono essere a tutti i costi  i  miei "nemici" .
Il dolore, la morte, l'orrore erano uguali nei bombardamenti  di Londra e Dresda nella  2^ G.M. come lo sono oggi a Gaza e in Ucraina e in Russia e in Nigeria e in Somalia.

TAPS è un film emblematico anche se non tratta in modo diretto la guerra. Una rivolta di adolescenti in una Accademia Militare, perchè non vogliono che sia chiusa per mere questioni economiche.
Ma  in quei ragazzini c'è il germe di futuri uomini. Tom cruise interpreta il pazzo fanatico guerrafondaio e finirà come merita. Timothy Hutton, il cadetto comandante, è ligio al dovere ma non è un fanatico, anche se inizialmente così appare: è riflessivo, si rende conto, decide di tornare indietro e morirà ugualmente nel tentativo di fermare la furia di Tom Cruise.
Sean Penn è il tipico ribelle alle regole del quale però ci si può fidare perchè non ti tradisce. Obbedisce, ma fino a un certo punto. È già fin da cadetto un disilluso dalla vita militare, dall'autorità, per quanto apparentemente sembri come gli altri.
È un flm che non fanno vedere mai. I giovani non devono conoscere lo spirito militare.
Un generale napoleonico francese diceva che lo spirito militare è una pianta che va coltivata e potata con cura, affinchè non dia frutti.


Ci sono tanti altri film se vogliamo di ambientazione militare diretta e indiretta, sui quali mi sarebbe  piaciuto discutere.
Quello che mi affascina è, ripeto, l'analisi del  comportamento umano specifico in determinate circostanze.
Simona M. wrote: Diceva JD Vance, certo lo diceva a dei militari e per dei militari, che nel corpo dei Marines aveva trovato una struttura e uno scopo per la prima volta in vita sua. Nella generale atomizzazione delle famiglie e delle società americane (e direi occidentali) non è questione di poco conto. E mi ha ricordato TAPS per questo motivo.
Penso anche io qualcosa del genere. Questo però non viene recepito da tutti o se viene recepito, viene interpretato male.
Nel senso che chi si trova bene in ambito militare è un guerrafondaio a prescindere.
Simona M. wrote: La struttura delle Forze Armate è in fondo una struttura familiare allargata e in quanto familiare comunitaria (direi comunista  in senso buono perché dentro si divide tutto). È una comunità in cui ci si riconosce in dei valori e in un futuro comune insieme.
Si, hai ragione. Comunista nel senso primigenio del termine. A favore di tutti.

Simona M. wrote: L'individualismo è imposto agli uomini per dividerli e controllarli meglio, ma gli uomini vogliono stare in gruppi coesi e funzionanti. È nella loro natura. 
Ma qualunque potere ha paura dei "cani sciolti". Il potere ha bisogno di masse a pensiero unico che non reagiscono, non ragionano, non analizzano, non ascoltano altro che la voce ufficiale. Chi si dissocia viene tagliato fuori.  E anche peggio. L'esperienza degli ultimi anni dovrebbe aver insegnato qualcosa, ma non sono ottimista.
Cheguevara wrote: molti si arruolano e si offrono volontari per missioni in teatri di guerra soprattutto con l'obiettivo di guadagnare il doppio o il triplo di una paga normale.
Non è detto che chi si arruoli per andare in missione a "guadagnare" effettivamente ci vada. In missione ci vanno  determinati reparti completi, a rotazione e solo determinati reparti. Solo in caso di mancanza di personale specifico ne viene fatta richiesta,  tramite Stato Maggiore, a tutti i reparti italiani e allora, singolarmente, qualcuno si offre volontario.
Albascura wrote: Questo film è determinante per collocare pensieri, culture, religioni e governi guerrafondai nella spazzatura.
Grazie, non lo conoscevo. Mi hai fatto venire il desiderio di vederlo.
Albascura wrote: Credo che di storie ne siano state scritte tante, contro la guerra, ma credo anche che non basteranno mai. 
Come non darti ragione?
Albascura wrote: Non esistono guerre gloriose, soldati gloriosi, eserciti gloriosi, la gloria è solo nella pace.
La guerra è solo sangue e orrore. Sempre.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

218
Un canto sardo che un tempo le spose cantavano davanti all'altare, il giorno del matrimonio... S'aneddu - l'anello.
Una vita semplice, desideri semplici.
Nel video scorre la traduzione in italiano. Credo in ogni parola di questa canzone.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

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