Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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M.T. ha scritto: https://www.tecnicadellascuola.it/una-d ... in-miniera
D'accordo anch'io su tutto. Non solo sta svanendo il rispetto per gli insegnanti da parte degli alunni, ma anche da parte dei genitori. Venti o trent'anni fa, se prendevi un brutto voto, te ne cantavano quattro, adesso vanno a lamentarsi dai professori. Per non parlare delle bocciature.
Un caso emblematico è accaduto (purtroppo) qui a Trento: una ragazza bocciata perché ha cinque insufficienze fa ricorso al Tar e viene ammessa agli esami di maturità: https://www.open.online/2023/07/11/trento-ammessa-maturita-tar-bocciata-esame-orale/
Se io avessi avuto tante insufficienze, col cavolo che i miei pagavano avvocati per fare ricorso, mi ripetevo l'anno (e me lo sarei sentita rinfacciare a vita).
Secondo me abbiamo una generazione di genitori che sono a loro volta rimasti ragazzini, quindi scaricano buona parte delle responsabilità educative sulla scuola. Non fanno nemmeno lo sforzo di chiedersi se loro potevano accorgersi prima del problema e risolverlo. Cercare qualcuno esterno a cui dare la colpa per i fallimenti di tuo figlio o il fatto che non studia (anzi, magari spara per gioco alla prof) è un tipico atteggiamento immaturo. Nessuna meraviglia che la nuova generazione venga su ancora peggio...
Cheguevara ha scritto: lo scotto lo pagheremo in futuro (anzi, lo stiamo già pagando), col Paese condotto da una classe dirigente che in questa scuola si è formata
Questo in effetti preoccupa anche me. Potremmo seriamente ritrovarci a venire operati al cuore da un chirurgo che ha passato gli esami di medicina senza avere alcuna competenza, solo perché ha vinto un ricorso al Tar.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1002
Silverwillow ha scritto: Venti o trent'anni fa, se prendevi un brutto voto, te ne cantavano quattro,
a me succedeva se andavo sotto il sette... e a quel punto andare a vivere in Congo non era poi una prospettiva così brutta :D
Silverwillow ha scritto: Un caso emblematico è accaduto (purtroppo) qui a Trento: una ragazza bocciata perché ha cinque insufficienze fa ricorso al Tar e viene ammessa agli esami di maturità: https://www.open.online/2023/07/11/trento-ammessa-maturita-tar-bocciata-esame-orale/
Avevo letto la notizia.
Si è persa completamente la misura, oltre che il senso di responsabilità, sia dei genitori, sia degli alunni. In quarta superiore, un mio compagno nell'ultimo mese e mezzo smise di venire, perché aveva deciso di farsi bocciare: i professori, visto che la sua situazione non era drastica (aveva alcune materia sul 5/6), gli dissero che poteva tranquillamente recuperare, ma lui spiegò che quell'anno in troppe materie aveva capito poco e che quindi, se fosse stato promosso, avrebbe avuto lacune che si sarebbero accumulate che già aveva. Ergo, preferiva ripetere l'anno e aver modo d'impararle meglio.
Mi dispiaceva perderlo, perché era uno dei compagni con cui mi trovavo bene, però capii la sua scelta e per questo ebbe la mia stima e il mio rispetto: ci vuole coraggio a fare una cosa simile, ma anche essere consapevoli delle proprie mancanze. Cosa che vedo difficile che accada adesso.
Silverwillow ha scritto: Secondo me abbiamo una generazione di genitori che sono a loro volta rimasti ragazzini, quindi scaricano buona parte delle responsabilità educative sulla scuola. Non fanno nemmeno lo sforzo di chiedersi se loro potevano accorgersi prima del problema e risolverlo. Cercare qualcuno esterno a cui dare la colpa per i fallimenti di tuo figlio o il fatto che non studia (anzi, magari spara per gioco alla prof) è un tipico atteggiamento immaturo. Nessuna meraviglia che la nuova generazione venga su ancora peggio...
Concordo.
Silverwillow ha scritto: Questo in effetti preoccupa anche me. Potremmo seriamente ritrovarci a venire operati al cuore da un chirurgo che ha passato gli esami di medicina senza avere alcuna competenza, solo perché ha vinto un ricorso al Tar.
Già succede adesso. Lo si vede nelle piccole cose: corrieri, servizi pubblici, se devono farti dei lavori a casa. Ma bene o male sono cose che hanno un rimedio. Ma se si scazza con la salute e la vita, non c'è scampo
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Silverwillow ha scritto: Un caso emblematico è accaduto (purtroppo) qui a Trento: una ragazza bocciata perché ha cinque insufficienze fa ricorso al Tar e viene ammessa agli esami di maturità: https://www.open.online/2023/07/11/trento-ammessa-maturita-tar-bocciata-esame-orale/
a proposito di questo caso: https://www.orizzontescuola.it/studentessa-ammessa-alla-maturita-dal-tar-con-5-insufficienze-adesso-viene-bocciata-allorale/
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@M.T. Non si capisce dove il ministro Valditara voglia approdare evidenziando che la scuola nel Sud è più sgarrupata che nel Nord. Sempre di scuola sgarrupata si tratta e le radici del decadimento vanno cercate nel precariato degli insegnanti e nello sbando di una società in cui tutti, dai genitori, agli alunni, agli insegnanti stessi passano la vita attaccati a uno smartphone e la principale preoccupazione della classe politica è come guadagnare punti nei sondaggi. Non è così che se ne esce.
Mario Izzi
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(in)giustizia & dintorni (trilogia)
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[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1006
Il fatto che di ragazzi (laureandi, non maturandi) che non capiscono quello che leggono ce ne sono parecchi anche al nord. E fa pensare che a questo livello ci siano individui che non solo non comprendono testi in inglese, ma nemmeno in italiano.
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M.T. ha scritto: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronac ... edfc5.html
Il problema c'è anche al Nord, quindi dire che al Sud è peggio è banale (sappiamo già i problemi, mai risolti, che ci sono in ogni ambito) ed è come dire che qui viene poca acqua da un rubinetto e lì niente. Alla fine muori di sete lo stesso. Capire come aggiustare i rubinetti sarebbe più utile.
Quando andavo a scuola non leggevo statistiche, quindi non posso dire se o quanto la situazione sia peggiorata, ma forse era diverso l'atteggiamento: se avevi tre insufficienze speravi di recuperare, con quattro ti rassegnavi, non facevi ricorso (c'era un senso chiaro delle regole). E nessuno dei miei compagni (non solo del liceo classico, ma anche di una scuola media di periferia) si sarebbe sognato di offendere o aggredire i professori.
Quasi tutti i miei insegnanti facevano lezioni extra per chi era indietro. Le uniche che abbia seguito io erano di matematica. Mi annoiavo a morte, non capivo il senso di logaritmi, funzioni e simili (non lo capisco tuttora, e francamente non ho mai avuto bisogno di usarli  :P ). Ma se mi avessero rimandata a settembre, l'avrei accettato senza discutere.
M.T. ha scritto: Il fatto che di ragazzi (laureandi, non maturandi) che non capiscono quello che leggono ce ne sono parecchi anche al nord. E fa pensare che a questo livello ci siano individui che non solo non comprendono testi in inglese, ma nemmeno in italiano.
Il problema vero qui è che molti non capiscono i contesti (fatti loro, a un certo punto) ma giudicano lo stesso. L'ignoranza non è una questione privata, ha ripercussioni negative anche sugli altri. Non capire un testo in italiano vuol dire andare a votare con idee molto confuse, perché mancano le basi della comprensione della realtà e del giudizio. 
Cheguevara ha scritto: le radici del decadimento vanno cercate nel precariato degli insegnanti e nello sbando di una società in cui tutti, dai genitori, agli alunni, agli insegnanti stessi passano la vita attaccati a uno smartphone e la principale preoccupazione della classe politica è come guadagnare punti nei sondag
ll precariato sì, è un grosso problema, perché se le figure educative cambiano in continuazione i ragazzi sono disorientati. Non riguarda solo i diritti dei lavoratori (ma anche quelli) L'attaccamento alla tecnologia lo vedo come una cosa neutra, nel senso che diventa negativo solo quando finisce per interferire con la vita reale e le sue responsabilità. Se uno passa il tempo in fila alla posta o sull'autobus a guardare il telefono, poco male. Se lo fa quando dovrebbe invece dare un occhio a cosa combinano i figli è grave. Quanto alla classe politica, sono anni che vediamo più sondaggi che risultati concreti
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Silverwillow ha scritto: Se uno passa il tempo in fila alla posta o sull'autobus a guardare il telefono, poco male. Se lo fa quando dovrebbe invece dare un occhio a cosa combinano i figli è grave
Madri col bambino nel passeggino attaccate allo smartphone anche quando attraversano la strada. Coppie, o addirittura intere famiglie che al tavolo di un bar o ristorante se ne stanno ognuno per fatti propri, immerso nelle sue connessioni. Gente che si informa (e si forma) sui post sgrammaticati dei social, guardandosi bene dal leggere un libro o soltanto un quotidiano. Se i figli crescono da ignorantoni senza un briciolo di responsabilità, la colpa è poi degli insegnanti? E' vero che la classe docente non brilla, ma la famiglia è addirittura collassata. Altro che Dio-patria-famiglia: siamo al Dio (solo i bigotti)-shopping-connessione.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1009
è impressionante quanta gente sta morendo per andare a fare il bagno al fiume: ancora non si è capito che il fiume è più pericoloso del mare, vista la presenza di alberi, scarsa visibilità subacquea, anfratti, rocce e soprattutto correnti che invece di spingere al largo spingono verso il fondo.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Sermpre più inciviltà lungo la strada. Benchè meno che in passato, sono anch'io un cicilista (anche se ormai della domenica e basta che non faccia troppo caldo :D ) e rispetto le regole, ma sempre più persone che pedalano in strada pensano sia tutta per loro e viaggiano in mezzo la strada da soli o se ne stanno appaiati se sono più di uno, occupando tutta la scorsia. Per le auto non ne parliamo; anche con gli autovelox hanno trovato il modo di andare forte: vanno contromano nella corsia opposta. Idem i pedoni: si buttano in mezzo la strada basta che le strisce pedonali sono a diversi metri di distanza.
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1012
https://mashable.com/article/disney-movies-reimagined-modern-day-twist#TI4yQRaTnqqq

"I film Disney sono così senza tempo che a volte è facile dimenticare che artisti del calibro di Il libro della giungla e Dumbo sono stati effettivamente rilasciati a metà del 20 ° secolo.
Bene, l'illustratore britannico Tom Ward ha dato loro un aggiornamento. In una serie di nuove illustrazioni, Ward ha reinventato come potrebbero apparire i classici personaggi Disney nel mondo di oggi."

Tra i tanti rimandi, alcuni piuttosto deprimenti per il forte contrasto tra ideale e realtà, l'ultima immagine, quella con un Semola 2.0, è forse quella che mi ha colpito di più. 

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1013
Ben Lo Svelto ha scritto: Tra i tanti rimandi, alcuni piuttosto deprimenti per il forte contrasto tra ideale e realtà, l'ultima immagine, quella con un Semola 2.0, è forse quella che mi ha colpito di più. 
Io odio la modernizzazione di qualsiasi cosa del passato (film, libri, opere, quadri) perché per me ogni creazione è calata nel suo tempo, e sta bene lì. Più che deprimente io l'ho trovato inutile e ozioso: possibile che quest'artista non abbia qualcosa di più creativo o di meglio da fare?
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1014
@Silverwillow be', lo stesso discorso potrebbe valere per qualsiasi retelling, messa in questi termini. E poi, cosa sono i classici Disney se non delle moderne rivisitazioni di storie del passato: Grimm, Andersen, Collodi, Kipling, Stevenson, Le mille e una notte, etc.?
Anch'io sono affezionato ai classici della mia giovinezza. Però trovo anche interessante girare la scacchiera, offrire nuovi livelli di interpretazione. Anche in casi scomodi come questo.
L'importante nell'arte è che ci sia reazione, poco importa se positiva o negativa. E almeno in questo direi che Tom Ward ha fatto un buon lavoro ;) 

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1015
Beh, se questo è il topic delle lamentele :D io vorrei lamentarmi, come mi ha detto quel mio amico-"collega" :D dell'ignoranza della gente; come si fa a sopportare... :( :hm:           

Egli mi ha detto: "Il primo problema di noi artisti è l'ignoranza della gente".
Aggiungo: pagare il giusto prezzo delle cose vuol dire dargli il giusto valore; non solo per quanto riguarda le opere d'arte... ma ha valore ogni tipo di prodotto fatto con "arte" ed amore; quindi questi oggetti non si ritengano "troppo cari" dal momento in cui si incontra un venditore onesto e gentile come io credo di essere.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1016
Daniel P. ha scritto: Beh, se questo è il topic delle lamentele :D 
Vabbè, ne ho dato forse una definizione errata; pardon :D                
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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Un pirla si tuffa nella Fontana di Trevi... e la gente lo applaude pure... "vabè!" :hm:                       
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1018
Daniel P. ha scritto: Un pirla si tuffa nella Fontana di Trevi... e la gente lo applaude pure... "vabè!" :hm:     
Se uno vuole buttarsi in una fontana, fatti suoi. È più grave quando i turisti si mettono a scrivere sul Colosseo o altri monumenti (sostenendo assurdamente di non sapere che sono antichi). L'hanno fatto anche nella fontana del Nettuno di Trento, provando pure a scalarla, col rischio di danneggiare un monumento storico, o di rompersi il collo (l'eventualità meno grave, a mio parere)...
Ad ogni modo, mi pare che il mio Trentino, grazie al nostro beneamato presidente Fugatti, ultimamente sia divenuto sinonimo di abbattimento di animali. Si scarica su orsi e lupi, che poveracci fanno quel che fanno normalmente in natura, l'incapacità politica e organizzativa umana. Aggiungo che l'intelligenza degli animali spesso sembra sorpassare la nostra, quindi sorgono spontanee diverse domande su chi abbia il diritto di fare cosa, e soprattutto perché:

https://www.ildolomiti.it/blog/luca-pianesi/turisti-aggrediti-da-vacche-incornati-che-provano-a-mungerle-e-se-alla-fine-il-problema-degli-allevatori-non-fossero-i-grandi-carnivori
https://www.ildolomiti.it/ambiente/2023/il-trentino-vuol-abbattere-2-lupi-colpevoli-di-essere-intelligenti-e-duttili-ma-sono-gli-allevatori-che-devono-evolversi-le-tasse-per-i-loro-contributi-le-pagano-tutti
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1019
@Silverwillow Letti gli articoli, di cui approvo anche le virgole. Nelle mie vite passate (sì, ne ho vissuto più di una, sia in termini di lavoro, che di affetti) ho avuto il privilegio di vivere per anni in zone in cui la natura era in grado di dare il meglio di sé: la costa Pontina, il Gargano, la Sardegna. Era, ora non più; motivo principale del decadimento: il turismo di massa. In nome del dio denaro il verde è stato cementificato, le zone umide bonificate, uliveti e boschi riempiti di strutture ricettive, il mare inquinato dagli scarichi, spesso abusivi. Tutto per attirare orde di turisti paganti, per la gran parte non educati al rispetto dell'ambiente e della fauna selvatica, marinai improvvisati sfreccianti ovunque su motoscafi veloci senza avere le nozioni di base indispensabili per mettersi a navigare.
Agli animali, sia selvatici che domestici, quando creano qualche problema si attribuisce la colpa di fare il proprio mestiere di animali.
Il presidente Fugatti, mangiatore di bistecche e aspirante giustiziere di orsi e lupi, è in ottima compagnia.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1020
Cheguevara ha scritto: Letti gli articoli, di cui approvo anche le virgole.
Avrei potuto scriverli io, perché anch'io condivido ogni parola. Non si può gestire la natura selvatica come fosse un'azienda, non si possono attirare i turisti con pubblicità bucoliche che riducono gli animali, gli alberi o le montagne a una risorsa da sfruttare o a un'"esperienza". I boschi sono pericolosi, l'alta montagna ancora di più (valanghe, frane e fulmini sono eventi tutt'altro che infrequenti, e uccidono decine di persone ogni anno, anche quelle esperte). Perfino una mucca può essere pericolosa, se ti avvicini stupidamente per fare un selfie o per mungerla (!?) credendoti Heidi. Mancano troppo spesso le basi, si tende davvero a vedere la natura come un cartone animato, o una cartolina.
Una politica che si limita a trovare capri espiatori (o lupi/orsi espiatori) anziché trovare soluzioni, è una politica di comodo di cui possiamo fare benissimo a meno. La convivenza è possibile, ma solo se ci si ficca bene in testa che siamo noi che dobbiamo trovare soluzioni (alcune già ci sono, e non vengono applicate per pigrizia o costi) non certo i lupi e gli orsi, che giustamente badano agli affari propri, e non hanno idea del livello di stupidità e cattiveria a cui possono arrivare gli esseri umani (se ce l'avessero, si terrebbero ben alla larga da noi).
Cheguevara ha scritto: Tutto per attirare orde di turisti paganti, per la gran parte non educati al rispetto dell'ambiente e della fauna selvatica, marinai improvvisati sfreccianti ovunque su motoscafi veloci senza avere le nozioni di base indispensabili per mettersi a navigare.
Io ci penso sempre con un atteggiamento a metà tra serietà e ironia, ma forse davvero l'uomo è la specie più nociva sul pianeta, non solo per l'ambiente o le altre specie, ma anche per se stesso
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1022
E però è anche l'unica specie che aggiunge meraviglie a questo mondo: prima dell'uomo non c'erano le piramidi egizie, la Grande Muraglia, la Commedia di Dante, la Cappella Sistina, le tragedie di Shakespeare, le sinfonie di Beethoven, etc., etc. 
Senza l'uomo (e prima dell'uomo, e forse anche dopo l'uomo) questo era un mondo fatto unicamente di sterminate distese di foreste, deserti e oceani pieni di animali che si mangiavano tra di loro, un ben misero mondo, non ho il minimo dubbio che gli esseri umani l'abbiano reso di gran lunga migliore.

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1023
massimopud ha scritto: Senza l'uomo (e prima dell'uomo, e forse anche dopo l'uomo) questo era un mondo fatto unicamente di sterminate distese di foreste, deserti e oceani pieni di animali che si mangiavano tra di loro, un ben misero mondo
Sono punti di vista. Le sinfonie di Mozart, le opere di Puccini o i dipinti di Michelangelo piacciono a noi (a pochi di noi, aggiungerei, visto che alcuni scribacchiano sul Colosseo dicendo di non sapere nemmeno che è antico).
Io vedo le distese di foreste incontaminate, gli oceani puliti dove i pesci si mangiano tra loro (la violenza della natura è spiacevole per il nostro senso etico "sviluppato", ma normale), ma non soffocano a causa della plastica e non restano impigliati nelle reti disperse, e non mi appare affatto un misero mondo. Un misero mondo è quello dove ogni cosa, vegetale, animale o umana viene in qualche modo sfruttata. Ed è il mondo in cui viviamo.
Che cosa ha mai fatto l'uomo più degli altri, oltre a moltiplicarsi a dismisura, minacciare l'intero pianeta e tutte le specie che ci vivono? La nona di Beethoven? La Divina Commedia? Sì, ma le apprezziamo soltanto noi (non certo le tartarughe impigliate nelle reti, né i lupi abbattuti per salvaguardare l'economia e il turismo, o gli alberi della foresta amazzonica bruciati per far posto alle coltivazioni di soia per gli allevamenti animali) e solo finché non avremo distrutto o esaurito ogni singola risorsa, a quel punto di qualunque opera d'arte non ce ne faremo più niente.
Non mi ritengo pessimista, ma questa è la direzione attuale. Se qualcuno in alto non si sveglia e non la cambia, le prospettive non sono buone.
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1024
Silverwillow ha scritto: le distese di foreste incontaminate, gli oceani puliti
Belli da vedere, certo, ma se confortati dalle comodità create dall'uomo, andandoci in crociera o in viaggi più o meno organizzati ed equipaggiati.
Ma la "natura incontaminata" è in realtà un inferno dal quale siamo fortunatamente venuti fuori grazie a millenni di invenzioni, scoperte, esplorazioni, fondazioni di città. 
Per capire cos'è la natura incontaminata, la benigna Madre Natura, basta fare un semplice esperimento: ci si spogli di tutto ciò che hanno inventato i perfidi e distruttori esseri umani (vestiti, cibi, bevande, cellulari, libri, etc.) e si vada a vivere in una foresta o altro luogo isolato dalla civiltà - ce ne sono tanti, anche in Italia, più o meno 100.000 km quadrati - per tre giorni, solo tre giorni, in armonia con Madre Natura, dovendosi procurare da mangiare, da bere, da coprirsi, da lavarsi.
Sono certo che al rientro nella corrotta e distruttiva civiltà umana ci si commuoverà alla sola vista di un semaforo o di un tram, e si piangerà di gioia nel rivedere un frigorifero e una doccia. 
Punto di vista antropocentrico, d'accordo, ma se orsi e lupi fossero stati le specie dominanti avrebbero istituito riserve protette per gli uomini o si sarebbero posti il problema di tutelare altre specie o l'ambiente? 
Per quanti guai possa combinare l'uomo, c'è un abisso morale e intellettuale tra noi e gli animali, quello stesso abisso che ci rende così severi verso noi stessi, a volte fino all'eccesso.  

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1025
massimopud ha scritto: Belli da vedere, certo, ma se confortati dalle comodità create dall'uomo, andandoci in crociera o in viaggi più o meno organizzati ed equipaggiati.
Ma la "natura incontaminata" è in realtà un inferno dal quale siamo fortunatamente venuti fuori grazie a millenni di invenzioni, scoperte, esplorazioni, fondazioni di città. 
Di nuovo, dipende dai punti di vista. Mi considero prima di tutto una creatura, che di questo mondo ha bisogno e ci deve bene o male vivere. Non sono mai andata in crociera (ma se potevo permettermelo ci andavo, fregandomene della discrepanza di pensiero). Ho partecipato solo una volta a un viaggio organizzato, perché era in Iran, e andarci da donna straniera sola mi preoccupava.
Ma sono conscia dei rischi che qualunque territorio selvaggio comporta, e li accetto perché non c'è alternativa, così come accetto di lavorare tutto il giorno, o di fare file chilometriche alle poste (sinceramente non so dire cosa sia peggio).
La natura incontaminata non è un inferno. È un mondo duro e spietato (e privo di cose come discoteche o gelaterie), ma del tutto privo di cattiveria. È questo che per me fa la differenza. La cattiveria l'ha inventata l'uomo (insieme ai capolavori artistici, cosa che crea una grande confusione morale). Il leone che sbrana la gazzella non ha nessuna colpa (sebbene per noi sia una scena brutta da vedere) segue solo la necessità di nutrirsi. Gli uomini che uccidono altri uomini ce l'hanno, perché non c'è alcuno scopo vitale. Se nello stesso giorno leggo che un orso ha ucciso un uomo (dopo centocinquant'anni che non succedeva) e che una bomba da qualche parte ne ha uccisi dieci, la mia indignazione non va all'orso, ma all'uomo. Non per i numeri, ma per la grande distanza morale tra le due situazioni.
massimopud ha scritto: Sono certo che al rientro nella corrotta e distruttiva civiltà umana ci si commuoverà alla sola vista di un semaforo o di un tram, e si piangerà di gioia nel rivedere un frigorifero e una doccia. 
Non è così. Se vieni privato per qualche tempo delle cose inutili che per tutti gli altri sono essenziali, quando le ritrovi non fai salti di gioia. Hai paura anche solo ad attraversare una strada. Più stai senza "comfort" e più ti spaventano quando li ritrovi, perché non li capisci più (ed è sano e normale, perché spesso non hanno senso, e ti sei ormai accorto che le cose davvero indispensabili sono altre).
massimopud ha scritto: ma se orsi e lupi fossero stati le specie dominanti avrebbero istituito riserve protette per gli uomini o si sarebbero posti il problema di tutelare altre specie o l'ambiente? 
Nessuno può dirlo, ma non è importante. Siamo noi, adesso, ad avere la responsabilità dell'ambiente. Chiedersi cosa farebbero altre specie è come chiedersi cosa farebbe zia Gelsomina riguardo al nostro lavoro o alle nostre scelte sentimentali: inutile.
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