wrote:Nightafterse questa è una ricostruzione dei fatti, libera da politiche di parte, non oso pensareAnche io, come te, @Nightafter mi sono ripromessa di non parlare di politica su questo forum. Quindi mi limito a commentare il testo definito ricostruzione libera dei fatti da @ElleryQ
come siano quelle spiccatamente faziose
Il testo che ho letto è chiaramente orientato: ha un tono assertivo e una chiara volontà criticare di la propaganda russa.
Espressioni come “aggressore criminale”, “propaganda di basso livello”, “complotto”, “sviamento intellettualmente sleale”, “manipolare il passato, il presente e il futuro” sono fortemente connotate.
Se voglio essere al di sopra delle parti, sostituirei alcune parole con termini meno giudicanti, non sto a fare l'elenco delle cose che si dovrebbero cambiare in questo testo per essere davvero libero; è su questo che mi sto concentrando non sulla politica, sia chiaro.
Il testo presenta una sola prospettiva: quella filo-ucraina e anti-Cremlino, senza citare fonti russe, né analisi indipendenti che possano offrire una visione più ampia.
Inserirei, nello scritto, riferimenti a fonti accademiche o giornalistiche di diversi paesi, analisi totalmente neutrali ecc.
Alcune affermazioni sono presentate come fatti, ma sono opinioni o interpretazioni (es. “Il genocidio dei russofoni è inventato”, “la Russia ha scelto di confondere cause ed effetti”): Organismi indipendenti e internazionali hanno smentito l’esistenza di un genocidio:
Corte Penale Internazionale (CPI): non ha trovato prove di un genocidio sistematico nel Donbas.
ONU e OSCE: hanno documentato violazioni dei diritti umani da entrambe le parti, ma nessuna evidenza di genocidio da parte dell’Ucraina.
Rapporti del 2016 e 2021: parlano di abusi, detenzioni arbitrarie e maltrattamenti, ma non di un attacco sistematico o diffuso contro i russofoni.
Bisognerebbe chiarire quando si tratta di opinioni, dire in modo sommario: “secondo molti analisti…”, “la narrativa russa sostiene…”, “alcuni osservatori contestano…”. Non è sintomo di narrazione al di sopra delle parti.
Inoltre Il testo tende a semplificare il conflitto come una dicotomia netta: Russia = aggressore, Ucraina = vittima.
Bisognerebbe riconoscere: Le tensioni interne all’Ucraina (linguistiche, regionali, politiche). Le responsabilità condivise nella gestione del Donbas.
Le preoccupazioni di sicurezza della Russia (senza giustificarne l’invasione). Le dinamiche geopolitiche che coinvolgono NATO, UE, USA.
Mi sembra, alla fine, che Il testo miri a demolire la propaganda del Cremlino”, ma non propone una narrazione alternativa equilibrata.
Relativizzare le colpe fra Russia e Ucraina non significa, fare giornalismo oppure storiografia d’inchiesta. Si tratta invece di uno sviamento intellettualmente sleale…
E questo è, secondo me.