Silverwillow ha scritto: L'ultimo che mi viene in mente è appena stato eletto Presidente della più grande democrazia del mondo... E non promette niente di buono
Esatto,
Silver!
Silverwillow ha scritto: Le regine del passato spesso erano coinvolte in guerre lasciate loro in eredità da mariti o padri, nel contesto della gestione di un impero.
Non era proprio così. Riprendendo l'esempio del Regno di Sicilia (fino al 1816), le regine consorti (le mogli dei re) avevano per costituzione potere di veto sui mariti re, ma nessuna donna ha mai usato questo potere per impedire guerre (per altro, sì). Di contro, è successo più di una volta che re
single (diremmo oggi) si siano opposti a guerre. Uno di questi fu soprannominato "Il Buono" (forse nel 2025 avrebbe vinto il Nobel per la pace
).
Ma non volevo fare una gara a chi è peggio, se gli uomini o le donne. Tanto tu stessa scrivi "Questo significa che le donne, o gli uomini, sono cattivi? Ovviamente no."
Silverwillow ha scritto: Questo significa che le donne, o gli uomini, sono cattivi? Ovviamente no.
Appunto
Silverwillow ha scritto: Non è un pregiudizio, sono dati e numeri.
Sì, ma ti ho detto che anche le donne sono perfettamente in grado di mettere in atto comportamenti antisociali pur senza commettere reati secondo il codice penale e, quindi, senza finire in quei numeri e dati. Non vorrei cadere nello stereotipo dell'uomo cattivo e della donna santa per natura. Non vorrei che i reati compiuti contro gli uomini siano declassati rispetto a quelli compiuti contro le donne
Quanto alla numerosità, paradossalmente meno sono più devono essere protetti, come facciamo per le specie in via di estinzione
Qualche tempo fa qualcuno qui pubblicò un video in cui un ladro, travisato con un passamontagna, ruba uno zaino a un ragazzo per strada. Il derubato urla "al ladro!". A questo punto, il ladro si toglie il passamontagna, rivelando di essere una donna, si avvicina al ragazzo e lo rimprovera per aver usato il maschile e aggiunge che anche le donne sanno rubare: "Perché" gli fa "non hai gridato
alla ladra?!". Il ragazzo allora la invita a restituirgli lo zaino, ma lei (la ladra) rifiuta e se la dà a gambe levate con lo zaino in mano. In generale, all'uomo vengono associate caratteristiche negative
di default, come quella volta che a una signora rigarono la portiera della macchina e gridò "Chi è stato quel bastardo?!" Il primo che viene in mente è un maschio, ovviamente! Per rispondere alle femministe che dicono che alle donne viene spesso dato dell'"oca". Vero, ma all'uomo danno del "coglione": tra oca e coglione non so quale sia meglio
Una volta una donna mi fa "Voi maschi chiamate le donne sempre col nome di battesimo" e mi fa l'esempio di Samantha Cristoforetti. "Perché non la chiamate
dottoressa Cristoforetti invece di
Astrosamantha?!" Risposi: "Chi scrisse la Divina Commedia?" e lei fiera "Dante!". Io replicai solo "Appunto! Non devo aggiungere altro!".
Poi ci sono quelle che ce l'hanno con l'inconscio. Se io invito una femmina a bere un succo di frutta, appena tiro fuori i soldi, mi dice che non va bene perché ho introiettato inconsciamente un modello in cui l'uomo è economicamente superiore alla donna e mi si riattiva l'inconscio. Cara "femminista a per sentito dire" o "femminista a convenienza" dei miei stivali, per me c'è solo una regola conscissima: chi invita paga. Te lo spiego meglio: se invito io, pago io; se inviti tu, paghi tu. Niente di inconscio. Ah, tieni presente che l'inconscio ce l'hanno anche le femmine: se non mi credi, chiama nell'Aldilà lo zio Sigmund e chiedilo a lui. Se non lo conosci, fattelo spiegare da una donna
Silverwillow ha scritto: La dichiarazione femminea vale quanto quella maschilea. Qui nessuno è né santo né cattivo. Ma, scusa, se il tuo vicino, uomo, ti accusa di avergli ammazzato il cane, o di avergli bruciato la macchina, andrai a processo, e lì dovrai dimostrare che sei innocente (se lo sei... ) . Tutti i processi funzionano così, mi risulta.
Lo sarei
A parte quello che ti ha detto
Che sull'onere della prova (di solito l'accusatore deve dimostrare la colpevolezza dell'accusato, non è che l'accusato deve dimostrare la propria innocenza), esistono categorie, determinate per legge, per cui vige l'inversione dell'onere della prova.
Comunque, per come la vedo io, siamo tutti uguali e tutti possiamo avere comportamenti errati. Non c'è differenza tra uomini e donne. Quando ero piccolo (anni Ottanta del secolo scorso) mi dicevano che le donne non sono corrompibili, ma allora effettivamente avevano poco potere. Oggi però, che ne hanno molto di più, si fanno corrompere alla grande. Basta dargli un po' di potere che subito prendono "bustarelle", tangenti e cose varie. Altro che "miglioramento della specie" come dicono le ultrafemministe!
Cheguevara ha scritto: Meglio dieci colpevoli in libertà, che un innocente in galera.
D'accordo al 1000000000%