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[CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm
by Albascura
Prequel del racconto:  Vanda Lismo  viewtopic.php?p=77105#p77105

Titolo: Essendo




Il sole di Palermo non ha pietà: taglia le strade come una lama di vetro, rimbalza sugli intonaci scrostati, si infila negli occhi fino a bruciare. L’aria è un miscuglio di odori: spezie, pane caldo spolverato di sesamo, mare lontano intrappolato nei vicoli. Rosario cammina con lo zaino sformato sulle spalle e lo sguardo incollato all’asfalto. Intorno, occhi muti: alcuni tagliano l’aria come coltelli sottili, altri lo attraversano come vento gelido. Ogni passo è una frizione contro il muro invisibile del disprezzo. Sa di essere gay. Lo sa come si sa di respirare. Non è una scelta, è un fatto. E i compagni lo sanno anche loro: lo leggono nei gesti, nel modo in cui le mani lo tradiscono.

Gli insulti arrivano a raffiche brevi, come sassi lanciati da mani invisibili: ricchione, femminuccia. Qualcuno ride, strozzato. Altri abbassano lo sguardo, fingendo di non vedere. Ma gli occhi giudicano sempre, anche quando tacciono. Come quelli di sua madre, che lo scruta e non parla. 
A scuola, il ronzio delle voci è una rete che lo intrappola. Durante la ricreazione, il cortile puzza di fumo e arancine unte. Lui si rifugia in un angolo, guarda il muro finché il resto del mondo si dissolve. Rosario ha solo diciassette anni e non vuole essere visto. Vorrebbe essere un’ombra appena staccata dal pavimento, un soffio che attraversa le strade senza lasciare traccia. A volte, vorrebbe non esistere affatto. Sparire come polvere in controluce.

Rosario è seduto all’ultimo banco, il quaderno aperto davanti. La professoressa di italiano entra con passo deciso, il tailleur beige che stride con la luce cruda del neon. 
— Allora, ragazzi, oggi parliamo di Pirandello. Dell’identità. Della maschera che ognuno indossa.
Si ferma accanto al banco di Rosario. Lo guarda, con un’espressione che non è ostile, ma neppure neutra. 
— C’è chi la maschera non la toglie mai. O forse non ne ha nemmeno una. E allora… cosa resta? 
Qualcuno ridacchia. Rosario abbassa lo sguardo. Le parole gli si conficcano nella nuca come spine. 
— Rosario, vuoi leggere tu il passo? — La voce è gentile, ma c’è qualcosa nel tono che lo mette a disagio. Lui prende il libro. Legge. La professoressa lo interrompe.
 — Prova con un po’ più di intensità. Dai, metti più forza. Rosario si irrigidisce.
— Così va meglio — dice lei, con un sorriso non espresso dagli occhi.
 — Pirandello ci insegna che l’identità è una costruzione. Ma alcune identità… sono più complesse da sostenere. 
Rosario resta immobile. Il cuore gli batte forte. Non è tanto quello che ha detto, ma come lo ha detto. Come se lo stesse mettendo in discussione senza farlo apertamente. Nessuno ride. Nessuno lo difende. Lei si volta, prosegue la lezione. Rosario sente la rabbia salire, ma resta seduto. 

La scuola è finita e suo padre lo liquida con quattrocento euro, un biglietto per la Capitale e una lettera  di raccomandazione. 
Il treno lascia Palermo in una mattina opaca di fine inverno. La brezza tiepida dell’aria condizionata gli sfiora la pelle, il rumore ritmico delle ruote si sincronizza al battito del suo cuore. Nelle dita stringe il biglietto, un’àncora salvifica. Dal finestrino, guarda il mare che si ritira lento: è un nastro grigio che si dissolve. Ogni stazione è un distacco breve ma definitivo. Il vagone vibra. Rosario affonda nel sedile, il cuore che rimbalza tra gola e stomaco. Non sa esattamente cosa lo aspetta, ma sa cosa ha lasciato: giorni graffiati tra le mura della sua cameretta. 


Roma lo inghiotte in una sera che odora di pioggia recente e caldarroste. I neon delle insegne tagliano il buio, la strada vibra di clacson e voci in lingue miste. Nessuno lo guarda più di un secondo, e quell’assenza di attenzione è una carezza nuova, mai provata.
Dopo qualche giorno, in un bar dal bancone appiccicoso, incontra Giulia. La prima volta, sul treno, lui non l’aveva nemmeno notata. Era seduto vicino al finestrino, le mani strette intorno al borsone come fosse una ringhiera. Lei si era sistemata accanto e, vedendolo sotto quel velo di paura, aveva estratto dalla borsa due cuffie rosa. 
— Prova queste — gli aveva detto in un soffio, mentre lui esaminava il dispositivo, incerto. Al primo accordo di musica, la tensione si era sciolta: poteva respirare di nuovo. 

Giulia è una di quelle persone che, se entrano in una stanza, spostano l’aria anche senza volerlo. Capelli scuri raccolti in fretta, un ciuffo ribelle le sfiora la guancia; negli occhi, una scintilla di ironia, come se la vita fosse un gioco da prendere di sbieco. Sorride in un modo delizioso e sembra conoscere la sua storia senza che lui la racconti. Parlano di tutto e di niente. Lei fuma e gesticola, e il fumo le disegna aureole intorno al viso.
 — Vieni con me stasera. Ho un invito per due, è qualcosa che ti piacerà.
— Non so… non conosco nessuno.
— Meglio. Così non devi piacere a nessuno.
Il tono è leggero e negli occhi di Giulia c’è una promessa di complicità. Rosario sente la tentazione come una corrente calda che lo spinge fuori dalla sua zona d’ombra. Accetta. Si fida. E poi è sabato, non ha altro da fare.

La casa dove entrano è un dedalo di stanze. La festa è un vortice: luci color ambra, lampadine calde attorcigliate ai fili elettrici colorati, musica che pulsa dal pavimento alle costole, l’odore dolce e pungente di liquore e profumo mescolati all’incenso che brucia lento in un posacenere. Le stanze si aprono una dentro l’altra come sipari: pelle che sfiora pelle, risate, bicchieri che tintinnano. Rosario resta vicino alla porta, sfiorando col polpastrello il legno, per assicurarsi una via di fuga. Giulia gli mette in mano un bicchiere, si china verso di lui per superare il rumore: 
— Respira. Guarda. Siamo vivi! 
Un ragazzo con eyeliner blu gli passa accanto, lasciando una scia di profumo dolce e spezie. 
— Hai visto quante lanterne? — grida anche lui per sovrastare la musica. Rosario risponde con un cenno; si accorge che, per la prima volta, non sente il bisogno di nascondersi in mezzo alla gente. Si lascia andare. Segue Giulia che si muove sicura.
— Vieni, ti presento una persona. 
Rosario annuisce, la segue. Lungo un breve corridoio la luce diventa più soffusa, il profumo di vaniglia e patchouli aleggia nell’aria. Giulia, elegante e sicura, prende per mano Rosario, che appare emozionato e un po’ intimidito. I suoi occhi si spalancano mentre varcano la soglia: La stanza esplode di colori: abiti scintillanti appesi come opere d’arte, lampadari di cristallo che riflettono mille luci. Sul divano di velluto verde, incorniciata da cuscini ricamati e ombre di piante alte, Rosario la vede: Rosa Corallo. Mezza età, avvolta nell’abito di scena, capelli raccolti in onde lucide, occhi che, quando si posano su di lui, lo attraversano. Prima che Rosario possa dire una parola, la drag si alza e gli va incontro. Lo fissa, inclina appena la testa. 
— E tu chi saresti, tesoro? Hai lo sguardo da cucciolo… concediti di brillare. Ce la puoi fare, sai? — Giulia si mette tra i due.
— È un mio amico, si chiama Rosario e…
Ma Rosa Corallo non l’ascolta. Non ha occhi che per quel ragazzo impacciato. In mano ha un ventaglio di stoffa blu cobalto. Con uno scatto lo apre davanti al viso di Rosario, un colpo secco: toc.
— Regola numero uno: la vita è un palcoscenico. Sai quando sali, non sai quando scendi. Ma ci devi stare. E allora che fai? Non reciti? Se allo specchio non ti vedi, ragazzo, allora cambia lo specchio. Questo è tuo. Gli lascia il ventaglio, chiuso, nel palmo. Gli volta le spalle e, col braccio alzato, mima il gesto di sventolarsi. 
— Provaci!. 

Rosa torna sul piccolo palco improvvisato nel cuore della festa. Rosario stringe il ventaglio nella mano, incapace di staccare lo sguardo da Rosa Corallo. Giulia sorride. 
— Ti piace, vero? Devi vederla in azione. È magnetica. 

Le luci si abbassano appena, il brusio si ritira come una marea. Due fari tremolanti, un microfono che odora di metallo e rossetto. L’orchestra è una base registrata, ma la sua voce è viva, calda, quasi materica.
A metà canzone, tra le strofe, Rosa pronuncia il nome di Rosario. È solo un soffio, ma lui lo sente vibrare nello sterno. Gli occhi di lei lo cercano, e per un momento il resto scompare: non c’è pubblico, non c’è festa, solo quell’arco di luce che li unisce. Quando il brano finisce, l’applauso è un’onda che travolge la stanza. 
Rosario resta seduto, il bicchiere e il ventaglio stretti in mano, il cuore in gola. Rosa Corallo gli ha cambiato la messa a fuoco. Il mondo che conosceva ora è sfocato. 

Dopo la festa, Giulia lo lascia sotto al portone. 
— Domani mattina si dorme finalmente. Pomeriggio ci sentiamo? 
— Si.Non ho niente da fare, ti chiamo! 

Rosario gira la chiave. Il corridoio di casa odora di cera per pavimenti. Dalla finestra entra una lama di luce taglia il percorso lucido fino alla porta della sua camera da letto, come un confine.
Rosario ama la notte, e questa notte non vuole farla finire come tutte le altre. Chiude la porta della stanza dietro di sé. Il silenzio è denso, come acqua ferma. Lo specchio è un rettangolo freddo che da anni restituisce sempre lo stesso volto, lo stesso sguardo sfuggente. È un buco nero da riempire. 
Ci passa davanti nella penombra, si ferma. Pigia l’indice sull’interruttore della lampada da tavolo. Appoggia la giacca sulla sedia, si sfila le scarpe, resta scalzo sul pavimento freddo. La luce gialla disegna un cerchio sul ripiano, dentro cui spalanca la borsa con i trucchi presi a prestito da un’amica e mai usati. 
Le dita tremano mentre aprono un eyeliner nero. L’odore acre della matita lo colpisce. Si china verso lo specchio. La punta disegna una linea incerta sulle palpebre. Subito, due lacrime la sciolgono in un rivolo grigio che scende fino alla guancia. 

Si ferma. Inspira. Chiude gli occhi. Nella testa rimbalza la voce di Rosa Corallo: 
— Se lo specchio non ti piace… cambialo. 

Si lava il viso. Sente l’acqua calda che scioglie il nero come inchiostro. 
Poi ricomincia: fondotinta, cipria, un tocco di rosso sulle labbra. Paillettes che pizzicano la pelle, piume morbide che frusciano contro le braccia. Infila le Chanel tacco 12: il cuoio cede appena, accoglie il peso del piede. Si raddrizza. Inspira a fondo, Il torace si apre, la schiena si allunga. 
Nello specchio, la magia. 
Una meravigliosa magia: lui si vede e sa chi è. La voce è chiara, non trema. 
— Non sto fingendo di essere una donna. Non sto fingendo di essere un uomo vestito da donna. Sto… solo… essendo. 
Sorride al suo pensiero scemo, a quella frase senza costrutto. Gli ritorna forte in mente l’immagine e la voce della professoressa di italiano, col foglio della verifica in mano: 
— Rosario! Questo è vandalismo contro la lingua italiana. Devo darti un tre. 
Vandalismo, sì. Ma a lui la parola essendo piace. È un atto di esistenza. Accende la luce nella stanza, per guardarsi meglio. 
Sotto le pressioni più dure, il carbonio diventa pietra preziosa. Sotto le sfide più intense, Rosario ha forgiato la sua forza e il suo carattere.
 Alla luce del lampadario, il suo corpo rivela sfaccettature irripetibili, proprio come un diamante. 
Le sue mani, la sua bocca, i suoi fianchi, i suoi occhi sono nuovi. 
— Sto solo… essendo — ripete a voce alta. 
— E io, sì, sono un vandalo. 
La frase si espande nella stanza, riempie ogni angolo. Esclude e resetta tutto. Rosario guarda lo specchio. Il suo riflesso non è un travestimento: è un incontro. 
Fuori, la città dorme. Dentro, Vanda Lismo è appena nata.

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Thu Aug 14, 2025 6:27 pm
by bestseller2020
Ciao @Albascura . Immaginerai che mi limiterò a poche parole..
Sono due racconti diversi, tu usi un pathos più naturale, descrivi la difficile decisione di essere.
L'unico appunto: anche tu parli di diversità attraverso i soliti cliché. Molti omosessuali non hanno questo iter di sofferenza. Sarà perché hanno avuto una serie favorevole di eventi,  persone vicino capaci di capire, ambienti sociali diversi. Riescono a farsi strada nella vita senza nessun problema, arrivano a ricoprire cariche, cattedre.. Quindi è questo  quello che non mi piace del racconto; il fatto che non ci siano probabilità; un destino diverso per Rosario.

Ma io mi domando perché, per rivendicare un sacrosanto diritto alla propria vita, un gay deve fare la drag queen? Questo che cerco di dire e che ho cercato di dire, è che non vedo interessante la storia all'interno di un racconto, dove si fa solo rappresentazione di stereotipi. La sofferenza di Rosario di cui parli è compatibile al percorso difficile di auto accettazione di sé stessi e di accettazione da parte della società. Io credo che oramai la gente abbia già maturato un sentimento diverso, dato che i tempi che passano portano ai cambiamenti di mentalità. Ripeto e spero di non essere frainteso: l'idea di fare l'artista come Vanda Lismo, non fa parte del pensiero collettivo dei gay. Vi è all'interno del movimento grandi critiche su quanto io ho già espresso.  Poi, che la storia abbia tutti i requisiti per un racconto dolce e malinconico, con un finale di coraggio, non posso che apprezzarlo. Ciao  <3 (Spero che @sbatti ci faccia la sorpresa)

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Thu Aug 14, 2025 7:49 pm
by Poeta Zaza
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmVorrebbe essere un’ombra appena staccata dal pavimento, un soffio che attraversa le strade senza lasciare traccia. A volte, vorrebbe non esistere affatto. Sparire come polvere in controluce.
Che belle immagini, soprattutto la prima!
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm — Prova con un po’ più di intensità. Dai, metti più forza. Rosario si irrigidisce.
Hai dimenticato la lineetta di chiusura del discorso diretto.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmLa scuola è finita e suo padre lo liquida con quattrocento euro, un biglietto per la Capitale e una lettera  di raccomandazione. 
Il treno lascia Palermo in una mattina opaca di fine inverno. La brezza tiepida dell’aria condizionata gli sfiora la pelle, il rumore ritmico delle ruote si sincronizza al battito del suo cuore. Nelle dita stringe il biglietto, un’àncora salvifica. Dal finestrino, guarda il mare che si ritira lento: è un nastro grigio che si dissolve. Ogni stazione è un distacco breve ma definitivo. Il vagone vibra. Rosario affonda nel sedile, il cuore che rimbalza tra gola e stomaco. Non sa esattamente cosa lo aspetta, ma sa cosa ha lasciato: giorni graffiati tra le mura della sua cameretta. 
Ben tratteggiata la separazione tra la vecchia vita e la nuova, col suo carico di vissuto e di speranza. Una perla i "giorni graffiati" perché hanno fatto male a Rosario.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmGiulia è una di quelle persone che, se entrano in una stanza, spostano l’aria anche senza volerlo. Capelli scuri raccolti in fretta, un ciuffo ribelle le sfiora la guancia; negli occhi, una scintilla di ironia, come se la vita fosse un gioco da prendere di sbieco. Sorride in un modo delizioso e sembra conoscere la sua storia senza che lui la racconti. Parlano di tutto e di niente. Lei fuma e gesticola, e il fumo le disegna aureole intorno al viso.
Bella presentazione!
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm— Regola numero uno: la vita è un palcoscenico. Sai quando sali, non sai quando scendi. Ma ci devi stare. E allora che fai? Non reciti? Se allo specchio non ti vedi, ragazzo, allora cambia lo specchio. Questo è tuo. Gli lascia il ventaglio, chiuso, nel palmo. Gli volta le spalle e, col braccio alzato, mima il gesto di sventolarsi. 
— Provaci!. 

Rosa torna sul piccolo palco improvvisato nel cuore della festa. Rosario stringe il ventaglio nella mano, incapace di staccare lo sguardo da Rosa Corallo. Giulia sorride. 
— Ti piace, vero? Devi vederla in azione. È magnetica. 
Ben costruita la lezione della drag. Una chicca l'utilizzo di quell'aggettivo che Alberto, il protagonista del racconto di @sbatti, userà come complimento sincero per Rosario.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm— Si.Non ho niente da fare, ti chiamo! 
Ti segnalo le parole attaccate sopra.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm— Se lo specchio non ti piace… cambialo. 
Un cambio di prospettiva? L'unico appunto che mi si formula in testa é: che prospettive ha potuto già conoscere un diciassettenne, la cui identità, non solo quella sessuale, è ancora in via di formazione? La transizione all'età adulta è ancora lunga per essere completa. Rosario sta decidendo molto conoscendo poco di sé.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm— Non sto fingendo di essere una donna. Non sto fingendo di essere un uomo vestito da donna. Sto… solo… essendo. 
Sorride al suo pensiero scemo, a quella frase senza costrutto. Gli ritorna forte in mente l’immagine e la voce della professoressa di italiano, col foglio della verifica in mano: 
— Rosario! Questo è vandalismo contro la lingua italiana. Devo darti un tre. 
Vandalismo, sì. Ma a lui la parola essendo piace. È un atto di esistenza. Accende la luce nella stanza, per guardarsi meglio. 
Si autoconvince. Può avere ragione: la vita è la sua.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmSotto le pressioni più dure, il carbonio diventa pietra preziosa. Sotto le sfide più intense, Rosario ha forgiato la sua forza e il suo carattere.
 Alla luce del lampadario, il suo corpo rivela sfaccettature irripetibili, proprio come un diamante. 
Le sue mani, la sua bocca, i suoi fianchi, i suoi occhi sono nuovi. 
— Sto solo… essendo — ripete a voce alta. 
— E io, sì, sono un vandalo. 
La frase si espande nella stanza, riempie ogni angolo. Esclude e resetta tutto. Rosario guarda lo specchio. Il suo riflesso non è un travestimento: è un incontro. 
Fuori, la città dorme. Dentro, Vanda Lismo è appena nata.
Qui, all'epilogo, fai capire che le prove sono state tante per diventare quello che è convinto di essere diventato. Bello in concetto di "incontro".

Condito da perle espressive di valore, un testo che attira il lettore e lo trascina. 

Complimenti, un gran bel prequel, @Albascura  (y)

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Thu Aug 14, 2025 8:56 pm
by Poeta Zaza
Poeta Zaza wrote: Thu Aug 14, 2025 7:49 pmUna chicca l'utilizzo di quell'aggettivo che Alberto Corrado, il protagonista del racconto di @sbatti, userà come complimento sincero per Rosario.
Scusate la confusione...  :facepalm:

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Thu Aug 14, 2025 8:57 pm
by Albascura
  wrote:bestseller2020Ma io mi domando perché, per rivendicare un sacrosanto diritto alla propria vita, un gay deve fare la drag queen? Questo che cerco di dire e che ho cercato di dire, è che non vedo interessante la storia all'interno di un racconto, dove si fa solo rappresentazione di stereotipi. La sofferenza di Rosario di cui parli è compatibile al percorso difficile di auto accettazione di sé stessi e di accettazione da parte della società. Io credo che oramai la gente abbia già maturato un sentimento diverso, dato che i tempi che passano portano ai cambiamenti di mentalità. Ripeto e spero di non essere frainteso: l'idea di fare l'artista come Vanda Lismo, non fa parte del pensiero collettivo dei gay. Vi è all'interno del movimento grandi critiche su quanto io ho già espresso.  Poi, che la storia abbia tutti i requisiti per un racconto dolce e malinconico, con un finale di coraggio, non posso che apprezzarlo.
Hai ragione: la comunità LGBTQ+ è vasta e sfaccettata, e Rosario rappresenta solo una delle tante possibili traiettorie. Il suo dolore non è universale, ma personale. Ho scelto di raccontare proprio quella storia perché mi interessava esplorare il momento in cui l’identità si incontra con l’arte, con il corpo, con lo specchio.
La drag non è una soluzione, ma una rivelazione per Rosario. È il suo modo di “essere”, non un modello da seguire. E forse proprio per questo ho voluto usare una frase inventata come “sto…essendo”: perché non c’è una grammatica unica per raccontare chi siamo.
Detto questo, Mi viene la voglia improvvisa di vestire la tuta blu da meccanico e le superga. Ma il discorso si sta facendo serio.

Apprezzo il tuo commento perché mi permette di chiarire un punto fondamentale: non ho scritto un trattato sociologico sull’esperienza LGBTQ+, ho scritto un racconto letterario. E in letteratura, ogni personaggio ha il diritto di esistere nella sua unicità, anche se non rappresenta la totalità di una comunità.
Rosario non è “il gay medio”, né pretende di esserlo. È Rosario, è la sua sofferenza, il suo percorso, la sua trasformazione in Vanda Lismo sono una narrazione possibile, non un manifesto.
Capisco la tua osservazione sul rischio di cliché, ma ti invito a considerare che la drag queen non è uno stereotipo, è una figura artistica e politica che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia della visibilità queer. Non tutti i gay diventano drag, certo. Ma alcuni sì. E meritano di essere raccontati con dignità e profondità.  E non credo di aver nemmeno sfiorato il concetto purtroppo, avrei voluto fare di meglio.

Mi ha fatto riflettere il post in Ot, e vorrei rispondere partendo da un concetto che ritengo fondamentale: la lettura critica consiste nel tracciare un confine tra ciò che il testo propone e ciò che il lettore vi aggiunge di proprio. Ecco, tu quel confine lo hai superato e secondo me non va bene. Se aggiungi qualcosa di tuo, un'idea che aborri, non è più critica letteraria ma pregiudizio. La frase in neretto significa che quel confine non va superato quando si fa una recensione. Ti metti in modalità recensore, tracci il confine e poi leggi e recensisci senza infilarci nulla di tuo, delle tue idee pregresse fino a quel momento. Sono riuscita a essere chiara?

Il mio racconto non pretende di rappresentare “il pensiero collettivo dei gay”, né di offrire un modello universale di identità. Racconta la storia di Rosario, un ragazzo che trova nella performance drag non una soluzione, ma una forma di verità personale.
Se il lettore piega il testo alle proprie conoscenze pregresse, rischia di giudicare non il racconto, ma considera  la sua distanza da ciò che già pensa. E questo è un ostacolo per la lettura critica, che tu rivendichi nel post in OT
Ripeto: La drag queen non è uno stereotipo: è una figura artistica, politica, storica. Ha avuto un ruolo cruciale nella visibilità LGBTQ+, e continua a essere per molti un luogo di espressione e libertà.
Rosario non diventa drag perché “è gay”, ma perché è Rosario. È Vanda Lismo, è il suo modo di “essere”, non di “rappresentare” o scimmiottare.
Se il racconto è dolce e malinconico, come dici, allora ha fatto il suo lavoro. Ma non è un saggio sociologico. È letteratura. E in letteratura, ogni voce ha diritto di esistere.


Comunque, capisco il tuo punto di vista, ma credo che tu abbia confuso il mio racconto con un tentativo di rappresentare “il pensiero collettivo dei gay”. Rosario è un personaggio, voglio sottolinearlo ancora una volta. E la sua scelta di esprimersi attraverso la drag non è uno stereotipo, ma una forma di verità personale, oltre che artistica.
L’arte drag ha una lunga storia di impegno politico e sociale. È stata, e continua a essere, uno spazio di resistenza, visibilità e libertà. 
Ti invito a leggere qualche approfondimento in rete, che mostrano quanto il drag sia stata fondamentale per la comunità LGBTQIA+.
Non tutti i gay diventano drag queen, certo. Ma alcuni sì. E meritano di essere raccontati con dignità e profondità. Rosario non “diventa drag perché è gay”. Rosario cresce e scopre di essere Vanda Lismo. E questo è il cuore del mio racconto.

Ti invito a leggere qualcosa sul tema: la storia di Doris Fish, drag queen americana degli anni ’80, e il ruolo delle drag nella visibilità queer,  per esempio, e se vuoi approfondire, e ti consiglio di lasciar stare i siti italiani, profondamente influenzati dalla politica italiana e dalla chiesa.

Ti faccio un disegnino su come la pensa Albscura/Girardi:
Sulla terra esiste una specie, l'umanita.
L'umanità comprende tre grandi generi: la Donna, l'Uomo e gli omosessuali. Tutti sotto questo cielo con gli stessi diritti. 
All'interno di questi tre macrogeneri l'umanità intera è ancora divisa in vari levelli.
Il più basso si chiama, da oggi, livello Netanyahu.  Seguono tantissimi tipi di livelli che non sto a elencare, fino alle grandi persone fra cui poeti scrittori, santi, scienziati e via dicendo. 
Quindi giudicare negativo un racconto che parla di un umano, che sia di livello zero o di livello altissimo, non fa di quel personaggio un manifesto per la categoria.  E per rappresentare la storia del  personaggio si ricorre al suo ambiente e alle cose che capitano al suo genere, al suo livello. 
Sono consapevole che ho ripetuto più volte alcuni concetti, ma voglio essere davvero chiara.

— anvedi questo, me sta a venì voja de mettelo 'mezzo a tutti i racconti un personaggio drag, come er prezzemolo …
— Zitto Marescià, a cuccia. 

Ok, @bestseller2020  mi sono ricomposta e me ne vado sfogata e rilassata, puoi dire quello che vuoi ma tu hai piegato anche il mio di racconto.

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Thu Aug 14, 2025 10:57 pm
by Albascura
Albascura wrote: Thu Aug 14, 2025 8:57 pmL'umanità comprende tre grandi generi: la Donna, l'Uomo e gli omosessuali. Tutti sotto questo cielo con gli stessi diritti. 
Naturalmente @bestseller2020  per omosessuali intendo tutta quella parte di umanità che vive a fianco agli uomini e delle donne. Non soltanto i gay o le lesbiche, tutti. Non li cito perché non mi interessano quelle etichette LGBTQ+ . Non sono una specie a parte. 

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Thu Aug 14, 2025 11:20 pm
by Simona M.
Sì, ma così si trasforma la gara in un comizio elettorale e in una singolar tenzone su un argomento specifico e più o meno ideologico che con i racconti non ha nulla a che vedere. E non fa altro che concentrare l'attenzione su questi racconti.  Faccio appello alla direzione del contest. Mi pare che l'articolo due della community sia stato violato bellamente e plurime volte. Vi ricordo che nella passata edizione del MI sono stata ripresa e additata pubblicamente come cattiva (secondo me violando il regolamento) per aver reagito a un commento di bestsellers 2020 che reputavo superficiale e offensivo. Va bene, mi sono detta, me lo ero meritata, avevo esagerato. Ma mi pare che adesso si sia andati molto oltre quell'episodio e che le polemiche da una parte e dall'altra non vogliano terminare.
Devo presumere che a questo giro vige libertà di risposta?  
 Infine, ad Albascura, per essere precise. Non è una polemica, ma una mera constatazione di fatto. I generi sono due. Maschile e femminile. La tendenza sessuale è altra cosa. Posso essere maschio e omosessuale, femmina e omosessuale. Ma non omosessuale e basta. Sono i cromosomi che determinano il genere non il desiderio. 

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Thu Aug 14, 2025 11:48 pm
by Albascura
Simona M. wrote: Thu Aug 14, 2025 11:20 pmDevo presumere che a questo giro vige libertà di risposta?  
No @Simona M. 
La regola è che a commento rispondo, e così ho fatto, non vado off topic, ci è andato Bestsellers un'altra volta. Prima da Sbatti e ora da me. 
Non si controcommenta il commento, si dovrebbe continuare in privato, infatti se Best mi vuole rispondere deve farlo in privato. 
Non si fa tassativamente, invece, quello che hai appena fatto tu. 
Commentare solo per criticare è off topic.
Devi venire qui solo per commentare il mio racconto, se hai altro da dirmi fallo in privato.
PS. Riguardo alla lezione di genetica, avrei dovuto aggiungere il livello "ironia questa sconosciuta"  forse ti avrebbe aiutato a riflettere su quello che ho scritto.

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Fri Aug 15, 2025 9:53 am
by bestseller2020
@Albascura e no! Questa volta non ho fatto questioni di ordine morale. Le mie critiche sono sul personaggio che hai costruito che a me non è piaciuto per le motivazione espresse. Vuoi escludere dalla critica i personaggi, ora? Questo è un giudizio da lettore, e non da recensore.. Poi, a qualcuno il personaggio può piacere, ed io non ho niente da obbiettare.
Ti sei saltata il pezzo chiave del discorso sulla critica:

[highlight defaultattr=][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif][highlight defaultattr=]"Infatti la lettura critica è sempre ostacolata dallo sforzo che ogni lettore compie per trovare conferme a ciò che già conosce. I lettori meno smaliziati piegano il testo alle conoscenze già possedute, mentre quelli critici si sforzano di distinguere tra dati testuali e conoscenze pregresse.[/highlight][/font][/highlight]

Adesso me le metto io le superga e la tuta blu, scherzo. Ciao <3
Simona M. wrote: Thu Aug 14, 2025 11:20 pmVi ricordo che nella passata edizione del MI sono stata ripresa e additata pubblicamente come cattiva (secondo me violando il regolamento) per aver reagito a un commento di bestsellers 2020 che reputavo superficiale e offensivo. Va bene, mi sono detta, me lo ero meritata, avevo esagerato. Ma mi pare che adesso si sia
hai sacrosante ragioni. Ne approfitto per rinnovarti le mie scuse. <3

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Fri Aug 15, 2025 10:18 am
by Simona M.
@bestseller2020 Mi hai cercato in privato e mi hai chiesto scusa. TI sei comportato da vero signore. L'ho apprezzato. 

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Fri Aug 15, 2025 11:16 am
by sbatti
Ciao @Albascura! Un prequel forse ancora più bello del racconto stesso. Mi ha emozionata e intenerita in più punti.

Innanzitutto, mentre scrivevo il racconto mi sono immaginata che Rosario venisse dal Sud (Corrado lo facevo più tipo da campagna/pianura padana, invece), ma non avevo ben chiaro da dove e non ho fatto commenti sul suo accento. Mi ha sorpreso che questa cosa sia passata anche a te, e che tu abbia scelto di farlo siciliano. Trovo sia molto azzeccato.  
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmIl sole di Palermo non ha pietà: taglia le strade come una lama di vetro, rimbalza sugli intonaci scrostati, si infila negli occhi fino a bruciare. L’aria è un miscuglio di odori: spezie, pane caldo spolverato di sesamo, mare lontano intrappolato nei vicoli.
Che bella descrizione. Anche se sono anni diversi, mi ha portato alla mente il film di Beppe Fiorello, Stranizza d'amuri, ispirato al delitto di Giarre e girato in una Sicilia assolatissima e afosa. 
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmGli insulti arrivano a raffiche brevi, come sassi lanciati da mani invisibili: ricchione, femminuccia.
Hai ripreso qualcosa dal mio testo in maniera sottile. Chissà se Rosario sa che Corrado si è inventato di aver avuto la sua stessa esperienza. Chissà se ne parleranno, e come. È bello che susciti questo nel lettore, viene quasi voglia di leggere (o scrivere) una terza parte, integrando questi dettagli in più.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm— Allora, ragazzi, oggi parliamo di Pirandello. Dell’identità. Della maschera che ognuno indossa.
Si ferma accanto al banco di Rosario. Lo guarda, con un’espressione che non è ostile, ma neppure neutra. 
— C’è chi la maschera non la toglie mai. O forse non ne ha nemmeno una. E allora… cosa resta? 
Ottimo espediente per una bellissima e delicata metafora. Mi è piaciuto un sacco perché può essere letta come riferita solo all'adolescenza o al contesto chiuso, all'inizio, poi si capisce che c'è qualcosa di più.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmIl treno lascia Palermo in una mattina opaca di fine inverno. La brezza tiepida dell’aria condizionata gli sfiora la pelle, il rumore ritmico delle ruote si sincronizza al battito del suo cuore. Nelle dita stringe il biglietto, un’àncora salvifica. Dal finestrino, guarda il mare che si ritira lento: è un nastro grigio che si dissolve. Ogni stazione è un distacco breve ma definitivo. Il vagone vibra.
Hai descritto benissimo quello che si prova a lasciare la città natale.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm— Vieni con me stasera. Ho un invito per due, è qualcosa che ti piacerà.
— Non so… non conosco nessuno.
— Meglio. Così non devi piacere a nessuno.
Ci ho letto un parallelo anche qui: Giulia è la Luna di Rosario. Molto dolce.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmÈ magnetica.
Brividino  :love3:
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmLa luce gialla disegna un cerchio sul ripiano, dentro cui spalanca la borsa con i trucchi presi a prestito da un’amica e mai usati.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmPaillettes che pizzicano la pelle, piume morbide che frusciano contro le braccia. Infila le Chanel tacco 12
Unico appunto che ti faccio, non è chiarissimo perché Rosario abbia preso in prestito questi trucchi, con che intenzione, e da dove siano uscite le scarpe. Però funziona, perché le immagini dopo sono molto forti.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmUna meravigliosa magia: lui si vede e sa chi è. La voce è chiara, non trema. 
— Non sto fingendo di essere una donna. Non sto fingendo di essere un uomo vestito da donna. Sto… solo… essendo. 
<3
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pm— Rosario! Questo è vandalismo contro la lingua italiana. Devo darti un tre. 
Qui ho sorriso tra le lacrimucce. Ottima backstory per il nome.

Ho molto apprezzato anche la figura di Rosa Corallo. È bello vedere questo genere di storie: la comunità è fatta anche di mentori, persone più grandi in cui ti puoi rivedere e pensare: se lo fanno loro, posso farlo anch'io. 

Grazie mille per questo prequel  <3

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Sat Aug 16, 2025 3:44 pm
by bwv582
Ciao @Albascura, ti lascio un commento breve sul racconto: un po' perché per tanti giorni starò da cellulare ( :s ), un po' perché è davvero difficile fare un commento articolato.
È un gran bel prequel, hai anche seguito fedelmente quanto scritto tra le righe nel racconto di @sbatti. Posso dirti che è strano leggerli insieme solo perché si tratta di racconti molto diversi, essendo il suo un racconto quasi allegro in superficie (seppur nasconde tutto), mentre il tuo evoca malinconia fin dalle prime righe, in un incipit molto suggestivo, tra l'altro.
Albascura wrote: Wed Aug 13, 2025 9:52 pmIl sole di Palermo non ha pietà: taglia le strade come una lama di vetro, rimbalza sugli intonaci scrostati, si infila negli occhi fino a bruciare. L’aria è un miscuglio di odori: spezie, pane caldo spolverato di sesamo, mare lontano intrappolato nei vicoli.
Alla fine questa tristezza svanisce e il lieto fine è una storia di rivalsa che lascia anche una lacrimuccia di felicità nel lettore.
Dovessi dirti qualcosa che non mi ha convinto, è il repentino susseguirsi di eventi dal momento che Rosario arriva a Roma: tutto molto rapido, molto veloce, molto lieto fine. Ho comunque immaginato una narrazione che si focalizza sugli eventi che creano questa affermazione di sé, quindi ci sta anche.
Comunque, davvero, un buon prequel, con una dose di introspezione che, almeno secondo me, non guasta mai.  <3

Re: [CE2025] Essendo - prequel del racconto Vanda Lismo

Posted: Fri Aug 22, 2025 9:55 pm
by Albascura
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