Page 1 of 1

[CE2025] Zia Astoria

Posted: Mon Aug 04, 2025 12:12 pm
by Almissima
  1. "Le lettere ritrovate"



Zia Astoria ha pensato bene di spirare la notte fra il due e il tre luglio.
È vero che mi aveva chiamato dicendo di volermi vedere un’ultima volta prima di morire, ed è anche vero che ho ritardato di una settimana perché non ne avevo tanta voglia. La conferenza sulla riqualificazione delle zone di guerra era molto più interessante.
Però avrebbe potuto aspettare fino al mio ritorno a San Pietro dei Castagni.
 
Stavo affrontando l’ultima curva prima del paese quando la direttrice della casa di riposo mi annuncia al cellulare che la mia cara zia ci ha lasciato. Aggiungendo che sarebbe opportuno che passassi appena possibile da loro per compilare le carte in quanto unico parente in vita. Del resto, certe cose meglio farle subito, anche perché avevano bisogno del letto per un’altra ospite quasi centenaria, e, si sa, il tempo vola.
Così ora con il trolley ancora in macchina e gli occhi pieni dei castagni della mia infanzia, sono nell'ufficio della dottoressa Pertinazzi “Mi chiami pure Giusy, siamo una grande famiglia” a compilare e firmare tutti i moduli necessari per le esequie e la successione.
Tempo cinque minuti e ho in mano la valigia con gli ultimi averi della zia. Lei già lavata e vestita nella cappella ad attendere il mio ultimo saluto.
La Giusy, viscida e gentile, mi informa che i gioielli e la chiave di casa della zia erano nella tasca laterale della valigia. 
A me sembrava che la casa l'avesse venduta prima di venire in casa di riposo, si vede che si era tenuta la chiave come ricordo. Valli a capire i vecchi.

Astoria Pianceroni, la sorella maggiore di cinque anni di mio padre, è sdraiata su un tavolaccio improvvisato nella cappella. Ad ogni angolo un cero acceso e, in prima fila, una vecchia in sedia a rotelle munita di rosario.
Certo che adesso mi tocca sedermi e fingere di dire una preghiera per non fare brutta figura. Quanto durerà la preghiera per una morta che era il terrore della mia infanzia e anche da adulto riusciva a mettermi a disagio?
“Povera Astoria, nemmeno ha fatto in tempo a vedere il nipote preferito?”
Talmente preferito che erano vent’anni che non vedevo lei e nemmeno il paese.
“Già.” Rispondo alla vecchia.
“Diceva sempre che aveva una sorpresa per il suo Luca. E tu sei il Luca, vero?”
“Si” le vecchiette di solito mi fanno tenerezza, ma questa era troppo in confidenza con mia zia per godere del bonus simpatia.
Quindi aggiungo un “Mi scusi, devo proprio andare.” a cui lei risponde con un “Ci credo.” tremolante.
Mi avvicino all'acqua santa per benedire la salma e, nonostante zia Astoria abbia gli occhi chiusi, mi sembra ancora di percepire il suo sguardo severo e beffardo allo stesso tempo. La bocca è atteggiata ad un lieve sorriso all'ombra del naso importante. Mi pareva più brutta in vita, ma ammetto che non mi è dispiaciuto centrare gli occhi e la bocca con la prima frustata di acqua santa.
 
L’albergo Bellavista, l’unico di San Pietro, si trova nella piazza centrale di fronte alla chiesa. La mia camera è al terzo piano e dalla finestra vedo le montagne con i loro castagneti e a destra il baluginio del laghetto, San Pietro anche lui.
Non faccio in tempo a godermi l’arredamento anni 60 in vera fòrmica che già qualcuno bussa alla mia porta.
“Buongiorno, sono il notaio Springhetti, esecutore testamentario della fu Astoria Pianceroni.”
Non poteva che essere un vecchio ingobbito, un notaio da operetta.
Lo faccio accomodare anche se mi pare del tutto superfluo, visto che gli averi della zia erano lì nella valigia di fianco al letto.
“Architetto Pianceroni,” esordisce,” sono qui per dare seguito alle ultime e precise volontà della signora Pianceroni.”
Annuisco molto serio, non voglio rovinare questo momento così formale.
“Posso procedere?”
“Certamente”
“La fu Astoria Pianceroni è proprietaria dell’unica casetta sul lago San Pietro e anche di tutto il suo contenuto. Il totale del suo conto corrente è di 143.274,27 euro, sarà sua cura avvisare al più presto l’INPS affinché interrompa l’erogazione della pensione minima.”
Con la minima come avrà fatto a fare tutti quei soldi?
“La prego mi segua.” continua il notaio “Inoltre ci sono 557.000 euro investiti in BOT. Non mi guardi così, non sono mai riuscito a convincere sua zia a diversificare gli investimenti, però ha sempre incassato dei buoni dividendi.”
“Mi scusi, ma come ha fatto mia zia a guadagnare questo denaro. Non ha lavorato un giorno in vita sua. Sempre alla finestra a ricamare o in chiesa a pregare, al massimo si dedicava all'orto.”
“Non mi occupo di quello che non mi riguarda. Firmi qui e qui. Non si faccia domande e vada a vivere nella casa sul lago, invece di sprecare i soldi in albergo.”
Firmo in silenzio e mi chiedo che cosa stia succedendo.
“Non ho le chiavi.” dico come un ragazzino.
“Per quanto ne so, sono nella valigia. Mi scusi, scappo che vado in tribunale a depositare i documenti così nel giro di una settimana diventa legittimo proprietario e avrà anche accesso ai conti della signora.”
Raccoglie le carte in un batter d’occhio e se ne va senza quasi salutarmi.
 
Alla reception mi chiedono se mi sono seduto sul letto.
“No, non ho nemmeno usato il bagno”
“Allora vada pure, non mi deve niente. È stato qui meno di ora.”
Un’ora durante la quale mi scopro proprietario di una casa e di un bel gruzzolo.
 
Un istante prima che riesca a salire in macchina una signora pienotta dalla permanente improbabile mi chiama: „Signor Pianceroni!”
Riprende un po’ sfiatata:” Mi scusi, sono l’impiegata dell’ufficio funebre del comune. Sua zia ha dato istruzioni precise sul suo funerale, ma ci servirebbe qualche firma, così da fare la funzione già sabato. Così quel che è fatto, è fatto e non ci pensiamo più. Il prete è già informato ed è tutto organizzato. Se potesse venire con me adesso, apro l’ufficio apposta per lei, così tutto ha la sua correttezza.”
“Ma?”
“Niente ma, anche il sindaco è d’accordo. Venga, e non mi faccia perdere tempo.”
La seguo con la netta sensazione di qualcosa di molto sbagliato. Questo paese sembra preparato per questo momento, come se tutti avessero aspettato la morte di mia zia e il mio arrivo.
Nell'ufficio firmo per il funerale: cassa di legno semplice, messa in chiesa, corteo con la banda fino al cimitero, sepoltura e rinfresco ovviamente all'albergo Bellavista.
“Sabato mattina alle nove, sia puntuale.”
“Vi occupate anche del rinfresco?”
“Solo per l’Astoria e solo perché ha pagato un anticipo con una bella donazione per la mensa della scuola. Arrivederci e condoglianze, che devo chiudere.”
 
Espulso dagli uffici comunali, mi avvio in macchina verso la mia casa sul laghetto.
Zia Astoria non era benvoluta, non aveva amiche ed era arcigna e severa. L’unico suo pregio era il profumo. Odorava sempre di arancia e zenzero. Quando le chiedevo da dove provenisse quella fragranza, mi rispondeva che non è necessario sapere da dove provenga il miele, basta saperselo godere. Rispondeva spesso con delle frasi prive di significato come a voler ingarbugliare apposta i miei pensieri. Cerco di ricostruire qualcosa di lei, di formulare almeno un pensiero di gratitudine, ma sono talmente confuso e sopraffatto che desidero solo sdraiarmi e dormire.
 
La casa sul lago è piccola, ma accogliente.
Tutto è pulito, il frigo è pieno, gli asciugamani al posto loro, il letto matrimoniale al piano superiore appena fatto di lenzuola profumate e scorre anche l’acqua calda dai rubinetti, come se fosse stata abitata fino ad un momento fa.
In cucina sul tavolo, fermato da un vaso di fiori freschi c’è un bigliettino e un’altra chiave.
 
Ho preparato tutto come voleva sua zia.
Queste sono le chiavi che mi aveva dato per le emergenze, ma ora non mi servono più.
Passo oggi pomeriggio per salutarla e per darle delle cose.
Maria Preginzi.
 
Questa è la moglie del tizio a cui ho venduto la casa di mio padre. 
Papà era rimasto lì anche dopo che mamma era morta, e quando è toccato a lui avevo bisogno di soldi per avviare lo studio d’architettura. Pensavo che mai più sarei tornato in questo buco e con un bell'incasso mi sono liberato della mia infanzia.
Però ora, seduto sul divano con la mia birra, ammetto che il lago ha un suo perché. Le montagne e gli alberi ci si specchiano e, a vedere la mezza idea di pontile che ci hanno messo, forse è anche balneabile.
In effetti fa caldo e un bagno potrebbe rilassarmi.
Il legno scaldato dal sole scricchiola sotto ai piedi nudi. A una estremità c’è una scaletta che sembra solida. L’acqua è limpida e invitante. Lascio cadere i vestiti e mi tuffo nudo. L’acqua gelida si richiude su di me, i polmoni stretti in una morsa.
Potrei affogare e non avrei nessuno a cui lasciare ciò che avevo appena ereditato. Mirella si era separata da me: preferiva fare dei figli che adottarne con un uomo sterile. Ad ogni bracciata verso la superficie riflettevo sulla mia solitudine, sulla mia mancanza di intimità col mondo. Zia Astoria, invece, stronza com'era, ha tutto un paese al suo servizio. Zia Astoria aspra e chiusa, che ho ignorato per vent'anni tranne qualche cartolina un paio di volte l’anno e le canoniche chiamate alle feste comandate, non ha avuto altra scelta che lasciare tutto a me, stronzo pure io.
Emergo e la prima boccata di aria cancella tutti i pensieri lasciando un velo amaro. Tre bracciate e sono alla scaletta con l’obiettivo di un’altra birra sul divano per chiudere meglio gli occhi e digerire tutta questa storia.
“Eccola, architetto, l’ho cercata dappertutto, mi stavo preoccupando.”
“Buongiorno, Maria”
Cazzo, meno male che non sono ancora tutto fuori dall'acqua.
“Bella nuotata?”
“Si, senta, sono senza costume, potrebbe per favore…”
“Rimanga lì, vado a prenderle l’accappatoio.”
Me lo porge di schiena e assieme ci avviamo verso casa.
“Sono venuta a portarle delle lettere che abbiamo trovato nell'intercapedine dietro alla stufa a legna quando abbiamo fatto i lavori.”
“Lettere?” e mi trovo in mano due buste entrambe intestate a me. Su una riconosco la calligrafia di mio padre, l’altra mi è estranea.
Maria continua a raccontarmi di quanto lei e la sua famiglia siano felici nella casa dove sono cresciuto, di come si sia presa cura di questa. Continua a parlare dandomi istruzioni su questa casa, sulla caldaia, sull'orto sul retro, i cerbiatti e le trote nel lago.
Ascolto con mezzo orecchio mentre lacero la busta con la calligrafia estranea. Due facciate scritte fitte che esordiscono con “Figlio mio” e terminano con “Per sempre nel mio cuore. Astoria”
 
“Maria, un bicchiere d’acqua, per favore.”
“Non si sente bene?”
“Acqua. E vorrei rimanere solo, mi scusi.”
 
 
Figlio mio.
Si, Luca, figlio mio.
Le situazioni precipitano, alle volte anche le persone, come è capitato a tuo zio Reginaldo quando ha saputo che ero incinta di te. È stato quasi un incidente ed è una lunga storia.
Ho scritto tutto e nascosto tutto, lasciando al destino il compito di farti avere queste mie parole.
Lo so che ti sto antipatica, che sono severa e poco gradevole, ma sono anche tua madre e ti amo come nient’altro nella mia vita.
Ho detto a Reginaldo di essere incinta mentre facevamo una passeggiata in cresta. Avevo appena compiuto quarant'anni. Per prima cosa mi ha dato subito della puttana e non a torto, perché a me gli uomini sono sempre piaciuti e con uno non ero stata attenta. Ho sempre amato conquistarli, sedurli e vendere loro le mie grazie. Si, ero proprio una puttana e ho continuato ad esserlo anche dopo. Non è una storia strappalacrime. Semplicemente non ero fatta per il matrimonio, a me il sesso è sempre piaciuto parecchio e non ci ho trovato mai niente di male a legare il dovere al piacere. Certo non tutti gli uomini mi hanno pagato in denaro, ma nessuno ha lasciato debiti.
Capisco che non siano discorsi da fare tra madre e figlio. Infatti, non ero nemmeno adatta a crescerti, ma allo stesso tempo sentivo che l’aborto non era una cosa giusto, io volevo a tutti i costi partorirti.
Così quando Reginaldo piangendo ha iniziato a spintonarmi e a prendermi a schiaffi, io mi sono difesa come una furia, per me e per il piccolo estraneo che portavo in grembo. Non ero una bella persona, ma non meritavo nemmeno di morire e men che meno tu. Durante quella zuffa Reginaldo perse l’equilibrio e precipitò dalla cresta. E così in un attimo mi ritrovai vedova, puttana e incinta.
Andai da tuo padre, che ormai era sposato da otto anni con Nerina. Non potevano avere figli, lui era sterile come te.
Gli proposi di farti passare per figlio suo e di Nerina, avrei contribuito al mantenimento, loro avrebbero avuto il figlio tanto desiderato e io avrei potuto continuare la mia vita senza perderti di vista.
Al terzo mese me ne andai dal paese, ufficialmente a curare una vecchia parente. Intanto Nerina si metteva i cuscini sotto ai vestiti e raccontava che a causa della gravidanza difficile si faceva curare in città. Al quinto mese lo stato di Nerina peggiorò e dovette essere ricoverata in una clinica in città. In realtà mi raggiunse a Loano, dove passammo quattro meravigliosi mesi in tua attesa. Il giorno del parto tuo padre e tua madre erano con me. Quando sei nato piangevamo abbracciati dalla felicità.
I tuoi genitori partirono subito per San Pietro per denunciare la tua nascita in comune. L’impiegato dell’anagrafe era un po’ stranito, ma mi raccontarono che tuo padre molto deciso gli disse “Mio figlio non è di città, lui è un sanpietrino!” Davanti a questa argomentazione l’impiegato fece quello che c’era da fare affinché tu fossi figlio dei tuoi genitori.
Io rimasi ancora qualche mese a Loano. Non hai idea di quanto presto ci si possa riprendere da un parto, e ammetto che quella era un gran piazza: uomini belli e abbienti!
Avevo fatto bene a non tornare prima. Appena arrivata venni a visitarti. Eri un meraviglioso bambino di tre mesi. Ma il tripudio di pannolini e biberon non faceva proprio per me. Avevi anche il vizio di fartela addosso appena ti prendevo in braccio. Quella puzza di yogurt rancido era davvero intollerabile. Nerina invece sprizzava gioia da tutti i pori come anche tuo padre. La casa era piccola. Misi mano ai miei risparmi e comprai la casa nella quale sei cresciuto. Tuo padre era una brava persona, ma certo far soldi non era scritto nel suo destino e a me andava bene così. Quando avevo voglia di famiglia passavo da voi e mi godevo della compagnia. E poi comunque quando tua madre riprese a lavorare, appena tu non hai più avuto bisogno di pannolini, stavi da me, quindi la soluzione era perfetta.
Eravamo tutti felici, tu per primo.
Io potevo continuare la mia vita e i tuoi genitori avevano realizzato il loro sogno.
In paese tutti usufruivano dei miei servizi, sia  giovani che vecchi, anche dai paesi vicini. Alle volte facevo anche visite a domicilio. Sono stata molto amata e desiderata, e protetta e tutelata dai miei uomini. Credo che in paese non ci sia nessuno che non sia venuto a letto con me. Non è una cosa di cui vantarsi col proprio figlio, ma questo ti spiegherà perché sono tutti così gentili e disponibili a esaudire i miei desideri. Alcune signore del paese lo sapevano. Certe si sono arrabbiate, ma altre hanno digerito il boccone amaro, perché i mariti tornavano a casa felici e spesso avevano anche imparato cose sorprendenti di cui godevano anche loro.
Tuo padre carnale è l’ex proprietario della casa sul lago. Gli dissi che doveva intestarmela per il figlio che portavo in grembo. Lui era un professore universitario, credo di letteratura, che veniva a stare qui qualche settimana estiva. Comunque, era un molto colto e intelligente, proprio come sei tu. Lo ha trovato un accordo equo e per qualche anno ha continuato a tornare in vacanza qui anche se era già casa mia. Vi siete anche visti. 
Ti ricordi quella valigetta piena di matite colorate, pennarelli e acquarelli? Te li ha regalati lui per i tuoi sei anni.
Non cercarlo, è morto alcuni giorni fa. Ha due figli e confido nel fatto che non andrai a disturbarli.
Con questo ti ho detto tutto ciò che conta.
Ho goduto di ogni istante con te, di ogni tuo successo e sono fiera dell’uomo che sei diventato.
Per sempre nel mio cuore.
Astoria
 
Fuori è il crepuscolo e sto piangendo lacrime che non sapevo di avere: lacrime di rabbia, di delusione, di amore. Lacrime aride per una donna che ho sempre temuto un po’, a cui facevo il verso alle spalle, che ho messo nel dimenticatoio per vent'anni, per una madre per cui non è valsa la pena di rinunciare a qualche giorno di conferenza.
E sabato sarei andato al funerale orfano di quattro genitori.

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Mon Aug 04, 2025 1:35 pm
by bwv582
Ciao, @Almissima, e buon divertimento con il contest.
Ho letto questo racconto così O_o perché a ogni passaggio successivo mi sorprendevo (in positivo) di quanto fosse intrecciata e, a tratti assurda, questa trama. Se ci fosse ancora il premio wtf come sul vecchio forum, avrei suggerito una candidatura di questo racconto. :comedicitu: 
Volevo dirti questa sensazione, perché penso che sia il racconto dove il tema delle lettere ritrovate sia parte integrante del tutto, quasi che non sia nemmeno un tema imposto. Questa armonia della storia è unita a un intreccio davvero incredibile e interessante.

Posso dirti che ci sono alcune imperfezioni, secondo me, tipo qui
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmStavo affrontando l’ultima curva prima del paese quando la direttrice della casa di riposo mi annuncia al cellulare che la mia cara zia ci ha lasciato. Aggiungendo che sarebbe opportuno che passassi appena possibile da loro per compilare le carte in quanto unico parente in vita.
dove manca qualche virgola, poi c'è qualche punto a fine frase che manca e delle "d" eufoniche. Ma si tratta di piccolezze e, se leggerai il mio racconto, ti accorgerai che l'ho preparato in un giorno dalle tante piccole sviste di cui non mi sono accorto - e che mi hanno generosamente segnalato. :sss: 

Un buon proseguimento per il contest e grazie di questa lettura.  :libro:

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Mon Aug 04, 2025 2:17 pm
by Almissima
@bwv582 
Grazie per il tuo generoso commento. Le virgole, queste sconosciute, mi fanno sempre dannare e sono grata per qualsiasi correzione.
Anche il mio racconto è figlio di un generoso promemoria di @Poeta Zaza e di una assolata domenica pomeriggio a casa.

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Mon Aug 04, 2025 2:25 pm
by Modea72
Almissima, non deludi mai.
Gran bel racconto, ben strutturato, cinico con ironia,  gustoso da leggere. Complimenti.
Per farti le pulci non basta una lente d'ingrandimento, ci provo:
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmStavo affrontando l’ultima curva prima del paese quando la direttrice della casa di riposo mi annuncia al cellulare che la mia cara zia ci ha lasciato. Aggiungendo che sarebbe opportuno che passassi appena possibile da loro per compilare le carte in quanto unico parente in vita
Dopo "paese" metterei una virgola e al posto del punto prima di "aggiungendo", una virgola.
Stai raccontando al passato, quindi "sarebbe stato opportuno"
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmammetto che non mi è dispiaciuto centrare gli occhi e la bocca con la prima frustata di acqua santa.
Ho riso di gusto 
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmallo stesso tempo sentivo che l’aborto non era una cosa giusto, io volevo a tutti i costi partorirti.
Su questa frase, dipende quale sia il tuo punto di vista sull'aborto, non è una domanda, non devi rispondermi, ma, per il mio pensiero, soprattutto in questo periodo storico-sociale, avrei scritto:
allo stesso tempo sentivo che desideravo viverla questa gravidanza, io volevo a tutti i costi partorirti.
Tornando invece alla tua frase, c'è un refuso, "giusta" non "giusto"
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmAndai da tuo padre, che ormai era sposato da otto anni con Nerina. Non potevano avere figli, lui era sterile come te.
Spiegherei meglio: 
"Andai dall'uomo che hai conosciuto come tuo padre"
Magari è solo un problema mio, ma avevo capito che andava dal padre biologico, e ho avuto il dubbio di un errore quando subito dopo scrivi che era sterile
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmNon hai idea di quanto presto ci si possa riprendere da un parto,
'nsomma...  :D

Detto ciò, hai tessuto una bella trama, hai dato un bel ritmo, non hai mancato di farmi sorridere e ridere.
Brava brava.
Buon contest

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Mon Aug 04, 2025 2:46 pm
by Almissima
@Modea72 
Grazie, gentilissima e indulgente come sempre.

La lettera della zia Astoria ha rappresentato un bel problema per me. Non era una donna particolarmente colta e nemmeno abituata a scrivere. Non so se si è chiesta se la lettera fosse poco chiara per Luca, ma insomma scrivendo così ha fatto il meglio che poteva. In fondo suo fratello minore è stato il padre di fino alla fine dei suoi giorni, credo le sarebbe dispiaciuto non riconoscergli questo titolo.  ;)
Per quanto riguarda il tema dell'aborto non so se per Astoria non fosse una cosa giusta in generale o solo per se stessa, ma ai fini della trama è davvero importante che non lo abbia preso in considerazione altrimenti addio Luca e tutte le sorprese che lo aspettavano.

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Mon Aug 04, 2025 3:10 pm
by Modea72
Giusto!!!!
Mi ero persa che, come avevi specificato all'injzio, era la sorella del padre, quindi non poteva essere il padre naturale...
Sorry

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Tue Aug 05, 2025 8:30 pm
by Poeta Zaza
Ben ritrovata, cara @Almissima :flower:
Ti faccio due pulci, ma poche rispetto a tempo fa. Ti sei affinata, brava!
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pm“Povera Astoria, nemmeno ha fatto in tempo a vedere il nipote preferito?”
Meglio un punto esclamativo.
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pm“Mi scusi, ma come ha fatto mia zia a guadagnare questo denaro. Non ha lavorato un giorno in vita sua. Sempre alla finestra a ricamare o in chiesa a pregare, al massimo si dedicava all'orto.”
“Non mi occupo di quello che non mi riguarda. Firmi qui e qui. N
Alla prima frase manca il punto interrogativo.
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmUn istante prima che riesca a salire in macchina virgola una signora pienotta dalla permanente im
per la pausa
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmQuesta è la moglie del tizio a cui ho venduto la casa di mio padre. 
Papà era rimasto lì anche dopo che mamma era morta, e quando è toccato a lui avevo bisogno di soldi per avviare lo studio d’architettura. Pensavo che mai più sarei tornato in questo buco e con un bell'incasso mi sono liberato della mia infanzia.
Ma la casa di suo padre è un'altra. Cosa c'entra quella Maria con la casa che sta ereditando? Non capisco
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmE sabato sarei andato al funerale virgola orfano di quattro genitori.
Che piacere rileggerti!  :libro:  Hai visto quante facce nuove qui? Bello conoscano anche loro i tuoi racconti caustici e divertenti.  :)
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmIo rimasi ancora qualche mese a Loano. Non hai idea di quanto presto ci si possa riprendere da un parto, e ammetto che quella era un gran piazza: uomini belli e abbienti!
Mah! In che epoca l'hai ambientato?  :D

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Wed Aug 06, 2025 8:34 am
by Almissima
@Poeta Zaza 
Una tua lode mi svolta la giornata, grazie.
E grazie per avermi segnalato il contest.

Maria ha ricevuto l'incarico da parte di Astoria di tenere a posto la casa e per coincidenza lei e il marito avevano comprato le casa d'infanzia del protagonista.

Per quanto riguarda Loano, hai fatto la domanda giusta. Io credo di esserci stata qualcosa come 50 anni fa, e la mia storia ha un po' quel sapore lì. Non è un'epoca precisa, ma non c'erano ancora i cellulari, la differenze fra paese e città si sentiva ancora tanto, forse nella mia testa erano i primi anni settanta.
Loano mi era parsa così elegante e sul lungomare c'era un cammello di stoffa a grandezza naturale su cui si poteva salire per scattare una foto ricordo. Era l'epoca in cui si andava al mare d'inverno per respirare lo iodio considerato il toccasana. La foto col cammello ce l'ho ancora e di fianco, come a trattenere l'esotico animale c'era mio nonno con il cappello e il paltó.

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Wed Aug 06, 2025 12:12 pm
by NanoVetricida
Ciao @Almissima
ti faccio un commento a freddissimo, perché ieri ho letto il tuo racconto, stavo scrivendo un commento sentito, ma poi tutti quei tormenti della vita come lavorofamigliatelefonateincontrirevisioniappuntamentiassicurazionirombiballevari mi hanno completamente fatto dimenticare di te
Tutto ciò per dirti che ho trovato il tuo racconto splendido: lo dividerei in due parti, la prima che mi è piaciuto molto e la seconda, la spiegazione che, stando ai miei ricordi (forse dovrei rileggere) mi sembrava un po' prolissa e un po' spiegona.. non ho misurato il tuo racconto, ma immagino (magari sbaglio) sia ben oltre le 8000 battute... l'effetto sorpresa che la zia Astoria è la mamma, poteva essere racchiuso anche in una riga... è solo l'idea che mi sono fatto dopo una rilettura disattenta, quindi non prenderla come un consiglio, ma solo come uno spunto per un piccolo dibattito. Però, dato che il tono di tutta la prima parte è fantastico, il cinismo nei confronti del parente defunto, la sorpresa dell'eredità, la simpatia del protagonista, è come se tutto venisse diluito dalla seconda parte, dallo spiegone della lettera della mamma che ammorbidisce i toni, rallenta la storia... l'avrei immaginata più come restare solo sulla prima parte e poi il colpo di scena: Astoria è la mamma, lasciando al lettore tutte le considerazioni... parere mio, ripeto, per parlarne, non per dare consigli.
Ah, le situazioni precipitano, a volte anche le persone è da standing ovation  

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Wed Aug 06, 2025 12:46 pm
by Almissima
@NanoVetricida 
Ti ringrazio del tuo commento.
La lettera é uno spiegone, é vero.
Ma come fa una zia Astoria, puttana per diletto, paesana di nascita, a non scrivere uno spiegone della propria vita?
Forse per assorbirlo meglio avrei avuto bisogno di qualche carattere in piú.

Grazie per la standing ovation

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Wed Aug 06, 2025 12:47 pm
by Albascura
Almissima wrote: Mon Aug 04, 2025 12:12 pmZia Astoria ha pensato bene di spirare la notte fra il due e il tre luglio
Grande donna, zia Astoria, e che volevi che una che ha vissuto libera come lei stesse lì ad aspettare chicchessia per morire?
Astoria è un mito, è una che si accetta, non si nasconde, no, non ci prova nemmeno. In paese tutti sanno e lei se ne va felice e contenta di essere stata sempre genuina.
Ho adorato questo racconto dalla prima all'ultima parola. Certo, se tu volessi, dei piccoli miglioramenti da fare li troveresti, ma il racconto ha già la sua potenza, il suo impatto emotivo cattura. 
Grazie per la piacevole lettura @Almissima 

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Wed Aug 06, 2025 2:14 pm
by Almissima

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Wed Aug 06, 2025 2:15 pm
by Almissima
@Albascura 
Grazie, sei gentilissima

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Wed Aug 06, 2025 4:16 pm
by Alberto Tosciri
Ciao @Almissima

Questo racconto mi ha colpito per l’intreccio tra ironia, malinconia e una verità umana che si svela lentamente ma con forza. Il tono inizialmente distaccato del protagonista, quasi cinico, evolve in qualcosa di più profondo e fragile, rendendo la lettura via via più coinvolgente ed emotivamente complessa.
 La figura di Zia Astoria è costruita con maestria: da "arpia" antipatica si trasforma in una madre segreta, piena di difetti ma anche di una sorprendente coerenza emotiva.
Ho trovato la voce narrativa ben definita: Il protagonista ha una voce riconoscibile, con uno stile asciutto e tagliente che riflette il suo carattere, ma che permette anche una trasformazione coerente con l'evoluzione della trama.
Mi è piaciuto anche come hai tratteggiato i personaggi secondari, dalla “viscida” Giusy al notaio da “operetta” fino a Maria Preginzi, ogni personaggio ha un tratto distintivo e contribuisce a dare corpo all’atmosfera del paese.
Sei riuscita a bilanciare momenti ironici e taglienti con altri di grande intensità emotiva, mantenendo un ritmo narrativo sempre vivo.
La scelta di far emergere la verità attraverso le lettere è  ben dosata; il colpo di scena non è solo narrativo, ma cambia completamente la percezione del lettore sulla protagonista e sul protagonista stesso.

Potresti, a mio parere, “asciugare” alcuni passaggi. In certi punti hai inserito troppi  dettagli o ripetizioni (es. nella descrizione delle firme, del notaio, o dei dialoghi iniziali),  che so bene ci stanno e coloriscono, però possono anche “appesantire” la scena. Limando un po’ potresti mantenere  ancora più tensione narrativa.
Espliciterei un po’ prima l’ambiguità della zia: L’effetto sorpresa della lettera funziona molto bene, ma un leggero accenno in più, più sottile, anche qualche diceria di paese apertamente sfuggita, può palesare la possibilità che ci sia qualcosa sotto la superficie, potrebbe aumentare la suspense.
Il finale è comunque davvero forte; volendo si potrebbe arricchire ulteriormente mostrando non solo il pianto del protagonista ma anche un piccolo gesto, una decisione, un pensiero che faccia intuire un cambiamento concreto nel suo modo di guardare al passato (e al futuro).
È  un racconto maturo, profondo e godibilissimo. Lascia qualcosa dentro e spinge il lettore a riflettere sul concetto di famiglia, identità e sulle pieghe che le vite degli altri possono nascondere.

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Wed Aug 06, 2025 4:21 pm
by Almissima
@Alberto Tosciri 
Grazie, grazie, grazie

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Sun Aug 10, 2025 8:52 am
by aladicorvo
Brava @Almissima! Racconto delizioso e ben scritto, l’idea della zia arcigna che si rivela essere non solo sua madre, ma anche un gran puttanone è davvero divertente.
Ti dico però quello che mi è mancato.
Zia Astoria è un personaggio molto forte, ma nella dettagliata ricostruzione descritta per lettera, la sua tempra eccezionale viene evocata con le parole e non messa in scena, come la vivezza del tuo bel racconto avrebbe consentito (mi scuserai, ma sono una devota dello Show, don't tell )
Forse sarebbe bastato qualche flashback per rivedere quello sguardo, quei gesti, tra il giudizio e lo scherno, come se lei considerasse il genere maschile composto da bestiole rammollite, da tenere al guinzaglio e premiare con biscottini zuccherati. E forse mi sarei divertita anche a mostrare qualche cimelio della sua fulgida carriera, che so, la scoperta di una dependance nella villetta, arredata come si conviene a una professionista del settore.
Già al suo arrivo, Luca percepisce un clima che non riesce a decifrare, che solo in parte corrisponde alla sua annosa ostilità verso la zia. 
È un ottimo espediente: intriga il lettore, lo fa immedesimare nel disorientamento del protagonista e prepara sapientemente la rivelazioni finali. 
Ma i personaggi si relazionano con lui come se il loro atteggiamento fosse una caratteristica della personalità e non avesse niente a che fare con la defunta. Forse avrei scelto una struttura speculare: misteriosamente livoroso quello delle femmine cornute, malinconico quelli dei maschi, tra sospiri e mezze frasi cariche di nostalgia.
Infine avrei evitato il finale lacrimoso. Astoria ha vissuto come voleva, fregandosene delle convenzioni, persino della legge primordiale che crocifigge le donne all’obbligo della maternità, ma considera sacra la vita. La sua come quella del figlio che non rinuncia a mettere al mondo, a seguire e sostenere fino all’ultimo. E se un’eredità ha lasciato è quella del dovere di spendersi per somigliare a se stessi.
Fossi il Luca adulto avrei compreso il senso di quell’apparente abbandono e le sarei stato grato, del resto non gli è mancato né amore né accudimento. Avrei messo sulla bara un gran mazzo di rose Rosso Passione. E avrei detto alla banda di suonare "Don't Stop Me Now" dei Queen.
A rileggerti  (y)

Re: [CE2025] Zia Astoria

Posted: Sun Aug 10, 2025 10:08 am
by bestseller2020
Ciao @Almissima ecco un modo diverso per usare la traccia, mi devo ricredere.. :D

Vi è una bella trama, un percorso narrativo equilibrato e , come ha notato qualcuno, la stessa traccia pare andare in secondo piano.
Mi domando del perché Astoria abbia voluto rivelare questa esplosiva verità. Sarà per la necessità di mettersi a posto con la coscienza. Ma mi domando se la reazione di Luca poteva essere diversa da quella che traspare. Essere figlio di quella che conosceva come zia, acida e antipatica, poteva suscitare una reazione diversa. Però non avviene questo, e Luca si ritrova ad apprezzarla come madre. Come possono essere sbaragliati i sentimenti dal momento che le carte in tavola cambiano e sono sconvolti gli eventi. Credo che sarebbe stato normale che Luca pensasse anche di avere una stuolo di fratelli, dato il mestiere della madre. La rivelazione lascerebbe spazio a tante cose. Un bel racconto, nell'insieme. <3